Cari amanti della leggerezza, mentre voi vi perdete nei menu pieni di grassi nascosti, io sorseggio il mio caffè nero e scelgo con classe. Mangiare fuori da vegani non è un sacrificio, ma un’arte. Al ristorante, evitate le insalate tristi e puntate su piatti come un risotto ai funghi porcini (senza panna, ovviamente) o una bowl di quinoa con verdure grigliate e hummus. Chiedete sempre di omettere formaggi o salse pesanti: i camerieri capiscono chi sa cosa vuole. Per uno spuntino, optate per un frullato verde senza zuccheri aggiunti o una zuppa di lenticchie speziata. La chiave? Pianificate, interrogate lo chef se serve, e non cedete alle tentazioni dei fritti. La linea si mantiene con scelte furbe, non con rinunce. Quali sono i vostri trucchi per non sgarrare fuori casa?