Ragazzi, vi leggo e mi ci ritrovo un sacco. A volte sembra proprio di girare in tondo, no? Tipo che metti tutto l’impegno del mondo, provi massaggi, creme, diete lampo, e poi ti guardi e pensi: “Ma dove sto andando?”. La verità è che anch’io sono stata lì, a farmi mille domande, a sentirmi un po’ persa. Però, sapete, credo che il punto non sia solo il corpo, ma quello che ci passa per la testa.
Ultimamente sto sperimentando un approccio diverso, e non parlo di chissà che rivoluzione. È più un modo di prendermi cura di me stessa senza ossessioni. Ho provato tante diete nel tempo, dal keto al digiuno intermittente, passando per quelle robe super proteiche che ti fanno sognare bistecche anche di notte. Ogni volta partivo carica, ma poi mi ritrovavo stanca, irritata, o con la sensazione di non essere mai abbastanza. Tipo, perdevo un chilo, ma mi sembrava di aver scalato l’Everest per niente.
Ora sto provando a cambiare prospettiva. Invece di correre dietro a un numero sulla bilancia, mi sto chiedendo: “Cosa mi fa stare bene davvero?”. Non è facile, eh, perché la testa a volte ti rema contro. Però ho iniziato a fare piccoli passi. Tipo, invece di mangiare di fretta, mi preparo qualcosa di buono, semplice, come una ciotola di verdure al vapore con un po’ di hummus fatto in casa. Oppure una pasta integrale con pomodoro fresco, basilico e un cucchiaio di ricotta. Non è che sto lì a pesare tutto, ma cerco di ascoltare il mio corpo. E sapete una cosa? Quando mangi con calma, senza sensi di colpa, è come se il cibo ti nutrisse di più, non solo lo stomaco.
Sul discorso massaggi, ti capisco troppo. Ci ho speso soldi e speranze, pensando che magari avrebbero fatto il miracolo. Ma alla fine, quello che mi sta aiutando di più è muovermi in modo naturale. Non parlo di palestra – che, onestamente, a volte mi annoia – ma di cose come una camminata lunga con la musica nelle orecchie, o persino ballare in salotto quando nessuno mi vede. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare i pensieri pesanti, più che i chili.
Credo che il vero scoglio sia la pazienza. Vorremmo tutto e subito, ma il corpo non funziona così. E nemmeno la testa. Io sto imparando ad apprezzare i giorni in cui mi sento un po’ più leggera, non solo fuori, ma dentro. Tipo quando riesco a dire no a una fetta di torta senza sentirmi in castigo, o quando finisco una passeggiata e mi sento soddisfatta, anche se non ho corso una maratona. È un equilibrio fragile, ma ci sto lavorando.
Se anche tu ti senti un po’ giù, prova a non pensare alla bilancia per un po’. Magari inizia con una cosa piccola, come bere un bicchiere d’acqua in più al giorno, o cucinare qualcosa che ti piace davvero, senza pensare alle calorie. Non è una gara, è più come… un viaggio per volerti bene. E pure se ogni tanto inciampi, non è che hai fallito. È solo una curva in più sulla strada. Dai, facciamolo un passo alla volta, che alla fine ci ritroviamo più forti di quanto pensiamo.
Ehi, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Quel senso di frustrazione, di fare mille cose e poi sentirti fermo allo stesso punto… ci sono passata anch’io, e ti giuro, a volte vorrei solo lanciare la bilancia dalla finestra! Però, leggendo il tuo post, mi è venuta voglia di raccontarti come sto affrontando questa cosa io, insieme al mio compagno. Perché, credimi, avere qualcuno al tuo fianco cambia tutto, anche se ogni tanto litighiamo pure su chi ha mangiato l’ultima mela.
Senti, io e il mio compagno ci siamo messi in testa di perdere peso insieme tipo sei mesi fa. All’inizio era un casino: lui voleva fare la keto, io ero fissata con il conteggio delle calorie, e finivamo sempre per discutere su cosa cucinare. Tipo, lui si preparava delle bistecche enormi e io lo guardavo storto perché “eh, ma così non vale!”. Però, sai una cosa? Quelle discussioni ci hanno fatto capire che stavamo sbagliando approccio. Non era solo questione di diete o massaggi miracolosi (sì, ci abbiamo provato anche noi, e i soldi spesi ancora mi fanno male al cuore). Era proprio il modo in cui ci stavamo incaponendo sui risultati, come se tutto dovesse succedere in un mese o era un fallimento.
Allora ci siamo detti: basta, cambiamo. Invece di fissarci su un numero preciso da raggiungere ogni mese, ci siamo messi a fare delle piccole sfide insieme. Tipo, questo mese ci siamo ripromessi di camminare almeno 30 minuti al giorno, tutti i giorni, senza scuse. Non è che corriamo o facciamo chissà cosa, eh, a volte è solo una passeggiata tranquilla al parco, con lui che si lamenta perché vuole tornare a casa a vedere la partita. Ma sai che c’è? Quelle camminate sono diventate il nostro momento. Parliamo, ci sfoghiamo, ridiamo, e alla fine ci sentiamo meglio, anche se la bilancia non si è mossa di un grammo.
Un’altra cosa che ci sta aiutando è cucinare insieme. Non so se sei tipo da fornelli, ma per noi è stato un game changer. Invece di mangiare robe pronte o di litigare su chi ordina la pizza, ci mettiamo lì e prepariamo qualcosa di semplice ma buono. Tipo ieri abbiamo fatto una teglia di verdure al forno con un po’ di feta sbriciolata sopra e un filo d’olio. Niente di che, ma era saporito e ci siamo sentiti soddisfatti senza abbuffarci. E poi, non so, c’è qualcosa nel preparare il cibo insieme che ti fa sentire… in squadra, ecco. Come se non fossi da solo a combattere contro i chili di troppo.
Sul discorso massaggi, ti do ragione: sono una fregatura se pensi che ti facciano dimagrire. Io ci ho creduto per un po’, ma alla fine ho capito che era più una coccola che altro. Quello che invece mi sta dando una mano è muovermi con lui, anche solo per fare le scale invece dell’ascensore o per andare a piedi al supermercato. Non è che ci ammazziamo di fatica, ma sono piccole cose che sommate fanno la differenza. E poi, quando uno dei due è tentato di mollare – tipo quando vedo un tiramisù e vorrei mangiarne un chilo – l’altro è lì a ricordarmi perché lo stiamo facendo. Non per essere perfetti, ma per stare meglio.
Il punto, credo, è smettere di pensare che tutto si risolve in un mese. Io e il mio compagno ci siamo dati degli obiettivi piccoli, tipo bere più acqua o provare a non mangiare schifezze per una settimana. Non sempre ci riusciamo, eh, la settimana scorsa abbiamo ceduto a una pizza gigante, ma invece di sentirci in colpa ci siamo detti: “Ok, domani si riparte”. Avere lui che mi sprona, e spronarlo a mia volta, mi fa sentire meno sola in questo percorso. E poi, diciamocelo, è più divertente litigare su chi fa più passi in un giorno che stare lì a pesarsi e deprimersi.
Se ti senti incastrato, prova a coinvolgere qualcuno. Non deve essere per forza un partner, magari un amico o un collega. Fissatevi una cosa piccola da fare insieme, tipo una passeggiata o una ricetta nuova da provare. Non pensare alla bilancia, pensa a come ti senti quando fai qualcosa di buono per te. E se ogni tanto sgarri, pazienza. Io e il mio compagno ci stiamo ancora lavorando, ma sai una cosa? Anche solo ridere insieme mentre proviamo a fare plank e crolliamo dopo dieci secondi mi fa sentire più leggera. Non fuori, ma dentro. Dai, un passo alla volta, che ce la facciamo.