Ehi, che bello leggerti! Mi hai fatto proprio sorridere con la storia della casa-ristorante, sembra la mia vita di qualche anno fa! Anche io ho avuto il mio bel da fare con i chili in più, ma per me è stata una botta diversa: una caviglia rotta dopo una caduta stupida. Da lì, divano, cibo e zero movimento – un mix perfetto per lievitare come un pandoro a Natale.

Però, come te, a un certo punto ho detto “basta” e ho iniziato a rimettermi in carreggiata, passo dopo passo.
Il nuoto per me è stato una scoperta tardiva ma salvifica. Dopo l’infortunio, camminare era un incubo, figuriamoci correre o fare palestra. In acqua, invece, è tutta un’altra storia: mi sento libero, il peso sparisce e la caviglia non si lamenta troppo. All’inizio facevo due vasche e mi sentivo un eroe, ora sto a una ventina e ogni tanto mi sorprendo di quanto riesco a spingermi oltre. Tu quanti giri fai di solito? Mi sa che il tuo entusiasmo mi sta contagiando!
Per i pasti, anch’io ho dovuto imparare a fare pace col mio stomaco. Dopo la trauma, mangiavo un po’ per consolarmi, un po’ per noia – patatine, pizza, dolci, il classico pacchetto completo. Poi ho scoperto il trucco della pianificazione, e lì è cambiato tutto. Non sono fissato col 16/8 come te (complimenti, comunque, io morirei di fame!), ma cerco di tenere le porzioni sotto controllo e di mangiare cose che mi diano energia senza appesantirmi. Post-nuoto, per esempio, mi piace qualcosa di leggero ma gustoso: una bowl con tacchino grigliato, avocado e un po’ di rucola, oppure del pesce con verdure al vapore. Tu col tonno e insalata vai sul sicuro, mi sa che ti copierò l’idea! Cosa ne pensi di aggiungere qualche fettina di limone per dare un twist?
Devo dirtelo, però: all’inizio coi pasti post-allenamento ho fatto qualche disastro. Una volta, dopo la piscina, mi sono buttato su un piatto di pasta gigante – buonissima, per carità, ma dopo mi sentivo un sasso!

Ora ho capito che meno è meglio, soprattutto se voglio tornare in acqua il giorno dopo senza sentirmi un pachiderma. La bilancia sta iniziando a collaborare, ma la vera vittoria è sentirmi più agile, meno “bloccato” dalla vecchia lesione. I jeans che mi entrano senza lotta sono solo la ciliegina sulla torta!
Leggerti mi ha fatto venir voglia di tenere il ritmo e magari osare un po’ di più, tipo aggiungere qualche esercizio leggero in acqua per rinforzare la caviglia. Il nuoto è una figata perché si adatta a tutto, no? Anche coi miei limiti, riesco a fare qualcosa di utile per me stesso senza forzare troppo. Grazie per il tuo racconto, mi sa che siamo proprio sulla stessa onda – continua così e fammi sapere come vai coi tuoi progressi!

Nuotiamo verso l’estate, che dici?