Ma che senso ha sudare con questi massaggi se poi non cambia niente?!

croper

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto ancora qui a scrivere! Sono settimane che provo questi benedetti massaggi, obiettivamente mi sono buttata su tutto: dai drenanti a quelli col rullo che ti strizzano come un limone, fino alle sedute con quegli aggeggi vibranti che promettono di sciogliere il grasso come burro al sole. E sapete qual è il risultato? Niente, zero, nulla di nulla! Mi guardo allo specchio e vedo sempre la stessa me, magari un po’ più rossa in faccia per lo sforzo di crederci ancora.
Io ci provo, eh, non è che sto ferma a lamentarmi e basta. Esco, cammino, faccio i miei giri, sudo pure, ma poi mi dico: “Se già cammino tanto, che senso ha spendere soldi e tempo in questi cosi cosmetici?”. Tipo ieri, dopo un’ora di massaggio con una specie di ventosa che sembrava volesse risucchiarmi l’anima, mi sono pesata e… sorpresa! Non è cambiato un grammo. Ma vi pare normale? Mi sento presa in giro. La tipa che me l’ha fatto dice “ci vuole pazienza, è un percorso”, ma io la pazienza l’ho finita al terzo appuntamento!
E poi, parliamoci chiaro, sto facendo tutto a casa perché la palestra mi stressa solo a pensarci: troppa gente, troppi occhi addosso, e alla fine mi ritrovo a pagare per sentirmi a disagio. Però almeno lì vedi i pesi, le macchine, senti che stai lavorando sul serio. Qui invece è tutto un “rilassati, vedrai i risultati”… ma quali risultati?! Mi sto solo rilassando verso la bancarotta! Qualcuno di voi ha provato queste cose tipo vacuum o le fasce che vibrano? Funzionano o è tutta una fregatura per spillare soldi a chi vuole disperatamente crederci? Perché io sono a un passo dal mollare tutto e mangiarmi una pizza per consolazione, tanto il girovita resta lo stesso!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto ancora qui a scrivere! Sono settimane che provo questi benedetti massaggi, obiettivamente mi sono buttata su tutto: dai drenanti a quelli col rullo che ti strizzano come un limone, fino alle sedute con quegli aggeggi vibranti che promettono di sciogliere il grasso come burro al sole. E sapete qual è il risultato? Niente, zero, nulla di nulla! Mi guardo allo specchio e vedo sempre la stessa me, magari un po’ più rossa in faccia per lo sforzo di crederci ancora.
Io ci provo, eh, non è che sto ferma a lamentarmi e basta. Esco, cammino, faccio i miei giri, sudo pure, ma poi mi dico: “Se già cammino tanto, che senso ha spendere soldi e tempo in questi cosi cosmetici?”. Tipo ieri, dopo un’ora di massaggio con una specie di ventosa che sembrava volesse risucchiarmi l’anima, mi sono pesata e… sorpresa! Non è cambiato un grammo. Ma vi pare normale? Mi sento presa in giro. La tipa che me l’ha fatto dice “ci vuole pazienza, è un percorso”, ma io la pazienza l’ho finita al terzo appuntamento!
E poi, parliamoci chiaro, sto facendo tutto a casa perché la palestra mi stressa solo a pensarci: troppa gente, troppi occhi addosso, e alla fine mi ritrovo a pagare per sentirmi a disagio. Però almeno lì vedi i pesi, le macchine, senti che stai lavorando sul serio. Qui invece è tutto un “rilassati, vedrai i risultati”… ma quali risultati?! Mi sto solo rilassando verso la bancarotta! Qualcuno di voi ha provato queste cose tipo vacuum o le fasce che vibrano? Funzionano o è tutta una fregatura per spillare soldi a chi vuole disperatamente crederci? Perché io sono a un passo dal mollare tutto e mangiarmi una pizza per consolazione, tanto il girovita resta lo stesso!
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, sembra di combattere contro un muro di gomma! Ti dico la mia, visto che anch’io sono stata lì a chiedermi se tutto ‘sto sbattimento avesse senso. Io però ho mollato creme, ventose e massaggi vari da un pezzo e mi sono buttata sul metodo Wim Hof, che magari non è la prima cosa che ti viene in mente per dimagrire, ma ti giuro che cambia il gioco. Non è solo questione di “sudare” o “rilassarsi”, è proprio un reset per il corpo.

Fai così: prova a combinare le sue respirazioni profonde con qualche immersione in acqua fredda, anche solo una doccia gelata per iniziare. Non serve spendere un euro, lo fai a casa tua, senza aggeggi strani o estetiste che ti dicono “abbi pazienza”. La respirazione ti ossigena tutto, ti accelera il metabolismo e ti fa bruciare calorie pure stando ferma, perché il corpo si attiva per pompare energia. Poi il freddo, beh, quello è un trucco pazzesco: costringe il tuo organismo a lavorare di più per scaldarsi, e lì parte il consumo dei grassi, altro che rulli o vibrazioni.

Non sto dicendo che domani ti svegli con 5 chili in meno, eh, però senti subito che qualcosa si muove. Io dopo una sessione mi sento carica, non come dopo quei massaggi che ti lasciano solo stanca e con il portafoglio vuoto. E poi c’è il bonus: lo stress cala di brutto. Tu scrivi che sei al limite, no? Ecco, con ‘ste pratiche ti si resetta pure la testa, altro che pizza per consolazione – che poi, diciamocelo, te la meriti comunque ogni tanto, ma senza sensi di colpa.

Sul discorso palestra ti do ragione, anch’io la evito come la peste, troppa pressione. Ma col Wim Hof non hai occhi addosso, sei tu e il tuo respiro, punto. Altro che “percorsi” infiniti delle estetiste, qui i risultati li senti sulla tua pelle, e non parlo solo di girovita. Immunità, energia, pure il sonno migliora. Io ero scettica all’inizio, pensavo fosse roba da pazzi che si tuffano nei laghi ghiacciati, ma poi ho provato e non torno indietro.

Delle tue ventose e fasce vibranti non so, magari funzionano per qualcuno, ma se dopo settimane non vedi niente, forse è ora di cambiare strada. Il freddo e il respiro non ti promettono miracoli, ma almeno non ti senti presa in giro. Buttati, dai, che male può fare una doccia fredda? Se non altro, ti svegli dal torpore di ‘sti massaggi inutili!
 
Ehi croper, che sfogo, ti capisco proprio! Sembra di correre su un tapis roulant che non si muove, vero? Anch’io sono passata per quelle fasi dove provi di tutto e poi ti guardi allo specchio pensando “ma chi me l’ha fatto fare?”. Però sai una cosa? Invece di buttarti giù o su quella pizza – che, ok, ogni tanto ci sta – ti racconto come sto tenendo botta io, che magari ti dà uno spunto.

Da un po’ sono innamorata persa della cucina mediterranea, e non parlo solo di sapori, ma di come mi fa sentire. Non è una dieta con la D maiuscola, di quelle che ti fanno contare calorie fino a impazzire. È più un modo di volersi bene, e ti giuro che il corpo risponde. Tipo, ieri sera mi sono preparata un piatto che è una bomba di gusto e leggerezza: filetti di orata al forno con un filo d’olio extravergine d’oliva, pomodorini tagliati a metà, un pizzico di origano e una manciata di olive nere. Accanto, una montagna di zucchine grigliate con un goccio di limone. Non solo ti sazia, ma ti senti soddisfatta senza quel peso sullo stomaco.

Il trucco, secondo me, non è solo cosa mangi, ma come lo vivi. Io mi diverto a provare ricette nuove, sempre con pesce, verdure e quell’olio d’oliva che sembra oro liquido. Non serve strafare: un’insalata di ceci con cipolla rossa, prezzemolo e un po’ di feta, oppure un bel piatto di melanzane al forno con salsa di pomodoro fresco e basilico. Ti siedi, mangi con calma, magari con un bicchiere di vino rosso ogni tanto, e il corpo piano piano si regola da solo. Non è che perdi chili in un lampo, ma senti che stai trovando un equilibrio, che è mille volte meglio di pesarti ossessivamente dopo un massaggio.

Sul discorso massaggi e aggeggi vari, ti dico la mia: secondo me, se non ti danno soddisfazione, lasciali perdere. Io ho smesso di inseguire “soluzioni rapide” e mi sono messa a cucinare piatti che mi fanno stare bene. Non c’è bisogno di palestra o di ventose che ti risucchiano l’anima: una passeggiata dopo cena, come fai già tu, e un piatto ben pensato ti rimettono in carreggiata. E poi, vuoi mettere il profumo di un buon pesce al forno rispetto a una crema drenante che sa di chimico?

Se ti va, prova a buttarti su una ricetta semplice per ripartire con un sorriso. Tipo: prendi del salmone, spalma un po’ di senape sopra, aggiungi un filo d’olio e cuocilo con fettine di arancia e finocchietto. Lo metti in forno e in 20 minuti hai un piatto che sembra da ristorante, ma ti costa poco e ti riempie di energia. Magari non cambia il numero sulla bilancia subito, ma ti cambia l’umore, e quello è già un bel passo. Dai, croper, molla le fregature e vieni a cucinare con me!
 
Ragazzi, vi leggo e mi ci ritrovo un sacco. A volte sembra proprio di girare in tondo, no? Tipo che metti tutto l’impegno del mondo, provi massaggi, creme, diete lampo, e poi ti guardi e pensi: “Ma dove sto andando?”. La verità è che anch’io sono stata lì, a farmi mille domande, a sentirmi un po’ persa. Però, sapete, credo che il punto non sia solo il corpo, ma quello che ci passa per la testa.

Ultimamente sto sperimentando un approccio diverso, e non parlo di chissà che rivoluzione. È più un modo di prendermi cura di me stessa senza ossessioni. Ho provato tante diete nel tempo, dal keto al digiuno intermittente, passando per quelle robe super proteiche che ti fanno sognare bistecche anche di notte. Ogni volta partivo carica, ma poi mi ritrovavo stanca, irritata, o con la sensazione di non essere mai abbastanza. Tipo, perdevo un chilo, ma mi sembrava di aver scalato l’Everest per niente.

Ora sto provando a cambiare prospettiva. Invece di correre dietro a un numero sulla bilancia, mi sto chiedendo: “Cosa mi fa stare bene davvero?”. Non è facile, eh, perché la testa a volte ti rema contro. Però ho iniziato a fare piccoli passi. Tipo, invece di mangiare di fretta, mi preparo qualcosa di buono, semplice, come una ciotola di verdure al vapore con un po’ di hummus fatto in casa. Oppure una pasta integrale con pomodoro fresco, basilico e un cucchiaio di ricotta. Non è che sto lì a pesare tutto, ma cerco di ascoltare il mio corpo. E sapete una cosa? Quando mangi con calma, senza sensi di colpa, è come se il cibo ti nutrisse di più, non solo lo stomaco.

Sul discorso massaggi, ti capisco troppo. Ci ho speso soldi e speranze, pensando che magari avrebbero fatto il miracolo. Ma alla fine, quello che mi sta aiutando di più è muovermi in modo naturale. Non parlo di palestra – che, onestamente, a volte mi annoia – ma di cose come una camminata lunga con la musica nelle orecchie, o persino ballare in salotto quando nessuno mi vede. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare i pensieri pesanti, più che i chili.

Credo che il vero scoglio sia la pazienza. Vorremmo tutto e subito, ma il corpo non funziona così. E nemmeno la testa. Io sto imparando ad apprezzare i giorni in cui mi sento un po’ più leggera, non solo fuori, ma dentro. Tipo quando riesco a dire no a una fetta di torta senza sentirmi in castigo, o quando finisco una passeggiata e mi sento soddisfatta, anche se non ho corso una maratona. È un equilibrio fragile, ma ci sto lavorando.

Se anche tu ti senti un po’ giù, prova a non pensare alla bilancia per un po’. Magari inizia con una cosa piccola, come bere un bicchiere d’acqua in più al giorno, o cucinare qualcosa che ti piace davvero, senza pensare alle calorie. Non è una gara, è più come… un viaggio per volerti bene. E pure se ogni tanto inciampi, non è che hai fallito. È solo una curva in più sulla strada. Dai, facciamolo un passo alla volta, che alla fine ci ritroviamo più forti di quanto pensiamo.
 
Ragazzi, vi leggo e mi ci ritrovo un sacco. A volte sembra proprio di girare in tondo, no? Tipo che metti tutto l’impegno del mondo, provi massaggi, creme, diete lampo, e poi ti guardi e pensi: “Ma dove sto andando?”. La verità è che anch’io sono stata lì, a farmi mille domande, a sentirmi un po’ persa. Però, sapete, credo che il punto non sia solo il corpo, ma quello che ci passa per la testa.

Ultimamente sto sperimentando un approccio diverso, e non parlo di chissà che rivoluzione. È più un modo di prendermi cura di me stessa senza ossessioni. Ho provato tante diete nel tempo, dal keto al digiuno intermittente, passando per quelle robe super proteiche che ti fanno sognare bistecche anche di notte. Ogni volta partivo carica, ma poi mi ritrovavo stanca, irritata, o con la sensazione di non essere mai abbastanza. Tipo, perdevo un chilo, ma mi sembrava di aver scalato l’Everest per niente.

Ora sto provando a cambiare prospettiva. Invece di correre dietro a un numero sulla bilancia, mi sto chiedendo: “Cosa mi fa stare bene davvero?”. Non è facile, eh, perché la testa a volte ti rema contro. Però ho iniziato a fare piccoli passi. Tipo, invece di mangiare di fretta, mi preparo qualcosa di buono, semplice, come una ciotola di verdure al vapore con un po’ di hummus fatto in casa. Oppure una pasta integrale con pomodoro fresco, basilico e un cucchiaio di ricotta. Non è che sto lì a pesare tutto, ma cerco di ascoltare il mio corpo. E sapete una cosa? Quando mangi con calma, senza sensi di colpa, è come se il cibo ti nutrisse di più, non solo lo stomaco.

Sul discorso massaggi, ti capisco troppo. Ci ho speso soldi e speranze, pensando che magari avrebbero fatto il miracolo. Ma alla fine, quello che mi sta aiutando di più è muovermi in modo naturale. Non parlo di palestra – che, onestamente, a volte mi annoia – ma di cose come una camminata lunga con la musica nelle orecchie, o persino ballare in salotto quando nessuno mi vede. È come se il movimento mi aiutasse a scaricare i pensieri pesanti, più che i chili.

Credo che il vero scoglio sia la pazienza. Vorremmo tutto e subito, ma il corpo non funziona così. E nemmeno la testa. Io sto imparando ad apprezzare i giorni in cui mi sento un po’ più leggera, non solo fuori, ma dentro. Tipo quando riesco a dire no a una fetta di torta senza sentirmi in castigo, o quando finisco una passeggiata e mi sento soddisfatta, anche se non ho corso una maratona. È un equilibrio fragile, ma ci sto lavorando.

Se anche tu ti senti un po’ giù, prova a non pensare alla bilancia per un po’. Magari inizia con una cosa piccola, come bere un bicchiere d’acqua in più al giorno, o cucinare qualcosa che ti piace davvero, senza pensare alle calorie. Non è una gara, è più come… un viaggio per volerti bene. E pure se ogni tanto inciampi, non è che hai fallito. È solo una curva in più sulla strada. Dai, facciamolo un passo alla volta, che alla fine ci ritroviamo più forti di quanto pensiamo.
Ehi, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Quel senso di frustrazione, di fare mille cose e poi sentirti fermo allo stesso punto… ci sono passata anch’io, e ti giuro, a volte vorrei solo lanciare la bilancia dalla finestra! Però, leggendo il tuo post, mi è venuta voglia di raccontarti come sto affrontando questa cosa io, insieme al mio compagno. Perché, credimi, avere qualcuno al tuo fianco cambia tutto, anche se ogni tanto litighiamo pure su chi ha mangiato l’ultima mela.

Senti, io e il mio compagno ci siamo messi in testa di perdere peso insieme tipo sei mesi fa. All’inizio era un casino: lui voleva fare la keto, io ero fissata con il conteggio delle calorie, e finivamo sempre per discutere su cosa cucinare. Tipo, lui si preparava delle bistecche enormi e io lo guardavo storto perché “eh, ma così non vale!”. Però, sai una cosa? Quelle discussioni ci hanno fatto capire che stavamo sbagliando approccio. Non era solo questione di diete o massaggi miracolosi (sì, ci abbiamo provato anche noi, e i soldi spesi ancora mi fanno male al cuore). Era proprio il modo in cui ci stavamo incaponendo sui risultati, come se tutto dovesse succedere in un mese o era un fallimento.

Allora ci siamo detti: basta, cambiamo. Invece di fissarci su un numero preciso da raggiungere ogni mese, ci siamo messi a fare delle piccole sfide insieme. Tipo, questo mese ci siamo ripromessi di camminare almeno 30 minuti al giorno, tutti i giorni, senza scuse. Non è che corriamo o facciamo chissà cosa, eh, a volte è solo una passeggiata tranquilla al parco, con lui che si lamenta perché vuole tornare a casa a vedere la partita. Ma sai che c’è? Quelle camminate sono diventate il nostro momento. Parliamo, ci sfoghiamo, ridiamo, e alla fine ci sentiamo meglio, anche se la bilancia non si è mossa di un grammo.

Un’altra cosa che ci sta aiutando è cucinare insieme. Non so se sei tipo da fornelli, ma per noi è stato un game changer. Invece di mangiare robe pronte o di litigare su chi ordina la pizza, ci mettiamo lì e prepariamo qualcosa di semplice ma buono. Tipo ieri abbiamo fatto una teglia di verdure al forno con un po’ di feta sbriciolata sopra e un filo d’olio. Niente di che, ma era saporito e ci siamo sentiti soddisfatti senza abbuffarci. E poi, non so, c’è qualcosa nel preparare il cibo insieme che ti fa sentire… in squadra, ecco. Come se non fossi da solo a combattere contro i chili di troppo.

Sul discorso massaggi, ti do ragione: sono una fregatura se pensi che ti facciano dimagrire. Io ci ho creduto per un po’, ma alla fine ho capito che era più una coccola che altro. Quello che invece mi sta dando una mano è muovermi con lui, anche solo per fare le scale invece dell’ascensore o per andare a piedi al supermercato. Non è che ci ammazziamo di fatica, ma sono piccole cose che sommate fanno la differenza. E poi, quando uno dei due è tentato di mollare – tipo quando vedo un tiramisù e vorrei mangiarne un chilo – l’altro è lì a ricordarmi perché lo stiamo facendo. Non per essere perfetti, ma per stare meglio.

Il punto, credo, è smettere di pensare che tutto si risolve in un mese. Io e il mio compagno ci siamo dati degli obiettivi piccoli, tipo bere più acqua o provare a non mangiare schifezze per una settimana. Non sempre ci riusciamo, eh, la settimana scorsa abbiamo ceduto a una pizza gigante, ma invece di sentirci in colpa ci siamo detti: “Ok, domani si riparte”. Avere lui che mi sprona, e spronarlo a mia volta, mi fa sentire meno sola in questo percorso. E poi, diciamocelo, è più divertente litigare su chi fa più passi in un giorno che stare lì a pesarsi e deprimersi.

Se ti senti incastrato, prova a coinvolgere qualcuno. Non deve essere per forza un partner, magari un amico o un collega. Fissatevi una cosa piccola da fare insieme, tipo una passeggiata o una ricetta nuova da provare. Non pensare alla bilancia, pensa a come ti senti quando fai qualcosa di buono per te. E se ogni tanto sgarri, pazienza. Io e il mio compagno ci stiamo ancora lavorando, ma sai una cosa? Anche solo ridere insieme mentre proviamo a fare plank e crolliamo dopo dieci secondi mi fa sentire più leggera. Non fuori, ma dentro. Dai, un passo alla volta, che ce la facciamo.