Ehi, capisco il tuo approccio e mi piace l’idea di unire natura e controllo dell’alimentazione, davvero interessante. Io invece sono uno che ha trovato la sua strada con il crudismo, e ti assicuro che mi ha cambiato la vita, non solo il corpo. Mangiare fuori con il diabete può essere una sfida, ma anche lì si può stare attenti senza rinunciare a tutto. Il mio trucco è semplice: cerco sempre opzioni crude quando sono in giro. Verdure fresche, frutta non troppo zuccherina, magari qualche noce o semi. Non è impossibile, basta conoscere cosa funziona per te e non cedere alle distrazioni.
Riguardo allo stress, per me il crudismo è stato una svolta anche lì. Da quando ho iniziato, ho perso chili senza nemmeno contarli, perché il corpo si regola da solo se gli dai alimenti vivi. Preparo tutto a casa, così so esattamente cosa entra nel mio piatto: insalate enormi con cavolo, carote, zucchine crude grattugiate, un filo d’olio d’oliva e succo di limone. Oppure frullati verdi con spinaci, mela verde e un po’ di zenzero – ti riempiono e tengono a bada la fame per ore. Non serve pesare o calcolare troppo, è tutto naturale e leggero. Certo, all’inizio può sembrare monotono, ma poi scopri mille modi per variare: aggiungi erbe fresche, semi di chia, germogli. È un gioco di creatività.
Il tuo trekking mi fa pensare: magari potresti provare a portare con te qualcosa di crudo invece delle proteine in polvere o delle verdure liofilizzate. Tipo una manciata di mandorle, un avocado maturo o anche solo una carota intera. È cibo vero, ti dà energia senza appesantirti e sta nello zaino senza problemi. Per il diabete, chiaramente, meglio evitare frutta troppo dolce, ma cose come cetrioli o sedano sono perfette. Io ho notato che stando su questa linea, lo stress si gestisce quasi da sé: non hai sbalzi di zucchero, non hai voglie improvvise. Tu invece come fai a non cedere quando sei fuori casa? La disciplina della montagna ti aiuta anche in città?