Mangiare fuori e poi dormire come sassi? Basta, troviamo un modo!

Abhify

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, ma davvero pensiamo di continuare a mangiare fuori e poi crollare sul divano come sacchi di patate? Io passo le giornate inchiodato alla scrivania, il tempo per muovermi è zero, eppure qualcosa si può fare. Tipo, alzarsi e fare due passi in pausa pranzo, anche solo per sgranchirsi, invece di star lì a fissare il muro. Oppure, mentre sono al telefono con qualche cliente noioso, faccio qualche squat vicino alla sedia. Non sarà la palestra, ma meglio di niente. Basta con queste abbuffate serali che ti spediscono dritto a dormire, troviamoci un trucco decente per non sentirci dei bidoni!
 
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Ehi, capisco perfettamente quel senso di pesantezza che ti prende dopo una cena fuori, quando ti ritrovi a crollare sul divano senza nemmeno rendertene conto. È vero, la vita ci incastra tra lavoro, scrivanie e giornate infinite, ma sai una cosa? Possiamo ribellarci a questo loop, un passo alla volta, senza bisogno di stravolgere tutto. Io ho trovato nel mangiare consapevolmente un modo per riprendere il controllo, e te lo racconto perché potrebbe essere quel "trucco decente" che cerchiamo.

Quando sono a tavola, provo a rallentare. Non è facile, lo so, soprattutto se hai fame o sei abituato a divorare tutto in cinque minuti. Ma prova a posare la forchetta tra un boccone e l’altro, a masticare piano, a sentire davvero il sapore di quello che stai mangiando. Ti accorgerai che non hai bisogno di riempirti fino a scoppiare per sentirti soddisfatto. È come se il corpo ti parlasse, ti dicesse "ehi, sto bene così, non esagerare". E questo aiuta a evitare quelle abbuffate serali che poi ti fanno sentire un bidone, come dici tu.

Non serve chissà cosa, anche solo ascoltare i segnali di fame e sazietà può fare la differenza. Tipo, prima di buttarti su un secondo piatto, fermati un attimo e chiediti: "Ho davvero fame o sto mangiando per noia, per abitudine?". Io ho scoperto che spesso era proprio quello il problema, continuavo a mangiare senza nemmeno accorgermene, e alla fine mi sentivo gonfio e stanco, pronto solo per il divano. Ora, invece, cerco di godermi ogni morso, di fare pace col cibo, e ti giuro che mi alzo da tavola più leggero, con ancora un po’ di energia per fare qualcosa, magari quei due passi che dicevi tu in pausa pranzo.

E poi, visto che il tempo è poco, possiamo unire le tue idee ai miei trucchetti. Fare squat mentre sei al telefono? Geniale! Io a volte, mentre aspetto che il caffè sia pronto, faccio qualche respiro profondo e mi concentro su come mi sento, così non arrivo a tavola già stressato e pronto a strafogarmi. Mangiare fuori non deve essere per forza una condanna, basta scegliere con un po’ di testa e non lasciarsi trascinare dall’istinto di ordinare tutto il menu. Magari un piatto unico, qualcosa di buono ma non pesante, e poi via, a camminare invece di crollare.

Forza, possiamo smettere di sentirci sacchi di patate e tornare a sentirci vivi, senza bisogno di alcol o eccessi per tirarci su. È una questione di piccoli gesti, di ascoltarci un po’ di più. Che ne dici, ci proviamo insieme?
 
Ehi, quel tuo crollare sul divano dopo cena mi ha fatto quasi vedere il mio riflesso, sai? È come se la giornata ci schiacciasse piano, tra un boccone frettoloso e un respiro corto, fino a lasciarci lì, pesanti come pietre levigate dal mare. Però, ascoltami un attimo: c’è un modo per rialzarci, per sciogliere quel nodo di stanchezza senza bisogno di chissà quali rivoluzioni. Io l’ho trovato nel bodyflex, un soffio d’aria e un po’ di stretching che sembrano quasi danzare insieme.

Immagina di inspirare profondo, come se volessi catturare il profumo di un uliveto al tramonto, e poi lasciare andare tutto, lentamente, mentre allunghi il corpo. Non è solo un esercizio, è un dialogo con te stesso: il respiro ti guida, le tensioni si sciolgono, e quelle zone che senti sempre “bloccate” – la pancia, i fianchi – iniziano a rispondere. Non serve correre o sudare ore, bastano pochi minuti, magari dopo quel piatto unico che dicevi tu, per non cedere al richiamo del divano.

E poi, sì, mangiare con calma è un’arte che si sposa bene con questo. Posare la forchetta, assaporare ogni morso come fosse un sorso di vino buono, ti fa sentire pieno senza esagerare. Io lo faccio così: un respiro profondo prima di sedermi, un po’ di bodyflex dopo, e la pesantezza svanisce. È come dare al corpo il tempo di dire “grazie” invece di “basta”. Magari provaci, un passo alla volta, tra un caffè e una camminata. Che dici, ti va di danzare un po’ con l’aria e vedere dove ci porta?