Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, anime in cerca di equilibrio"! Sono qui per raccontarvi la mia storia, che non parla di privazioni o di regole ferree, ma di un cammino lento, fatto di ascolto e pazienza con me stessa.
Per anni ho provato di tutto: conteggi ossessivi, bilance che sembravano giudicarmi, promesse di risultati veloci che poi svanivano lasciandomi più confusa di prima. Ero stanca di sentirmi in guerra col cibo e col mio corpo. Poi, un giorno, ho deciso di cambiare prospettiva: e se invece di combattere avessi provato a fare pace?
Ho scoperto l’approccio dell’alimentazione intuitiva, che per me non è stato solo "mangia quello che vuoi e basta", ma un modo per capire davvero cosa mi fa stare bene. Non si tratta di dire no a un piatto di pasta o a un dolce, ma di chiedermi: "Ho fame? Questo mi nutre, non solo il corpo ma anche l’anima?". All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo che senza controllo avrei perso la bussola. E invece, col tempo, ho iniziato a fidarmi di me stessa.
Non vi mentirò, non è stato un cambiamento da un giorno all’altro. Ho dovuto lavorare tanto sulle mie abitudini mentali: smettere di vedere il cibo come "buono" o "cattivo", lasciar andare i sensi di colpa, imparare a distinguere la fame vera da quella emotiva. Ma piano piano ho trovato un equilibrio che non mi fa sentire né privata di qualcosa, né fuori controllo. Il mio peso? Si è stabilizzato, ma soprattutto è cambiata la mia serenità.
Non sono qui per dire che il mio percorso sia l’unico giusto, ognuno ha il suo. Magari per qualcuno funzionano altre strade, e va benissimo così. Però se c’è una cosa che ho capito è che punirsi non porta lontano. Mangiare con il cuore, per me, significa rispettare i miei bisogni senza farmi intrappolare da schemi rigidi. Oggi mi sento più leggera, non solo nel corpo, ma nella testa.
E voi, che rapporto avete col cibo? Cosa vi ha aiutato a sentirvi in pace? Mi piacerebbe leggervi!
Per anni ho provato di tutto: conteggi ossessivi, bilance che sembravano giudicarmi, promesse di risultati veloci che poi svanivano lasciandomi più confusa di prima. Ero stanca di sentirmi in guerra col cibo e col mio corpo. Poi, un giorno, ho deciso di cambiare prospettiva: e se invece di combattere avessi provato a fare pace?
Ho scoperto l’approccio dell’alimentazione intuitiva, che per me non è stato solo "mangia quello che vuoi e basta", ma un modo per capire davvero cosa mi fa stare bene. Non si tratta di dire no a un piatto di pasta o a un dolce, ma di chiedermi: "Ho fame? Questo mi nutre, non solo il corpo ma anche l’anima?". All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo che senza controllo avrei perso la bussola. E invece, col tempo, ho iniziato a fidarmi di me stessa.
Non vi mentirò, non è stato un cambiamento da un giorno all’altro. Ho dovuto lavorare tanto sulle mie abitudini mentali: smettere di vedere il cibo come "buono" o "cattivo", lasciar andare i sensi di colpa, imparare a distinguere la fame vera da quella emotiva. Ma piano piano ho trovato un equilibrio che non mi fa sentire né privata di qualcosa, né fuori controllo. Il mio peso? Si è stabilizzato, ma soprattutto è cambiata la mia serenità.
Non sono qui per dire che il mio percorso sia l’unico giusto, ognuno ha il suo. Magari per qualcuno funzionano altre strade, e va benissimo così. Però se c’è una cosa che ho capito è che punirsi non porta lontano. Mangiare con il cuore, per me, significa rispettare i miei bisogni senza farmi intrappolare da schemi rigidi. Oggi mi sento più leggera, non solo nel corpo, ma nella testa.
E voi, che rapporto avete col cibo? Cosa vi ha aiutato a sentirvi in pace? Mi piacerebbe leggervi!