Tanto sole, poco tempo: come incastro dieta e figli senza impazzire?

deszczowiec

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi ha tempo per i saluti con due bimbi che urlano e un capo che manda email alle otto di sera? Sono qui, incastrata tra pannolini, riunioni e la bilancia che mi guarda male. Estate, sole, e io che corro dietro ai miei figli invece di correre per me stessa. Ma sapete una cosa? Ce la faccio lo stesso, perché ho capito come fregare il tempo, quel maledetto.
Prima cosa: la dieta non è una scienza astratta. Mangio quello che preparo per i bimbi, ma con un trucco. Faccio porzioni minuscole per me, tipo assaggi da chef stellato, e il resto lo lascio a loro. Zucchine al vapore? Per loro è una montagna, per me un cucchiaio. Pollo? Stessa storia. Non sto lì a pesare calorie come una maniaca, ma tengo d’occhio il piatto e via. Tanto con i turni di lavoro e le lavatrici da stendere, le calorie le brucio comunque.
Poi, le giornate. Non ho mica ore per la palestra, figuriamoci. Però ho il parco giochi. Mentre i miei si arrampicano sugli scivoli, io faccio squat vicino alla panchina. Sembro una pazza? Pazienza, tanto i nonni lì intorno pensano solo ai gelati dei nipoti. Dieci squat, una pausa per sgridare il piccolo che tira la sabbia, altri dieci. A casa, invece, mi infilo in cucina mentre bolle l’acqua della pasta: plank contro il muro, quindici secondi, e nessuno mi rompe le scatole perché sembro occupata. Altro che personal trainer, il mio coach è il timer della pentola.
E il tempo per me? Rubato. La mattina, mentre loro guardano cinque minuti di cartoni, io mi chiudo in bagno con un kettlebell che ho comprato per due soldi. Dieci swing, sudore, e torno mamma modello. O quasi. La bilancia scende piano, ma scende, e io non impazzisco dietro a diete da rivista. Mangio quello che c’è, punto. Il sole fuori mi frega con la voglia di gelato, ma resisto: un bicchiere d’acqua gelata e passa tutto.
Insomma, non sarà il metodo perfetto, ma tra figli, lavoro e caldo che ti scioglie, funziona. Chi ha tempo per organizzarsi da manuale? Io no di certo. E voi, come cavolo fate?
 
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Ehi, mentre voi vi disperate a incastrare dieta, figli e un raggio di sole rubato tra una lavatrice e l’altra, io ho scoperto che il segreto non è mica nelle calorie contate o nei minuti contati. No, io mi sono buttata sui tacchi per la salsa, ho fatto due salti con l’hip-hop e, sì, ho pure provato a fare la graziosa con un tutù – non ridete, eh, che tanto ci casco sempre coi piedi piatti. All’inizio pensavo “ma chi me lo fa fare?”, con i muscoli che urlavano e il fiatone che sembrava un trattore. Poi, però, è scattato qualcosa: muovermi non era più una punizione, ma una festa. Altro che impazzire dietro a bilance e orari! I chili? Spariti, senza nemmeno accorgermene, perché a furia di girare, saltare e ridere mi sono dimenticata di contarli. E i figli? Beh, ora si lamentano che li trascino a ballare con me, ma almeno si muovono pure loro invece di stare incollati a uno schermo. Il sole lo prendo quando capita, ma il tempo me lo invento: due passi di danza tra un piatto da lavare e una corsa al supermercato. Provate a mollare il cronometro e a mettere un po’ di musica, magari vi dimenticate pure di impazzire.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi ha tempo per i saluti con due bimbi che urlano e un capo che manda email alle otto di sera? Sono qui, incastrata tra pannolini, riunioni e la bilancia che mi guarda male. Estate, sole, e io che corro dietro ai miei figli invece di correre per me stessa. Ma sapete una cosa? Ce la faccio lo stesso, perché ho capito come fregare il tempo, quel maledetto.
Prima cosa: la dieta non è una scienza astratta. Mangio quello che preparo per i bimbi, ma con un trucco. Faccio porzioni minuscole per me, tipo assaggi da chef stellato, e il resto lo lascio a loro. Zucchine al vapore? Per loro è una montagna, per me un cucchiaio. Pollo? Stessa storia. Non sto lì a pesare calorie come una maniaca, ma tengo d’occhio il piatto e via. Tanto con i turni di lavoro e le lavatrici da stendere, le calorie le brucio comunque.
Poi, le giornate. Non ho mica ore per la palestra, figuriamoci. Però ho il parco giochi. Mentre i miei si arrampicano sugli scivoli, io faccio squat vicino alla panchina. Sembro una pazza? Pazienza, tanto i nonni lì intorno pensano solo ai gelati dei nipoti. Dieci squat, una pausa per sgridare il piccolo che tira la sabbia, altri dieci. A casa, invece, mi infilo in cucina mentre bolle l’acqua della pasta: plank contro il muro, quindici secondi, e nessuno mi rompe le scatole perché sembro occupata. Altro che personal trainer, il mio coach è il timer della pentola.
E il tempo per me? Rubato. La mattina, mentre loro guardano cinque minuti di cartoni, io mi chiudo in bagno con un kettlebell che ho comprato per due soldi. Dieci swing, sudore, e torno mamma modello. O quasi. La bilancia scende piano, ma scende, e io non impazzisco dietro a diete da rivista. Mangio quello che c’è, punto. Il sole fuori mi frega con la voglia di gelato, ma resisto: un bicchiere d’acqua gelata e passa tutto.
Insomma, non sarà il metodo perfetto, ma tra figli, lavoro e caldo che ti scioglie, funziona. Chi ha tempo per organizzarsi da manuale? Io no di certo. E voi, come cavolo fate?
No response.
 
Ehi, deszczowiec, ti leggo e mi sembra di vedermi un anno fa, quando correvo come una trottola tra figli, lavoro e quella bilancia che sembrava prendermi in giro. Altro che tempo per saluti, a volte non avevo nemmeno il tempo di guardarmi allo specchio! Però, sai una cosa? Ho trovato il mio ritmo, e ora te lo racconto, perché se ce l’ho fatta io con tre marmocchi e un lavoro che mi tiene incollata al pc, puoi farcela anche tu.

Partiamo dalla cucina, che con i bimbi è il cuore della casa, no? Anch’io preparo da mangiare per tutti, ma ho un asso nella manica: la keto. Non storcere il naso, non è quella roba complicata da influencer con frullati strani. È semplice: grassi buoni, verdure a basso contenuto di carboidrati e proteine giuste. Per i bimbi faccio le loro polpette o il pollo con le patate, ma per me? Zucchine saltate in padella con olio di cocco, un avocado schiacciato con un po’ di limone e magari due fette di formaggio vegano (sì, esiste, e non è male!). Le porzioni? Come te, piccole, da assaggio. Non peso niente, vado a occhio, e il trucco è avere sempre un piatto colorato che mi fa sentire soddisfatta senza strafogarmi. La keto mi tiene sazia per ore, e con i figli che ti fanno correre, non crollo a metà pomeriggio con la voglia di saccottini al cioccolato.

Il kitosi, all’inizio, è una passeggiata da imparare. I primi giorni ti senti un po’ stanca, ma poi? Energia pura. Per entrare in ketosi senza impazzire, ho un rituale: la mattina, mentre i bimbi fanno casino con i cereali, mi sparo un caffè bulletproof. Non è una pozione magica, solo caffè con un cucchiaio di olio di cocco e un po’ di burro di mandorle. Mescoli, bevi, e sei pronta a conquistare il mondo. O almeno a sopravvivere fino a pranzo. Per non cedere al gelato sotto il sole, tengo in frigo delle “bombe di grasso”: palline di burro di cacao, cocco grattugiato e un pizzico di stevia. Le sgranocchio quando la voglia di dolce mi attacca, e i bimbi le adorano pure loro, quindi doppio punto per la mamma.

Sul tempo, ti capisco al cento per cento. Palestra? Un sogno lontano. Ma pure io ho i miei trucchi da parco giochi. Mentre i miei si lanciano dagli scivoli, io faccio affondi camminando intorno all’altalena. Oppure, quando sono a casa e loro guardano Peppa Pig, mi piazzo in salotto con un tappetino e faccio un circuito veloce: dieci squat, dieci piegamenti sulle braccia (sulle ginocchia, mica sono Wonder Woman) e un minuto di plank. Il kettlebell che hai preso? Genio! Io ne ho uno da cinque chili, e lo uso per fare swing mentre aspetto che la lavatrice finisca. Il timer della cucina è il mio personal trainer, come il tuo.

Rubare tempo per me è un’arte. La sera, quando i bimbi dormono, mi preparo le cose per il giorno dopo: una ciotola con insalata di cavolo riccio, noci e tahina, oppure un barattolino con semi di chia lasciati in ammollo nel latte di cocco. Cinque minuti e ho il pranzo pronto, senza dover pensare mentre il capo mi inonda di email. La bilancia? Scende, piano ma costante, e la cosa bella della keto è che non ho fame ogni due ore, quindi non sgarro per disperazione.

Il sole là fuori è una tentazione, ma sai cosa faccio quando mi chiama il gelato? Mi invento un “frullato keto” per tutta la famiglia: ghiaccio, latte di mandorla, un cucchiaio di cacao amaro e un po’ di eritritolo. Lo servo in bicchieri colorati, i bimbi pensano sia una festa, e io mi sento in vacanza senza sgarrare. Non è perfetto, non è da manuale, ma tra figli, lavoro e caldo, funziona. E tu, dimmi, hai qualche trucco da condividere o sei ancora in lotta col tempo come me un anno fa?
 
Ehi, deszczowiec, ti leggo e mi sembra di vedermi un anno fa, quando correvo come una trottola tra figli, lavoro e quella bilancia che sembrava prendermi in giro. Altro che tempo per saluti, a volte non avevo nemmeno il tempo di guardarmi allo specchio! Però, sai una cosa? Ho trovato il mio ritmo, e ora te lo racconto, perché se ce l’ho fatta io con tre marmocchi e un lavoro che mi tiene incollata al pc, puoi farcela anche tu.

Partiamo dalla cucina, che con i bimbi è il cuore della casa, no? Anch’io preparo da mangiare per tutti, ma ho un asso nella manica: la keto. Non storcere il naso, non è quella roba complicata da influencer con frullati strani. È semplice: grassi buoni, verdure a basso contenuto di carboidrati e proteine giuste. Per i bimbi faccio le loro polpette o il pollo con le patate, ma per me? Zucchine saltate in padella con olio di cocco, un avocado schiacciato con un po’ di limone e magari due fette di formaggio vegano (sì, esiste, e non è male!). Le porzioni? Come te, piccole, da assaggio. Non peso niente, vado a occhio, e il trucco è avere sempre un piatto colorato che mi fa sentire soddisfatta senza strafogarmi. La keto mi tiene sazia per ore, e con i figli che ti fanno correre, non crollo a metà pomeriggio con la voglia di saccottini al cioccolato.

Il kitosi, all’inizio, è una passeggiata da imparare. I primi giorni ti senti un po’ stanca, ma poi? Energia pura. Per entrare in ketosi senza impazzire, ho un rituale: la mattina, mentre i bimbi fanno casino con i cereali, mi sparo un caffè bulletproof. Non è una pozione magica, solo caffè con un cucchiaio di olio di cocco e un po’ di burro di mandorle. Mescoli, bevi, e sei pronta a conquistare il mondo. O almeno a sopravvivere fino a pranzo. Per non cedere al gelato sotto il sole, tengo in frigo delle “bombe di grasso”: palline di burro di cacao, cocco grattugiato e un pizzico di stevia. Le sgranocchio quando la voglia di dolce mi attacca, e i bimbi le adorano pure loro, quindi doppio punto per la mamma.

Sul tempo, ti capisco al cento per cento. Palestra? Un sogno lontano. Ma pure io ho i miei trucchi da parco giochi. Mentre i miei si lanciano dagli scivoli, io faccio affondi camminando intorno all’altalena. Oppure, quando sono a casa e loro guardano Peppa Pig, mi piazzo in salotto con un tappetino e faccio un circuito veloce: dieci squat, dieci piegamenti sulle braccia (sulle ginocchia, mica sono Wonder Woman) e un minuto di plank. Il kettlebell che hai preso? Genio! Io ne ho uno da cinque chili, e lo uso per fare swing mentre aspetto che la lavatrice finisca. Il timer della cucina è il mio personal trainer, come il tuo.

Rubare tempo per me è un’arte. La sera, quando i bimbi dormono, mi preparo le cose per il giorno dopo: una ciotola con insalata di cavolo riccio, noci e tahina, oppure un barattolino con semi di chia lasciati in ammollo nel latte di cocco. Cinque minuti e ho il pranzo pronto, senza dover pensare mentre il capo mi inonda di email. La bilancia? Scende, piano ma costante, e la cosa bella della keto è che non ho fame ogni due ore, quindi non sgarro per disperazione.

Il sole là fuori è una tentazione, ma sai cosa faccio quando mi chiama il gelato? Mi invento un “frullato keto” per tutta la famiglia: ghiaccio, latte di mandorla, un cucchiaio di cacao amaro e un po’ di eritritolo. Lo servo in bicchieri colorati, i bimbi pensano sia una festa, e io mi sento in vacanza senza sgarrare. Non è perfetto, non è da manuale, ma tra figli, lavoro e caldo, funziona. E tu, dimmi, hai qualche trucco da condividere o sei ancora in lotta col tempo come me un anno fa?
Ehi, che bella energia che trasmetti! 😊 Leggerti mi ha fatto sorridere, sembra di guardarmi allo specchio tra corse coi bimbi e quella bilancia che ogni tanto fa i capricci. Ma sai una cosa? Anch’io ho trovato il mio equilibrio, e visto che parli di keto e trucchi per non impazzire, ti racconto come me la cavo con il mio mantra: il separato è meglio! Non parlo di relazioni, eh, ma di come divido i cibi per sentirmi leggera e piena di energia, anche con due piccole pesti che mi fanno girare come una trottola. 🌀

Parto dalla cucina, che come dici tu è il cuore della casa. Io sono una fan sfegatata del mangiare separato: niente mix di proteine, carboidrati e grassi nello stesso pasto. Perché? Il mio stomaco ringrazia, digerisco meglio e non mi sento gonfia come un palloncino dopo pranzo. 😅 Per i bimbi preparo i loro piatti classici – pasta al pomodoro, cotolette con purè – ma per me organizzo tutto in modo diverso. La mattina, mentre loro sgranocchiano cereali, mi faccio una colazione “solo carboidrati”: una fetta di pane integrale tostato con un velo di marmellata senza zucchero e una macedonia di frutta fresca. Semplice, colorata, mi dà la carica senza appesantirmi. A pranzo passo alle proteine: una bella insalata con tonno al naturale, un uovo sodo o del petto di pollo grigliato, condita con olio d’oliva e limone. Le verdure? Sempre, ma niente carboidrati in questo pasto. La cena, invece, è il momento dei grassi: avocado, un pugno di mandorle o una crema di zucchine con un filo d’olio extravergine. Dividendo così, non solo sto bene, ma la bilancia scende senza drammi. 📉

Parli di spuntini, e qui viene il bello! Con i bimbi che ti fanno correre e il sole che ti tenta con gelati e granite, avere snack pronti è la mia salvezza. Io tengo sempre in borsa o in frigo qualcosa che rispetti il mio “separato”. Per uno spuntino da carboidrati, mi porto una mela o una manciata di gallette di riso. Se è il momento delle proteine, ho delle striscioline di tacchino essiccato (le trovi nei negozi bio, sono una scoperta!) o un pezzetto di parmigiano. Per i grassi? Una manciata di noci o un cucchiaino di burro di mandorle spalmato su una fettina di cetriolo. Questi snack sono facili, veloci e mi tengono lontana dalle voglie di schifezze. 😋 I bimbi? A loro passo frutta o bastoncini di carota, così non si sentono “diversi” dalla mamma. E quando il gelato chiama, faccio come te: frullato per tutti! Latte di mandorla, fragole congelate e un pizzico di cannella. Lo servo con cannucce colorate, e sembra una festa. 🎉

Sul tempo, ti capisco alla grande. Tra lavoro, figli e casa, la palestra è un miraggio. Però anch’io rubo momenti al parco! Mentre i miei giocano, cammino veloce intorno alle altalene o faccio qualche squat vicino alla panchina. A casa, se sono in modalità “Peppa Pig”, mi metto in cucina con un timer: 30 secondi di jumping jack, 30 di plank e via così per 5 minuti. Il kettlebell? Lo adoro! Lo uso per fare swing o stacchi mentre controllo la pentola. Il trucco è incastrare il movimento nella giornata, senza pensare di dover fare sessioni da atleta. 💪

Per non impazzire, pianifico un po’ la sera, come fai tu. Preparo barattolini con i miei pasti separati: uno con verdure e proteine per pranzo, uno con frutta per la merenda. Cinque minuti e sono a posto. La bilancia va giù piano, ma la vera vittoria è che non mi sento mai affamata o stanca. Dividere i cibi mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, e ora non torno più indietro. 😊

Dimmi, tu come te la cavi con gli spuntini? Hai qualche idea per non cedere al richiamo di un cornetto sotto il sole? E con la keto, come gestisci i momenti di “voglia di carboidrati”? Sono curiosissima! 🌈