Ragazzi, oggi voglio condividere un pensiero che mi frulla in testa da un po’. Mangiare con il cuore, per me, non significa solo scegliere cosa mettere nel piatto, ma ascoltare davvero cosa il nostro corpo e la nostra mente ci stanno dicendo. Spesso ci lasciamo intrappolare da regole rigide: conta le calorie, elimina questo, mangia solo quello. Ma vi siete mai chiesti se tutto questo stress ci stia davvero aiutando a stare meglio?
Io credo che il benessere sia un viaggio, non una gara. Personalmente, ho smesso di seguire diete che mi facevano sentire in gabbia. Invece, sto imparando a fidarmi del mio corpo. Mangio quando ho fame, mi fermo quando sono sazia, e cerco di godermi ogni boccone senza sensi di colpa. Non è facile, lo so. Viviamo in un mondo che ci bombarda con immagini di perfezione e soluzioni rapide. Ma il corpo non è una macchina da ottimizzare, è casa nostra.
Un pezzo importante di questo viaggio, per me, è stato lavorare su come mi sento dentro. A volte mangiamo non perché abbiamo fame, ma perché siamo tristi, annoiati o stressati. Capire queste emozioni mi ha aiutato a cambiare il mio rapporto con il cibo. Non si tratta di forza di volontà, ma di gentilezza verso noi stessi. E poi, muoversi fa la differenza, no? Non parlo di sfiancarsi in palestra, ma di trovare qualcosa che ci fa sentire vivi. Per me, muovermi con consapevolezza, tipo con esercizi che mi fanno sentire connessa al mio corpo, è stato un game changer.
Non sto dicendo che sia la strada giusta per tutti, ma vi invito a provare. Magari iniziate con una piccola cosa: la prossima volta che mangiate, chiedetevi come vi sentite, cosa vi va davvero. È un passo verso un rapporto più sereno con il cibo e con voi stessi. Se vi va, raccontatemi com’è per voi questo viaggio. Siamo qui per sostenerci, no?
Io credo che il benessere sia un viaggio, non una gara. Personalmente, ho smesso di seguire diete che mi facevano sentire in gabbia. Invece, sto imparando a fidarmi del mio corpo. Mangio quando ho fame, mi fermo quando sono sazia, e cerco di godermi ogni boccone senza sensi di colpa. Non è facile, lo so. Viviamo in un mondo che ci bombarda con immagini di perfezione e soluzioni rapide. Ma il corpo non è una macchina da ottimizzare, è casa nostra.
Un pezzo importante di questo viaggio, per me, è stato lavorare su come mi sento dentro. A volte mangiamo non perché abbiamo fame, ma perché siamo tristi, annoiati o stressati. Capire queste emozioni mi ha aiutato a cambiare il mio rapporto con il cibo. Non si tratta di forza di volontà, ma di gentilezza verso noi stessi. E poi, muoversi fa la differenza, no? Non parlo di sfiancarsi in palestra, ma di trovare qualcosa che ci fa sentire vivi. Per me, muovermi con consapevolezza, tipo con esercizi che mi fanno sentire connessa al mio corpo, è stato un game changer.
Non sto dicendo che sia la strada giusta per tutti, ma vi invito a provare. Magari iniziate con una piccola cosa: la prossima volta che mangiate, chiedetevi come vi sentite, cosa vi va davvero. È un passo verso un rapporto più sereno con il cibo e con voi stessi. Se vi va, raccontatemi com’è per voi questo viaggio. Siamo qui per sostenerci, no?