Mangio, ma non mi sento mai piena: come ne esco?

  • Autore discussione Autore discussione SimBa
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SimBa

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non ce la faccio più. Mangio, mangio, mangio, ma è come se avessi un buco nello stomaco che non si riempie mai. Oggi ho iniziato con una colazione "sana", tipo yogurt e frutta, ma dopo mezz'ora ero già lì a cercare biscotti. E poi il pranzo... ho provato a fare una cosa leggera, un’insalata con del pollo, ma non mi bastava. Ho aggiunto pane, poi un po’ di formaggio, e alla fine mi sono ritrovata a svuotare una confezione di cracker senza nemmeno accorgermene. È una sensazione schifosa, come se non avessi controllo, come se il mio corpo non mi ascoltasse.
Io voglio uscirne, davvero. Non è solo il peso, che comunque mi ossessiona, ma è proprio questa guerra con il cibo. Mi guardo allo specchio e vedo solo quello che odio, ma poi mi dico "vabbè, mangia qualcosa e ti sentirai meglio". E invece no, sto peggio. Mi sento piena fisicamente, ma dentro è come se fossi vuota. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a fermarvi? Io ho provato con la keto per un po’, ma dopo due settimane ho mollato perché non riuscivo a gestire le voglie. La paleo mi sembrava troppo complicata, e vegan... beh, non fa per me.
Sto cercando di capirmi, di non giudicarmi troppo, ma è difficile. Ieri ho scritto tutto quello che ho mangiato in un giorno, pensando che magari tenerne traccia mi aiutasse, ma mi ha solo fatto arrabbiare di più. Vorrei tornare a godermi il cibo senza questa ansia, senza sentirmi in colpa o fuori controllo. Se avete consigli, vi ascolto. Anche solo sapere che non sono sola mi aiuterebbe. Grazie a chi risponderà, davvero.
 
Ehi, capisco ogni singola parola che hai scritto, sai? 😔 Quel senso di vuoto che sembra urlare più forte di qualsiasi cosa, anche quando lo stomaco è pieno... ci sono passata anch’io. Ti racconto un po’ come ho trovato una strada con il digiuno intermittente (16/8, per capirci), magari qualcosa ti risuona. Non voglio dirti che è la soluzione magica, ma per me è stato un modo per riprendere il controllo senza sentirmi in gabbia.

Prima di tutto, mi colpisce quando dici che mangi e non ti senti mai piena. Anche per me era così: divoravo un pacco di cracker o una fetta di pane in più, pensando “ora mi passa”. Ma il problema non era solo fame fisica, era come se cercassi di riempire altro. Il digiuno intermittente mi ha aiutato a distinguere la fame vera da quella “di testa”. Tipo, con il 16/8 (16 ore senza mangiare, 8 ore in cui mangi), ho imparato ad ascoltare il mio corpo. All’inizio sembra impossibile, ma piano piano ti accorgi che quella voglia di spiluccare si calma. 😊

Ecco come ho fatto, passo passo, e magari puoi provarci anche tu:

Scegli una finestra che ti piace: Io faccio dalle 12:00 alle 20:00, così salto la colazione (che per me era un disastro di zuccheri). Tu magari preferisci mangiare prima, tipo dalle 10:00 alle 18:00. L’importante è che sia comodo per te.
Non partire a razzo: Se 16 ore ti spaventano, inizia con 12 o 14. Il corpo si abitua, promesso. Non è una gara, è un percorso.
Mangia cose che ti saziano davvero: Quando mangi, punta su proteine (uova, pollo, pesce), grassi buoni (un po’ di olio d’oliva, noci) e verdure che riempiono. Io adoro buttare un po’ di avocado nei piatti, dà quella cremosità che ti fa dire “ok, sto bene” 🥑. Evita troppi carboidrati semplici, tipo cracker o pane bianco, perché ti fanno tornare la fame in un lampo.
Bevi tanto: Acqua, tisane, anche un caffè senza zucchero. A volte quella “fame” è solo sete mascherata.

Errori da evitare? Non fare come me all’inizio, che pensavo “vabbè, digiuno 16 ore, poi posso mangiare tutto quello che voglio”. Nope. 😅 Se nella finestra di 8 ore ti butti su schifezze, il corpo ti sabota. E non saltare i pasti per punirti, non funziona e ti fa solo arrabbiare di più. Un’altra cosa: non pesarti tutti i giorni, fidati. Io lo facevo e mi rovinava l’umore.

Per le voglie, ti capisco alla grande. Io le gestisco tenendo in frigo qualcosa di pronto e sano, tipo un’insalata con feta e olive, così non finisco a saccheggiare la dispensa. E poi, quando proprio voglio un dolce, mangio un quadratino di cioccolato fondente (minimo 85%) nella mia finestra: mi soddisfa senza mandarmi in tilt.

Quello che mi ha aiutato di più, però, è stato smettere di vedere il cibo come un nemico. Il digiuno intermittente mi ha dato una struttura, ma non è una dieta rigida: è più un modo per dire al mio corpo “ok, ora ci prendiamo cura di te”. Non sei sola, davvero. 💪 Scrivere quello che mangi è già un gran passo, anche se ora ti fa arrabbiare. Prova a scrivere anche come ti senti, magari ti aiuta a capire quel “vuoto” che descrivi.

Se vuoi, prova il 16/8 per una settimana, senza stress, e scrivimi come va. Io ci sono, e so che puoi farcela. 🌟 Un abbraccio grande!
 
Ehi, capisco ogni singola parola che hai scritto, sai? 😔 Quel senso di vuoto che sembra urlare più forte di qualsiasi cosa, anche quando lo stomaco è pieno... ci sono passata anch’io. Ti racconto un po’ come ho trovato una strada con il digiuno intermittente (16/8, per capirci), magari qualcosa ti risuona. Non voglio dirti che è la soluzione magica, ma per me è stato un modo per riprendere il controllo senza sentirmi in gabbia.

Prima di tutto, mi colpisce quando dici che mangi e non ti senti mai piena. Anche per me era così: divoravo un pacco di cracker o una fetta di pane in più, pensando “ora mi passa”. Ma il problema non era solo fame fisica, era come se cercassi di riempire altro. Il digiuno intermittente mi ha aiutato a distinguere la fame vera da quella “di testa”. Tipo, con il 16/8 (16 ore senza mangiare, 8 ore in cui mangi), ho imparato ad ascoltare il mio corpo. All’inizio sembra impossibile, ma piano piano ti accorgi che quella voglia di spiluccare si calma. 😊

Ecco come ho fatto, passo passo, e magari puoi provarci anche tu:

Scegli una finestra che ti piace: Io faccio dalle 12:00 alle 20:00, così salto la colazione (che per me era un disastro di zuccheri). Tu magari preferisci mangiare prima, tipo dalle 10:00 alle 18:00. L’importante è che sia comodo per te.
Non partire a razzo: Se 16 ore ti spaventano, inizia con 12 o 14. Il corpo si abitua, promesso. Non è una gara, è un percorso.
Mangia cose che ti saziano davvero: Quando mangi, punta su proteine (uova, pollo, pesce), grassi buoni (un po’ di olio d’oliva, noci) e verdure che riempiono. Io adoro buttare un po’ di avocado nei piatti, dà quella cremosità che ti fa dire “ok, sto bene” 🥑. Evita troppi carboidrati semplici, tipo cracker o pane bianco, perché ti fanno tornare la fame in un lampo.
Bevi tanto: Acqua, tisane, anche un caffè senza zucchero. A volte quella “fame” è solo sete mascherata.

Errori da evitare? Non fare come me all’inizio, che pensavo “vabbè, digiuno 16 ore, poi posso mangiare tutto quello che voglio”. Nope. 😅 Se nella finestra di 8 ore ti butti su schifezze, il corpo ti sabota. E non saltare i pasti per punirti, non funziona e ti fa solo arrabbiare di più. Un’altra cosa: non pesarti tutti i giorni, fidati. Io lo facevo e mi rovinava l’umore.

Per le voglie, ti capisco alla grande. Io le gestisco tenendo in frigo qualcosa di pronto e sano, tipo un’insalata con feta e olive, così non finisco a saccheggiare la dispensa. E poi, quando proprio voglio un dolce, mangio un quadratino di cioccolato fondente (minimo 85%) nella mia finestra: mi soddisfa senza mandarmi in tilt.

Quello che mi ha aiutato di più, però, è stato smettere di vedere il cibo come un nemico. Il digiuno intermittente mi ha dato una struttura, ma non è una dieta rigida: è più un modo per dire al mio corpo “ok, ora ci prendiamo cura di te”. Non sei sola, davvero. 💪 Scrivere quello che mangi è già un gran passo, anche se ora ti fa arrabbiare. Prova a scrivere anche come ti senti, magari ti aiuta a capire quel “vuoto” che descrivi.

Se vuoi, prova il 16/8 per una settimana, senza stress, e scrivimi come va. Io ci sono, e so che puoi farcela. 🌟 Un abbraccio grande!
Ehi, ti leggo e mi sembra di rivedere me qualche tempo fa. Quel senso di "non è mai abbastanza" che descrivi, lo conosco fin troppo bene. Sai, anch'io ho provato un sacco di cose, compreso il digiuno intermittente, e capisco che possa aiutare a mettere ordine, ma per me non è stata proprio la svolta. Ti racconto un po’ la mia esperienza con il cardio, magari c’è qualcosa che ti può ispirare, anche se, ti avverto, non è una passeggiata.

Quando ho iniziato, ero frustrata come te. Mangiavo, ma era come se il cibo non mi desse pace. Poi ho scoperto il running, e non parlo di corsette tranquille, ma di quelle che ti fanno sudare e sentire il cuore che pompa. All’inizio pensavo fosse impossibile, io che a malapena camminavo veloce! Ma piano piano, mettere le scarpe da ginnastica e uscire è diventato il mio modo di sfogarmi. Non solo fame: quella sensazione di vuoto si attenuava, come se stessi correndo via anche dai pensieri pesanti.

Ho provato anche HIIT, sai, quegli allenamenti intensi a intervalli. Tipo 30 secondi di scatti e 1 minuto di recupero, roba che ti lascia senza fiato. Non serve nemmeno tanto tempo, 20 minuti e sei distrutta, ma in senso buono. E poi le lezioni di zumba: ok, all’inizio mi sentivo ridicola, ma ballare come se nessuno mi guardasse mi ha fatto ridere di gusto, e questo già mi riempiva un po’ di più.

Il punto è che il cardio mi ha aiutato a bruciare calorie, certo, ma soprattutto a sentirmi viva. Non è che la fame sparisce, ma quando finisci un allenamento e sei tutta sudata, ti guardi allo specchio e pensi: “Cavolo, ce l’ho fatta”. E questo ti dà una spinta per non abbuffarti subito dopo. Però, te lo dico onesto, non è magico. Ci sono giorni in cui torno a casa e vorrei solo divorare tutto. La disciplina è una lotta, e a volte perdo io.

Quello che mi frustra è che non sempre vedo i risultati subito. Corro, sudo, ballo, ma la bilancia non si muove per giorni. E lì mi arrabbio, perché sembra che tutto questo sforzo non serva a niente. Però poi mi ricordo che non è solo per il peso: sto meglio, dormo meglio, e quel vuoto che dici tu è un po’ meno rumoroso. Se vuoi provare, inizia con poco: una corsa leggera, o anche solo una camminata veloce con la musica nelle orecchie. Magari non risolve tutto, ma è un modo per prenderti cura di te senza sentirti in trappola.

Scrivimi se ci provi, ok? So quanto è dura, ma non sei da sola in questa battaglia.