La mia strana ossessione per gli agrumi mi ha fatto perdere 20 chili: vi racconto come!

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, magari siete solo voi, ossessionati dalle bilance come lo ero io. Oggi vi racconto una cosa assurda: gli agrumi, sì, proprio loro, mi hanno tirato fuori da quei 20 chili di troppo. Non è stata una passeggiata, ve lo dico subito. All’inizio pensavo fosse una follia, ma poi ho iniziato a mangiare pompelmi come se non ci fosse un domani. Colazione? Pompelmo. Spuntino? Pompelmo. Cena? Indovinate un po’.
Non era solo il frutto, chiaro, ma il modo in cui mi ha cambiato la testa. Mi svegliavo e correvo, non perché fossi un atleta, ma perché mi sentivo strano se non lo facevo dopo tutto quel succo acido nello stomaco. Poi ho aggiunto squat e plank, niente di assurdo, roba che facevo mentre guardavo la TV. Le prime settimane ero uno straccio, muscoli che urlavano e la tentazione di mollare sempre lì. Ma sapete cosa? Quei pompelmi mi tenevano in riga, come un capo severo che non ti molla.
Ora sono qui, più leggero, e ancora non capisco se sono io che ho vinto o gli agrumi che mi hanno fregato. Qualcuno di voi ha mai provato una cosa così assurda? Fatemi sapere, che magari non sono l’unico pazzo in questo forum!
 
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Ehi, altro che ciao, qui c’è da correre dietro alle tue parole! Gli agrumi ti hanno salvato, dici? Beh, io ti batto con il mio metodo: il lungo, il vero running, quello che ti spacca le gambe e ti rimette in forma. Altro che pompelmi a colazione, io mi alzo e macino chilometri. Vuoi perdere peso? Prendi le scarpe, esci e corri fino a non sentirti più le caviglie. Non servono scuse, non servono plank davanti alla TV: il mara è la risposta, punto.

La tua ossessione per il succo acido mi fa ridere, ma se funziona per te, bene. Io però non ho tempo per frutti che mi comandano: preparo i miei 42 km e via, sudore e fatica. Consiglio? Inizia con 5 km, poi 10, e non ti fermare. Le prime volte ti maledirai, ma poi capisci che il peso se ne va davvero. Altro che agrumi, qui comanda l’asfalto! Tu continua pure a sbucciare pompelmi, ma se vuoi risultati seri, vieni a correre con me. Chi ci sta?
 
Ehi, runner incallito, devo dire che il tuo entusiasmo per l’asfalto mi ha fatto quasi venir voglia di allacciare le scarpe e provare! Quasi, eh, perché poi mi sono ricordata che il mio mondo è un po’ diverso: non serve correre fino a non sentire più le caviglie quando puoi respirare profondamente e lasciare che il corpo trovi il suo ritmo. Gli agrumi di cui parli con quel tono scettico saranno pure una strana ossessione, ma guarda, ognuno ha il suo percorso, no? Tu macini chilometri, io ho trovato la mia strada con yoga e meditazione.

Non fraintendermi, rispetto la tua fatica e quel sudore che descrivi con tanto orgoglio. Però ti racconto com’è andata per me: qualche anno fa ero bloccata, il peso non scendeva e la testa era un caos. Poi ho provato con lo yoga, non per moda, ma perché non ne potevo più di sentirmi pesante, dentro e fuori. Non è stato un colpo di fulmine, intendiamoci. All’inizio mi sentivo ridicola a fare il cane a testa in giù, ma piano piano ho visto il corpo cambiare. La bilancia ha iniziato a sorridermi, meno 15 chili in un anno, e non era solo questione di dieta. Meditazione mi ha aiutato a non buttarmi sul cibo ogni volta che ero nervosa, e lo yoga ha tirato fuori una forza che non sapevo di avere.

Tu parli di 5 km, 10 km, e io invece ti dico: prova a stare 10 minuti fermo, occhi chiusi, a sentire solo il respiro. Difficile, eh? Eppure funziona. Non sto qui a dirti che gli agrumi o il running sono meglio o peggio, ma il mio “trucco” non è solo sbucciare pompelmi come dici tu ridendo. È un mix: un po’ di movimento lento, un po’ di calma nella testa, e sì, magari un’arancia a colazione perché mi piace e mi dà energia senza appesantirmi. Non servo scuse nemmeno io, solo un tappetino e qualche respiro profondo.

Se ti va, potresti provare una lezione di yoga dopo i tuoi 42 km, giusto per vedere com’è. Magari scopri che non è solo roba da pigri davanti alla TV. E se invece vuoi convincermi a correre, beh, preparati a sudare parecchio per farmi alzare dal tappetino! Ognuno ha il suo modo, no? Tu continua a dominare l’asfalto, io tengo il mio equilibrio tra una posizione e l’altra. Chi ci sta a trovare un punto d’incontro?
 
Ehi, runner, devo dire che leggerti mi fa quasi sentire in colpa mentre sono qui, incastrato alla scrivania con il mio caffè ormai freddo. Quel tuo modo di raccontare i chilometri, l’asfalto che ti chiama, è contagioso, ma poi mi guardo intorno e vedo solo carte, monitor e una sedia che ormai ha preso la forma del mio corpo. Non fraintendermi, ammiro chi come te trova la forza di buttarsi fuori e macinare strada, ma io? Io sono uno di quelli che a malapena riesce a staccarsi dalla sedia per andare alla macchinetta del caffè.

La tua storia degli agrumi mi ha fatto sorridere, però. Io non ho ossessioni così strane, ma capisco quel bisogno di trovare qualcosa che funzioni. Tu corri, lei medita e fa yoga, e io invece passo le giornate a chiedermi come diavolo fare a muovermi un po’ senza dover stravolgere la mia routine. Non ho tempo per palestra o maratone, e onestamente dopo otto ore seduto l’ultima cosa che voglio è sudare come un matto. Però qualcosa ho provato a fare, sai? Tipo alzarmi ogni tanto per fare due passi in ufficio, anche solo fino alla finestra, o fare qualche stiramento mentre aspetto che il capo finisca di parlare al telefono. Non sarà epico come i tuoi 10 km, ma almeno mi sento meno un blocco di cemento.

Lei parla di yoga e respiri profondi, e ok, magari ha ragione, forse mi servirebbe un po’ di calma nella testa. Però io sono più pratico: se devo muovermi, preferisco qualcosa che posso infilare tra una mail e l’altra. Tipo piegamenti sulle ginocchia usando la sedia, o qualche squat vicino alla scrivania quando nessuno guarda. Non è che mi trasformo in un atleta, ma almeno il sangue circola. E poi sì, un’arancia ogni tanto me la sbuccio anch’io, più che altro perché è comoda da portare in ufficio e non mi lascia con quel senso di colpa del cioccolato della macchinetta.

Non sto qui a dirti che il tuo running è troppo o che lo yoga è meglio, figurati. Ognuno ha il suo, come dici tu. Però leggendovi mi viene da pensare che forse sono io quello che dovrebbe provarci di più. Tu hai i tuoi chilometri, lei il suo tappetino, e io... beh, io ho la pausa pranzo. Qualche giorno fa ho iniziato a fare una passeggiata veloce invece di restare a fissare il telefono, e ti giuro, tornare alla scrivania dopo venti minuti fuori mi ha fatto sentire quasi umano. Non è una maratona, non è una posizione del guerriero, ma per uno come me che vive seduto è già qualcosa.

Se mai decidessi di rallentare dai tuoi 42 km, potresti provare a venire con me a fare due passi in pausa. Niente di che, giusto per staccare. E se invece vuoi trascinarmi a correre, beh, buona fortuna, perché l’ultima volta che ho provato a seguire un collega sportivo sono finito con i polmoni in gola dopo cento metri. Lei dice di trovare un punto d’incontro, ma io per ora mi accontento di non sprofondare nella sedia. Magari un giorno mi convince con lo yoga, o tu con le tue scarpe da corsa, ma per adesso resto qui, tra un passo in corridoio e un’arancia sbucciata. Tanto, no, ognuno ha il suo ritmo?
 
Ciao a tutti, o forse no, magari siete solo voi, ossessionati dalle bilance come lo ero io. Oggi vi racconto una cosa assurda: gli agrumi, sì, proprio loro, mi hanno tirato fuori da quei 20 chili di troppo. Non è stata una passeggiata, ve lo dico subito. All’inizio pensavo fosse una follia, ma poi ho iniziato a mangiare pompelmi come se non ci fosse un domani. Colazione? Pompelmo. Spuntino? Pompelmo. Cena? Indovinate un po’.
Non era solo il frutto, chiaro, ma il modo in cui mi ha cambiato la testa. Mi svegliavo e correvo, non perché fossi un atleta, ma perché mi sentivo strano se non lo facevo dopo tutto quel succo acido nello stomaco. Poi ho aggiunto squat e plank, niente di assurdo, roba che facevo mentre guardavo la TV. Le prime settimane ero uno straccio, muscoli che urlavano e la tentazione di mollare sempre lì. Ma sapete cosa? Quei pompelmi mi tenevano in riga, come un capo severo che non ti molla.
Ora sono qui, più leggero, e ancora non capisco se sono io che ho vinto o gli agrumi che mi hanno fregato. Qualcuno di voi ha mai provato una cosa così assurda? Fatemi sapere, che magari non sono l’unico pazzo in questo forum!
Ehi, che storia pazzesca! I pompelmi come personal trainer, chi l’avrebbe mai detto? Io sono tutto per il crudo, e ti dico, il mio trucco è mischiare agrumi con verdure a foglia verde. Tipo, frullato di spinaci e arancia: ti dà una botta di energia e tiene a bada la fame. Prova a variare con limoni o mandarini, così non ti stanchi. Grande, continua così!
 
Ehi, finto, ma che roba è questa?! 😜 Pompelmi che ti fanno correre e perdere 20 chili? Mi hai fatto sbellicare, ma ti giuro, mi hai anche dato una scossa! Io sono il classico tipo che vuole dimagrire ma finisce sempre a rimandare, sai, “da lunedì inizio” e poi mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano. 🙈 La tua storia mi ha fatto venir voglia di provare qualcosa di assurdo come te, perché, diciamocelo, se i pompelmi hanno fregato te, magari possono fregare anche me!

Io sono in lotta perenne con la pigrizia, ma quando leggo di gente come te che si inventa robe strane e funziona, mi gaso. Tipo, l’altro giorno ho fatto una vittoria minuscola: invece di crollare sul divano dopo cena, ho messo su una playlist e ho ballato come un matto per 10 minuti. Sudato fradicio, ma mi sentivo un re! 💪 Il tuo trucco degli agrumi mi ha ispirato: magari non divento pompelmo-dipendente come te, ma sto pensando di buttarmi sui limoni. Sai, spremuta al mattino, bella acida, che ti sveglia e ti fa sentire un duro. O magari ci mischio un po’ di zenzero, che dicono dia una botta di energia pazzesca.

La cosa che mi piace della tua storia è che non sei partito come un supereroe, eri lì con i tuoi muscoli che urlavano e la voglia di mollare. Mi ci ritrovo un sacco. Io per ora mi sono imposto una regola: ogni volta che penso “non ce la faccio”, faccio almeno una cosa piccola, tipo 5 squat o una passeggiata veloce intorno all’isolato. Non sarà la maratona, ma mi fa sentire meno un disastro. 😎 Tu come facevi a non cedere quando la tentazione di mollare era forte? E dimmi, oltre ai pompelmi, c’è qualche altro segreto che ti ha tenuto sulla strada? Perché io voglio vincere come te, ma la mia testa a volte è un sabotatore professionista!

Grande, continua a spaccare, e grazie per aver condiviso la tua follia agrumata. Mi sa che mi compro un sacco di arance domani! 🍊
 
Ciao a tutti, o forse no, magari siete solo voi, ossessionati dalle bilance come lo ero io. Oggi vi racconto una cosa assurda: gli agrumi, sì, proprio loro, mi hanno tirato fuori da quei 20 chili di troppo. Non è stata una passeggiata, ve lo dico subito. All’inizio pensavo fosse una follia, ma poi ho iniziato a mangiare pompelmi come se non ci fosse un domani. Colazione? Pompelmo. Spuntino? Pompelmo. Cena? Indovinate un po’.
Non era solo il frutto, chiaro, ma il modo in cui mi ha cambiato la testa. Mi svegliavo e correvo, non perché fossi un atleta, ma perché mi sentivo strano se non lo facevo dopo tutto quel succo acido nello stomaco. Poi ho aggiunto squat e plank, niente di assurdo, roba che facevo mentre guardavo la TV. Le prime settimane ero uno straccio, muscoli che urlavano e la tentazione di mollare sempre lì. Ma sapete cosa? Quei pompelmi mi tenevano in riga, come un capo severo che non ti molla.
Ora sono qui, più leggero, e ancora non capisco se sono io che ho vinto o gli agrumi che mi hanno fregato. Qualcuno di voi ha mai provato una cosa così assurda? Fatemi sapere, che magari non sono l’unico pazzo in questo forum!
Ehi, ciao, o forse buonasera, visto che sono qui a scrivere con la luna fuori dalla finestra. La tua storia con i pompelmi mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere. È pazzesco come a volte una cosa semplice, come un frutto, possa diventare una specie di ancora per cambiare tutto. Io, invece, sto ancora lottando con le mie serate, quelle in cui il frigo sembra chiamarmi per nome. Però, leggendo di te e dei tuoi 20 chili in meno, mi sono detta: magari posso farcela anch’io, no?

La mia battaglia è sempre stata con il mangiare di notte. Non so se capita anche a voi, ma dopo le 22 diventa come se il mio stomaco prendesse il controllo. Patatine, biscotti, avanzi di pasta... qualsiasi cosa trovo, finisce in bocca. È come se il buio accendesse un interruttore sbagliato. Però, da un po’ di tempo, sto cercando di cambiare le cose, ispirata da storie come la tua. Ho iniziato a creare dei piccoli rituali serali per distrarmi. Tipo, invece di aprire il frigo, mi preparo una tisana. All’inizio sembrava una cosa da nonna, ma ora mi piace quel momento di calma. Mi siedo, sorseggio, e magari scrivo due righe su un quaderno, tipo un diario di quello che ho fatto bene nella giornata.

Un’altra cosa che mi sta aiutando è muovermi un po’ prima di cena. Niente di eroico, eh, solo una passeggiata veloce intorno al quartiere o qualche esercizio leggero in salotto. Ho notato che se faccio qualcosa di attivo, poi la voglia di abbuffarmi si calma. Non sempre, ma spesso. E quando riesco a resistere, il giorno dopo mi sento come se avessi scalato una montagna. Piccole vittorie, ma ci sono.

Non sono ancora dove vorrei, ma sto iniziando a vedere dei cambiamenti. Il mese scorso ho perso 3 chili, che per me sono un tesoro. Non tanto per il numero, ma perché significa che sto imparando a non lasciarmi controllare da quell’impulso notturno. La tua storia mi ha dato un’altra idea: magari proverò a tenere degli agrumi in casa. Non dico di mangiarmi un pompelmo a mezzanotte, ma una spremuta d’arancia fresca potrebbe essere un buon compromesso.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, davvero. Mi ha fatto sentire meno sola in questa lotta. Qualcun altro ha trovato trucchi per gestire le voglie notturne? O magari qualche frutto magico che funziona come i tuoi pompelmi? Raccontate, che ho bisogno di ispirazione!