Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di scrivania"! Sono uno di quelli che passa le giornate inchiodato a una sedia, tra email infinite e caffè che ormai bevo più per abitudine che per piacere. La bilancia non mente, e nemmeno lo specchio: il mio corpo urla per un po’ di movimento, ma il tempo per la palestra? Un sogno lontano. Però, sapete una cosa? Ho scoperto che anche tra una riunione e l’altra si può fare qualcosa, e ve lo racconto perché magari può tornare utile anche a voi.
Partiamo dal mattino: arrivo in ufficio e, invece di buttarmi subito sulla sedia, faccio due minuti di stretching vicino alla finestra. Allungo le braccia, ruoto il collo, sento i muscoli che si svegliano. Non è una maratona, ma è un inizio. Poi, durante la giornata, mi sono imposto una regola: ogni ora mi alzo. Non sempre ci riesco, lo ammetto, ma quando lo faccio cammino fino alla macchinetta dell’acqua o faccio qualche passo nel corridoio. Cinque minuti, niente di più, eppure alla fine della giornata quei passi pesano.
A volte, mentre sono al pc, provo a fare piccoli esercizi. Contraggo i glutei per qualche secondo, come se stessi "stringendo" la sedia – nessuno se ne accorge, ma io sì. Oppure alzo le gambe sotto la scrivania, le tengo ferme per un po’ e poi le abbasso lentamente. È poco, ma è un modo per ricordarmi che il mio corpo esiste, non è solo una testa che pensa e due mani che digitano.
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Esco, anche solo per 20 minuti, e cammino. Non importa se piove o se fa freddo, mi metto le cuffie e vado. Non è una corsa, non sudo, ma sento l’aria che mi entra nei polmoni e il sangue che circola. Torno alla scrivania meno intorpidito, meno pesante. E se proprio non posso uscire, faccio un giro nell’ufficio, salgo e scendo le scale un paio di volte. Non è eroico, ma è reale.
Non vi sto dicendo che così si perdono chili in una settimana, intendiamoci. Però sto imparando che il movimento non deve essere per forza un’ora in palestra o niente. È un respiro, una pausa, un modo per spezzare questa catena di sedentarietà che ci tiene tutti un po’ prigionieri. E voi, che trucchi avete per non farvi inghiottire dalla sedia?
Partiamo dal mattino: arrivo in ufficio e, invece di buttarmi subito sulla sedia, faccio due minuti di stretching vicino alla finestra. Allungo le braccia, ruoto il collo, sento i muscoli che si svegliano. Non è una maratona, ma è un inizio. Poi, durante la giornata, mi sono imposto una regola: ogni ora mi alzo. Non sempre ci riesco, lo ammetto, ma quando lo faccio cammino fino alla macchinetta dell’acqua o faccio qualche passo nel corridoio. Cinque minuti, niente di più, eppure alla fine della giornata quei passi pesano.
A volte, mentre sono al pc, provo a fare piccoli esercizi. Contraggo i glutei per qualche secondo, come se stessi "stringendo" la sedia – nessuno se ne accorge, ma io sì. Oppure alzo le gambe sotto la scrivania, le tengo ferme per un po’ e poi le abbasso lentamente. È poco, ma è un modo per ricordarmi che il mio corpo esiste, non è solo una testa che pensa e due mani che digitano.
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Esco, anche solo per 20 minuti, e cammino. Non importa se piove o se fa freddo, mi metto le cuffie e vado. Non è una corsa, non sudo, ma sento l’aria che mi entra nei polmoni e il sangue che circola. Torno alla scrivania meno intorpidito, meno pesante. E se proprio non posso uscire, faccio un giro nell’ufficio, salgo e scendo le scale un paio di volte. Non è eroico, ma è reale.
Non vi sto dicendo che così si perdono chili in una settimana, intendiamoci. Però sto imparando che il movimento non deve essere per forza un’ora in palestra o niente. È un respiro, una pausa, un modo per spezzare questa catena di sedentarietà che ci tiene tutti un po’ prigionieri. E voi, che trucchi avete per non farvi inghiottire dalla sedia?