Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a mangiare senza rimpianti"? Oggi vi porto una delle mie scoperte recenti, perché uscire a cena non deve per forza trasformarsi in un dramma per la bilancia. L’altro giorno ero fuori con amici, e sapete com’è: il menu ti guarda e ti tenta con quelle parole magiche tipo "cremoso", "fritto" o "ricco". Ma io, armata di curiosità e un po’ di furbizia culinaria, ho deciso di trasformare il classico "pizza e birra" in qualcosa di leggero, senza rinunciare al gusto.
Primo trucco: la pizza. Non sto dicendo di rinunciare, ma di giocarci un po’. Ho chiesto una base integrale – sì, molti posti ormai ce l’hanno – e invece di affogarla in mozzarella, ho puntato su verdure grigliate e un filo d’olio piccante. La mia scelta? Zucchine, melanzane e un tocco di rucola fresca sopra, aggiunta all’ultimo. Risultato? Sapore da dieci e lode, ma senza quel senso di pesantezza che ti fa pentire già mentre paghi il conto.
Poi c’è la questione bevande. La birra è fantastica, ma se sto cercando di stare attenta, la sostituisco con un’acqua frizzante aromatizzata al limone e menta. La preparo io a casa e la porto in una borraccia carina – fa scena e nessuno ti giudica. Oppure, se il posto è di quelli giusti, ordino un infuso freddo: leggero, dissetante e ti senti pure un po’ sofisticata.
E il dolce? Ecco, qui viene il bello. Spesso fuori casa il dessert è una bomba calorica, ma io ho un asso nella manica: condividere. L’ultima volta ho preso una torta al cioccolato fondente – ok, non proprio dietetica – ma l’ho divisa in tre. Piccola porzione, grande soddisfazione, e il palato ringrazia senza esagerare. Oppure, se c’è, punto su un sorbetto al limone: fresco, leggero e ti pulisce la coscienza oltre che la bocca.
Insomma, mangiare fuori è un’arte, e io sto imparando a dipingere il mio piatto ideale senza uscire dai bordi della forma che voglio tenere. Voi che strategie usate quando il cameriere arriva con quel sorriso e un menu che sembra un invito a peccare? Raccontatemi, sono tutta orecchie – e fornelli!
Primo trucco: la pizza. Non sto dicendo di rinunciare, ma di giocarci un po’. Ho chiesto una base integrale – sì, molti posti ormai ce l’hanno – e invece di affogarla in mozzarella, ho puntato su verdure grigliate e un filo d’olio piccante. La mia scelta? Zucchine, melanzane e un tocco di rucola fresca sopra, aggiunta all’ultimo. Risultato? Sapore da dieci e lode, ma senza quel senso di pesantezza che ti fa pentire già mentre paghi il conto.
Poi c’è la questione bevande. La birra è fantastica, ma se sto cercando di stare attenta, la sostituisco con un’acqua frizzante aromatizzata al limone e menta. La preparo io a casa e la porto in una borraccia carina – fa scena e nessuno ti giudica. Oppure, se il posto è di quelli giusti, ordino un infuso freddo: leggero, dissetante e ti senti pure un po’ sofisticata.
E il dolce? Ecco, qui viene il bello. Spesso fuori casa il dessert è una bomba calorica, ma io ho un asso nella manica: condividere. L’ultima volta ho preso una torta al cioccolato fondente – ok, non proprio dietetica – ma l’ho divisa in tre. Piccola porzione, grande soddisfazione, e il palato ringrazia senza esagerare. Oppure, se c’è, punto su un sorbetto al limone: fresco, leggero e ti pulisce la coscienza oltre che la bocca.
Insomma, mangiare fuori è un’arte, e io sto imparando a dipingere il mio piatto ideale senza uscire dai bordi della forma che voglio tenere. Voi che strategie usate quando il cameriere arriva con quel sorriso e un menu che sembra un invito a peccare? Raccontatemi, sono tutta orecchie – e fornelli!