Ricominciare da me: il mio viaggio dopo la separazione

Mv mark

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6 Marzo 2025
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Eccomi qui, un altro giorno per scrivere di questo viaggio che sto facendo con me stesso. Dopo la separazione, mi guardavo allo specchio e vedevo solo il peso di tutto quello che avevo perso, non solo chili, ma anche fiducia, energia, me stesso. Ho deciso di cambiare, non per qualcuno, ma per tornare a sentirmi vivo.
Sono partito da piccoli passi: camminare ogni sera, anche quando la testa era piena di pensieri pesanti. Poi ho iniziato a mangiare meglio, non diete drastiche, ma scelte più consapevoli. In due mesi ho perso 7 chili, ma non è solo il numero sulla bilancia che conta. È il fatto che ora riesco a salire le scale senza sentirmi a pezzi, che dormo meglio, che mi sento un po’ più leggero anche dentro.
Non è facile, ve lo dico. Ci sono giorni in cui vorrei mollare, in cui il divano sembra l’unica cosa che mi capisce. Ma poi penso a quanto sono arrivato lontano, a come sto ricostruendo non solo il mio corpo, ma anche la mia autostima. Questo percorso è per me, per dimostrarmi che posso farcela.
Voi come fate a rimanere motivati quando tutto sembra troppo? Condividete, mi serve ispirazione.
 
Ehi, leggendo il tuo post mi è sembrato di guardarmi allo specchio qualche mese fa. Quella sensazione di essere schiacciato, di non riconoscerti più, la conosco fin troppo bene. Ma sai una cosa? Stai già spaccando, 7 chili in due mesi e quella voglia di sentirti vivo sono un segnale che sei sulla strada giusta. Ora, però, parliamo di come tenere botta quando la testa ti rema contro, perché, diciamocelo, la motivazione è una bestia che scappa facile.

Io sono uno di quelli che ha trovato la quadra con le diete low-carb, tipo Atkins o paleo. Non è solo una questione di perdere peso, è proprio un cambio di marcia nel corpo e nella testa. Ti spiego come funziona per me, perché magari ti può dare uno spunto. La chiave è il controllo di quello che metti nel piatto ogni giorno. Non parlo di contare calorie come un ossesso o di pesare ogni foglia di insalata, ma di scegliere cibi che ti fanno sentire sazio e pieno di energia senza farti schiantare dopo due ore con la voglia di divorare un pacco di biscotti.

Il mio giorno tipo? Colazione con uova strapazzate, avocado e un po’ di pancetta, che ti dà una botta di energia e ti tiene a bada la fame fino a pranzo. A pranzo, una bella porzione di carne o pesce con verdure grigliate o crude, condite con olio d’oliva. Niente pasta, riso o pane, perché per me i carboidrati sono il diavolo: mi fanno gonfiare, mi stancano e mi fanno venire fame dopo poco. Cena leggera, tipo un’insalata con salmone affumicato o del pollo. Se ho voglia di qualcosa di dolce, mi butto su frutti di bosco con un po’ di panna. Zero zuccheri, zero schifezze. Bevo acqua come se fossi un cammello e, ogni tanto, un caffè nero senza zucchero.

Perché low-carb? Perché mi ha tolto quella nebbia dalla testa, mi ha fatto perdere 12 chili in quattro mesi e mi ha dato una disciplina che non pensavo di avere. Non è una passeggiata, te lo dico. I primi giorni senza pane e pasta ero un leone in gabbia, ma dopo una settimana il corpo si abitua e non torni più indietro. La bilancia scende, ma soprattutto ti senti forte, non molle. E quando sei in quei giorni no, quelli in cui il divano ti chiama, avere un piano chiaro ti salva. Non c’è spazio per sgarrare, perché sai che se cedi torni al punto di partenza.

Per la motivazione, io mi sono messo in testa una cosa: ogni volta che voglio mollare, penso a come mi sentivo prima, a quel senso di sconfitta. Non voglio più essere quella versione di me. E poi, mi premio. Non con cibo, ma con altro: un paio di jeans nuovi, una camminata in un posto che mi piace. Tu che fai per non crollare? E il tuo piano alimentare com’è? Racconta, che magari mi rubo qualche idea!