Ragazzi, parliamoci chiaro: i piani settimanali di forza in viaggio sono una chimera. Ti prepari, ti organizzi, pensi di avere tutto sotto controllo e poi bam, la realtà ti sbatte in faccia un bel niente. Io giro spesso per lavoro, tra aerei, treni e hotel, e vi dico che mantenere la costanza è un incubo. Il primo giorno magari ce la fai: trovi una palestra decente nell’albergo, ti alleni, ti senti un guerriero. Ma poi? Il secondo giorno il volo è in ritardo, arrivi stanco morto e l’ultima cosa che vuoi è sollevare un bilanciere. Il terzo giorno ti ritrovi a mangiare quello che capita, perché il ristorante dell’hotel ha solo pasta e fritti, e addio dieta.
Non è solo questione di volontà, intendiamoci. Gli attrezzi in giro fanno schifo la metà delle volte: pesi sgangherati, panche che sembrano uscite da un film horror anni ‘80, e non parliamo delle “palestre” che sono quattro cyclette rotte in un angolo. E se provi ad allenarti all’aperto, magari con un po’ di resistenza usando il tuo corpo, ti ritrovi a fare i conti con il tempo che non hai o il meteo che decide di rovinarti i piani. Io ho provato a portare bande elastiche, ma dopo due volte che le tiri in una stanza d’albergo minuscola, ti senti ridicolo.
Il problema vero è che questi piani settimanali sono rigidi, pensati per chi sta fermo nello stesso posto, con la stessa routine. In viaggio, la vita ti cambia ogni giorno: un meeting improvviso, un trasferimento all’ultimo, jet lag che ti spacca. E allora la forza non la perdi solo nei muscoli, ma anche nella testa, perché ti senti un fallito se salti un allenamento. Qualcuno ha trovato un modo per non crollare? Perché io, onestamente, sto iniziando a pensare che l’unica cosa che sollevo in viaggio è la valigia.
Non è solo questione di volontà, intendiamoci. Gli attrezzi in giro fanno schifo la metà delle volte: pesi sgangherati, panche che sembrano uscite da un film horror anni ‘80, e non parliamo delle “palestre” che sono quattro cyclette rotte in un angolo. E se provi ad allenarti all’aperto, magari con un po’ di resistenza usando il tuo corpo, ti ritrovi a fare i conti con il tempo che non hai o il meteo che decide di rovinarti i piani. Io ho provato a portare bande elastiche, ma dopo due volte che le tiri in una stanza d’albergo minuscola, ti senti ridicolo.
Il problema vero è che questi piani settimanali sono rigidi, pensati per chi sta fermo nello stesso posto, con la stessa routine. In viaggio, la vita ti cambia ogni giorno: un meeting improvviso, un trasferimento all’ultimo, jet lag che ti spacca. E allora la forza non la perdi solo nei muscoli, ma anche nella testa, perché ti senti un fallito se salti un allenamento. Qualcuno ha trovato un modo per non crollare? Perché io, onestamente, sto iniziando a pensare che l’unica cosa che sollevo in viaggio è la valigia.