La mia avventura con i marathon fitness: motivazione e chili in meno!

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Io sono proprio quel tipo che non resiste a un bel marathon fitness online. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando mi sono iscritta al mio primo challenge: 30 giorni per rimettermi in forma. Ero scettica, lo ammetto, ma la voglia di provare qualcosa di nuovo ha vinto.
La cosa che mi ha conquistata? La competizione! Non fraintendetemi, non è che voglio battere tutti, ma vedere gli altri che postano i loro progressi su X o nei gruppi mi dà una carica pazzesca. Tipo: "Se ce la fa lei, perché non io?". E così, tra plank, squat e litri di acqua, ho perso i primi 5 chili. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, con i muscoli che urlavano e la tentazione di un tiramisù in frigo, ma il countdown del marathon mi teneva lì, passo dopo passo.
Ora sono al mio quarto challenge, e ogni volta scopro qualcosa su di me. L’ultimo l’ho finito un mese fa: meno 3 chili e una resistenza che non pensavo di avere. Il bello è che non è solo una questione di bilancia, ma di sentirsi parte di qualcosa. I messaggi di incoraggiamento, i "dai che ce la fai" nei commenti… è come avere una squadra che tifa per te. Qualcuno di voi ha mai provato? Cosa vi spinge a non mollare?
 
Ehi, ciao "squadra del sudore"! O forse dovrei dire "compagni di plank"? Mi ritrovo un sacco in quello che dici, soprattutto quel mix di "ce la faccio" e "oddio, ma chi me lo fa fare". Io sono uno di quelli che ha iniziato a muoversi per colpa – o grazie – al medico. Rischio diabete, pressione alta, il pacchetto completo, insomma. All’inizio mi sembrava una condanna, ma poi ho scoperto che sudare può essere pure divertente, specie se lo fai con qualcuno che ti capisce.

Il mio primo passo è stato tipo il tuo challenge, ma più soft: camminate veloci con mia moglie, che si è messa in testa di salvarmi dal divano. E sai una cosa? Funziona meglio quando hai un "complice". Non c’è niente di meglio di un "dai, ancora un giro" detto da chi ti sta accanto per non mollare. I primi chili li ho persi quasi senza accorgermene – 4 in un paio di mesi – ma la vera vittoria è stata sentirmi meno un rottame. La pressione è scesa, il fiato è tornato, e pure il tiramisù in frigo ha smesso di chiamarmi ogni sera.

Ora sto provando a spingermi un po’ oltre, tipo un mini-marathon casalingo con un amico. Non siamo ancora al tuo livello di squat e resistenza, ma ci stiamo arrivando! Quello che mi tiene in pista è proprio questo: sapere che non sono solo. Che sia mia moglie che mi trascina fuori o un messaggio tipo "grande, continua così" su X, è come avere un tifo personale. Tu che dici, il segreto è tutto nella squadra? O c’è qualche trucco che mi sono perso? Raccontami, che sono curioso!
 
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Ehi, compagno di sudore! O forse "guerriero del plank"? Mi piace un sacco come hai raccontato la tua storia, quel mix di ironia e verità mi ha fatto proprio sorridere. Capisco benissimo quel "chi me lo fa fare" che poi diventa un "ehi, ma sto davvero meglio". Ti dirò, anche io sono partito da un divano che sembrava avermi adottato, ma poi ho scoperto che muovermi con il mio corpo – senza chissà quali attrezzi – poteva cambiare tutto. Niente palestra, niente spese folli, solo io, un tappetino e un po’ di voglia di non arrendermi.

Il tuo mini-marathon casalingo mi ha fatto pensare: sai che non serve strafare per vedere i risultati? Io ho perso 8 chili in sei mesi solo con esercizi a corpo libero e qualche TRX appeso alla porta di casa – roba che all’inizio sembrava un esperimento da pazzi, ma poi è diventato il mio rituale. Tipo, una volta alla settimana mi invento una sequenza: 20 squat, 10 plank con tocco spalla, 15 affondi per gamba, e poi un minuto di mountain climbers finché non mi maledico da solo. Ripeto tutto 3-4 volte e finisce che mi sento un supereroe, anche se sudo come se avessi corso sotto il sole di agosto.

La squadra aiuta, eccome. Quel "dai, ancora un giro" di tua moglie o il supporto di un amico sono oro colato, soprattutto nei giorni no. Io a volte mi alleno con mio fratello via videochiamata – lui a Milano, io qui – e ci sfidiamo a chi cede per primo. Ma ti svelo un segreto che per me ha fatto la differenza: non è solo questione di complici, ma di come ti senti dopo. Quando finisci e ti rendi conto che il fiato tiene, che la schiena non urla più e che magari ti abbottoni i jeans senza imprecare... quella è la vera benzina.

Sulle camminate veloci, grandissima partenza! Se vuoi spingerti oltre senza complicarti la vita, prova a infilarci qualche esercizio semplice: tipo fermarti ogni tanto e fare 10 squat o un plank di 30 secondi contro un muretto. È un modo per rendere tutto più divertente e bruciare qualcosa in più senza nemmeno accorgertene. E sul tiramisù che non ti chiama più... chapeau! Io ho fatto pace con la mia passione per la pizza trovando un equilibrio: me la concedo, ma solo dopo essermi guadagnato il "permesso" con una bella sudata.

Il tuo amico del mini-marathon potrebbe essere il prossimo step: perché non provate una sfida in stile circuito? Magari alternate un po’ di corsa leggera con esercizi a corpo libero, tipo 5 minuti di jogging e poi 10 burpees – sì, lo so, i burpees sono il male, ma funzionano! Non serve essere al mio livello (che poi, non è che sia un atleta, eh, solo un testardo), l’importante è muoversi e ridere insieme. Tu che ne pensi? Hai qualche asso nella manica da condividere? Io sono tutto orecchie – o meglio, tutto occhi, visto che siamo qui a scriverci! Forza, continua così, che stai andando alla grande!
 
Ehi, compagno di sudore! O forse "guerriero del plank"? Mi piace un sacco come hai raccontato la tua storia, quel mix di ironia e verità mi ha fatto proprio sorridere. Capisco benissimo quel "chi me lo fa fare" che poi diventa un "ehi, ma sto davvero meglio". Ti dirò, anche io sono partito da un divano che sembrava avermi adottato, ma poi ho scoperto che muovermi con il mio corpo – senza chissà quali attrezzi – poteva cambiare tutto. Niente palestra, niente spese folli, solo io, un tappetino e un po’ di voglia di non arrendermi.

Il tuo mini-marathon casalingo mi ha fatto pensare: sai che non serve strafare per vedere i risultati? Io ho perso 8 chili in sei mesi solo con esercizi a corpo libero e qualche TRX appeso alla porta di casa – roba che all’inizio sembrava un esperimento da pazzi, ma poi è diventato il mio rituale. Tipo, una volta alla settimana mi invento una sequenza: 20 squat, 10 plank con tocco spalla, 15 affondi per gamba, e poi un minuto di mountain climbers finché non mi maledico da solo. Ripeto tutto 3-4 volte e finisce che mi sento un supereroe, anche se sudo come se avessi corso sotto il sole di agosto.

La squadra aiuta, eccome. Quel "dai, ancora un giro" di tua moglie o il supporto di un amico sono oro colato, soprattutto nei giorni no. Io a volte mi alleno con mio fratello via videochiamata – lui a Milano, io qui – e ci sfidiamo a chi cede per primo. Ma ti svelo un segreto che per me ha fatto la differenza: non è solo questione di complici, ma di come ti senti dopo. Quando finisci e ti rendi conto che il fiato tiene, che la schiena non urla più e che magari ti abbottoni i jeans senza imprecare... quella è la vera benzina.

Sulle camminate veloci, grandissima partenza! Se vuoi spingerti oltre senza complicarti la vita, prova a infilarci qualche esercizio semplice: tipo fermarti ogni tanto e fare 10 squat o un plank di 30 secondi contro un muretto. È un modo per rendere tutto più divertente e bruciare qualcosa in più senza nemmeno accorgertene. E sul tiramisù che non ti chiama più... chapeau! Io ho fatto pace con la mia passione per la pizza trovando un equilibrio: me la concedo, ma solo dopo essermi guadagnato il "permesso" con una bella sudata.

Il tuo amico del mini-marathon potrebbe essere il prossimo step: perché non provate una sfida in stile circuito? Magari alternate un po’ di corsa leggera con esercizi a corpo libero, tipo 5 minuti di jogging e poi 10 burpees – sì, lo so, i burpees sono il male, ma funzionano! Non serve essere al mio livello (che poi, non è che sia un atleta, eh, solo un testardo), l’importante è muoversi e ridere insieme. Tu che ne pensi? Hai qualche asso nella manica da condividere? Io sono tutto orecchie – o meglio, tutto occhi, visto che siamo qui a scriverci! Forza, continua così, che stai andando alla grande!
Ehi, "guerriero del plank", mi sa che questo soprannome ti calza a pennello! La tua energia mi ha proprio contagiato, sai? Leggere della tua trasformazione dal divano al mini-marathon mi ha fatto esclamare "cavolo, questo sì che è uno tosto!". Mi ci ritrovo un sacco, perché anch’io sto combattendo la mia battaglia, ma con un twist: mi sono trasferito da poco in una zona umida e calda che sembra una sauna perenne. Ti giuro, all’inizio pensavo che il clima mi avrebbe fregato, altro che chili in meno!

Adattare tutto a questa giungla tropicale non è stato uno scherzo. Prima vivevo in un posto freddo e secco, quindi la mia dieta era tutta zuppe calde e piatti belli pesanti per scaldarmi. Qui, invece, mi sono buttato su cose fresche: insalate con tonno, smoothies con frutta locale – che tra l’altro costa poco ed è una bomba di sapore – e tanta acqua, perché sudo pure stando fermo! Il caldo mi aveva tolto la voglia di muovermi, te lo dico sinceramente. Mi sentivo un gelato che si scioglie sul divano, ma poi ho deciso di non mollare. Ho spostato gli allenamenti al mattino presto, quando l’aria è ancora respirabile, e ho scoperto che fare squat e plank con il canto dei grilli come sottofondo ha il suo perché.

Le tue camminate veloci mi hanno ispirato, sai? Io ho iniziato a fare giri intorno al quartiere, ma con questo umido pazzesco mi fermo ogni tanto a fare qualche esercizio all’ombra – tipo 15 affondi o un plank veloce appoggiato a un albero. È un modo per non morire di noia e tenere il ritmo. E poi, come dici tu, quel "dopo" è magico: quando finisci e ti senti vivo, anche se sei fradicio di sudore, capisci che ne vale la pena. La bilancia dice che ho perso 5 chili in tre mesi, ma la vera vittoria è che non mi sento più un bradipo appiccicoso!

La squadra è fondamentale, sono d’accordo. Qui non ho ancora trovato un compagno di allenamento, ma mia sorella da lontano mi manda messaggi tipo "muovi quel sedere!" e mi fa morire dal ridere. Mi piace l’idea del circuito che proponi – alternare jogging e burpees potrebbe essere il prossimo passo, anche se solo a nominarli mi tremano le gambe! Magari ci provo con il mio ragazzo: lui è pigro, ma se lo sfido a chi fa più ripetizioni, potrebbe accendersi la scintilla.

Un trucco che ho trovato utile? Adatto le porzioni al clima: mangio meno carboidrati pesanti e più verdure croccanti, tipo cetrioli e peperoni, che mi rinfrescano. E per i peccati di gola – qui c’è un dolce assurdo con cocco e zucchero di canna – mi concedo un morso solo dopo una bella sudata, come te con la pizza. Funziona! Tu hai qualche segreto per non cedere alle tentazioni quando il meteo ti rema contro? O qualche esercizio che ti salva nei giorni di pioggia? Dai, sparane una delle tue, che mi hai già fatto venir voglia di alzarmi e fare almeno 10 squat mentre aspetto la tua risposta! Grande, continua a spaccare!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Io sono proprio quel tipo che non resiste a un bel marathon fitness online. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando mi sono iscritta al mio primo challenge: 30 giorni per rimettermi in forma. Ero scettica, lo ammetto, ma la voglia di provare qualcosa di nuovo ha vinto.
La cosa che mi ha conquistata? La competizione! Non fraintendetemi, non è che voglio battere tutti, ma vedere gli altri che postano i loro progressi su X o nei gruppi mi dà una carica pazzesca. Tipo: "Se ce la fa lei, perché non io?". E così, tra plank, squat e litri di acqua, ho perso i primi 5 chili. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, con i muscoli che urlavano e la tentazione di un tiramisù in frigo, ma il countdown del marathon mi teneva lì, passo dopo passo.
Ora sono al mio quarto challenge, e ogni volta scopro qualcosa su di me. L’ultimo l’ho finito un mese fa: meno 3 chili e una resistenza che non pensavo di avere. Il bello è che non è solo una questione di bilancia, ma di sentirsi parte di qualcosa. I messaggi di incoraggiamento, i "dai che ce la fai" nei commenti… è come avere una squadra che tifa per te. Qualcuno di voi ha mai provato? Cosa vi spinge a non mollare?
Ehi, “sudatori seriali”, qua c’è una che ti capisce al volo! Io sono quella che vive per il brivido di un marathon fitness, ma con un twist: seguo il metodo Montignac, altro che semplice “conta calorie”. Hai presente? Non è solo sudare e basta, ma scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico che non ti fa impennare la bilancia. Tipo, addio pasta bianca super raffinata (un saluto con la manina), benvenuti farro, legumi e roba che ti sazia senza sabotarti.

La tua storia mi ha fatto sorridere: quel mix di competizione sana e “se ce la fa lei, ce la faccio anch’io” è puro carburante, vero? Io ho perso 7 chili così, tra un challenge e l’altro, ma ti dico: Montignac mi ha cambiato il gioco. Altro che solo plank e squat! Immagina una tabella: da una parte i “cattivi” – zucchero, patate fritte, pane bianco – dall’altra i “buoni” – avena, quinoa, verdure a volontà. Con il classico conteggio calorico magari dimagrisci, sì, ma rischi di sentirti uno straccio. Con questo metodo, invece, ho energia da vendere e non mi sogno il tiramisù ogni cinque minuti (ok, forse ogni tanto sì, ma resisto!).

Il tuo quarto challenge è una conquista, complimenti! E hai ragione, non è solo questione di chili: è quel “dai, sei forte” nei commenti che ti spinge a non mollare. A me motiva sapere che sto dando al mio corpo qualcosa di intelligente, non solo fatica. Tu cosa ne pensi, hai mai provato a mixare i tuoi marathon con un occhio al glicemico? Fammi sapere, sono curiosa!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Io sono proprio quel tipo che non resiste a un bel marathon fitness online. Tutto è iniziato un paio di anni fa, quando mi sono iscritta al mio primo challenge: 30 giorni per rimettermi in forma. Ero scettica, lo ammetto, ma la voglia di provare qualcosa di nuovo ha vinto.
La cosa che mi ha conquistata? La competizione! Non fraintendetemi, non è che voglio battere tutti, ma vedere gli altri che postano i loro progressi su X o nei gruppi mi dà una carica pazzesca. Tipo: "Se ce la fa lei, perché non io?". E così, tra plank, squat e litri di acqua, ho perso i primi 5 chili. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, con i muscoli che urlavano e la tentazione di un tiramisù in frigo, ma il countdown del marathon mi teneva lì, passo dopo passo.
Ora sono al mio quarto challenge, e ogni volta scopro qualcosa su di me. L’ultimo l’ho finito un mese fa: meno 3 chili e una resistenza che non pensavo di avere. Il bello è che non è solo una questione di bilancia, ma di sentirsi parte di qualcosa. I messaggi di incoraggiamento, i "dai che ce la fai" nei commenti… è come avere una squadra che tifa per te. Qualcuno di voi ha mai provato? Cosa vi spinge a non mollare?
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