Scioccante: Ho provato il digiuno intermittente e non ci credo!

Glasgow2050

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, devo raccontarvi una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Ho deciso di provare il digiuno intermittente, sapete, quella cosa che tutti nomitano ultimamente. Non ci credevo troppo, pensavo fosse l’ennesima moda del momento, ma mi sono detta: perché non tentare? Ho sempre sperimentato di tutto per perdere qualche chilo, dalle diete a base di sole proteine alle corse infinite al parco, quindi un altro esperimento non poteva farmi male.
Ho scelto il metodo 16:8, cioè 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui potevo nutrirmi normalmente. I primi giorni sono stati un disastro totale. La fame mi prendeva a pugni nello stomaco, soprattutto la mattina, quando vedevo il mio solito cornetto sul tavolo e dovevo ignorarlo. Però, dopo una settimana, è successa una cosa assurda: il mio corpo si è abituato. Non sto scherzando, non sentivo più quei crampi da fame che mi facevano impazzire. E non è tutto: mi sono accorta che avevo più energia, tipo che riuscivo a fare le scale senza sentirmi morire.
Dopo un mese, ho perso 3 chili. Tre! Non ci potevo credere quando mi sono pesata. Certo, non è stato facile resistere alle tentazioni, soprattutto quando i miei amici ordinavano pizza davanti a me e io sorseggiavo acqua come se fosse champagne. Ma il bello del digiuno intermittente è che non devi rinunciare del tutto al cibo che ami, basta organizzarti con gli orari. Rispetto alle diete super rigide che ho provato, tipo quella del minestrone infinito, qui mi sono sentita meno in gabbia.
Ovvio, non è perfetto. A volte mi sentivo un po’ stordita se esageravo con le ore di digiuno, e non so se funzionerebbe per tutti. Però, cavolo, per me è stato un colpo di scena. Qualcuno di voi l’ha provato? Cosa ne pensate? Sto pensando di alternarlo con qualche allenamento leggero, ma non so da dove iniziare. Raccontatemi le vostre esperienze, sono troppo curiosa!
 
Ragazzi, devo raccontarvi una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Ho deciso di provare il digiuno intermittente, sapete, quella cosa che tutti nomitano ultimamente. Non ci credevo troppo, pensavo fosse l’ennesima moda del momento, ma mi sono detta: perché non tentare? Ho sempre sperimentato di tutto per perdere qualche chilo, dalle diete a base di sole proteine alle corse infinite al parco, quindi un altro esperimento non poteva farmi male.
Ho scelto il metodo 16:8, cioè 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui potevo nutrirmi normalmente. I primi giorni sono stati un disastro totale. La fame mi prendeva a pugni nello stomaco, soprattutto la mattina, quando vedevo il mio solito cornetto sul tavolo e dovevo ignorarlo. Però, dopo una settimana, è successa una cosa assurda: il mio corpo si è abituato. Non sto scherzando, non sentivo più quei crampi da fame che mi facevano impazzire. E non è tutto: mi sono accorta che avevo più energia, tipo che riuscivo a fare le scale senza sentirmi morire.
Dopo un mese, ho perso 3 chili. Tre! Non ci potevo credere quando mi sono pesata. Certo, non è stato facile resistere alle tentazioni, soprattutto quando i miei amici ordinavano pizza davanti a me e io sorseggiavo acqua come se fosse champagne. Ma il bello del digiuno intermittente è che non devi rinunciare del tutto al cibo che ami, basta organizzarti con gli orari. Rispetto alle diete super rigide che ho provato, tipo quella del minestrone infinito, qui mi sono sentita meno in gabbia.
Ovvio, non è perfetto. A volte mi sentivo un po’ stordita se esageravo con le ore di digiuno, e non so se funzionerebbe per tutti. Però, cavolo, per me è stato un colpo di scena. Qualcuno di voi l’ha provato? Cosa ne pensate? Sto pensando di alternarlo con qualche allenamento leggero, ma non so da dove iniziare. Raccontatemi le vostre esperienze, sono troppo curiosa!
Ehi, mi fermo un attimo a leggerti e mi sembra di guardarmi allo specchio di qualche anno fa, quando anch’io provavo qualsiasi cosa pur di sentirmi "a posto" col mio corpo. Il tuo racconto sul digiuno intermittente mi ha fatto quasi ridere, perché pure io all’inizio pensavo fosse una di quelle cose assurde che funzionano solo per gli influencer con la vita perfetta. Invece eccoti qua, a dimostrare che forse c’è qualcosa di vero.

Io vengo da un periodo tosto, sai, tra attacchi di fame che mi lasciavano a pezzi e giorni in cui guardavo il cibo come se fosse il nemico numero uno. La mia testa era un casino, e il corpo seguiva a ruota. Quando ho provato il 16:8, tipo te, i primi giorni volevo mollare tutto e correre a comprarmi un tiramisù intero. Ma poi, come dici tu, il corpo si adatta. È strano, no? Ti aspetti di crollare e invece scopri che puoi farcela. Non dico che sia la soluzione magica, perché a volte mi girava la testa o mi sentivo un po’ persa, ma mi ha insegnato a non vedere il cibo solo come calorie da contare.

I tuoi 3 chili mi fanno venire voglia di festeggiare con te, anche solo con un brindisi immaginario ad acqua e limone! Però ti capisco quando parli delle tentazioni: per me la pizza è ancora un dramma, soprattutto se devo guardarla mentre sto digiunando. Quello che mi sta aiutando adesso è provare a non fissarmi troppo sui numeri, ma su come mi sento. Se alterni con allenamenti leggeri, magari prova a camminare tanto o fare stretching, niente di pesante. Io ho iniziato così, e mi dava un senso di calma che non mi aspettavo.

Raccontami come va, ok? E se ogni tanto cedi a un pezzo di pizza, non ti sentire in colpa. Siamo umani, no?
 
Ciao, leggere della tua esperienza mi ha fatto sorridere, sembra una corsa a ostacoli vinta! Il digiuno intermittente è una bella prova di resistenza, e i tuoi 3 chili sono un traguardo niente male. Io sono uno che vive di maratone, e ti dico: se vuoi alternarlo con qualcosa di leggero, prova a correre piano per 30-40 minuti, magari a giorni alterni. Non serve strafare, aiuta a tenere il cuore in forma e bruciare un po’ senza stressare troppo il corpo, soprattutto se hai la pressione da tenere d’occhio. Fammi sapere come va, e resisti a quella pizza ogni tanto!
 
Ragazzi, devo raccontarvi una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Ho deciso di provare il digiuno intermittente, sapete, quella cosa che tutti nomitano ultimamente. Non ci credevo troppo, pensavo fosse l’ennesima moda del momento, ma mi sono detta: perché non tentare? Ho sempre sperimentato di tutto per perdere qualche chilo, dalle diete a base di sole proteine alle corse infinite al parco, quindi un altro esperimento non poteva farmi male.
Ho scelto il metodo 16:8, cioè 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui potevo nutrirmi normalmente. I primi giorni sono stati un disastro totale. La fame mi prendeva a pugni nello stomaco, soprattutto la mattina, quando vedevo il mio solito cornetto sul tavolo e dovevo ignorarlo. Però, dopo una settimana, è successa una cosa assurda: il mio corpo si è abituato. Non sto scherzando, non sentivo più quei crampi da fame che mi facevano impazzire. E non è tutto: mi sono accorta che avevo più energia, tipo che riuscivo a fare le scale senza sentirmi morire.
Dopo un mese, ho perso 3 chili. Tre! Non ci potevo credere quando mi sono pesata. Certo, non è stato facile resistere alle tentazioni, soprattutto quando i miei amici ordinavano pizza davanti a me e io sorseggiavo acqua come se fosse champagne. Ma il bello del digiuno intermittente è che non devi rinunciare del tutto al cibo che ami, basta organizzarti con gli orari. Rispetto alle diete super rigide che ho provato, tipo quella del minestrone infinito, qui mi sono sentita meno in gabbia.
Ovvio, non è perfetto. A volte mi sentivo un po’ stordita se esageravo con le ore di digiuno, e non so se funzionerebbe per tutti. Però, cavolo, per me è stato un colpo di scena. Qualcuno di voi l’ha provato? Cosa ne pensate? Sto pensando di alternarlo con qualche allenamento leggero, ma non so da dove iniziare. Raccontatemi le vostre esperienze, sono troppo curiosa!
Ciao a tutti, vi leggo sempre con interesse e questa volta mi sono sentita chiamata in causa con la tua storia sul digiuno intermittente. Io sono una di quelle persone che non possono buttarsi a capofitto in queste cose, sai com’è, con il diabete e i dolori alle ginocchia non proprio leggeri non è che posso fare esperimenti alla cieca. Però il tuo racconto mi ha incuriosita parecchio, perché anch’io sono anni che cerco un modo per perdere peso senza sentirmi uno straccio o peggiorare la situazione.

Devo dire che la tua energia mi ha colpita. Io al mattino senza qualcosa nello stomaco mi sento come se mi avessero staccato la spina, figurati saltare la colazione per 16 ore! Il diabete mi obbliga a tenere d’occhio la glicemia, e il mio medico mi ha sempre detto di non scherzare troppo con i digiuni lunghi. Però mi chiedo se questo 16:8 potrebbe funzionare in qualche modo anche per me, magari accorciando un po’ le ore o tenendo sotto controllo i valori con più attenzione. Tu hai mai avuto giramenti di testa pesanti o cose così? Perché quello è un altro problema che mi frena, con le articolazioni già messe male non voglio rischiare di sentirmi debole e cadere.

Il fatto che tu abbia perso 3 chili in un mese mi fa venire voglia di provarci, lo ammetto. Io sono in quella fase della vita in cui il metabolismo sembra essersi preso una vacanza permanente, e con i farmaci che prendo per il diabete non aiuta di certo. Il mio endocrinologo mi ha suggerito di puntare su pasti piccoli e frequenti, ma forse potrei parlargli di questo metodo e vedere se si può adattare. Mi piace che non sia una di quelle diete assurde dove devi rinunciare a tutto, perché, diciamocelo, una vita senza un pezzo di pizza ogni tanto non è vita.

Sul discorso dell’allenamento leggero che vuoi provare, ti capisco. Io per le ginocchia posso fare poco, ma il fisioterapista mi ha consigliato di camminare in piano per 20-30 minuti al giorno, magari con bastoncini per non caricare troppo. Non è la palestra, ma almeno muovo qualcosa senza rischiare di peggiorare i dolori. Tu che idee hai? Pensi di provare qualcosa di simile o hai in mente altro? Mi interessa sapere come ti organizzi, perché anch’io sto cercando di non arrendermi del tutto.

Insomma, il tuo post mi ha acceso una lampadina, ma con i miei limiti devo andarci cauta. Se qualcun altro con problemi come i miei ha provato il digiuno intermittente, mi piacerebbe sapere com’è andata. Non voglio illudermi, ma nemmeno restare ferma a guardarmi allo specchio senza fare niente. Raccontatemi, sono tutta orecchie!
 
Ehi, che bella sorpresa leggere la tua esperienza! Mi hai fatto proprio venire voglia di scriverti, perché il tuo entusiasmo è contagioso e mi ha dato una spinta a condividere quello che ho scoperto con il mio approccio. Io sono una grande fan del mangiare consapevole, quella cosa del “mindful eating” che magari qualcuno qui conosce già. Non è una dieta vera e propria, ma un modo di avvicinarsi al cibo che mi ha cambiato tanto, e credo potrebbe essere interessante anche per te, visto quello che racconti sul digiuno intermittente e sui tuoi limiti.

Prima di tutto, grazie per aver condiviso tutto così apertamente. Mi sono rivista in quel tuo “sorseggiare acqua come fosse champagne” mentre gli altri mangiano pizza, perché anch’io ho avuto i miei momenti di lotta con le tentazioni. Però sai, con il mindful eating ho imparato a non sentirmi in gabbia pure quando devo fare attenzione. Il trucco sta nel mangiare piano, assaporando ogni boccone e chiedendomi davvero se ho fame o se sto solo seguendo un’abitudine. Tipo, la mattina che dici del cornetto: io mi fermo, lo guardo, respiro profondo e mi chiedo “mi serve davvero ora?”. Spesso scopro che posso aspettare, e quando poi mangio, me lo gusto il doppio senza sensi di colpa.

La tua storia del 16:8 mi ha colpita, perché anch’io ho avuto periodi in cui la fame mi sembrava un mostro impossibile da domare. Con il mindful eating ho notato che ascoltare il mio corpo mi aiuta a capire quando sono davvero sazia, e questo mi ha fatto perdere peso senza nemmeno accorgermene troppo. Non ti parlo di chili buttati giù in un mese come te, ma di un paio di taglie in meno nell’ultimo anno, con calma. E il bello è che non mi sento stordita o debole, cosa che per te col diabete e le ginocchia potrebbe essere un punto a favore. Magari potresti provare a mixare il tuo digiuno con un po’ di questa consapevolezza nei momenti in cui mangi, tipo scegliendo cibi che ti nutrono davvero e ti tengono stabile la glicemia. Che ne pensi di parlarne col tuo endocrinologo? Io non sono un’esperta, ma potrebbe essere una via di mezzo interessante.

Sull’energia che dici di aver trovato, ti capisco benissimo. Anche a me capita di sentirmi più leggera e sveglia quando mangio in modo consapevole, perché non mi appesantisco con porzioni enormi o cose che mi fanno gonfiare. Per l’allenamento leggero, io sono una che cammina tanto, come hai detto tu coi bastoncini. Non sarà la palestra, ma ti giuro che 30 minuti al giorno, magari fermandomi a guardare un albero o il cielo, mi fanno sentire viva senza strafare. Potresti provare qualcosa di simile, no? O magari stretching leggero, che non pesa sulle articolazioni. Io lo faccio sul tappeto di casa, con una musica tranquilla, e mi sembra quasi una coccola.

Mi piace un sacco che tu non voglia arrenderti, e ti ringrazio perché mi hai fatto riflettere su come il mio approccio potrebbe adattarsi a qualcuno con le tue esigenze. Non so se il digiuno sia la mia strada, ma di sicuro il tuo coraggio mi ha ispirata. Se provi a mischiare un po’ di mindful eating col tuo 16:8, fammi sapere come va, ok? E se hai domande su come iniziare a mangiare più lentamente o ascoltare i segnali del corpo, scrivimi pure. Sono felice di chiacchierarci sopra, perché condividere queste cose mi dà una carica pazzesca. Grazie ancora per il tuo post, mi hai proprio fatto venir voglia di continuare su questa strada!
 
Ehi, che bello leggere il tuo entusiasmo per il mindful eating! Mi ha fatto sorridere il tuo “sorseggiare acqua come champagne”, perché anch’io ho i miei trucchi per resistere alle tentazioni. Io sono uno di quelli fissati con il CrossFit, sai, quei WOD corti ma intensi che ti fanno sudare l’anima in 20 minuti. Tipo ieri: 5 giri di burpees, kettlebell swing e box jump. Finito fradicio, ma con una forza che non mi aspettavo. Sul digiuno intermittente ti capisco, però io punto tutto sull’energia per spingere in allenamento. Mischiare il tuo approccio con i miei WOD potrebbe essere una bomba: mangiare consapevole per caricarmi bene e poi spaccare in palestra. Che dici, proviamo a scambiarci qualche idea?
 
Ragazzi, devo raccontarvi una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Ho deciso di provare il digiuno intermittente, sapete, quella cosa che tutti nomitano ultimamente. Non ci credevo troppo, pensavo fosse l’ennesima moda del momento, ma mi sono detta: perché non tentare? Ho sempre sperimentato di tutto per perdere qualche chilo, dalle diete a base di sole proteine alle corse infinite al parco, quindi un altro esperimento non poteva farmi male.
Ho scelto il metodo 16:8, cioè 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui potevo nutrirmi normalmente. I primi giorni sono stati un disastro totale. La fame mi prendeva a pugni nello stomaco, soprattutto la mattina, quando vedevo il mio solito cornetto sul tavolo e dovevo ignorarlo. Però, dopo una settimana, è successa una cosa assurda: il mio corpo si è abituato. Non sto scherzando, non sentivo più quei crampi da fame che mi facevano impazzire. E non è tutto: mi sono accorta che avevo più energia, tipo che riuscivo a fare le scale senza sentirmi morire.
Dopo un mese, ho perso 3 chili. Tre! Non ci potevo credere quando mi sono pesata. Certo, non è stato facile resistere alle tentazioni, soprattutto quando i miei amici ordinavano pizza davanti a me e io sorseggiavo acqua come se fosse champagne. Ma il bello del digiuno intermittente è che non devi rinunciare del tutto al cibo che ami, basta organizzarti con gli orari. Rispetto alle diete super rigide che ho provato, tipo quella del minestrone infinito, qui mi sono sentita meno in gabbia.
Ovvio, non è perfetto. A volte mi sentivo un po’ stordita se esageravo con le ore di digiuno, e non so se funzionerebbe per tutti. Però, cavolo, per me è stato un colpo di scena. Qualcuno di voi l’ha provato? Cosa ne pensate? Sto pensando di alternarlo con qualche allenamento leggero, ma non so da dove iniziare. Raccontatemi le vostre esperienze, sono troppo curiosa!
Ehi, che storia pazzesca la tua! Leggerti mi ha fatto ripensare a quando anch’io cercavo qualcosa che mi facesse stare bene senza sentirmi incatenata. Il digiuno intermittente sembra un bel viaggio, complimenti per i 3 chili! Io ho trovato la mia strada con la yoga, sai? Non è proprio una dieta, ma un modo di muovermi e respirare che mi ha aiutato a perdere peso e, soprattutto, a sentirmi più leggera dentro. Fai sessioni lente, tipo yin yoga, che ti connettono col corpo senza stressarlo. Magari potresti provare qualcosa di simile per alternare al digiuno, visto che cerchi allenamenti leggeri. Fammi sapere come va!
 
Ragazzi, devo raccontarvi una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta. Ho deciso di provare il digiuno intermittente, sapete, quella cosa che tutti nomitano ultimamente. Non ci credevo troppo, pensavo fosse l’ennesima moda del momento, ma mi sono detta: perché non tentare? Ho sempre sperimentato di tutto per perdere qualche chilo, dalle diete a base di sole proteine alle corse infinite al parco, quindi un altro esperimento non poteva farmi male.
Ho scelto il metodo 16:8, cioè 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui potevo nutrirmi normalmente. I primi giorni sono stati un disastro totale. La fame mi prendeva a pugni nello stomaco, soprattutto la mattina, quando vedevo il mio solito cornetto sul tavolo e dovevo ignorarlo. Però, dopo una settimana, è successa una cosa assurda: il mio corpo si è abituato. Non sto scherzando, non sentivo più quei crampi da fame che mi facevano impazzire. E non è tutto: mi sono accorta che avevo più energia, tipo che riuscivo a fare le scale senza sentirmi morire.
Dopo un mese, ho perso 3 chili. Tre! Non ci potevo credere quando mi sono pesata. Certo, non è stato facile resistere alle tentazioni, soprattutto quando i miei amici ordinavano pizza davanti a me e io sorseggiavo acqua come se fosse champagne. Ma il bello del digiuno intermittente è che non devi rinunciare del tutto al cibo che ami, basta organizzarti con gli orari. Rispetto alle diete super rigide che ho provato, tipo quella del minestrone infinito, qui mi sono sentita meno in gabbia.
Ovvio, non è perfetto. A volte mi sentivo un po’ stordita se esageravo con le ore di digiuno, e non so se funzionerebbe per tutti. Però, cavolo, per me è stato un colpo di scena. Qualcuno di voi l’ha provato? Cosa ne pensate? Sto pensando di alternarlo con qualche allenamento leggero, ma non so da dove iniziare. Raccontatemi le vostre esperienze, sono troppo curiosa!
Ciao a tutti,

devo ammettere che leggere il tuo post mi ha fatto ripensare al mio percorso, e mi è venuta voglia di condividere un pezzo della mia storia. Il digiuno intermittente di cui parli è una cosa che anch’io ho provato, ma il mio viaggio con il cibo è stato un po’ più complicato, e magari qualcuno qui può capirmi.

Soffro di un disturbo alimentare da anni, un mix di fasi di restrizione estrema e momenti in cui perdo il controllo e mangio senza riuscire a fermarmi. All’inizio, quando sentivo parlare di digiuno intermittente, mi sembrava una trappola: come potevo “saltare i pasti” senza ricadere nei miei vecchi schemi distruttivi? Però, come te, a un certo punto mi sono detta: proviamo, ma con cautela. Non volevo che fosse l’ennesima “dieta” per perdere peso, perché il mio obiettivo ormai non è solo il numero sulla bilancia, ma imparare a vivere in pace con il cibo.

Ho iniziato con il metodo 16:8, proprio come te, ma ci sono andata piano. Ho lavorato con una nutrizionista per essere sicura di non farmi male, perché per chi ha un passato come il mio, il rischio di esagerare è sempre dietro l’angolo. All’inizio è stato strano: le prime settimane mi sentivo ossessionata dall’orologio, contando le ore fino alla mia “finestra” per mangiare. Ma poi, piano piano, ho notato dei cambiamenti, non solo fisici, ma soprattutto mentali. Dopo circa un mese, non vedevo più il cibo come un nemico da combattere o una ricompensa da guadagnare. Era solo… cibo.

Ora, dopo un anno, posso dire che il digiuno intermittente mi ha aiutato, ma non è stato il protagonista del mio cambiamento. È stato più un tassello di un puzzle più grande. In questo anno ho imparato a pianificare i miei pasti in modo che fossero bilanciati, senza sentirmi in colpa se ogni tanto mi concedo una fetta di pizza o un dolce. Ho perso qualche chilo, sì, ma la vera vittoria è stata ritrovare un po’ di serenità. Non dico che sia tutto perfetto: ci sono giorni in cui la vocina nella mia testa torna a dirmi che non sto facendo abbastanza, ma ora so come gestirla, più o meno.

Per quanto riguarda l’allenamento che stai pensando di aggiungere, ti consiglio di iniziare con qualcosa di leggero, come delle passeggiate o dello yoga. Io ho trovato nello yoga un modo per ascoltare il mio corpo senza forzarlo, e mi ha aiutato tantissimo a rimanere connessa con me stessa. Non serve strafare, l’importante è trovare qualcosa che ti faccia sentire bene.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato lo spunto per riflettere su quanto lontano sono arrivata. Se qualcuno di voi sta provando a ricostruire un rapporto sano con il cibo, vi dico solo: andate piano, siate gentili con voi stessi e non abbiate paura di chiedere aiuto. Ogni piccolo passo conta. Quali sono i vostri trucchetti per rimanere motivati nel lungo periodo? Sono tutta orecchie!
 
Ciao a tutti,

devo ammettere che leggere il tuo post mi ha fatto ripensare al mio percorso, e mi è venuta voglia di condividere un pezzo della mia storia. Il digiuno intermittente di cui parli è una cosa che anch’io ho provato, ma il mio viaggio con il cibo è stato un po’ più complicato, e magari qualcuno qui può capirmi.

Soffro di un disturbo alimentare da anni, un mix di fasi di restrizione estrema e momenti in cui perdo il controllo e mangio senza riuscire a fermarmi. All’inizio, quando sentivo parlare di digiuno intermittente, mi sembrava una trappola: come potevo “saltare i pasti” senza ricadere nei miei vecchi schemi distruttivi? Però, come te, a un certo punto mi sono detta: proviamo, ma con cautela. Non volevo che fosse l’ennesima “dieta” per perdere peso, perché il mio obiettivo ormai non è solo il numero sulla bilancia, ma imparare a vivere in pace con il cibo.

Ho iniziato con il metodo 16:8, proprio come te, ma ci sono andata piano. Ho lavorato con una nutrizionista per essere sicura di non farmi male, perché per chi ha un passato come il mio, il rischio di esagerare è sempre dietro l’angolo. All’inizio è stato strano: le prime settimane mi sentivo ossessionata dall’orologio, contando le ore fino alla mia “finestra” per mangiare. Ma poi, piano piano, ho notato dei cambiamenti, non solo fisici, ma soprattutto mentali. Dopo circa un mese, non vedevo più il cibo come un nemico da combattere o una ricompensa da guadagnare. Era solo… cibo.

Ora, dopo un anno, posso dire che il digiuno intermittente mi ha aiutato, ma non è stato il protagonista del mio cambiamento. È stato più un tassello di un puzzle più grande. In questo anno ho imparato a pianificare i miei pasti in modo che fossero bilanciati, senza sentirmi in colpa se ogni tanto mi concedo una fetta di pizza o un dolce. Ho perso qualche chilo, sì, ma la vera vittoria è stata ritrovare un po’ di serenità. Non dico che sia tutto perfetto: ci sono giorni in cui la vocina nella mia testa torna a dirmi che non sto facendo abbastanza, ma ora so come gestirla, più o meno.

Per quanto riguarda l’allenamento che stai pensando di aggiungere, ti consiglio di iniziare con qualcosa di leggero, come delle passeggiate o dello yoga. Io ho trovato nello yoga un modo per ascoltare il mio corpo senza forzarlo, e mi ha aiutato tantissimo a rimanere connessa con me stessa. Non serve strafare, l’importante è trovare qualcosa che ti faccia sentire bene.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato lo spunto per riflettere su quanto lontano sono arrivata. Se qualcuno di voi sta provando a ricostruire un rapporto sano con il cibo, vi dico solo: andate piano, siate gentili con voi stessi e non abbiate paura di chiedere aiuto. Ogni piccolo passo conta. Quali sono i vostri trucchetti per rimanere motivati nel lungo periodo? Sono tutta orecchie!
Ehi, che bella la tua storia!

Il digiuno intermittente è una scoperta interessante, vero? Io sono arrivato a un punto simile, ma con un percorso un po’ diverso, tutto incentrato sul crudismo. Dopo anni di alti e bassi con il peso e qualche problema di colesterolo, ho deciso di provare a mangiare solo cibi crudi: frutta, verdura, noci, semi. All’inizio sembrava impossibile, ma poi ho trovato un equilibrio che mi ha cambiato la vita. Non solo ho perso chili, ma i miei esami del sangue sono migliorati tantissimo!

Per variare, ti consiglio di provare insalate super colorate: aggiungi avocado, semi di chia, un po’ di succo di limone e magari qualche germoglio. È semplice, ma ti dà energia e tiene il colesterolo a bada. Se vuoi, condivido qualche ricetta facile! Tu come gestisci i pasti nella tua finestra di 8 ore?