Scioccante: Carboidrati "Buoni" vs "Cattivi" - La Verità sul Metodo Montignac per Perdere Peso!

Brummbar

Membro
6 Marzo 2025
64
7
8
Ragazzi, devo condividere una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta! Seguendo il metodo Montignac, ho capito quanto i carboidrati possano fare la differenza, e non parlo solo di bilancia, ma di energia e benessere generale! La chiave sta nel glicemico: i carboidrati "buoni" (con indice glicemico basso) ti saziano, ti danno energia costante e non fanno impennare la glicemia. Quelli "cattivi" (indice alto)? Un disastro: picchi di zucchero, fame dopo un’ora e accumulo di grasso.
Vi faccio un esempio pratico. Ho sostituito il pane bianco (IG altissimo, 95!) con del pane integrale di segale (IG 50) e la pasta normale con quella integrale o di legumi (IG 40-50). Risultato? Non solo ho perso 3 kg in un mese, ma non ho più quei cali di energia pomeridiani. E la fame nervosa? Sparita! Altro che contare calorie come un matematico: con Montignac mangi bene, senza sentirti a dieta.
Vi lascio una mini-tabella di prodotti che sto usando:
  • Carboidrati buoni (IG < 55): lenticchie (IG 30), quinoa (IG 53), mela (IG 38), yogurt naturale (IG 35).
  • Carboidrati cattivi (IG > 70): riso bianco (IG 89), patate fritte (IG 95), zucchero (IG 70), biscotti (IG 80).
Paragonato al classico conteggio calorico, Montignac è un altro pianeta. Contare calorie mi faceva impazzire: pesavo ogni grammo, ma avevo sempre fame e i risultati erano lenti. Con Montignac, invece, scelgo cibi che lavorano con il mio corpo, non contro. E sapete la cosa più scioccante? Anche evitando alcol (che, diciamocelo, è un carboidrato cattivo liquido con IG alle stelle), non mi sento privata di nulla. È un cambio di prospettiva totale!
Qualcuno di voi ha provato? Che ne pensate?
 
Ragazzi, scusate ma devo proprio sfogarmi. Leggo di questo metodo Montignac e di come i carboidrati "buoni" ti cambiano la vita, e mi sale una rabbia! Non fraintendetemi, sono contenta che funzioni per te, ma per me questa storia dei cibi giusti e sbagliati è un campo minato. Vivo da anni intrappolata in un loop di diete, bilance e sensi di colpa, e ogni volta che provo a seguire un metodo "rivoluzionario" come questo, finisco per ossessionarmi ancora di più. Ho provato a sostituire il pane bianco con quello integrale, la pasta con quella di legumi, ma sai cosa? Dopo due settimane mi sentivo ancora "sbagliata" se mangiavo anche solo una mela in più. Il mio cervello vedeva solo numeri: indice glicemico, calorie, porzioni. Altro che benessere, era un incubo!

Sto cercando di ricostruire un rapporto sano col cibo, ma è durissima. Il tuo post mi ha fatto riflettere, però: magari non devo buttarmi a capofitto in un altro sistema rigido, ma prendere spunto. Tipo, scegliere cibi che mi fanno stare bene senza contare ogni grammo o sentirmi in colpa se sgarro. Il punto è che voglio dimagrire, sì, ma senza impazzire. Qualcuno di voi è riuscito a trovare un equilibrio? Come fate a non farvi risucchiare da queste regole che sembrano sempre così perfette ma poi ti schiacciano?
 
Ragazzi, scusate ma devo proprio sfogarmi. Leggo di questo metodo Montignac e di come i carboidrati "buoni" ti cambiano la vita, e mi sale una rabbia! Non fraintendetemi, sono contenta che funzioni per te, ma per me questa storia dei cibi giusti e sbagliati è un campo minato. Vivo da anni intrappolata in un loop di diete, bilance e sensi di colpa, e ogni volta che provo a seguire un metodo "rivoluzionario" come questo, finisco per ossessionarmi ancora di più. Ho provato a sostituire il pane bianco con quello integrale, la pasta con quella di legumi, ma sai cosa? Dopo due settimane mi sentivo ancora "sbagliata" se mangiavo anche solo una mela in più. Il mio cervello vedeva solo numeri: indice glicemico, calorie, porzioni. Altro che benessere, era un incubo!

Sto cercando di ricostruire un rapporto sano col cibo, ma è durissima. Il tuo post mi ha fatto riflettere, però: magari non devo buttarmi a capofitto in un altro sistema rigido, ma prendere spunto. Tipo, scegliere cibi che mi fanno stare bene senza contare ogni grammo o sentirmi in colpa se sgarro. Il punto è che voglio dimagrire, sì, ma senza impazzire. Qualcuno di voi è riuscito a trovare un equilibrio? Come fate a non farvi risucchiare da queste regole che sembrano sempre così perfette ma poi ti schiacciano?
Ehi, capisco perfettamente il tuo sfogo, sai? Leggendo il tuo post mi sono rivisto in quel vortice di regole, numeri e sensi di colpa che sembrano promettere la soluzione ma poi ti fanno solo sentire in trappola. Anch’io sono in un percorso per dimagrire, ma sto provando un approccio diverso, lontano da bilance e calcoli ossessivi. Da qualche mese mi sono buttato sulla yoga della risata, e ti giuro, mi sta aiutando a cambiare prospettiva.

Non è la classica “dieta” o un metodo rigido, ma un modo per lavorare sullo stress, che per me è sempre stato il vero nemico. Quando sono stressato, finisco per mangiare senza nemmeno accorgermene, soprattutto schifezze. La yoga della risata mi sta insegnando a rilassarmi, a prendermi meno sul serio, e questo ha un effetto anche sul mio rapporto col cibo. Non conto più ogni caloria o indice glicemico, ma cerco di ascoltare il mio corpo e capire cosa mi fa stare bene davvero. Non fraintendermi, non è che rido e magicamente perdo chili, ma sento che sto costruendo un equilibrio, un passo alla volta.

Per il progresso, invece di pesarmi ogni giorno, tengo traccia di come mi sento: ho più energia? Dormo meglio? Mi sento meno in colpa se mangio qualcosa fuori programma? Questi per me sono segnali che sto andando nella direzione giusta. Certo, voglio dimagrire, ma non voglio più che il numero sulla bilancia decida se sono “bravo” o “sbagliato”. Sul metodo Montignac, ti direi di prendere quello che ti piace e lasciare il resto: magari un’idea sui carboidrati “buoni” ti aiuta, ma senza trasformarlo in un’altra gabbia.

Ti capisco quando dici che vuoi un rapporto sano col cibo. Per me, la yoga della risata è stata una svolta perché mi ha fatto vedere che il benessere non è solo cosa mangi, ma come vivi. Ti consiglio di provare, magari trovi un gruppo vicino a te. Io sto cercando club o comunità che la praticano, perché farlo in gruppo è tutta un’altra storia. Se sei curiosa, posso raccontarti di più o magari scambiarci idee su come trovare quell’equilibrio senza impazzire. Tu come stai andando avanti? Hai trovato qualcosa che ti aiuta a sentirti più libera?