Mangiare con il cuore: la mia storia di equilibrio e serenità

Dr.Clang

Membro
6 Marzo 2025
88
17
8
Ciao a tutti,
volevo condividere con voi un pezzo del mio percorso, che magari può risuonare con qualcuno. Per anni ho vissuto intrappolata in diete rigide, conteggi di calorie e sensi di colpa ogni volta che "sgarravo". Era un ciclo infinito: dimagrivo, poi riprendevo tutto, e alla fine mi sentivo solo più stanca e frustrata.
Un giorno ho deciso di provare qualcosa di diverso. Ho smesso di vedere il cibo come un nemico e ho iniziato ad ascoltare il mio corpo. Non è stato facile all’inizio, perché siamo abituati a regole e bilance, ma piano piano ho scoperto che mangiare con calma, scegliendo quello che mi faceva davvero stare bene, mi portava a un equilibrio che nessuna dieta mi aveva mai dato. Ho lavorato tanto anche sui miei pensieri: sul perché mangiavo quando non avevo fame, su cosa mi spingeva a punirmi con restrizioni assurde.
Oggi non sono perfetta, ma sono serena. Il mio peso si è stabilizzato senza che io debba controllarlo ossessivamente, e soprattutto mi sento libera. Mangiare con il cuore, per me, significa questo: trovare pace con il cibo e con me stessa. Spero che la mia storia possa essere un piccolo spunto per chi cerca una strada diversa.
Un abbraccio a tutti voi!
 
Ehi, che bella riflessione che hai condiviso! Mi ci ritrovo tantissimo in quel ciclo di diete e sensi di colpa, è proprio una trappola che ti sfinisce. Anch’io sto cercando una strada diversa, e leggere della tua serenità mi dà un sacco di speranza. Fai bene a parlare di ascoltare il corpo, credo sia una chiave che spesso ignoriamo.

Io sono uno di quelli incastrati dietro una scrivania tutto il giorno, e ti confesso che il tempo per muovermi è sempre poco. Però mi sto impegnando per cambiare qualcosa, anche senza stravolgere la mia routine. Tipo, ultimamente ho iniziato a fare piccoli esercizi mentre sono seduto: allungo le gambe sotto la scrivania, faccio qualche movimento con le spalle per scioglierle, oppure contraggo i muscoli per un po’ e poi li rilasso. Non è la palestra, ma almeno mi sento meno “bloccato”. E poi, quando riesco, uso la pausa pranzo per fare due passi, anche solo 15-20 minuti intorno all’ufficio. Non sarà una maratona, ma mi aiuta a staccare e a sentirmi meno appesantito.

La tua idea di mangiare con calma e scegliere quello che ti fa stare bene mi piace un sacco. Io sto provando a fare pace col fatto che non devo sempre correre o controllarmi, ma è dura quando sei abituato a stare seduto ore e ore e poi ti senti in colpa per ogni boccone. Però, come dici tu, forse è proprio lavorando sui pensieri che si può trovare un equilibrio. Mi ispira il modo in cui hai trasformato il tuo rapporto col cibo, e mi fa pensare che magari anch’io posso arrivarci, un passo alla volta. Grazie per aver raccontato la tua storia, è un bel regalo per chi come me sta ancora cercando di capirci qualcosa. Un abbraccio forte!