Ragazzi, parliamoci chiaro: il latte è il nemico numero uno di chi vuole risultati veri. L’ho capito sulla mia pelle anni fa, quando mi sentivo gonfio, stanco e la bilancia non si muoveva di un grammo, nonostante mille sacrifici. Poi ho scoperto il keto, e vi giuro, è stata la svolta. Niente più lattosio a sabotarmi, niente più zuccheri nascosti che ti fregano il metabolismo. Solo grassi buoni, proteine e zero rimpianti.
All’inizio pensavo fosse impossibile mollare cappuccini e yogurt, ma vi dico una cosa: dopo due giorni di keto fatto bene, non ti manca più niente. La chiave è organizzarsi. Io mi sono buttato su ricette semplici ma che spaccano: uova strapazzate con burro ghee al mattino, niente latte, solo un filo d’olio d’oliva se voglio cambiare. A pranzo, una bella bistecca con avocado e un po’ di rucola. Cena? Pollo al curry con latte di cocco, che tanto il lattosio non lo vedi neanche col binocolo. E se mi prende la voglia di dolce, monto panna fresca con un pizzico di cacao amaro, fine della storia.
Il passaggio al keto non è uno scherzo, lo ammetto. I primi giorni ti senti strano, la testa gira un po’, il corpo si lamenta perché vuole i suoi carboidrati schifosi. Ma tenete duro: bevete acqua come se non ci fosse un domani, buttateci dentro un po’ di sale per gli elettroliti e vedrete che il kelo-flu passa. Una volta che sei in ketosi, è fatta: energia stabile, fame sparita, e i chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene.
E sapete qual è la cosa buffa? La gente ancora mi guarda storto quando dico no al latte. “Ma come fai senza?” mi chiedono. Io rido e penso: come fate voi a vivere con quella robaccia che vi intoppa il sistema? Il keto mi ha salvato, e se c’è una cosa che ho imparato è che il lattosio è solo un ostacolo per chi non ha il coraggio di cambiare. Provateci, poi mi dite.
All’inizio pensavo fosse impossibile mollare cappuccini e yogurt, ma vi dico una cosa: dopo due giorni di keto fatto bene, non ti manca più niente. La chiave è organizzarsi. Io mi sono buttato su ricette semplici ma che spaccano: uova strapazzate con burro ghee al mattino, niente latte, solo un filo d’olio d’oliva se voglio cambiare. A pranzo, una bella bistecca con avocado e un po’ di rucola. Cena? Pollo al curry con latte di cocco, che tanto il lattosio non lo vedi neanche col binocolo. E se mi prende la voglia di dolce, monto panna fresca con un pizzico di cacao amaro, fine della storia.
Il passaggio al keto non è uno scherzo, lo ammetto. I primi giorni ti senti strano, la testa gira un po’, il corpo si lamenta perché vuole i suoi carboidrati schifosi. Ma tenete duro: bevete acqua come se non ci fosse un domani, buttateci dentro un po’ di sale per gli elettroliti e vedrete che il kelo-flu passa. Una volta che sei in ketosi, è fatta: energia stabile, fame sparita, e i chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene.
E sapete qual è la cosa buffa? La gente ancora mi guarda storto quando dico no al latte. “Ma come fai senza?” mi chiedono. Io rido e penso: come fate voi a vivere con quella robaccia che vi intoppa il sistema? Il keto mi ha salvato, e se c’è una cosa che ho imparato è che il lattosio è solo un ostacolo per chi non ha il coraggio di cambiare. Provateci, poi mi dite.