Ragazzi, non ce la faccio più. Ieri sera ho aperto il frigo e ho divorato tutto quello che c’era, senza nemmeno rendermene conto. Ero nervosa, il lavoro mi sta schiacciando, e invece di respirare o fare qualcosa di utile, ho preso un cucchiaio e via, gelato al cioccolato dritto in bocca. Oggi mi sono svegliata con i sensi di colpa che mi urlavano nelle orecchie, ma sapete qual è il peggio? Che la colazione non mi ha salvato, niente toast integrali o yogurt magro, solo un nodo allo stomaco. Vorrei tanto smettere di mangiare quello che sento, ma è come se il mio cervello spegnesse l’interruttore della razionalità e mi dicesse "mangia, mangia, tanto ormai hai fallito". Qualcuno di voi ci passa? Come fate a non crollare quando la vita vi sbatte in faccia giornate così? Io voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma ogni volta che provo a controllarmi, arriva uno stress nuovo e ciao, torno al punto di partenza. Non so più che fare, mi sembra di combattere contro me stessa e di perdere sempre. Vi leggo spesso e vedo che parlate di mindfulness o di scrivere i pensieri, ma sul serio, funziona? Perché io mi sento un disastro totale e ho bisogno di qualcosa che mi tiri fuori da questo casino. Datemi una mano, per favore, perché da sola sto solo affondando.
Ehi, capisco perfettamente quel nodo allo stomaco e quella sensazione di combattere contro se stessi. Ci sono passato anch’io, e ti assicuro che non sei sola in questa lotta. Ti racconto un po’ della mia esperienza, magari qualcosa ti può essere utile.
Due anni fa il mio medico mi ha messo di fronte a una realtà dura: il mio peso stava diventando un rischio concreto per la mia salute. Pressione alta, rischio di diabete, stanchezza costante. Non era solo una questione di vestiti che non mi entravano, era proprio il mio corpo che mi stava dicendo “basta”. All’inizio mi sentivo come te, sopraffatto, con giornate in cui lo stress mi portava a mangiare qualsiasi cosa trovassi in cucina. Ma piano piano ho trovato un modo per non lasciarmi travolgere.
Per me, la svolta è stata iniziare a vedere il cibo non come un nemico o una consolazione, ma come un alleato per stare meglio. Non parlo di diete drastiche, quelle non funzionano mai a lungo. Ho iniziato a fare piccoli cambiamenti: per esempio, quando sentivo lo stress che mi spingeva verso il frigo, cercavo di fermarmi per un attimo e bere un bicchiere d’acqua. Sembra banale, ma mi dava il tempo di riprendere il controllo. Poi ho iniziato a preparare pasti semplici ma gustosi, con tante verdure e proteine, così quando arrivava la fame nervosa, avevo qualcosa di sano già pronto. Non sempre ci riesco, eh, ci sono ancora sere in cui un biscotto tira l’altro, ma ora so che non è la fine del mondo.
Un’altra cosa che mi ha aiutato tantissimo è stata muovermi. Non palestra o robe estreme, ma camminate. All’inizio facevo 15 minuti, poi sono diventati 30. Non solo mi aiutava a bruciare un po’ di calorie, ma mi schiariva la testa. Quando cammini, il cervello smette di urlarti contro e inizi a sentirti un po’ più leggero, non solo nel corpo. E poi, ti giuro, il sonno migliora, l’energia torna, e anche la pressione si è abbassata nel mio caso.
Per i sensi di colpa, che conosco bene, ho imparato una cosa: punirsi non serve. Se una sera sgarri, non hai fallito, stai solo imparando. Scrivi quello che provi, sì, ma non per forza in modo complicato. Io tengo un quadernino dove segno cosa ho mangiato e come mi sentivo. Non è mindfulness da guru, è solo un modo per capire cosa mi spinge a mangiare quando non ho fame. Spesso è noia, altre volte è ansia. Capirlo mi aiuta a cercare altre soluzioni, come chiamare un amico o guardare una serie.
Non sei un disastro, sei una persona che sta provando a prendersi cura di sé in mezzo a un mare di stress. È durissima, ma ogni piccolo passo conta. Magari prova a scegliere una cosa sola da cambiare questa settimana, tipo bere più acqua o fare una passeggiata corta. Non devi fare tutto perfetto, devi solo non mollare. Io ci sto riuscendo, un giorno alla volta, e se ce la faccio io, che ero il re delle abbuffate notturne, puoi farcela anche tu. Forza, scrivici come va, siamo qui per tirarci su a vicenda.