Ciao a tutti, o forse no, non importa, tanto qui siamo tutti nella stessa barca, no? Scrivo con le mani che ancora tremano un po’, perché oggi è stata una di quelle giornate in cui l’ansia mi ha afferrato per la gola e non voleva mollare. Sapete com’è, quel nodo che ti stringe il petto, i pensieri che corrono come treni impazziti, e tu lì, fermo, a chiederti se mai ne uscirai vivo. Beh, io sto uscendo viva, e sapete come? Muovendo il culo, letteralmente.
Non sono mai stata una di quelle persone che amano la palestra, ve lo giuro. Anzi, fino a qualche mese fa, l’idea di sudare mi faceva venire i brividi – e non in senso buono. Ma poi è successo qualcosa. Ero stanca di svegliarmi ogni giorno con quel peso invisibile sulle spalle, stanca di sentirmi piccola e impotente contro la mia testa. Così un giorno, quasi per disperazione, ho deciso di provare. Niente di complicato, eh, solo un po’ di movimento in casa. Ho iniziato con qualche esercizio semplice, tipo scendere e risalire con le gambe – sì, quei movimenti che ti fanno sentire le cosce in fiamme dopo un po’. Non lo facevo per il fisico, non all’inizio. Lo facevo perché avevo bisogno di sentire che il mio corpo poteva fare qualcosa, qualsiasi cosa, per zittire quel casino nella mia mente.
E sapete che vi dico? Funziona. Non so spiegare bene il perché, ma quando finisco di allenarmi, quando il cuore mi batte forte e il fiato è corto, l’ansia si scioglie. È come se tutto quel nervoso, tutta quella paura, venisse bruciata via insieme alle calorie. Non fraintendetemi, non è una cura magica. Ci sono giorni in cui mi trascino per casa e mi dico “non ce la faccio”, ma poi mi ricordo come mi sento dopo. Più leggera. Più lucida. Più me stessa.
Adesso è diventata una specie di routine. Non ho attrezzi particolari, solo un tappetino e la mia forza di volontà – che, credetemi, a volte è poca, ma basta. Faccio un po’ di esercizi per le gambe, mi concentro sul respiro, e piano piano sento il controllo tornare. Non è solo il corpo che si muove, è la testa che si rimette in ordine. E poi, sì, c’è quel bonus inaspettato: guardarmi allo specchio e vedere che sto cambiando, non solo dentro. Ma il vero premio è la pace che arriva dopo.
Se c’è qualcuno là fuori che si sente come mi sentivo io – schiacciato, perso, con l’ansia che ti mangia vivo – provateci. Non serve essere perfetti, non serve nemmeno essere bravi. Basta iniziare. Muovetevi, sudate, e vedrete che qualcosa cambia. Per me è stato come accendere una luce in una stanza buia. E ora non voglio più spegnerla.
Non sono mai stata una di quelle persone che amano la palestra, ve lo giuro. Anzi, fino a qualche mese fa, l’idea di sudare mi faceva venire i brividi – e non in senso buono. Ma poi è successo qualcosa. Ero stanca di svegliarmi ogni giorno con quel peso invisibile sulle spalle, stanca di sentirmi piccola e impotente contro la mia testa. Così un giorno, quasi per disperazione, ho deciso di provare. Niente di complicato, eh, solo un po’ di movimento in casa. Ho iniziato con qualche esercizio semplice, tipo scendere e risalire con le gambe – sì, quei movimenti che ti fanno sentire le cosce in fiamme dopo un po’. Non lo facevo per il fisico, non all’inizio. Lo facevo perché avevo bisogno di sentire che il mio corpo poteva fare qualcosa, qualsiasi cosa, per zittire quel casino nella mia mente.
E sapete che vi dico? Funziona. Non so spiegare bene il perché, ma quando finisco di allenarmi, quando il cuore mi batte forte e il fiato è corto, l’ansia si scioglie. È come se tutto quel nervoso, tutta quella paura, venisse bruciata via insieme alle calorie. Non fraintendetemi, non è una cura magica. Ci sono giorni in cui mi trascino per casa e mi dico “non ce la faccio”, ma poi mi ricordo come mi sento dopo. Più leggera. Più lucida. Più me stessa.
Adesso è diventata una specie di routine. Non ho attrezzi particolari, solo un tappetino e la mia forza di volontà – che, credetemi, a volte è poca, ma basta. Faccio un po’ di esercizi per le gambe, mi concentro sul respiro, e piano piano sento il controllo tornare. Non è solo il corpo che si muove, è la testa che si rimette in ordine. E poi, sì, c’è quel bonus inaspettato: guardarmi allo specchio e vedere che sto cambiando, non solo dentro. Ma il vero premio è la pace che arriva dopo.
Se c’è qualcuno là fuori che si sente come mi sentivo io – schiacciato, perso, con l’ansia che ti mangia vivo – provateci. Non serve essere perfetti, non serve nemmeno essere bravi. Basta iniziare. Muovetevi, sudate, e vedrete che qualcosa cambia. Per me è stato come accendere una luce in una stanza buia. E ora non voglio più spegnerla.