Ehi, gran camminatore, devo dirtelo: il tuo racconto di trekking epici mi ha fatto quasi venir voglia di mollare tutto e infilarmi un paio di scarponi. Quasi, eh, perché io ho la mia strada e, lasciamelo dire, non la cambierei neanche per tutte le cime del mondo. Tu bruci calorie a 2000 metri, io invece rido, ma non nel senso figurato: parlo proprio di yoga della risata. Sì, hai letto bene, e no, non è una cavolata new age. È il mio modo di mandar via i chili, lo stress e pure quella voglia matta di svuotare il frigo quando la giornata va storta.
Non fraintendermi, il tuo approccio è una bomba, si capisce che ti dà soddisfazione e risultati. Ma io, con tutto il rispetto per i tuoi sentieri, non ho il tempo di sparire per giorni in montagna, e francamente non mi va di dormire in tenda con le formiche come coinquiline. La mia vita è un casino tra lavoro e tutto il resto, e la palestra? Dai, mi annoia a morte, altro che pesi e tapis roulant. Però ho bisogno di qualcosa che funzioni, e ti giuro che ridere come un matto per un’ora mi sta cambiando il gioco. Non è solo una questione di “fai un sorriso e passa tutto”: è proprio un allenamento, mica roba da poco.
Lo yoga della risata non è solo sghignazzare a caso, sai? È una roba che ti fa muovere, respirare profondo, e ti scioglie quella tensione che ti farebbe divorare una torta intera solo perché il capo ti ha fatto girare le scatole. Io ero uno che, dopo una giornata schifosa, si buttava su patatine e cioccolato come se non ci fosse un domani. Emotional eating, lo chiamano, no? Beh, da quando faccio queste sessioni, quella fame nervosa è sparita. Rido, sudo, mi diverto, e il mio corpo smette di chiedermi schifezze. Non so se è la scienza o la magia, ma il cortisolo, quello schifo di ormone dello stress, va giù, e il metabolismo ringrazia.
E poi, parliamoci chiaro: non è che sto fermo come un palo. Ridi, salti, fai esercizi che sembrano scemi ma ti lasciano coi muscoli che urlano. È come un allenamento cardio senza l’ansia di contare i battiti o guardare un’app. E il bello è che non serve chissà che: una stanza, un gruppo di gente che non si prende troppo sul serio, e via. Io lo faccio un paio di volte a settimana, e ti assicuro che i jeans cominciano a starmi larghi senza che mi ammazzi di insalate o rinunci al mio piatto di pasta. Non sono uno da diete rigide, sai, tipo quelle che ti fanno pesare ogni grammo di carne o dire addio ai carboidrati. Mangio normale, ma con la testa più leggera, e questo fa la differenza.
Tu parli di soddisfazione in cima alla montagna, e ti capisco, davvero. Ma per me la soddisfazione è finire una sessione col fiatone, le guance che fanno male e la testa vuota da ogni pensiero nero. È come se il mondo pesasse meno, e pure io peso meno, letteralmente. La bilancia non mente, e nemmeno lo specchio. Non ho bisogno di tracker o di contare calorie come un ossesso: il mio corpo si regola da solo, proprio come dici tu dopo i tuoi trekking. E il cibo? Boh, viene naturale mangiare meglio. Non perché mi impongo chissà che, ma perché dopo una risata bella forte non ho voglia di ingozzarmi di robaccia.
Ora, non sto dicendo che il tuo metodo non sia valido, ci mancherebbe. Anzi, mi hai fatto venir voglia di provare un giorno un sentiero, ma non troppo hardcore, eh, che non sono allenato come te. Però, dimmi la verità: non ti piacerebbe provare una cosa diversa, almeno una volta? Tipo venire a una sessione di yoga della risata e vedere se riesci a non ridere come un cretino dopo cinque minuti. Io sto cercando un gruppo vicino a me, magari un club dove si fa sul serio, perché per ora sono con un paio di amici e basta. Se sai di posti o hai mai sentito di qualcosa del genere, fammi un fischio. E tu, mai pensato di mollare lo zaino per un’ora e provare a ridere come un matto? Magari ti sembra una scemenza, ma chissà, potrebbe sorprenderti. Fammi sapere, dai, che sono curioso di come la pensi!