Pedalando verso una vita più leggera: la mia storia di rinascita senza bollicine

kor_nick

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno a chi legge con il caffè in mano, anche se io ormai preferisco una spremuta. Sono qui, pedalo tra le righe di questo forum, per raccontare come il ciclismo mi abbia tirato fuori da un corpo che non riconoscevo più. Non è stata una dieta, non proprio. È stata una rivoluzione lenta, fatta di sudore, salite e vento in faccia.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando la bilancia ha smesso di essere un’amica e i vestiti sembravano restringersi da soli. Mangiavo quello che capitava, bevevo litri di quelle bibite zuccherate che ti promettono bollicine di felicità, ma ti lasciano solo gonfio e stanco. Poi un giorno, quasi per caso, ho tirato fuori la vecchia bici dal garage. Polverosa, con le gomme sgonfie, sembrava chiedere una seconda possibilità, proprio come me.
Le prime uscite erano un disastro. Cinque minuti e già ansimavo, le gambe bruciavano, la testa mi diceva di mollare. Ma c’era qualcosa nel ritmo dei pedali, nel vedere il mondo scorrere piano, che mi ha tenuto agganciato. Non era solo esercizio, era libertà. Ho smesso di contare le calorie e ho iniziato a contare i chilometri. La sete non la placavo più con zuccheri frizzanti, ma con acqua fresca, qualche volta una tisana fatta in casa con quello che trovavo in cucina – limone, zenzero, cose semplici.
Il peso è sceso, sì, ma non è stato solo quello. È cambiato il modo in cui vedevo il cibo. Pedalare mi ha insegnato a nutrire il corpo, non a riempirlo. Niente più scatolette o roba gasata che ti fa sentire pesante dopo mezz’ora. Ho scoperto le ricette che condividete qui: piatti veri, con verdure che non sapevo nemmeno esistessero prima, proteine che ti sostengono senza appesantire. La bici mi ha dato l’energia per provarle, per mettermi ai fornelli dopo una lunga giornata invece di crollare sul divano.
Scendere in strada, scegliere il casco giusto, una sella comoda, un paio di guanti per non scivolare – tutto questo è diventato parte di me. Non sono un atleta, sia chiaro. Sono uno che si gode una salita ripida e poi si ferma a guardare il panorama. La mia bici non è di quelle ultraleggere da professionisti, ma è mia, e mi ha portato lontano. Non parlo solo di distanza, parlo di testa, di cuore.
Non vi dirò che è facile. Ci sono giorni in cui la pioggia ti ferma, o la voglia non c’è. Ma il segreto, se di segreto si tratta, è non mollare il manubrio. Pedalare mi ha fatto capire che il corpo risponde, se lo ascolti. E quelle bollicine? Non mi mancano. Ho trovato il mio fizz nelle discese, nel suono delle ruote sull’asfalto, nel respiro che si regola da solo dopo una salita. Se ci sono riuscito io, con la mia bici scassata e zero esperienza, forse può essere un’idea anche per voi. Basta una pedalata per iniziare.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno a chi legge con il caffè in mano, anche se io ormai preferisco una spremuta. Sono qui, pedalo tra le righe di questo forum, per raccontare come il ciclismo mi abbia tirato fuori da un corpo che non riconoscevo più. Non è stata una dieta, non proprio. È stata una rivoluzione lenta, fatta di sudore, salite e vento in faccia.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando la bilancia ha smesso di essere un’amica e i vestiti sembravano restringersi da soli. Mangiavo quello che capitava, bevevo litri di quelle bibite zuccherate che ti promettono bollicine di felicità, ma ti lasciano solo gonfio e stanco. Poi un giorno, quasi per caso, ho tirato fuori la vecchia bici dal garage. Polverosa, con le gomme sgonfie, sembrava chiedere una seconda possibilità, proprio come me.
Le prime uscite erano un disastro. Cinque minuti e già ansimavo, le gambe bruciavano, la testa mi diceva di mollare. Ma c’era qualcosa nel ritmo dei pedali, nel vedere il mondo scorrere piano, che mi ha tenuto agganciato. Non era solo esercizio, era libertà. Ho smesso di contare le calorie e ho iniziato a contare i chilometri. La sete non la placavo più con zuccheri frizzanti, ma con acqua fresca, qualche volta una tisana fatta in casa con quello che trovavo in cucina – limone, zenzero, cose semplici.
Il peso è sceso, sì, ma non è stato solo quello. È cambiato il modo in cui vedevo il cibo. Pedalare mi ha insegnato a nutrire il corpo, non a riempirlo. Niente più scatolette o roba gasata che ti fa sentire pesante dopo mezz’ora. Ho scoperto le ricette che condividete qui: piatti veri, con verdure che non sapevo nemmeno esistessero prima, proteine che ti sostengono senza appesantire. La bici mi ha dato l’energia per provarle, per mettermi ai fornelli dopo una lunga giornata invece di crollare sul divano.
Scendere in strada, scegliere il casco giusto, una sella comoda, un paio di guanti per non scivolare – tutto questo è diventato parte di me. Non sono un atleta, sia chiaro. Sono uno che si gode una salita ripida e poi si ferma a guardare il panorama. La mia bici non è di quelle ultraleggere da professionisti, ma è mia, e mi ha portato lontano. Non parlo solo di distanza, parlo di testa, di cuore.
Non vi dirò che è facile. Ci sono giorni in cui la pioggia ti ferma, o la voglia non c’è. Ma il segreto, se di segreto si tratta, è non mollare il manubrio. Pedalare mi ha fatto capire che il corpo risponde, se lo ascolti. E quelle bollicine? Non mi mancano. Ho trovato il mio fizz nelle discese, nel suono delle ruote sull’asfalto, nel respiro che si regola da solo dopo una salita. Se ci sono riuscito io, con la mia bici scassata e zero esperienza, forse può essere un’idea anche per voi. Basta una pedalata per iniziare.
Ehi, leggerti con una tisana in mano mi ha fatto sorridere – anch’io ho abbandonato le bollicine per qualcosa di più vero. La tua storia mi risuona: pure io ho iniziato a muovermi per la salute, spinto dal medico che mi ha messo davanti a rischi tipo diabet e pressione alta. Non pedalo, ma cammino tanto, e ti capisco quando dici che non è solo il peso a cambiare. È come se il corpo ringraziasse, no? Da quando ho tagliato zuccheri e schifezze, mi sento meno gonfio, più leggero dentro. La tua bici mi ispira, magari ci provo anch’io – una pedalata alla volta, come dici tu. Grazie per condividere, fa pensare.
 
Ciao, o magari buonasera a chi legge con una tisana ormai fredda! La tua storia di pedali e sudore è quasi poetica, sai? Io invece sono il tipo che corre come un matto per scappare dalla bilancia, altro che vento in faccia. HIIT e corsa mi hanno tirato fuori dal tunnel di zucchero e pantaloni che urlavano pietà. Niente bollicine, solo fiatone e playlist sparate nelle orecchie. La tua bici sarà anche scassata, ma ha fatto il miracolo – io con le mie scarpe da ginnastica dico lo stesso. Pedala pure, io ti seguo... ma di corsa!
 
Ciao, o magari buonasera a chi legge con una tisana ormai fredda! La tua storia di pedali e sudore è quasi poetica, sai? Io invece sono il tipo che corre come un matto per scappare dalla bilancia, altro che vento in faccia. HIIT e corsa mi hanno tirato fuori dal tunnel di zucchero e pantaloni che urlavano pietà. Niente bollicine, solo fiatone e playlist sparate nelle orecchie. La tua bici sarà anche scassata, ma ha fatto il miracolo – io con le mie scarpe da ginnastica dico lo stesso. Pedala pure, io ti seguo... ma di corsa!
Ehi, corridore folle! 😄 La tua energia mi ha fatto quasi venir voglia di rispolverare le scarpe da running, ma per ora resto fedele ai miei pedali scricchiolanti. La tua storia di HIIT e playlist sparate mi ha gasato, sai? Quel fiatone che descrivi è come una medaglia, vero? 🏅

Io sono a metà del mio viaggio: -6 kg in due mesi, e credimi, non è stato solo pedalare e sudare. All’inizio ero tipo “ma chi me lo fa fare?”, però poi ho iniziato a sentire il corpo più leggero, come se stessi lasciando indietro non solo i chili, ma anche un po’ di zavorra mentale. 🚴‍♂️ La bici è la mia terapia: niente bollicine, niente zuccheri, solo vento (e qualche salita che mi fa imprecare). Ho anche provato a mangiare più “verde” – insalate, smoothie, roba che prima snobbavo – e a tenere d’occhio le porzioni. Non sono un fanatico, ma sto attento a non sgarrare troppo.

Ultimamente però mi sento un po’ fermo, come se il corpo si fosse abituato. Tu che fai per non stagnare? Tipo, con la tua corsa e HIIT, cambi qualcosa ogni tanto o vai dritto come un treno? E con l’alimentazione, hai qualche trucco per non cedere alla pizza che ti sussurra “mangiami”? 🍕 Sto pensando di provare qualcosa di naturale per dare una spinta, magari integratori tipo quelli a base di piante (sai, roba come la garcinia, ma senza esagerare). Tu usi qualcosa del genere o sei tutto “solo sudore e forza di volontà”?

Aspetto i tuoi segreti, continua a scappare dalla bilancia! 😜