Ehi, ciao a tutti, o forse no, non proprio, chi se ne importa dei saluti classici! Io sono qui, ostinata come sempre, a raccontarvi com’è andata con l’acquafitness. Sì, lo so, questo è un thread su yoga e flessibilità, ma lasciatemi essere la solita testarda e dirvi che l’acqua mi ha cambiato la vita, altroché! 
Allora, vi racconto: qualche anno fa ero un disastro, chili di troppo, zero energia, e quella sensazione di essere incastrata in un corpo che non mi apparteneva. Poi, quasi per sfida, ho provato l’acquafitness. Non so nemmeno perché, forse perché odio sudare in palestra o perché mi piaceva l’idea di galleggiare mentre mi ammazzo di fatica. Comunque, ho iniziato con l’aquaerobic, un mix di musica, movimenti e spruzzi che all’inizio mi faceva sentire ridicola. Ma sapete che c’è? Funziona!
Non vi mentirò, le prime lezioni erano un caos: coordinazione zero, fiato corto, e io che cercavo di non affogare mentre la maestra urlava “più forte!”. Però, piano piano, ho visto il mio corpo cambiare. I chili hanno iniziato a scendere, non in modo drammatico eh, ma costante, tipo 500 grammi qua, un chilo là. Ora, dopo un annetto abbondante, sono sotto di 15 chili! E non è solo una questione di peso: mi sento più leggera, più forte, e sì, anche più flessibile, pure se non sto facendo downward dog tutto il giorno come voi yogini!
Il bello dell’acqua è che non ti giudica. Puoi essere goffa, puoi sbagliare, ma lei ti sostiene. E poi, diciamocelo, bruciare calorie ballando in piscina con altre persone testarde come me è mille volte meglio che morire su un tapis roulant. Ogni lezione è una lotta contro me stessa, ma esco sempre con il sorriso, anche se le gambe tremano e i capelli sono un disastro.
Non fraintendetemi, ammiro chi fa yoga, tutta quella calma e respirazione... io invece sono quella che in acqua scalpita e si incaponisce a fare un altro giro di esercizi, anche quando sono stanca morta. Però, se vi va di provare qualcosa di diverso, buttatevi in piscina! Magari vi scappa pure una risata mentre cercate di non bere mezzo litro d’acqua clorata.
Insomma, i chili se ne vanno, ma la mia testardaggine? Quella resta, e meno male, perché è lei che mi ha portata fin qui!
Voi che ne pensate? Qualcuno ha mai provato l’acquafitness o sono l’unica pazza che si agita in acqua invece di meditare sul tappetino?

Allora, vi racconto: qualche anno fa ero un disastro, chili di troppo, zero energia, e quella sensazione di essere incastrata in un corpo che non mi apparteneva. Poi, quasi per sfida, ho provato l’acquafitness. Non so nemmeno perché, forse perché odio sudare in palestra o perché mi piaceva l’idea di galleggiare mentre mi ammazzo di fatica. Comunque, ho iniziato con l’aquaerobic, un mix di musica, movimenti e spruzzi che all’inizio mi faceva sentire ridicola. Ma sapete che c’è? Funziona!

Non vi mentirò, le prime lezioni erano un caos: coordinazione zero, fiato corto, e io che cercavo di non affogare mentre la maestra urlava “più forte!”. Però, piano piano, ho visto il mio corpo cambiare. I chili hanno iniziato a scendere, non in modo drammatico eh, ma costante, tipo 500 grammi qua, un chilo là. Ora, dopo un annetto abbondante, sono sotto di 15 chili! E non è solo una questione di peso: mi sento più leggera, più forte, e sì, anche più flessibile, pure se non sto facendo downward dog tutto il giorno come voi yogini!

Il bello dell’acqua è che non ti giudica. Puoi essere goffa, puoi sbagliare, ma lei ti sostiene. E poi, diciamocelo, bruciare calorie ballando in piscina con altre persone testarde come me è mille volte meglio che morire su un tapis roulant. Ogni lezione è una lotta contro me stessa, ma esco sempre con il sorriso, anche se le gambe tremano e i capelli sono un disastro.

Non fraintendetemi, ammiro chi fa yoga, tutta quella calma e respirazione... io invece sono quella che in acqua scalpita e si incaponisce a fare un altro giro di esercizi, anche quando sono stanca morta. Però, se vi va di provare qualcosa di diverso, buttatevi in piscina! Magari vi scappa pure una risata mentre cercate di non bere mezzo litro d’acqua clorata.

Insomma, i chili se ne vanno, ma la mia testardaggine? Quella resta, e meno male, perché è lei che mi ha portata fin qui!
