Un passo alla volta: come mi sto convincendo a iniziare

manolito_1

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia voglia di cambiare e quella vocina che mi dice "ma dai, puoi iniziare domani". Vi capita mai? A me sì, troppo spesso. Però ultimamente sto cercando di non ascoltarla troppo, di darle meno spazio. Tipo ieri: invece di accendere la TV dopo cena, ho preso il metro e mi sono misurato la vita. Non vi dico il numero, ma vi dico che è stato un piccolo schiaffo alla mia pigrizia. Mi sono detto: "Ok, non è dove voglio essere, ma posso farci qualcosa".
Il punto è: come si fa a partire? Io non ho la risposta magica, ma sto provando a fare pace con l’idea che non devo stravolgere tutto in un giorno. Qualcuno di voi ha mai provato a mettersi le scarpe da ginnastica e uscire solo per 5 minuti? Io l’ho fatto l’altro giorno. Pensavo “torno subito, tanto non ce la faccio”. E invece sono stati 15 minuti, e mi sono pure goduto l’aria fresca. Piccolo, eh, ma per me è stato un passo. Mi sono sentito meno un disastro ambulante.
Poi c’è la questione cibo. Non sono uno da diete ferree, mi conosco, mollerei dopo due giorni. Però sto provando a fare una cosa: se ho fame e sto per buttarmi su qualcosa di poco sano, mi fermo e bevo un bicchiere d’acqua. A volte funziona, a volte no, ma quando funziona mi sento un po’ più in controllo. Tipo mercoledì, invece di aprire quel pacchetto di biscotti, ho preso una mela. Niente di eroico, ma mi ha fatto pensare: “Ehi, forse non sono così senza speranza”.
Insomma, sto cercando di convincermi che iniziare non significa fare tutto perfetto subito. È più un “muoviti, anche solo un pochino”. Voi come fate? Avete qualche trucco per zittire la pigrizia? Io sono tutto orecchie, perché la strada è lunga e ogni tanto mi perdo ancora sul divano. Però, sapete una cosa? Misurarmi la vita ieri mi ha fatto venir voglia di riprovarci oggi. Magari domani esco di nuovo, chissà. Un passo alla volta, no?
 
Ehi, salve a voi, anime in cerca di un cambiamento! La tua storia mi ha fatto sorridere, sai? Quel tuo “posso iniziare domani” lo conosco fin troppo bene, è come un vecchio amico che viene a trovarti sempre nei momenti sbagliati. Però mi piace questo tuo modo di fare pace con i piccoli passi, perché è proprio così che ho iniziato anch’io, tempo fa. Niente grandi promesse o diete impossibili, solo un respiro profondo e un tappetino da yoga srotolato sul pavimento.

Io sono quello che ha perso peso grazie alla yoga e alla meditazione, e ti dico: non serve stravolgere tutto. Hai mai provato a stare fermo per un minuto, magari dopo quel bicchiere d’acqua, e ascoltare cosa ti dice il corpo? Non parlo di chissà quali illuminazioni, ma solo di sentire se hai davvero fame o se è la testa che ti spinge verso i biscotti. A me ha aiutato tanto. Tipo, una volta mi sono seduta con una tisana in mano – sì, lo so, non proprio il tuo tema, ma ci siamo capiti – e ho chiuso gli occhi per cinque minuti. Non è successo niente di magico, ma mi sono alzata con meno voglia di svuotare la dispensa.

E quei 15 minuti di camminata? Grandiosi! È lo stesso spirito dello yoga: non devi essere perfetto, devi solo muoverti. Se ti va, prova a fare un paio di respiri profondi stando in piedi, magari con le braccia che si alzano lente. Non è una lezione intera, non serve nemmeno il tappetino, ma ti giuro che ti senti subito un po’ più leggero. La pigrizia? La zittisco così, un respiro alla volta. Non sempre funziona, eh, a volte vincono ancora il divano e un film, ma quando ci riesco mi dico: “Vedi? Non sei un caso perso”.

La tua mela al posto dei biscotti è una vittoria, altroché. Io facevo così: mi premiavo con una pausa di silenzio dopo un scelta “buona”. Niente di complicato, solo cinque minuti senza rumore, a guardare fuori dalla finestra. È strano, ma mi aiutava a non sentirmi in gabbia. Tu continua con quel metro e quei passi, vedrai che il corpo inizia a seguirti quasi senza accorgertene. E se ti perdi sul divano, pazienza, domani c’è un altro respiro che ti aspetta. Un passo alla volta, come dici tu!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia voglia di cambiare e quella vocina che mi dice "ma dai, puoi iniziare domani". Vi capita mai? A me sì, troppo spesso. Però ultimamente sto cercando di non ascoltarla troppo, di darle meno spazio. Tipo ieri: invece di accendere la TV dopo cena, ho preso il metro e mi sono misurato la vita. Non vi dico il numero, ma vi dico che è stato un piccolo schiaffo alla mia pigrizia. Mi sono detto: "Ok, non è dove voglio essere, ma posso farci qualcosa".
Il punto è: come si fa a partire? Io non ho la risposta magica, ma sto provando a fare pace con l’idea che non devo stravolgere tutto in un giorno. Qualcuno di voi ha mai provato a mettersi le scarpe da ginnastica e uscire solo per 5 minuti? Io l’ho fatto l’altro giorno. Pensavo “torno subito, tanto non ce la faccio”. E invece sono stati 15 minuti, e mi sono pure goduto l’aria fresca. Piccolo, eh, ma per me è stato un passo. Mi sono sentito meno un disastro ambulante.
Poi c’è la questione cibo. Non sono uno da diete ferree, mi conosco, mollerei dopo due giorni. Però sto provando a fare una cosa: se ho fame e sto per buttarmi su qualcosa di poco sano, mi fermo e bevo un bicchiere d’acqua. A volte funziona, a volte no, ma quando funziona mi sento un po’ più in controllo. Tipo mercoledì, invece di aprire quel pacchetto di biscotti, ho preso una mela. Niente di eroico, ma mi ha fatto pensare: “Ehi, forse non sono così senza speranza”.
Insomma, sto cercando di convincermi che iniziare non significa fare tutto perfetto subito. È più un “muoviti, anche solo un pochino”. Voi come fate? Avete qualche trucco per zittire la pigrizia? Io sono tutto orecchie, perché la strada è lunga e ogni tanto mi perdo ancora sul divano. Però, sapete una cosa? Misurarmi la vita ieri mi ha fatto venir voglia di riprovarci oggi. Magari domani esco di nuovo, chissà. Un passo alla volta, no?
Ehi, compagni di viaggio! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio di qualche anno fa, quando anch’io combattevo con quella vocina che rimanda tutto a domani. Capisco benissimo quel mix di voglia di cambiare e pigrizia che ti frena, ma sai una cosa? Hai già fatto il primo passo: accorgerti che vuoi muoverti. Misurarti la vita, uscire per 5 minuti che poi sono diventati 15… è roba vera, non sottovalutarlo!

Io sono partito proprio così, senza grandi promesse o palestra. Vivevo in un appartamento piccolo, niente attrezzi, niente scuse. Ho iniziato con cose semplici a casa: 10 squat mentre aspettavo che il caffè fosse pronto, oppure qualche piegamento sulle braccia appoggiandomi al tavolo. Non serve chissà cosa, basta iniziare. Tipo te con le tue scarpe da ginnastica: esci, cammini, ti godi l’aria. È un po’ come nuotare controcorrente all’inizio, ma poi il corpo si abitua e ti chiede di più.

Sul cibo ti capisco, anch’io odio le diete rigide. Il trucco dell’acqua è buono, lo facevo anch’io! A volte aggiungevo un piccolo gioco: se proprio volevo uno snack “proibito”, dovevo prima fare 20 passi per casa o un minuto di saltelli. Spesso mi passava la voglia, o almeno ci pensavo due volte. La mela al posto dei biscotti? È una vittoria, altroché. Non deve essere perfetto, deve solo essere un po’ meglio di ieri.

Per zittire la pigrizia, ti dico quello che ha funzionato per me: metti la sveglia e fai qualcosa subito, anche solo 5 minuti di stretching o una camminata veloce fino al portone e ritorno. Non pensare troppo, agisci e basta. Poi ti guardi indietro e dici: “Cavoli, l’ho fatto davvero”. La strada è lunga, sì, ma ogni passo ti porta più vicino a dove vuoi essere. Misurati la vita tra una settimana, vedrai che qualcosa si muove. Forza, un pezzetto alla volta!
 
Ehi manolito_1, che bella carica nel tuo post! 😄 Mi ci ritrovo un sacco in quella lotta tra il “voglio cambiare” e il divano che ti chiama come una sirena. Complimenti per quei 15 minuti di camminata e per la mela al posto dei biscotti: sembrano piccolezze, ma sono mattoni per costruire qualcosa di grande! 💪

Io sono in modalità “preparazione fotosesia” da un po’, e ti racconto come sto affrontando questa cosa del “muoversi un passo alla volta”. Per me, fissare una data per uno shooting è stato un game-changer. Non è solo per avere belle foto, ma per darmi un obiettivo concreto: voglio vedermi un po’ più definito, un po’ più energico ogni volta che scatto. Questo mi spinge a non mollare, anche quando la pigrizia bussa. Magari potresti provarci anche tu: non serve un fotografo pro, basta il tuo telefono e un angolino con buona luce. Vedere il progresso nero su bianco (o meglio, a colori!) è una botta di motivazione pazzesca. 📸

Sul movimento, ti capisco: niente palestra o allenamenti da marines all’inizio. Io ho iniziato con passeggiate come le tue, ma per renderle più “mie” mettevo le cuffie con una playlist che mi gasava. Tipo, sceglievo canzoni che duravano giusto 10-15 minuti, e mi dicevo: “Ok, cammino finché non finiscono”. Spesso finivo per fare di più, perché mi sentivo bene. Un altro trucco? Cambiare percorso ogni tanto: un parco, una stradina nuova, anche solo il giro dell’isolato al tramonto. L’aria fresca e un po’ di natura fanno sembrare tutto meno “dovere” e più “piacere”. 🌳

Per il cibo, anch’io sono allergico alle diete da fame. Il tuo bicchiere d’acqua è un’ottima mossa! Io faccio una cosa simile: quando mi parte la voglia di snack, mi dico “aspetta 10 minuti e vedi se la vuoi ancora”. Nel frattempo, magari taglio una carota o un cetriolo, qualcosa di croccante che mi tenga occupato. Non sempre funziona, ma quando ci riesco mi sento un po’ un supereroe. 😎 Un altro tip che mi ha aiutato: tenere la cucina “amica”. Tipo, niente biscotti in bella vista, ma una ciotola di frutta sul tavolo. È più facile scegliere bene quando le opzioni sane ti strizzano l’occhio.

Per zittire la vocina pigra, il mio mantra è: “Non devi essere perfetto, devi solo iniziare”. Tipo, se non ho voglia di uscire, faccio 5 minuti di stretching in salotto o qualche salto sul posto. È come accendere un motore: una volta partito, vai. E poi, come dici tu, misurarsi aiuta. Io tengo un quadernino dove segno vita, fianchi e anche come mi sento. Non è solo per i numeri, ma per ricordarmi che sto facendo qualcosa per me stesso. Ogni tanto riguardo le foto delle vecchie sessioni: non sono un modello, ma cavoli, la differenza si vede! ✨

Tieni duro, manolito! La strada è lunga, ma ogni passo conta. Prova a fare una foto oggi, anche solo un selfie, e tra un mese riguardala: scommetto che ti sorprenderai. E continua con quelle camminate, magari la prossima volta arrivi a 20 minuti. Un passo alla volta, e ci troviamo tutti più leggeri e sorridenti! 😊 Forza!