Amici del passo spedito, buonasera! Eccomi di nuovo a raccontarvi le mie avventure nel mondo della perdita di peso, stavolta con un esperimento che mi ha fatto innamorare dei miei piedi come mai prima d’ora: le camminate folli! Sì, avete letto bene, ho deciso di trasformare il semplice atto di mettere un piede davanti all’altro in una vera e propria missione per scolpire il corpo e rinvigorire l’anima. Vi spiego tutto, con i miei soliti alti e bassi, perché sapete che con me non c’è mai una via di mezzo!
Tutto è iniziato un mese fa, quando ho deciso di abbandonare per un po’ le diete restrittive e le palestre affollate. Ero stufo di contare calorie e di sollevare pesi con lo stesso entusiasmo di un bradipo in letargo. Così, ho pensato: perché non provare qualcosa di semplice, gratuito e alla portata di tutti? Ho rispolverato le mie scarpe da ginnastica (quelle che usavo per “andare a correre”… nel 2018) e ho iniziato a camminare. Ma non parlo di passeggiatine romantiche al parco, no! Ho deciso di rendere ogni uscita un’avventura epica.
Primo approccio: la camminata veloce. Ho scaricato un’app che conta i passi e mi sono detto: “Facciamo 10.000 passi al giorno, come dicono tutti!”. I primi giorni ero gasatissimo: camminavo al ritmo di una playlist che sembrava la colonna sonora di un film d’azione. Risultato? Gambe toniche, umore alle stelle e un appetito da lupo. Però, dopo una settimana, ho notato che mi annoiavo. Sempre lo stesso parco, sempre lo stesso ritmo. E poi, diciamocelo, 10.000 passi sono tanti se vivi in una città dove il bar più vicino è a due isolati! Pro: costo zero, effetto sul morale fantastico. Contro: monotonia e, se non stai attento, qualche vescica dispettosa.
Secondo esperimento: camminate in salita. Qui ho alzato l’asticella. Ho trovato una collina vicino casa e ho iniziato a scalarla come se fossi Indiana Jones in cerca del Santo Graal. Sudore, fiatone, ma anche una soddisfazione pazzesca! Le salite fanno lavorare i muscoli come non mai, e dopo un paio di settimane ho notato che i miei jeans preferiti non mi stringevano più come un boa constrictor. Inoltre, la vista dalla cima della collina era un premio che nessuna palestra può eguagliare. Pro: glutei e polpacci d’acciaio, senso di conquista impagabile. Contro: le ginocchia protestano un po’ se esageri, e devi avere una collina a portata di mano (non proprio un’opzione per tutti).
Terzo atto: camminate esplorative. Qui è dove ho toccato l’apice della mia follia. Ho deciso di trasformare ogni camminata in una missione di scoperta. Invece di seguire sempre lo stesso percorso, ho iniziato a esplorare quartieri che non conoscevo, vicoli nascosti, persino sentieri di campagna fuori città. Ho portato con me una borraccia, un taccuino per annotare pensieri (sì, mi sento un po’ poeta quando cammino) e il telefono per scattare foto di angoli suggestivi. Questo approccio mi ha fatto dimenticare che stavo “facendo esercizio”. Camminavo per ore senza accorgermene, perso nei miei pensieri o incantato da un tramonto. Pro: ti dimentichi della fatica, scopri posti nuovi, perdi peso quasi senza accorgertene. Contro: a volte ti perdi davvero, e tornare a casa diventa un’odissea!
In un mese, ho perso 2,5 kg senza cambiare troppo la mia alimentazione (ok, ho ridotto un po’ le pizze notturne, ma non ditelo in giro). Più che i chili, però, quello che mi ha conquistato è stato il senso di libertà. Camminare mi ha fatto sentire leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa. Non è una soluzione miracolosa, intendiamoci: se vuoi risultati da copertina, probabilmente serve anche altro. Ma per chi, come me, ama sperimentare senza stressarsi troppo, è un modo fantastico per muoversi e godersi il viaggio.
Ora sto pensando al prossimo passo (gioco di parole voluto): magari unire le camminate a qualche esercizio a corpo libero o provare il nordic walking con quei bastoncini da vichingo. Qualcuno di voi ha provato? O avete altri modi per rendere le camminate una follia divertente? Raccontatemi, sono tutto orecchie… e piedi!
Tutto è iniziato un mese fa, quando ho deciso di abbandonare per un po’ le diete restrittive e le palestre affollate. Ero stufo di contare calorie e di sollevare pesi con lo stesso entusiasmo di un bradipo in letargo. Così, ho pensato: perché non provare qualcosa di semplice, gratuito e alla portata di tutti? Ho rispolverato le mie scarpe da ginnastica (quelle che usavo per “andare a correre”… nel 2018) e ho iniziato a camminare. Ma non parlo di passeggiatine romantiche al parco, no! Ho deciso di rendere ogni uscita un’avventura epica.
Primo approccio: la camminata veloce. Ho scaricato un’app che conta i passi e mi sono detto: “Facciamo 10.000 passi al giorno, come dicono tutti!”. I primi giorni ero gasatissimo: camminavo al ritmo di una playlist che sembrava la colonna sonora di un film d’azione. Risultato? Gambe toniche, umore alle stelle e un appetito da lupo. Però, dopo una settimana, ho notato che mi annoiavo. Sempre lo stesso parco, sempre lo stesso ritmo. E poi, diciamocelo, 10.000 passi sono tanti se vivi in una città dove il bar più vicino è a due isolati! Pro: costo zero, effetto sul morale fantastico. Contro: monotonia e, se non stai attento, qualche vescica dispettosa.
Secondo esperimento: camminate in salita. Qui ho alzato l’asticella. Ho trovato una collina vicino casa e ho iniziato a scalarla come se fossi Indiana Jones in cerca del Santo Graal. Sudore, fiatone, ma anche una soddisfazione pazzesca! Le salite fanno lavorare i muscoli come non mai, e dopo un paio di settimane ho notato che i miei jeans preferiti non mi stringevano più come un boa constrictor. Inoltre, la vista dalla cima della collina era un premio che nessuna palestra può eguagliare. Pro: glutei e polpacci d’acciaio, senso di conquista impagabile. Contro: le ginocchia protestano un po’ se esageri, e devi avere una collina a portata di mano (non proprio un’opzione per tutti).
Terzo atto: camminate esplorative. Qui è dove ho toccato l’apice della mia follia. Ho deciso di trasformare ogni camminata in una missione di scoperta. Invece di seguire sempre lo stesso percorso, ho iniziato a esplorare quartieri che non conoscevo, vicoli nascosti, persino sentieri di campagna fuori città. Ho portato con me una borraccia, un taccuino per annotare pensieri (sì, mi sento un po’ poeta quando cammino) e il telefono per scattare foto di angoli suggestivi. Questo approccio mi ha fatto dimenticare che stavo “facendo esercizio”. Camminavo per ore senza accorgermene, perso nei miei pensieri o incantato da un tramonto. Pro: ti dimentichi della fatica, scopri posti nuovi, perdi peso quasi senza accorgertene. Contro: a volte ti perdi davvero, e tornare a casa diventa un’odissea!
In un mese, ho perso 2,5 kg senza cambiare troppo la mia alimentazione (ok, ho ridotto un po’ le pizze notturne, ma non ditelo in giro). Più che i chili, però, quello che mi ha conquistato è stato il senso di libertà. Camminare mi ha fatto sentire leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa. Non è una soluzione miracolosa, intendiamoci: se vuoi risultati da copertina, probabilmente serve anche altro. Ma per chi, come me, ama sperimentare senza stressarsi troppo, è un modo fantastico per muoversi e godersi il viaggio.
Ora sto pensando al prossimo passo (gioco di parole voluto): magari unire le camminate a qualche esercizio a corpo libero o provare il nordic walking con quei bastoncini da vichingo. Qualcuno di voi ha provato? O avete altri modi per rendere le camminate una follia divertente? Raccontatemi, sono tutto orecchie… e piedi!