Ehi, compagni di viaggio e di dieta! Sono appena tornato da un altro giro e volevo buttare lì qualche idea per mangiare sano senza impazzire quando si è in movimento. Lo so, lo so, tra aerei, treni e hotel sembra impossibile non cedere a un cornetto o a un piatto di pasta al volo, ma con un po’ di trucchetti si può tenere tutto sotto controllo.
Prima cosa: io mi porto sempre dietro qualcosa di pronto. Non sto parlando di insalate tristi che appassiscono in valigia, ma robe tipo noci, mandorle o una barretta proteica decente. Non pesano, non si schiacciano e ti salvano quando l’unica opzione è un panino unto in autogrill. Se ho spazio, infilo anche qualche mela o una di quelle confezioni di carote baby – niente di complicato, ma ti riempiono senza sensi di colpa.
Quando sono in hotel, la colazione è il momento chiave. Evito i tavoli con brioche e marmellatine come se fossero lava. Punto sullo yogurt greco, magari con un po’ di frutta fresca se c’è, o su delle uova strapazzate. Se il buffet è scarso, mi tengo leggero e integro dopo con quello che ho nello zaino. Per pranzo o cena, cerco sempre un posto con insalate o grigliate. Non serve essere chef stellati: un’insalata di pollo o un pesce con verdure al vapore vanno benissimo. E se proprio sono in giro e non c’è niente di sano, ordino una porzione piccola e mi fermo lì.
Per muovermi un po’, approfitto di quello che trovo. In hotel uso la palestra, anche se è solo un tapis roulant sgangherato, oppure faccio qualche esercizio in camera – flessioni, squat, roba così. Se sono in una città carina, cammino tanto, magari con una bottiglia d’acqua in mano per non dimenticarmi di bere. Quando capita, una corsa leggera al parco o lungo un fiume è perfetta per svegliarmi e non sentirmi un sacco di patate.
Insomma, non è scienza: basta organizzarsi un minimo e non farsi fregare dalla pigrizia. Qualcuno di voi ha altri consigli per non sgarrare quando è in trasferta? Sono curioso di sapere come ve la cavate!
Prima cosa: io mi porto sempre dietro qualcosa di pronto. Non sto parlando di insalate tristi che appassiscono in valigia, ma robe tipo noci, mandorle o una barretta proteica decente. Non pesano, non si schiacciano e ti salvano quando l’unica opzione è un panino unto in autogrill. Se ho spazio, infilo anche qualche mela o una di quelle confezioni di carote baby – niente di complicato, ma ti riempiono senza sensi di colpa.
Quando sono in hotel, la colazione è il momento chiave. Evito i tavoli con brioche e marmellatine come se fossero lava. Punto sullo yogurt greco, magari con un po’ di frutta fresca se c’è, o su delle uova strapazzate. Se il buffet è scarso, mi tengo leggero e integro dopo con quello che ho nello zaino. Per pranzo o cena, cerco sempre un posto con insalate o grigliate. Non serve essere chef stellati: un’insalata di pollo o un pesce con verdure al vapore vanno benissimo. E se proprio sono in giro e non c’è niente di sano, ordino una porzione piccola e mi fermo lì.
Per muovermi un po’, approfitto di quello che trovo. In hotel uso la palestra, anche se è solo un tapis roulant sgangherato, oppure faccio qualche esercizio in camera – flessioni, squat, roba così. Se sono in una città carina, cammino tanto, magari con una bottiglia d’acqua in mano per non dimenticarmi di bere. Quando capita, una corsa leggera al parco o lungo un fiume è perfetta per svegliarmi e non sentirmi un sacco di patate.
Insomma, non è scienza: basta organizzarsi un minimo e non farsi fregare dalla pigrizia. Qualcuno di voi ha altri consigli per non sgarrare quando è in trasferta? Sono curioso di sapere come ve la cavate!