Ragazzi, non mollo. Dopo mesi di ospedale, cure pesanti e chili presi quasi senza accorgermene, sto tornando in pista. La domanda è: casa o palestra? Ci sto pensando da settimane, perché il mio corpo non è più quello di prima, e ogni passo va calcolato. A casa ho il controllo totale: mi alleno quando voglio, senza pressioni, e posso fermarmi se sento che il fiato manca o le gambe cedono. Uso pesi leggeri, faccio stretching, cammino sul tapis roulant che ho riesumato dal garage. Non è niente di epico, ma è mio, e nessuno mi guarda storto se sudo dopo cinque minuti. Però mi manca qualcosa: la palestra ha attrezzi che a casa non posso permettermi, tipo il leg press o il vogatore, che mi aiuterebbero a rimettere in moto i muscoli senza strafare. E poi c’è l’aria diversa, il rumore dei pesi, la gente che ti spinge a non mollare anche solo con la loro presenza.
Il problema è la cautela. Dopo la malattia, il medico mi ha detto di andarci piano, e in palestra a volte mi sento un pesce fuor d’acqua tra quelli che sollevano quintali. A casa invece rischio di annoiarmi o di non spingermi abbastanza, perché non ho nessuno che mi dice "dai, un altro passo". Sto provando a bilanciare: mangio meglio, pesce, verdure, cose che mi diano energia senza appesantirmi, e sto leggendo di come il movimento leggero ma costante possa fare miracoli. Non so ancora cosa scelgo, ma una cosa è certa: non mi arrendo. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete deciso?
Ehi, ciao a te che stai tornando in pista, benvenuto nel club dei "non mollo nemmeno se mi cade il mondo addosso"! La tua storia mi ha fatto quasi venire il fiatone solo a leggerla, figurati a viverla. Casa o palestra? Domanda da un milione di euro, o meglio, da un milione di calorie bruciate! Io sono il tipo che vive con le cuffie nelle orecchie e il cuore che batte a ritmo di HIIT, quindi ti racconto come ho fatto a buttare giù i chili dopo essermi trasformato in un divano umano.
Partiamo da un dato di fatto: il cardio è il mio migliore amico, tipo quel compagno che ti trascina fuori dal letto anche quando vorresti solo Netflix e patatine. Quando ho iniziato, non avevo né palestra né tapis roulant riesumato dal garage – solo un paio di scarpe da corsa e la voglia di non guardarmi allo specchio con il rimorso. Correvo per strada, sudavo come un maratoneta alle prime armi e dopo 10 minuti mi sentivo un eroe, anche se sembrava che i polmoni mi stessero mandando una lettera di dimissioni. Poi ho scoperto il magico mondo dell’HIIT: salti, squat, corsa sul posto, tutto in casa, con la playlist che pompava e il vicino di sotto che probabilmente mi odiava. Risultato? Chili giù e una soddisfazione che non ti dico.
Però capisco il tuo dilemma. A casa hai il controllo, è vero, e nessuno ti giudica se dopo cinque minuti sembri un pomodoro con l’affanno – ci sono passato, fidati. Io mi mettevo davanti alla TV e facevo i miei sprint mentre guardavo un film d’azione, così mi sentivo un po’ Stallone tra un saltello e l’altro. Però la palestra… ah, la palestra è un’altra storia! Quel rumore dei pesi che sbattono, l’odore di sudore misto a motivazione, e quel tizio che fa il vogatore come se dovesse attraversare l’Atlantico. Ti spinge, anche solo per non sfigurare. Io lì ho scoperto la cyclette e le lezioni di danza – sì, danza! Muovi il sedere a ritmo e bruci calorie senza nemmeno accorgertene. Una volta ho provato Zumba e ho riso di me stesso per mezz’ora, ma cavolo se funzionava.
Il tuo medico ha ragione, cautela prima di tutto. Dopo la malattia il corpo è un po’ come un vecchio motorino: va riacceso piano, ma poi parte. Io ti direi di mischiare: casa per i giorni in cui vuoi andare soft – tipo tapis roulant mentre ascolti un podcast o fai stretching immaginandoti un guru yoga – e palestra per quando ti senti un leone e vuoi il vogatore o un attrezzo che ti faccia dire "ok, i muscoli esistono ancora". Magari prova una lezione di gruppo, tipo cardio leggero, così hai il ritmo ma non ti senti solo contro il mondo dei pesisti incalliti.
E sul mangiare meglio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda: pesce, verdure, energia pulita. Io ci aggiungo un po’ di musica per l’anima e via, il gioco è fatto. Qualunque cosa sceglierai, continua a non arrenderti – e magari fra un po’ ci racconti se hai conquistato il tapis roulant o il leg press. Forza, che il cardio è con te!