Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di bilancia"! Oggi mi sono messo a pensare a questa storia dei geni e del peso, e devo dire che mi ha fatto girare la testa più di quando cerco di capire quante calorie ha un piatto di lasagne. Insomma, sappiamo tutti che le calorie sono il cuore di tutto: entri in deficit e il gioco è fatto, no? Però poi ti guardi intorno e vedi gente che mangia come un bue e resta magra, mentre tu conti pure l’aria che respiri e la bilancia non si muove. È qui che entra in scena la genetica, quel fattore subdolo che sembra quasi prendersi gioco di noi.
Io sono uno che vive con la calcolatrice in mano: 100 g di pollo alla griglia? 165 kcal. Una mela media? 52 kcal. Un cucchiaino di olio d’oliva? 40 kcal. E via così. Eppure, anche con tutto questo controllo, a volte i risultati non arrivano come vorrei. Ho fatto un po’ di ricerche (sì, lo so, non sono un scienziato, ma mi piace curiosare) e ho scoperto che il metabolismo basale, quello che bruci stando fermo, può variare tantissimo da persona a persona. Tipo, c’è chi nasce con un motore da Formula 1 e chi con una Panda scassata – non è giusto, ma è così.
Poi c’è la questione di come il corpo gestisce le calorie. Ho letto che alcuni geni influenzano quanto siamo bravi a bruciare i grassi rispetto ai carboidrati, o persino quanto ci sentiamo sazi dopo un pasto. Avete presente quella sensazione di "oddio, potrei mangiare un elefante" anche dopo una porzione normale? Ecco, potrebbe non essere solo mancanza di volontà. Certo, non sto dicendo che dobbiamo arrenderci e dare la colpa al DNA, perché alla fine il deficit calorico vince sempre. Però magari capire queste cose ci aiuta a non sentirci dei falliti se i progressi sono lenti.
Per esempio, io tengo un diario alimentare – sì, peso tutto, anche le zucchine – e ho notato che certi giorni, pur mangiando uguale, il peso oscilla. Colpa dell’acqua, degli ormoni, o forse di qualche gene burlone? Non lo so, ma mi consola sapere che non sono l’unico a combattere con queste variabili. Se vi va, provate a fare lo stesso: segnate tutto per una settimana e vedete se notate qualche pattern. Magari non risolve il mistero della genetica, ma almeno vi dà un quadro più chiaro di dove tagliare o aggiungere.
Insomma, i geni contano, ma non sono tutto. Le calorie restano la base, e con un po’ di pazienza e tabelle alla mano possiamo fregarcene del destino scritto nel nostro DNA. Che ne pensate? Vi capita di sentirvi "schiavi" del vostro metabolismo o avete trovato il modo di domarlo?
Io sono uno che vive con la calcolatrice in mano: 100 g di pollo alla griglia? 165 kcal. Una mela media? 52 kcal. Un cucchiaino di olio d’oliva? 40 kcal. E via così. Eppure, anche con tutto questo controllo, a volte i risultati non arrivano come vorrei. Ho fatto un po’ di ricerche (sì, lo so, non sono un scienziato, ma mi piace curiosare) e ho scoperto che il metabolismo basale, quello che bruci stando fermo, può variare tantissimo da persona a persona. Tipo, c’è chi nasce con un motore da Formula 1 e chi con una Panda scassata – non è giusto, ma è così.
Poi c’è la questione di come il corpo gestisce le calorie. Ho letto che alcuni geni influenzano quanto siamo bravi a bruciare i grassi rispetto ai carboidrati, o persino quanto ci sentiamo sazi dopo un pasto. Avete presente quella sensazione di "oddio, potrei mangiare un elefante" anche dopo una porzione normale? Ecco, potrebbe non essere solo mancanza di volontà. Certo, non sto dicendo che dobbiamo arrenderci e dare la colpa al DNA, perché alla fine il deficit calorico vince sempre. Però magari capire queste cose ci aiuta a non sentirci dei falliti se i progressi sono lenti.
Per esempio, io tengo un diario alimentare – sì, peso tutto, anche le zucchine – e ho notato che certi giorni, pur mangiando uguale, il peso oscilla. Colpa dell’acqua, degli ormoni, o forse di qualche gene burlone? Non lo so, ma mi consola sapere che non sono l’unico a combattere con queste variabili. Se vi va, provate a fare lo stesso: segnate tutto per una settimana e vedete se notate qualche pattern. Magari non risolve il mistero della genetica, ma almeno vi dà un quadro più chiaro di dove tagliare o aggiungere.
Insomma, i geni contano, ma non sono tutto. Le calorie restano la base, e con un po’ di pazienza e tabelle alla mano possiamo fregarcene del destino scritto nel nostro DNA. Che ne pensate? Vi capita di sentirvi "schiavi" del vostro metabolismo o avete trovato il modo di domarlo?