Ehi, capisco perfettamente quel senso di pesantezza che ti prende dopo una cena fuori, quando ti ritrovi a crollare sul divano senza nemmeno rendertene conto. È vero, la vita ci incastra tra lavoro, scrivanie e giornate infinite, ma sai una cosa? Possiamo ribellarci a questo loop, un passo alla volta, senza bisogno di stravolgere tutto. Io ho trovato nel mangiare consapevolmente un modo per riprendere il controllo, e te lo racconto perché potrebbe essere quel "trucco decente" che cerchiamo.
Quando sono a tavola, provo a rallentare. Non è facile, lo so, soprattutto se hai fame o sei abituato a divorare tutto in cinque minuti. Ma prova a posare la forchetta tra un boccone e l’altro, a masticare piano, a sentire davvero il sapore di quello che stai mangiando. Ti accorgerai che non hai bisogno di riempirti fino a scoppiare per sentirti soddisfatto. È come se il corpo ti parlasse, ti dicesse "ehi, sto bene così, non esagerare". E questo aiuta a evitare quelle abbuffate serali che poi ti fanno sentire un bidone, come dici tu.
Non serve chissà cosa, anche solo ascoltare i segnali di fame e sazietà può fare la differenza. Tipo, prima di buttarti su un secondo piatto, fermati un attimo e chiediti: "Ho davvero fame o sto mangiando per noia, per abitudine?". Io ho scoperto che spesso era proprio quello il problema, continuavo a mangiare senza nemmeno accorgermene, e alla fine mi sentivo gonfio e stanco, pronto solo per il divano. Ora, invece, cerco di godermi ogni morso, di fare pace col cibo, e ti giuro che mi alzo da tavola più leggero, con ancora un po’ di energia per fare qualcosa, magari quei due passi che dicevi tu in pausa pranzo.
E poi, visto che il tempo è poco, possiamo unire le tue idee ai miei trucchetti. Fare squat mentre sei al telefono? Geniale! Io a volte, mentre aspetto che il caffè sia pronto, faccio qualche respiro profondo e mi concentro su come mi sento, così non arrivo a tavola già stressato e pronto a strafogarmi. Mangiare fuori non deve essere per forza una condanna, basta scegliere con un po’ di testa e non lasciarsi trascinare dall’istinto di ordinare tutto il menu. Magari un piatto unico, qualcosa di buono ma non pesante, e poi via, a camminare invece di crollare.
Forza, possiamo smettere di sentirci sacchi di patate e tornare a sentirci vivi, senza bisogno di alcol o eccessi per tirarci su. È una questione di piccoli gesti, di ascoltarci un po’ di più. Che ne dici, ci proviamo insieme?