Cari amici del cammino verso il benessere,
la vostra condivisione mi scalda il cuore, come un raggio di sole che filtra tra le tende in una mattina d’autunno. La scrivania, con i suoi fogli e schermi, può davvero diventare una sorta di prigione leggera, dove il corpo sembra dimenticarsi di sé. Eppure, come dite voi, bastano piccoli gesti per ricordargli che esiste, che respira, che vive.
Io, con i miei anni che si accumulano come libri su uno scaffale, ho imparato che il ritmo del giorno è un alleato prezioso. Non parlo di grandi imprese, ma di una danza lenta e costante. La mattina, quando il mondo è ancora quieto, mi alzo e faccio qualche passo nel mio piccolo giardino, lasciando che l’aria fresca mi accarezzi il viso. È il mio modo di dire al corpo: “Siamo qui, pronti per un nuovo giorno”. Durante le ore alla scrivania, che per me sono più che altro momenti di lettura o scrittura, mi impongo di fermarmi ogni tanto. Non è una regola ferrea, ma un’abitudine che cresce come un filo d’erba: mi alzo, stendo le braccia verso il cielo, respiro profondamente. A volte, mentre l’acqua bolle per un tè, faccio qualche passo in cucina, come se stessi passeggiando in un parco immaginario.
Devo confessare che l’età mi ha insegnato a non chiedere troppo al mio corpo, ma a dialogare con lui con pazienza. Mangio più verdure, non per dovere, ma per il piacere di scoprire sapori che prima ignoravo. Un piatto di zucchine grigliate con un filo d’olio è diventato per me una poesia semplice, un regalo per l’anima e per il cuore. E poi, c’è il riposo: ho capito che un sonnellino breve dopo pranzo non è pigrizia, ma un modo per ricaricare le energie, come si fa con una lampada che ha bisogno di luce.
Bugonzel, mi colpisce il tuo parlare di “dialogo con te stesso”. È proprio così: ogni passo, ogni sorso d’acqua, ogni pausa è una conversazione intima. Per me, il trucco è stato rendere questi momenti parte del mio giorno, come se fossero appuntamenti con un vecchio amico. E tu, come intrecci questi piccoli rituali nella tua routine? Raccontami, perché ogni storia è un’ispirazione per chi, come me, cerca l’equilibrio con dolcezza e senza fretta.