Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto sono qui per parlare di me! Ho deciso che prima di buttarmi a capofitto in un’altra delle mie folli idee per dimagrire, dovevo fare le cose per bene. Sì, esatto, ho fatto un bel giro di analisi, perché io non sono uno che si accontenta di iniziare una dieta a caso e pregare che funzioni. Voglio i dati, voglio sapere cosa succede dentro di me, e poi, ovviamente, voglio i risultati migliori, perché me lo merito.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.
Allora, vi racconto com’è andata. Prima di tutto, ho speso una fortuna – ma chi se ne frega, la salute mentale e il mio benessere valgono ogni centesimo, no? Ho fatto esami del sangue completi: glicemia, colesterolo, tiroide, tutto quanto. Non mi sono fermato lì, ho aggiunto un test per vedere i livelli di cortisolo, perché lo stress è il mio nemico numero uno e so che mi frega ogni volta che provo a perdere peso. Risultato? La tiroide è un po’ pigra, ma niente di drammatico, e il cortisolo… beh, diciamo che devo rilassarmi di più (qualcuno ha un’isola deserta da prestarmi?).
Con questi numeri in mano, ho provato tre approcci diversi, perché io non mi limito a una sola strada, io sperimento! Primo, la dieta chetogenica: zero carboidrati, solo grassi e proteine. All’inizio mi sentivo un leone, ma dopo una settimana senza pasta mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare. Ho perso 2 chili, sì, ma la mia testa era un disastro, irritabile e confusa. Salute mentale? Zero. Passiamo oltre.
Secondo round: intermittent fasting, 16:8. Mangio solo in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. Qui i numeri delle analisi mi hanno aiutato: con la glicemia sotto controllo, non ho avuto cali assurdi. Risultato? Un chilo e mezzo in meno, e mi sentivo più lucido, ma la fame alle 10 di sera era una tortura. Io voglio vivere, non soffrire, quindi anche questo non è il massimo per me.
Infine, ho provato un mix di dieta mediterranea con allenamenti leggeri – camminate veloci e un po’ di pesi. Niente di estremo, perché non sono mica un atleta olimpico. Qui le analisi mi hanno dato una spinta: colesterolo migliorato, energia stabile, e ho perso un chilo senza nemmeno accorgermene. La testa? Finalmente calma, niente crisi isteriche per un pezzo di pane mancato.
Insomma, dopo tutto questo giro, io scelgo ciò che mi fa stare bene dentro e fuori. La mediterranea vince, ma con i miei ritocchi, perché io faccio le cose a modo mio. Le analisi sono state il mio punto di partenza, e ora ho il controllo totale. Voi fate come volete, ma per me, questo è il meglio. Punto.