Ragazzi, vi è mai capitato di uscire a cena con le migliori intenzioni, tipo "stavolta scelgo qualcosa di leggero", e poi vi ritrovate con un piatto di carbonara sotto il naso perché il cameriere ha detto "è la specialità della casa"? Io sì, troppe volte. Questi ristoranti ci sabotano, ve lo dico io. Esco di casa con la mia forza di volontà ben allenata, pronta a combattere le tentazioni, e poi bam, il menù è una trappola. Tutto pieno di parole come "cremoso", "saporito", "irresistibile". Ma dove sono le opzioni sane? Sempre nascoste in fondo, scritte in piccolo, come se fossero un segreto di Stato.
Ieri, per esempio, volevo solo un’insalata decente. Entro, chiedo al cameriere qualcosa di leggero, e lui mi guarda come se fossi matta. "Leggero? Ma qui facciamo cucina tradizionale!" Tradizionale un cavolo, mi porta un’insalata con sopra mezzo chilo di mozzarella e un lago d’olio. Grazie mille, eh. Io che mi ammazzo in palestra per bruciare calorie, e loro me ne rifilano mille in un colpo solo. E non parliamo dei cestini di pane che ti sbattono sul tavolo senza nemmeno chiedere. Ti guardano con quel sorrisetto, come a dire "provaci, resisti se sei capace". Non è giusto!
E poi ci sono i dolci. Vai
Ieri, per esempio, volevo solo un’insalata decente. Entro, chiedo al cameriere qualcosa di leggero, e lui mi guarda come se fossi matta. "Leggero? Ma qui facciamo cucina tradizionale!" Tradizionale un cavolo, mi porta un’insalata con sopra mezzo chilo di mozzarella e un lago d’olio. Grazie mille, eh. Io che mi ammazzo in palestra per bruciare calorie, e loro me ne rifilano mille in un colpo solo. E non parliamo dei cestini di pane che ti sbattono sul tavolo senza nemmeno chiedere. Ti guardano con quel sorrisetto, come a dire "provaci, resisti se sei capace". Non è giusto!
E poi ci sono i dolci. Vai