La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso

  • Autore discussione Autore discussione Mischk
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La mia rinascita: come ho perso 20 chili e ritrovato me stesso
Ehi, che storia incredibile la tua! Leggerti mi ha davvero colpito, sembra un viaggio così intenso e personale. Io sto seguendo un percorso un po’ diverso per perdere peso e ritrovare me stesso, e volevo condividere la mia esperienza con la yoga della risata. Non so se ne hai mai sentito parlare, ma per me sta facendo la differenza.

Praticamente, la yoga della risata è una pratica che combina esercizi di respirazione profonda, tipici dello yoga, con risate intenzionali. All’inizio ero scettico, pensavo fosse una cosa un po’ strana, ma dopo qualche sessione ho capito quanto fosse potente. Ridere, anche senza un motivo particolare, mi aiuta a sciogliere lo stress, che per me è sempre stato un trigger per mangiare emotivamente. Quando sono stressato, finisco per buttarmi su snack o cibo spazzatura, ma da quando faccio queste sessioni, sento di avere più controllo e una leggerezza mentale che mi fa scegliere meglio cosa mangiare.

Non è solo una questione di risate, però. La pratica mi sta aiutando a essere più consapevole del mio corpo e delle mie emozioni. Faccio parte di un piccolo gruppo locale, ci incontriamo una volta a settimana, e l’energia che si crea è pazzesca. Non è solo un modo per “allenarsi”, ma anche per connettersi con altre persone che magari stanno affrontando le stesse sfide. Questo senso di comunità mi dà una motivazione extra per andare avanti.

Sto cercando altri gruppi o club in zona che facciano yoga della risata, perché vorrei approfondire e magari provare sessioni più frequenti. Qualcuno di voi ha mai provato qualcosa del genere o conosce associazioni in Italia che organizzano incontri? Mi piacerebbe anche sapere se c’è chi, come me, sta usando approcci un po’ alternativi per gestire il peso e lo stress.

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha spinto a riflettere sul mio percorso e a voler continuare con ancora più impegno!
 
Ehi, complimenti per i tuoi 20 chili, davvero un risultato pazzesco! Io invece sono il tipo che cerca la strada più corta, sai, senza troppi drammi o sacrifici. Non mi vedrai mai a pesare il cibo o a morire di fame per giorni, quello no, troppo stress. Però ammetto che leggendo della tua “rinascita” mi sono chiesto se sto davvero facendo abbastanza. Io per ora mi limito a mangiare un po’ meno, tipo lasciare qualcosa nel piatto invece di finirlo per forza, e magari fare due passi invece di buttarmi subito sul divano. Funziona, eh, piano piano i jeans iniziano a starmi meglio, ma non è che mi trasformo in un altro me stesso così, di colpo. Tu come hai fatto a resistere a quelle voglie assurde che ti prendono quando sei a stecchetto? Perché io, se vedo una pizza, cedo dopo tipo due secondi. Forse il trucco sta nel trovare un equilibrio, no? Io ci provo, tagliando qua e là senza complicarmi la vita, e per ora va bene così. Magari non perdo 20 chili, ma pure 5 mi renderebbero felice. Fammi sapere se hai qualche segreto semplice da condividere, di quelli che non mi fanno impazzire!
Ehi Mischk, sai che c’è? Leggendo il tuo post mi sono rivisto un po’ in quella fase “voglio risultati, ma senza sbattermi troppo”. Ti capisco, la pizza che ti guarda e ti sussurra “mangiami” è una battaglia epica. Però, visto che chiedi un segreto semplice, te lo dico chiaro: per me il trucco non è stato solo pedalare, ma incastrare il ciclismo nella mia giornata come se fosse un appuntamento fisso, tipo bere il caffè al mattino. Niente di drammatico, eh, ma ha fatto la differenza.

All’inizio anch’io ero uno che “eh, magari domani esco in bici”. Poi ho capito che se non mi organizzavo, finivo per rimandare all’infinito. La svolta? Ho iniziato a ritagliarmi un’ora al giorno, sempre quella, per salire in sella. Non serviva fare il Tour de France, bastava uscire, anche solo per 30-40 minuti, sudare un po’ e tornare a casa con la testa più leggera. La fame? Quella c’è, non ti mentirò. Ma quando torni da una pedalata, il tuo corpo ti chiede roba buona, non schifezze. Tipo, una volta mi sarei scolato una birra davanti alla TV; ora mi preparo un’insalata con del pollo e mi sento pure soddisfatto. Strano, ma vero.

Per le voglie, il mio metodo è stato distrarmi. Se vedo una pizza e sto per cedere, prendo la bici e faccio un giro, anche corto. Tornando, la voglia è sparita, o almeno non è più un’ossessione. E poi, parliamoci chiaro: non serve pesare ogni grammo di cibo o morire di fame. Io mangio, e mangio bene, solo che ora so quanto mi serve per non sentirmi un pallone. Il ciclismo mi ha insegnato a conoscere il mio corpo, non a torturarlo.

Sul discorso equilibrio, hai ragione, è la chiave. Ma l’equilibrio non è solo “mangio meno e cammino un po’”. È anche trovare qualcosa che ti piace fare e che ti fa muovere senza sentirti in punizione. Per me è la bici: mi metto le cuffie, scelgo un percorso figo, magari con un bel panorama, e via. Non è palestra, non è una dieta triste, è vita. Tu magari non sei da bici, ok, ma trova il tuo “trucco” per rendere il movimento parte della tua routine, come lavarti i denti. E i jeans? Vedrai che tra un po’ ti staranno larghi, altro che “un po’ meglio”.

Segreto spiccio? Pianifica un’uscita al giorno, anche breve, e falla diventare un’abitudine. Non serve essere un supereroe, serve solo non mollare. Facci sapere come va, dai, che quei 5 chili sono già tuoi se ti ci metti d’impegno.