Eccomi qui, a scrivere con il cuore in mano, mentre il sole filtra dalla finestra e mi ricorda che ogni giorno è un nuovo inizio. Dopo mesi di ospedale, medicine e chili che si sono accumulati quasi senza che me ne accorgessi, sto finalmente ritrovando un po’ di me stesso. Lo yoga è diventato il mio compagno di viaggio, e voglio raccontarvi come mi sta aiutando a rimettermi in forma, passo dopo passo, senza fretta ma con tanta voglia di stare bene.
Quando ho iniziato, non riuscivo nemmeno a toccarmi le dita dei piedi. Il corpo sembrava un estraneo, rigido, appesantito non solo dai chili in più, ma da tutto quello che la malattia aveva lasciato. Però ho deciso di provarci. Non volevo strafare, perché il mio medico me l’ha ripetuto mille volte: “Vai piano, ascolta il tuo corpo”. E così ho preso un tappetino, ho cercato qualche video online e ho iniziato con sessioni brevi, di quelle che ti fanno sentire che stai facendo qualcosa di buono per te stesso senza sentirti distrutto.
Lo yoga non è solo stretching, come pensavo all’inizio. È una specie di dialogo con il tuo corpo. Ti insegna a respirare, a essere presente. Le prime volte mi concentravo solo sul non cadere durante una posizione semplice come il cane a testa in giù. Ora, dopo qualche mese, riesco a tenere la posizione dell’albero per più di qualche secondo, e vi giuro, è una piccola vittoria che mi fa sorridere ogni volta. Non è tanto il peso che scende – anche se piano piano i jeans iniziano a starmi meglio – ma il modo in cui mi sento più leggero dentro.
Per me, che sto ancora recuperando, è importante non spingere troppo. Faccio yoga tre volte a settimana, alternando con passeggiate leggere. Ho anche iniziato a mangiare in modo più consapevole, senza diete drastiche. Frutta, verdura, proteine magre, e cerco di non ossessionarmi con la bilancia. Non prendo integratori particolari, ma mi informo su come il corpo usa l’energia durante il movimento. È affascinante scoprire quanto il nostro corpo sia capace di rigenerarsi se gli diamo il giusto supporto.
Lo yoga mi sta aiutando anche con la testa. Dopo la malattia, avevo momenti in cui mi sentivo perso, come se non fossi più io. Le sessioni, anche solo di 20 minuti, mi danno un po’ di calma. È come se ogni respiro mi aiutasse a lasciar andare un pezzetto di ansia. Non fraintendetemi, non sono diventato un guru zen, ma quei momenti sul tappetino sono miei, e me li tengo stretti.
Voglio dire a chi magari è all’inizio come me: non vi scoraggiate se non vedete risultati immediati. Il corpo ha bisogno di tempo, soprattutto dopo un periodo difficile. Trovate una routine che vi faccia stare bene, che sia una sequenza di yoga dolce o anche solo qualche respiro profondo mentre guardate il cielo. Io sto imparando che rimettersi in forma non è solo una questione di chili, ma di sentirsi di nuovo a casa nel proprio corpo.
Se avete consigli su posizioni che aiutano con la flessibilità o su come gestire la stanchezza nei giorni no, scriveteli pure. Io sono tutto orecchie, o meglio, tutto occhi, visto che siamo qui a scriverci. Continuo il mio viaggio, un respiro alla volta, e sono felice di condividerlo con voi.
Quando ho iniziato, non riuscivo nemmeno a toccarmi le dita dei piedi. Il corpo sembrava un estraneo, rigido, appesantito non solo dai chili in più, ma da tutto quello che la malattia aveva lasciato. Però ho deciso di provarci. Non volevo strafare, perché il mio medico me l’ha ripetuto mille volte: “Vai piano, ascolta il tuo corpo”. E così ho preso un tappetino, ho cercato qualche video online e ho iniziato con sessioni brevi, di quelle che ti fanno sentire che stai facendo qualcosa di buono per te stesso senza sentirti distrutto.
Lo yoga non è solo stretching, come pensavo all’inizio. È una specie di dialogo con il tuo corpo. Ti insegna a respirare, a essere presente. Le prime volte mi concentravo solo sul non cadere durante una posizione semplice come il cane a testa in giù. Ora, dopo qualche mese, riesco a tenere la posizione dell’albero per più di qualche secondo, e vi giuro, è una piccola vittoria che mi fa sorridere ogni volta. Non è tanto il peso che scende – anche se piano piano i jeans iniziano a starmi meglio – ma il modo in cui mi sento più leggero dentro.
Per me, che sto ancora recuperando, è importante non spingere troppo. Faccio yoga tre volte a settimana, alternando con passeggiate leggere. Ho anche iniziato a mangiare in modo più consapevole, senza diete drastiche. Frutta, verdura, proteine magre, e cerco di non ossessionarmi con la bilancia. Non prendo integratori particolari, ma mi informo su come il corpo usa l’energia durante il movimento. È affascinante scoprire quanto il nostro corpo sia capace di rigenerarsi se gli diamo il giusto supporto.
Lo yoga mi sta aiutando anche con la testa. Dopo la malattia, avevo momenti in cui mi sentivo perso, come se non fossi più io. Le sessioni, anche solo di 20 minuti, mi danno un po’ di calma. È come se ogni respiro mi aiutasse a lasciar andare un pezzetto di ansia. Non fraintendetemi, non sono diventato un guru zen, ma quei momenti sul tappetino sono miei, e me li tengo stretti.
Voglio dire a chi magari è all’inizio come me: non vi scoraggiate se non vedete risultati immediati. Il corpo ha bisogno di tempo, soprattutto dopo un periodo difficile. Trovate una routine che vi faccia stare bene, che sia una sequenza di yoga dolce o anche solo qualche respiro profondo mentre guardate il cielo. Io sto imparando che rimettersi in forma non è solo una questione di chili, ma di sentirsi di nuovo a casa nel proprio corpo.
Se avete consigli su posizioni che aiutano con la flessibilità o su come gestire la stanchezza nei giorni no, scriveteli pure. Io sono tutto orecchie, o meglio, tutto occhi, visto che siamo qui a scriverci. Continuo il mio viaggio, un respiro alla volta, e sono felice di condividerlo con voi.