Ehi, compagni di viaggio! Sono qui a condividere un po’ della mia storia, sperando che possa dare una spinta a chi si sente in salita. Tutto è iniziato qualche mese fa, quando il mio medico mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che i numeri non mentivano: pressione alta, glicemia fuori controllo, un rischio concreto di diabete e chissà cos’altro. Non è stato facile sentirmelo dire, ma è stato il calcio che mi serviva per muovermi. Pesavo troppo, mi sentivo sempre stanco, e ogni scalino era una fatica. Così, ho deciso di provarci, un passo alla volta.
La dieta non è stata una passeggiata, ve lo dico subito. All’inizio mi mancavano le cose che amavo: la pasta al ragù della domenica, il tiramisù della mamma. Ma il dottore mi ha spiegato che non si trattava di punirmi, ma di prendermi cura di me. Ho iniziato a cambiare piccole cose: meno zucchero nel caffè, più verdure nel piatto, porzioni più controllate. Non vi nascondo che qualche volta ho ceduto, ma ho imparato a non abbattermi. Ogni giorno è una nuova occasione per fare meglio.
E sapete una cosa? Dopo un po’, ho iniziato a notare la differenza. La stanchezza che mi schiacciava è diminuita, e ora riesco a fare una passeggiata senza sentirmi un macigno sulle gambe. La pressione si sta stabilizzando, e i valori della glicemia sono scesi abbastanza da far sorridere il mio medico all’ultimo controllo. Non è solo una questione di numeri, però: mi sento più leggero, non solo nel corpo, ma anche nella testa. È come se stessi tornando a vivere, e non me ne ero neanche accorto di quanto mi fossi spento prima.
Non sono ancora arrivato alla fine del percorso, ma ogni chilo perso è una piccola vittoria contro quei rischi che mi spaventavano. Non serve fare tutto in un giorno, credetemi. Basta iniziare, magari con un’insalata in più o una camminata breve. Il corpo risponde, e piano piano ti rendi conto che ne vale la pena. Forza, che ce la possiamo fare, un passo alla volta!
La dieta non è stata una passeggiata, ve lo dico subito. All’inizio mi mancavano le cose che amavo: la pasta al ragù della domenica, il tiramisù della mamma. Ma il dottore mi ha spiegato che non si trattava di punirmi, ma di prendermi cura di me. Ho iniziato a cambiare piccole cose: meno zucchero nel caffè, più verdure nel piatto, porzioni più controllate. Non vi nascondo che qualche volta ho ceduto, ma ho imparato a non abbattermi. Ogni giorno è una nuova occasione per fare meglio.
E sapete una cosa? Dopo un po’, ho iniziato a notare la differenza. La stanchezza che mi schiacciava è diminuita, e ora riesco a fare una passeggiata senza sentirmi un macigno sulle gambe. La pressione si sta stabilizzando, e i valori della glicemia sono scesi abbastanza da far sorridere il mio medico all’ultimo controllo. Non è solo una questione di numeri, però: mi sento più leggero, non solo nel corpo, ma anche nella testa. È come se stessi tornando a vivere, e non me ne ero neanche accorto di quanto mi fossi spento prima.
Non sono ancora arrivato alla fine del percorso, ma ogni chilo perso è una piccola vittoria contro quei rischi che mi spaventavano. Non serve fare tutto in un giorno, credetemi. Basta iniziare, magari con un’insalata in più o una camminata breve. Il corpo risponde, e piano piano ti rendi conto che ne vale la pena. Forza, che ce la possiamo fare, un passo alla volta!