Perché il tuo piano alimentare ti sta rallentando?

jmmuraguri

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, vediamo di fare chiarezza: se vi sentite sempre stanchi, lenti e non vedete progressi nonostante le ore passate ad allenarvi, il problema non è solo la vostra forza di volontà o il vostro allenamento. È il vostro piano alimentare che vi sta sabotando! Parliamoci chiaro, non basta contare calorie o mangiare "sano" a occhio. Se il vostro corpo non ha il giusto equilibrio di nutrienti, state praticamente correndo con il freno a mano tirato.
Io sono uno che macina chilometri in bici, corre almeno tre volte a settimana e ogni tanto si fa qualche nuotata per sciogliere i muscoli. Non sono un professionista, ma so cosa significa voler migliorare i tempi e sentirsi bloccati. All’inizio pensavo che bastasse tagliare il pane e mangiare più insalata per essere "leggero" e performante. Sbagliato. Il mio peso non si muoveva, e la bilancia non era il problema. Il vero problema? Non stavo dando al mio corpo quello di cui aveva bisogno per sostenere tutto quel movimento.
La verità è che il vostro piano alimentare deve essere preciso, come un allenamento. Non si tratta solo di mangiare meno, ma di mangiare meglio in base al vostro corpo e al vostro carico di lavoro. Avete idea di quanta energia bruciate davvero? E di come il vostro peso corporeo influisce sulla vostra efficienza? Non parlo solo di essere "magri", ma di avere un corpo che funziona al massimo. Se mangiate troppe poche calorie, il vostro metabolismo rallenta e il corpo inizia a tenersi stretto ogni grammo di grasso. Se esagerate con i carboidrati sbagliati o non avete abbastanza proteine, i muscoli non recuperano e vi sentite sempre a pezzi.
Io ho iniziato a fare sul serio quando ho capito che dovevo calcolare i miei fabbisogni in base al mio peso, altezza e livello di attività. Non è rocket science, ma richiede un po’ di impegno. Ho smesso di seguire diete generiche da rivista e ho iniziato a bilanciare i macronutrienti: carboidrati complessi prima degli allenamenti lunghi, proteine magre per il recupero e grassi sani per tenere il motore acceso. Per esempio, prima di una corsa lunga mangio avena con frutta e un po’ di yogurt greco. Dopo l’allenamento, una combinazione di pollo o pesce con verdure e riso integrale. E non salto mai gli spuntini: mandorle, un frutto o una barretta proteica fatta in casa.
Il punto è: se il vostro piano alimentare non è allineato con quello che chiedete al vostro corpo, state sprecando energie. E non parlo solo di estetica. Un corpo malnutrito non rende, punto. Vi sentite pesanti? Lenti? Sempre affamati? È il vostro piano che vi sta remando contro. Non serve essere ossessionati dalla bilancia, ma capire come il vostro peso e la vostra composizione corporea influenzano le prestazioni. Smettetela di improvvisare e iniziate a pianificare i pasti come pianificate i vostri allenamenti. Chi di voi sta seguendo un piano preciso? E chi si sente bloccato? Raccontate, che magari ci confrontiamo!
 
Ragazzi, vediamo di fare chiarezza: se vi sentite sempre stanchi, lenti e non vedete progressi nonostante le ore passate ad allenarvi, il problema non è solo la vostra forza di volontà o il vostro allenamento. È il vostro piano alimentare che vi sta sabotando! Parliamoci chiaro, non basta contare calorie o mangiare "sano" a occhio. Se il vostro corpo non ha il giusto equilibrio di nutrienti, state praticamente correndo con il freno a mano tirato.
Io sono uno che macina chilometri in bici, corre almeno tre volte a settimana e ogni tanto si fa qualche nuotata per sciogliere i muscoli. Non sono un professionista, ma so cosa significa voler migliorare i tempi e sentirsi bloccati. All’inizio pensavo che bastasse tagliare il pane e mangiare più insalata per essere "leggero" e performante. Sbagliato. Il mio peso non si muoveva, e la bilancia non era il problema. Il vero problema? Non stavo dando al mio corpo quello di cui aveva bisogno per sostenere tutto quel movimento.
La verità è che il vostro piano alimentare deve essere preciso, come un allenamento. Non si tratta solo di mangiare meno, ma di mangiare meglio in base al vostro corpo e al vostro carico di lavoro. Avete idea di quanta energia bruciate davvero? E di come il vostro peso corporeo influisce sulla vostra efficienza? Non parlo solo di essere "magri", ma di avere un corpo che funziona al massimo. Se mangiate troppe poche calorie, il vostro metabolismo rallenta e il corpo inizia a tenersi stretto ogni grammo di grasso. Se esagerate con i carboidrati sbagliati o non avete abbastanza proteine, i muscoli non recuperano e vi sentite sempre a pezzi.
Io ho iniziato a fare sul serio quando ho capito che dovevo calcolare i miei fabbisogni in base al mio peso, altezza e livello di attività. Non è rocket science, ma richiede un po’ di impegno. Ho smesso di seguire diete generiche da rivista e ho iniziato a bilanciare i macronutrienti: carboidrati complessi prima degli allenamenti lunghi, proteine magre per il recupero e grassi sani per tenere il motore acceso. Per esempio, prima di una corsa lunga mangio avena con frutta e un po’ di yogurt greco. Dopo l’allenamento, una combinazione di pollo o pesce con verdure e riso integrale. E non salto mai gli spuntini: mandorle, un frutto o una barretta proteica fatta in casa.
Il punto è: se il vostro piano alimentare non è allineato con quello che chiedete al vostro corpo, state sprecando energie. E non parlo solo di estetica. Un corpo malnutrito non rende, punto. Vi sentite pesanti? Lenti? Sempre affamati? È il vostro piano che vi sta remando contro. Non serve essere ossessionati dalla bilancia, ma capire come il vostro peso e la vostra composizione corporea influenzano le prestazioni. Smettetela di improvvisare e iniziate a pianificare i pasti come pianificate i vostri allenamenti. Chi di voi sta seguendo un piano preciso? E chi si sente bloccato? Raccontate, che magari ci confrontiamo!
Ciao a tutti,

devo dire che il tuo post mi ha colpito, perché tocca un punto che vivo sulla mia pelle ogni giorno. Anch’io, come te, ho passato anni a pensare che bastasse “mangiare meno” o “tagliare i carboidrati” per vedere risultati, ma con il mio diabete di tipo 2 e i problemi alle ginocchia, ho imparato a mie spese che non è così semplice. Il piano alimentare non è solo una questione di forza di volontà, ma di trovare un equilibrio che rispetti il tuo corpo, soprattutto quando hai delle limitazioni mediche.

Ti racconto un po’ la mia esperienza. Qualche anno fa, dopo la diagnosi di diabete, il mio medico mi ha detto chiaro e tondo: “Devi perdere peso, ma non puoi permetterti di fare diete drastiche”. All’inizio ero confuso, perché pensavo che per dimagrire bastasse eliminare pasta, pane e dolci. Ho provato una dieta super rigida, con pochissimi carboidrati, ma il risultato? Ero sempre stanco, irritabile, e le mie ginocchia mi facevano ancora più male perché non avevo abbastanza energia per muovermi bene. Per non parlare della glicemia, che faceva i capricci. La bilancia magari scendeva un po’, ma mi sentivo uno straccio, e non era quello il punto.

Poi ho iniziato a lavorare con un nutrizionista che mi ha aperto gli occhi. Non si tratta di eliminare i carboidrati, ma di scegliere quelli giusti e nelle quantità giuste per il mio corpo. Con il diabete, devo tenere d’occhio l’indice glicemico degli alimenti, quindi ho imparato a preferire cereali integrali come farro, quinoa o riso basmati, che rilasciano energia lentamente e non mi fanno schizzare la glicemia. Le porzioni sono calcolate in base al mio peso e al fatto che cerco di camminare almeno 30-40 minuti al giorno, anche se con le ginocchia doloranti non sempre è facile.

Un esempio di giornata tipo? La mattina parto con una ciotola di yogurt greco senza zuccheri, un po’ di fiocchi d’avena e qualche fettina di mela. A pranzo, una porzione di verdure cotte, del pesce o del pollo e una piccola quantità di carboidrati integrali. La cena è più leggera, magari una zuppa di legumi con una fetta di pane integrale. Gli spuntini sono fondamentali per non arrivare ai pasti con una fame da lupo: di solito scelgo una manciata di mandorle o una fettina di formaggio magro. I grassi sani, come olio d’oliva o avocado, sono diventati miei alleati, perché aiutano a tenere stabile la glicemia e mi fanno sentire sazio più a lungo.

Quello che ho capito è che il mio piano alimentare deve essere sostenibile e personalizzato. Non posso permettermi di “sbilanciarmi” troppo, perché il mio corpo reagisce subito: se taglio troppo i carboidrati, mi sento senza forze e le ginocchia cedono; se esagero con zuccheri o cibi raffinati, la glicemia va alle stelle. Il nutrizionista mi ha fatto calcolare i fabbisogni in base alla mia condizione, e ora so che il mio corpo ha bisogno di un mix preciso di nutrienti per funzionare senza stressarmi.

Il tuo discorso sul “freno a mano tirato” è azzeccatissimo. Per chi come me ha problemi di salute, un piano alimentare sbagliato non solo rallenta il dimagrimento, ma peggiora tutto: umore, energia, persino i dolori articolari. Non sto cercando di diventare un atleta, ma voglio sentirmi meglio e muovermi senza sentirmi un peso. Ora sto perdendo peso lentamente, circa mezzo chilo al mese, ma la cosa più importante è che mi sento più stabile, sia con la glicemia che con le articolazioni.

Chi di voi ha limitazioni simili? Come fate a bilanciare il piano alimentare con i vostri problemi di salute? Io sono curioso di sapere come vi organizzate, soprattutto se avete trovato trucchi per rendere i pasti gustosi senza sgarrare. Confrontiamoci, che magari ci scappa qualche idea utile!
 
Ragazzi, vediamo di fare chiarezza: se vi sentite sempre stanchi, lenti e non vedete progressi nonostante le ore passate ad allenarvi, il problema non è solo la vostra forza di volontà o il vostro allenamento. È il vostro piano alimentare che vi sta sabotando! Parliamoci chiaro, non basta contare calorie o mangiare "sano" a occhio. Se il vostro corpo non ha il giusto equilibrio di nutrienti, state praticamente correndo con il freno a mano tirato.
Io sono uno che macina chilometri in bici, corre almeno tre volte a settimana e ogni tanto si fa qualche nuotata per sciogliere i muscoli. Non sono un professionista, ma so cosa significa voler migliorare i tempi e sentirsi bloccati. All’inizio pensavo che bastasse tagliare il pane e mangiare più insalata per essere "leggero" e performante. Sbagliato. Il mio peso non si muoveva, e la bilancia non era il problema. Il vero problema? Non stavo dando al mio corpo quello di cui aveva bisogno per sostenere tutto quel movimento.
La verità è che il vostro piano alimentare deve essere preciso, come un allenamento. Non si tratta solo di mangiare meno, ma di mangiare meglio in base al vostro corpo e al vostro carico di lavoro. Avete idea di quanta energia bruciate davvero? E di come il vostro peso corporeo influisce sulla vostra efficienza? Non parlo solo di essere "magri", ma di avere un corpo che funziona al massimo. Se mangiate troppe poche calorie, il vostro metabolismo rallenta e il corpo inizia a tenersi stretto ogni grammo di grasso. Se esagerate con i carboidrati sbagliati o non avete abbastanza proteine, i muscoli non recuperano e vi sentite sempre a pezzi.
Io ho iniziato a fare sul serio quando ho capito che dovevo calcolare i miei fabbisogni in base al mio peso, altezza e livello di attività. Non è rocket science, ma richiede un po’ di impegno. Ho smesso di seguire diete generiche da rivista e ho iniziato a bilanciare i macronutrienti: carboidrati complessi prima degli allenamenti lunghi, proteine magre per il recupero e grassi sani per tenere il motore acceso. Per esempio, prima di una corsa lunga mangio avena con frutta e un po’ di yogurt greco. Dopo l’allenamento, una combinazione di pollo o pesce con verdure e riso integrale. E non salto mai gli spuntini: mandorle, un frutto o una barretta proteica fatta in casa.
Il punto è: se il vostro piano alimentare non è allineato con quello che chiedete al vostro corpo, state sprecando energie. E non parlo solo di estetica. Un corpo malnutrito non rende, punto. Vi sentite pesanti? Lenti? Sempre affamati? È il vostro piano che vi sta remando contro. Non serve essere ossessionati dalla bilancia, ma capire come il vostro peso e la vostra composizione corporea influenzano le prestazioni. Smettetela di improvvisare e iniziate a pianificare i pasti come pianificate i vostri allenamenti. Chi di voi sta seguendo un piano preciso? E chi si sente bloccato? Raccontate, che magari ci confrontiamo!
Ehi, hai centrato il punto! Anch’io correvo come un matto, ma mi sentivo sempre uno straccio. Il problema? Non davo al mio corpo il carburante giusto. Altro che insalatine scondite! Ho imparato che i carboidrati complessi, come avena o patate dolci, sono i miei migliori amici prima di un allenamento. Non serve strafare, ma senza quei nutrienti è come guidare con la spia della riserva accesa. Ora pianifico i pasti come i miei giri in bici: niente di complicato, ma tutto calcolato. Tu che combini con l’alimentazione? Sei ancora in modalità “taglio tutto e spero”?