Ragazzi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi combatte con me la guerra dei chili in eccesso! Vivere in dormitorio è già una sfida, ma farlo con pochi spicci in tasca e un’agenda piena di lezioni è un’impresa da supereroi. Però, sapete che vi dico? Ce la possiamo fare, e pure mangiando bene! Oggi vi butto lì qualche idea per organizzare i pasti senza vendersi un rene al mercato nero o passare ore in cucina.
Allora, partiamo dal mattino: la colazione è sacra, no? Io mi sono fissato con la "pappetta magica" – avena, latte scremato (quello discount, ovvio) e una banana schiacciata che trovo a 1 euro al kg quando sono fortunato. Mescoli tutto, 2 minuti al microonde della sala comune, e via, ti riempie fino a pranzo senza pesare sul portafoglio. Se avete un fruttivendolo vicino al campus, cercate la frutta un po’ ammaccata: costa meno ed è perfetta per queste cose!
A pranzo, amici miei, la parola d’ordine è "prep". Io mi porto dietro una schiscetta che preparo la sera, tipo riso integrale – lo compro in sacco da 5 kg, dura una vita – con tonno in scatola (offerta speciale, sempre!) e un mix di verdure surgelate. Le prendo al Lidl, costano niente e le butto in padella con un filo d’olio e spezie rubate alla coinquilina generosa. Non sarà gourmet, ma giuro che ti senti sazio e pure un po’ figo a mangiare sano mentre gli altri si strafogano di pizza surgelata.
Cena? Qui si gioca d’astuzia. Uova, ragazzi, le uova sono il nostro santo graal! Due euro per una decina, e con una frittata ci metti dentro quello che trovi: un pomodoro mezzo morto, un pezzo di zucchina dimenticata nel frigo comune, un pizzico di sale. Se avanza qualcosa dal pranzo, ci sbatti pure quello. Io la faccio sul fornellino elettrico che ho preso a 10 euro da un tizio dell’ultimo anno che se ne andava – un investimento, credetemi!
E per gli spuntini? Niente schifezze del distributore, che poi piango sia per i soldi che per la bilancia. Mi sono messo a fare i "frullatoni della disperazione": yogurt magro da 50 centesimi, un po’ d’acqua, frutta tipo mele o pere che stanno per tirare le cuoia, e via col frullatore scassato del dormitorio. È tipo un milkshake, ma senz
Allora, partiamo dal mattino: la colazione è sacra, no? Io mi sono fissato con la "pappetta magica" – avena, latte scremato (quello discount, ovvio) e una banana schiacciata che trovo a 1 euro al kg quando sono fortunato. Mescoli tutto, 2 minuti al microonde della sala comune, e via, ti riempie fino a pranzo senza pesare sul portafoglio. Se avete un fruttivendolo vicino al campus, cercate la frutta un po’ ammaccata: costa meno ed è perfetta per queste cose!
A pranzo, amici miei, la parola d’ordine è "prep". Io mi porto dietro una schiscetta che preparo la sera, tipo riso integrale – lo compro in sacco da 5 kg, dura una vita – con tonno in scatola (offerta speciale, sempre!) e un mix di verdure surgelate. Le prendo al Lidl, costano niente e le butto in padella con un filo d’olio e spezie rubate alla coinquilina generosa. Non sarà gourmet, ma giuro che ti senti sazio e pure un po’ figo a mangiare sano mentre gli altri si strafogano di pizza surgelata.
Cena? Qui si gioca d’astuzia. Uova, ragazzi, le uova sono il nostro santo graal! Due euro per una decina, e con una frittata ci metti dentro quello che trovi: un pomodoro mezzo morto, un pezzo di zucchina dimenticata nel frigo comune, un pizzico di sale. Se avanza qualcosa dal pranzo, ci sbatti pure quello. Io la faccio sul fornellino elettrico che ho preso a 10 euro da un tizio dell’ultimo anno che se ne andava – un investimento, credetemi!
E per gli spuntini? Niente schifezze del distributore, che poi piango sia per i soldi che per la bilancia. Mi sono messo a fare i "frullatoni della disperazione": yogurt magro da 50 centesimi, un po’ d’acqua, frutta tipo mele o pere che stanno per tirare le cuoia, e via col frullatore scassato del dormitorio. È tipo un milkshake, ma senz