Io e le mie analisi: solo il meglio per il mio dimagrimento!

Firеstar

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
 
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Reazioni: vientor e murafa
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Ehi, che dire, mi ritrovo un sacco in quello che hai scritto! Anche io sono uno che non si butta a capofitto senza un piano, e le analisi sono un’ottima bussola per capire da dove partire. Complimenti per esserti preso il tempo di guardarti dentro – letteralmente – e per aver sperimentato così tanto. Io corro e nuoto parecchio, quindi il peso per me non è solo una questione di estetica, ma di come mi sento quando spingo sull’acceleratore.

La tua avventura con la chetogenica mi ha fatto sorridere: zero carboidrati per uno come me, che vive di pasta prima di una lunga corsa, sarebbe un incubo! Capisco quel “leone” iniziale, ma poi il crollo mentale… no, grazie, anch’io ho bisogno di tenere la testa a posto. Sul digiuno intermittente, invece, ti do un mezzo punto: io lo provo ogni tanto, soprattutto nei giorni di riposo, e con la glicemia stabile funziona, ma hai ragione, quella fame serale è una bestia. Non si vive solo per soffrire, siamo d’accordo.

Il tuo mix mediterraneo con allenamenti leggeri mi parla proprio. Io di mio ci metto 4-5 uscite di corsa a settimana, un paio di nuotate e qualche giro in bici quando ho tempo. Non sono un fanatico dei pesi, ma sto iniziando a inserirli per tenere il tono muscolare mentre calo. La dieta mediterranea per me è una base perfetta: olio d’oliva, pesce, verdure, un po’ di carboidrati integrali per avere benzina. Dopo una settimana così, le gambe girano meglio e non mi sento uno straccio. Le tue analisi che migliorano col colesterolo e l’energia stabile? Stessa storia qui, è come dare al corpo quello che gli serve senza farlo impazzire.

Alla fine, hai ragione: il controllo ce l’hai quando capisci cosa funziona per te. Io sto ancora ottimizzando – magari provo a limare un po’ di grassi e aumentare le proteine per vedere come reagisco in allenamento – ma la direzione è quella. Tu continua a fare a modo tuo, che mi sembra un modo dannatamente sensato!
 
Ehi, che dire, mi ritrovo un sacco in quello che hai scritto! Anche io sono uno che non si butta a capofitto senza un piano, e le analisi sono un’ottima bussola per capire da dove partire. Complimenti per esserti preso il tempo di guardarti dentro – letteralmente – e per aver sperimentato così tanto. Io corro e nuoto parecchio, quindi il peso per me non è solo una questione di estetica, ma di come mi sento quando spingo sull’acceleratore.

La tua avventura con la chetogenica mi ha fatto sorridere: zero carboidrati per uno come me, che vive di pasta prima di una lunga corsa, sarebbe un incubo! Capisco quel “leone” iniziale, ma poi il crollo mentale… no, grazie, anch’io ho bisogno di tenere la testa a posto. Sul digiuno intermittente, invece, ti do un mezzo punto: io lo provo ogni tanto, soprattutto nei giorni di riposo, e con la glicemia stabile funziona, ma hai ragione, quella fame serale è una bestia. Non si vive solo per soffrire, siamo d’accordo.

Il tuo mix mediterraneo con allenamenti leggeri mi parla proprio. Io di mio ci metto 4-5 uscite di corsa a settimana, un paio di nuotate e qualche giro in bici quando ho tempo. Non sono un fanatico dei pesi, ma sto iniziando a inserirli per tenere il tono muscolare mentre calo. La dieta mediterranea per me è una base perfetta: olio d’oliva, pesce, verdure, un po’ di carboidrati integrali per avere benzina. Dopo una settimana così, le gambe girano meglio e non mi sento uno straccio. Le tue analisi che migliorano col colesterolo e l’energia stabile? Stessa storia qui, è come dare al corpo quello che gli serve senza farlo impazzire.

Alla fine, hai ragione: il controllo ce l’hai quando capisci cosa funziona per te. Io sto ancora ottimizzando – magari provo a limare un po’ di grassi e aumentare le proteine per vedere come reagisco in allenamento – ma la direzione è quella. Tu continua a fare a modo tuo, che mi sembra un modo dannatamente sensato!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Ehi, raga, come state oggi? O magari no, non importa, tanto sono qui per chiacchierare un po’ della mia avventura con il dimagrimento! Io sono uno di quelli che ha scelto di farsi seguire online da un coach e un dietologo, e vi dico subito: è una figata, ma ha pure i suoi momenti no. Però, leggere il tuo post mi ha fatto venir voglia di condividere com’è andata con me, visto che anche tu hai puntato sulle analisi per partire col piede giusto!

Allora, pure io ho fatto il pieno di esami prima di iniziare. Sangue, ormoni, tutto il pacchetto completo, perché se devo mettermi in gioco, voglio sapere con chi sto combattendo, no? Il mio coach online mi ha detto subito: "Dammi i numeri e ti costruisco un piano che spacca". E così è stato. Tiroide un po’ lenta pure per me – sembra una moda, eh? – e un livello di zuccheri che mi ha fatto alzare un sopracciglio. Però, avere quei dati in mano mi ha dato una carica assurda, tipo "ok, ora so cosa fare, non sto sparando nel buio".

Il bello del coaching online è che il mio trainer mi segue ovunque sono, basta una videochiamata o un messaggio su WhatsApp. Mi manda il piano alimentare ogni settimana, personalizzato in base a come sto andando e a quello che gli racconto delle mie giornate. Ad esempio, dopo le analisi, abbiamo deciso di partire con una dieta mediterranea rivisitata: tanto pesce, verdure, un po’ di pasta integrale (perché senza pasta io proprio non ci sto), e olio d’oliva come se piovesse. Niente robe estreme tipo keto, che il mio dietologo ha detto "per te sarebbe un casino con quella tiroide ballerina". E meno male, perché leggendo della tua settimana senza carboidrati mi sono venuti i brividi!

I pro? Mi sento seguito davvero, non sono mai solo. Ogni due settimane faccio una consulenza via Zoom, gli racconto come sto, se ho sgarrato (tipo quella pizza del sabato che non riesco a mollare), e lui mi dà consigli pratici, tipo "tranqui, bilancia con una camminata domani". Mi piace che non mi giudica, ma mi sprona. E poi, con le analisi come base, ogni scelta sembra più scientifica, mi dà una sicurezza pazzesca. Ho perso 3 chili in un mese e mezzo, piano piano, ma senza sentirmi uno straccio. Energia stabile, niente crisi di nervi – e per me, che di solito sono un fascio di stress, è un miracolo.

I contro? Beh, a volte mi manca un faccia a faccia vero. Scrivere "mi sento gonfio" non è come guardarlo negli occhi e fargli capire quanto sono disperato dopo un weekend di abbuffate! E poi, serve disciplina: nessuno ti corre dietro se salti un allenamento o non mandi il diario alimentare. Devi essere tu a volerlo, altrimenti il coach da solo non fa magie. Qualche volta mi sono perso con le mail piene di pdf – piani, esercizi, ricette – e ho dovuto chiedere "ehi, puoi semplificare?". Però, una volta che trovi il ritmo, è una passeggiata.

Leggendoti, mi ritrovo nel tuo mix di sperimentazione e voglia di sentirti bene. Anche per me la mediterranea è la strada giusta, ma con quel tocco personale che ci metto io – tipo un cucchiaino di miele nel tè, che il dietologo non sa, ma mi rende felice! Le analisi sono state il mio faro, e il coaching online mi sta tenendo sulla rotta. Tu continua così, che con quel controllo che hai preso sei già a metà strada. E se trovi quell’isola deserta per il cortisolo, fammi un fischio, che ci salto sopra pure io!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Ehi, che viaggio interessante che hai fatto! Anch’io sto provando a capirci qualcosa con il dimagrimento, ma nel mio caso ho scelto il coaching online. Il mio trainer e il dietologo da remoto mi stanno seguendo passo passo, e devo dire che avere qualcuno che mi controlla è un bel supporto. Tipo te, ho fatto le analisi prima di iniziare – tiroide ok, ma un po’ di insulino-resistenza, quindi niente diete drastiche per me. La keto? L’ho scartata subito, troppo pesante per la mia testa e il mio corpo. Il mio coach mi ha messo su un piano mediterraneo personalizzato, con porzioni controllate e qualche trucco per non impazzire di fame. Pro? Mi sento seguita e non devo inventarmi tutto da sola. Contro? A volte mi manca la spontaneità, e le videochiamate ogni tanto saltano per la connessione schifosa. Però funziona: meno 1,5 kg in un mese, energia stabile e niente stress assurdo. Le tue analisi ti hanno proprio guidato, e anch’io sto imparando che partire dai numeri aiuta a non farsi male!
 
Ehi, che viaggio interessante che hai fatto! Anch’io sto provando a capirci qualcosa con il dimagrimento, ma nel mio caso ho scelto il coaching online. Il mio trainer e il dietologo da remoto mi stanno seguendo passo passo, e devo dire che avere qualcuno che mi controlla è un bel supporto. Tipo te, ho fatto le analisi prima di iniziare – tiroide ok, ma un po’ di insulino-resistenza, quindi niente diete drastiche per me. La keto? L’ho scartata subito, troppo pesante per la mia testa e il mio corpo. Il mio coach mi ha messo su un piano mediterraneo personalizzato, con porzioni controllate e qualche trucco per non impazzire di fame. Pro? Mi sento seguita e non devo inventarmi tutto da sola. Contro? A volte mi manca la spontaneità, e le videochiamate ogni tanto saltano per la connessione schifosa. Però funziona: meno 1,5 kg in un mese, energia stabile e niente stress assurdo. Le tue analisi ti hanno proprio guidato, e anch’io sto imparando che partire dai numeri aiuta a non farsi male!
Ehi Firеstar, mi sa che hai fatto proprio un bel giro di giostra con tutte queste analisi e prove, eh? Io invece sono una che va dritta al punto, ma con il mio metodo, perché mica mi piace buttarmi nel caos senza un piano. Sono fissata con il "metodo della taрелка" – sì, lo so, suona strano in italiano, ma è tipo "metodo del piatto". Divido tutto: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Non è niente di rivoluzionario, ma per me è come avere le redini in mano, e a me piace avere il controllo, punto.

Allora, ti racconto come sto andando. Anch’io ho fatto le analisi all’inizio, perché pure io non sono una che si lancia senza sapere. Glicemia a posto, colesterolo nella norma, ma il medico mi ha detto che avevo un po’ di infiammazione qua e là, forse per lo stress o per qualche schifezza che mangiavo prima. Niente di tragico, ma abbastanza per darmi una svegliata. Con queste info in tasca, ho preso il mio piatto e ho iniziato a sperimentare. All’inizio facevo casino con le porzioni – tipo, mettevo due zucchine e mi sembrava già troppo, o esageravo con la pasta perché “eh, ma è solo un quarto!”. Però piano piano ho preso il ritmo.

Ti faccio vedere com’è una mia giornata tipo. Pranzo: metà piatto di broccoli al vapore (li odio, ma fanno bene, quindi li mangio e basta), un quarto di pollo alla griglia (semplice, senza fronzoli), e un quarto di riso integrale (che all’inizio mi sembrava cartone, ma ora ci ho fatto pace). Cena: insalatona come base – sempre metà piatto – con un po’ di tonno e qualche fettina di pane integrale tostato. Niente di assurdo, ma funziona. Ho perso 2 chili in un mese e mezzo, senza morire di fame o sclerare come con quelle diete da pazzi che hai provato tu.

Il bello del metodo è che mi sto abituando alle porzioni giuste senza impazzire. Prima riempivo il piatto come se fossi a un buffet, ora vedo lo spazio e so cosa farci. Certo, non è tutto rose e fiori: a volte vorrei un piatto di lasagne gigante e basta, ma poi mi ricordo che sto meglio così. La testa è più leggera, non ho più quei cali di energia assurdi e, sorpresa, pure la pancia ringrazia. Le analisi me l’hanno confermato: infiammazione giù e tutto più stabile.

Rispetto al tuo approccio, Firеstar, direi che siamo simili sul voler capire cosa succede dentro di noi, ma io sono più testarda su una strada sola. Tu provi tre cose insieme, io mi incaponisco su una e la porto fino in fondo. La mediterranea che hai scelto alla fine mi piace, ci assomiglia un po’, ma io non mollo il mio piatto diviso – è il mio scudo contro le abbuffate. Le tue analisi ti hanno fatto vedere la via, e pure le mie mi stanno tenendo in riga. Alla fine, ognuno trova il suo modo, no? Basta che funziona e non ci fa diventare matti!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Ehi, ben trovato, o forse no, visto che sembri già così sicuro di tutto! Devo dire che mi piace il tuo approccio con le analisi, hai fatto bene a guardarti dentro prima di buttarti su una dieta a caso. Però, lasciati dire una cosa da chi ne sa di detox: quei numeri che hai tirato fuori – tiroide un po’ lenta, cortisolo alto – gridano che il tuo corpo sta chiedendo una pausa, una ripulita vera, non solo un cambio di menu.

La keto che hai provato? Certo, può funzionare, ma senza carboidrati il tuo fegato si stressa ancora di più, e con quel cortisolo già alle stelle non mi stupisce che ti sentivi un disastro. Il digiuno intermittente? Non male, ma se la fame ti tortura è perché magari non stai dando al corpo abbastanza nutrienti per disintossicarsi come si deve. E la mediterranea, beh, quella è una base solida, ma sai cosa manca? Un bel detox per partire col piede giusto.

Ti butto lì una cosa semplice: prova un giorno o due di succhi freschi – niente di complicato, tipo sedano, mela, zenzero e un po’ di limone. Tiroide pigra? Il limone aiuta a stimolarla. Cortisolo alto? Il sedano calma i nervi e pulisce il sistema. Non sto dicendo di vivere di succhi per sempre, sia chiaro, che poi rischi di svenire dopo due passi, ma usalo per resettare. Io l’ho fatto prima di iniziare qualsiasi piano, e ti giuro che dopo ti senti leggero, la testa è chiara e i chili scivolano via più facilmente.

Attento però: se esageri coi succhi senza sapere cosa fai, ti si abbassa troppo la pressione o ti viene un mal di testa da paura. Equilibrio, sempre. Le tue analisi sono un tesoro, usale per capire cosa ti serve davvero, non solo per scegliere tra pasta sì o pasta no. Io la vedo così: detox per pulire, poi la tua mediterranea per andare avanti. Pensaci, no? Tanto fai a modo tuo, ma un consiglio in più non guasta mai.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Ehi, grande, che viaggio che hai fatto con le tue analisi! Senti, io sono quello dei cheat meal, e ti dico: la tua scelta della mediterranea con ritocchi è una bomba per il lungo termine. Un pasto "sgarro" ben pianificato alla settimana mi tiene la testa a posto e il metabolismo sveglio, senza deragliare. Tu con quel mix di calma mentale e numeri migliorati sei sulla strada giusta. Continua così, che il controllo ce l’hai tu!
 
Ehi Firestar, che dire, mi hai fatto quasi venir voglia di correre a fare analisi anch’io! 😄 Complimenti per esserti preso così sul serio, con tutti quei numeri e test per capire cosa funziona per te. Mi piace un sacco il tuo approccio, sai? Quel “faccio le cose a modo mio” è proprio una mentalità vincente. 😉

Io, come sai, sono il fanatico del CrossFit, sempre in palestra a sudare con i miei WOD che durano poco ma ti lasciano a terra. 💪 Devo dirtelo, leggere del tuo percorso mi ha fatto riflettere su come anche io sto cercando quel mix perfetto per sentirmi bene e, sì, puntare a un fisico più asciutto, con quella pancia piatta che sogniamo un po’ tutti, no? 😎 La tua scelta della mediterranea con ritocchi mi sembra super intelligente, soprattutto perché tieni d’occhio la testa, che è la chiave di tutto. Se non stai bene mentalmente, puoi avere tutti i muscoli del mondo, ma non funziona.

Ti racconto un po’ della mia routine, magari ti ispira o ti strappa un sorriso. Io coi miei allenamenti ad alta intensità sto vedendo progressi pazzeschi, non solo sul peso – ho perso 3 chili in due mesi, mica male – ma soprattutto sulla forza. Tipo, all’inizio facevo fatica a sollevare 20 kg nei deadlift, ora sono a 50 e mi sento un supereroe! 🏋️‍♂️ I WOD sono fantastici perché in 15-20 minuti dai tutto, e poi sei libero. Non c’è bisogno di passare ore in palestra, che per me, con il lavoro e tutto, sarebbe impossibile. E poi, quel mix di esercizi – burpees, kettlebell, squat – ti fa lavorare tutto il corpo, e la pancia si sta tirando che è una bellezza. Non proprio addominali da copertina (ancora!), ma ci sto arrivando. 😜

Per mangiare, io punto su proteine e verdure, con un po’ di carboidrati sani tipo riso integrale o patate dolci, soprattutto dopo allenamento. Le analisi non le ho fatte come te – ok, lo ammetto, mi hai messo la pulce nell’orecchio – ma ascolto il mio corpo. Se sono troppo stanco o sento che non rendo, magari aggiungo un po’ di frutta o un cheat meal, come dici tu, per ricaricare. La tua idea della mediterranea mi piace, perché è sostenibile. Io magari ci aggiungo un po’ di olio d’oliva e pesce, che con il CrossFit mi danno l’energia per spaccare. 🐟

Il tuo viaggio con keto e intermittent fasting mi ha fatto ridere, sai? Quel “senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare” è proprio da me! 😂 Io non potrei mai rinunciare a un piatto di spaghetti ogni tanto, mi tiene felice. E come dici tu, la testa calma è tutto. Per questo il CrossFit per me è anche una valvola di sfogo: esci dalla palestra e ti senti leggero, non solo nel corpo ma anche nell’umore.

Grande Firestar, continua così col tuo controllo totale, che stai andando alla grande. Magari un giorno ci troviamo per una camminata veloce o, perché no, un WOD leggero insieme? 😄 Fammi sapere come procedi, sono curioso di vedere come evolve il tuo percorso! 💥