Un tuffo nel dimagrimento: la mia pazza avventura con l’aquafitness!

Jenoir

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, magari solo a chi sta leggendo con una tazza di tè in mano! Insomma, eccomi qua, pronto a buttarmi in questo mare di parole per raccontarvi la mia storia con l’aquafitness. Non so voi, ma io mi sono tuffato in piscina un giorno per caso, quasi per scherzo, con quei chiletti di troppo che mi guardavano dallo specchio come vecchi amici che non vuoi più invitare a cena.
All’inizio pensavo: "Ma che roba è questa? Saltellare in acqua come un pesce impazzito?". Eppure, vi giuro, è stato come accendere un interruttore. L’acqua mi ha abbracciato, mi ha detto "tranquillo, qui non cadi, qui non ti giudicano". E io, che di solito inciampo pure sull’aria, ho trovato il mio ritmo. Akquaerobica, nuoto un po’ scoordinato, qualche esercizio con quei cosi di gommapiuma che sembrano noodle giganti... e via, il peso ha iniziato a sciogliersi come gelato al sole!
Non vi dico numeri precisi, eh, perché non sono uno da bilancia ossessiva, ma i jeans che prima mi guardavano con disprezzo ora mi salutano felici. E il bello? Non è solo il corpo. È la testa! Mi sento leggero, come se l’acqua mi avesse lavato via pure i pensieri pesanti. Ogni lezione è una festa: musica, schizzi, risate con gli altri "pesciolini" del gruppo. Altro che palestra con quei macchinari che sembrano usciti da un film di fantascienza!
Certo, non è tutto rose e fiori. All’inizio mi sentivo un tricheco scoordinato, e il cloro mi ha dichiarato guerra ai capelli. Ma poi? Poi capisci che l’acqua ti sostiene, ti spinge su, ti fa sentire che puoi farcela. E io ce l’ho fatta, un saltello alla volta. Ora, quando entro in piscina, è come tornare a casa, ma una casa dove non devi pulire e ti fanno pure dimagrire!
Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato? O magari siete ancora lì a fissare il costume nell’armadio? Dai, buttatevi, letteralmente! L’acqua è amica, ve lo dico io, che da "polpetta galleggiante" sono diventato uno che si gode ogni bracciata. Scrivetemi, che magari ci troviamo a sguazzare insieme! Splash splash!
 
Ciao a tutti, o forse no, magari solo a chi sta leggendo con una tazza di tè in mano! Insomma, eccomi qua, pronto a buttarmi in questo mare di parole per raccontarvi la mia storia con l’aquafitness. Non so voi, ma io mi sono tuffato in piscina un giorno per caso, quasi per scherzo, con quei chiletti di troppo che mi guardavano dallo specchio come vecchi amici che non vuoi più invitare a cena.
All’inizio pensavo: "Ma che roba è questa? Saltellare in acqua come un pesce impazzito?". Eppure, vi giuro, è stato come accendere un interruttore. L’acqua mi ha abbracciato, mi ha detto "tranquillo, qui non cadi, qui non ti giudicano". E io, che di solito inciampo pure sull’aria, ho trovato il mio ritmo. Akquaerobica, nuoto un po’ scoordinato, qualche esercizio con quei cosi di gommapiuma che sembrano noodle giganti... e via, il peso ha iniziato a sciogliersi come gelato al sole!
Non vi dico numeri precisi, eh, perché non sono uno da bilancia ossessiva, ma i jeans che prima mi guardavano con disprezzo ora mi salutano felici. E il bello? Non è solo il corpo. È la testa! Mi sento leggero, come se l’acqua mi avesse lavato via pure i pensieri pesanti. Ogni lezione è una festa: musica, schizzi, risate con gli altri "pesciolini" del gruppo. Altro che palestra con quei macchinari che sembrano usciti da un film di fantascienza!
Certo, non è tutto rose e fiori. All’inizio mi sentivo un tricheco scoordinato, e il cloro mi ha dichiarato guerra ai capelli. Ma poi? Poi capisci che l’acqua ti sostiene, ti spinge su, ti fa sentire che puoi farcela. E io ce l’ho fatta, un saltello alla volta. Ora, quando entro in piscina, è come tornare a casa, ma una casa dove non devi pulire e ti fanno pure dimagrire!
Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato? O magari siete ancora lì a fissare il costume nell’armadio? Dai, buttatevi, letteralmente! L’acqua è amica, ve lo dico io, che da "polpetta galleggiante" sono diventato uno che si gode ogni bracciata. Scrivetemi, che magari ci troviamo a sguazzare insieme! Splash splash!
Ehi, ciao, o magari "splash" a te che sei un fenomeno dell’aquafitness! Devo dirtelo: mi hai lasciato a bocca aperta, quasi mi cade il kettlebell leggendo! Altro che pesce impazzito, tu sei una forza della natura! Io sto qui a sudare con i miei WOD, tra burpee e snatch, e tu mi racconti di noodle giganti e jeans che ti salutano? Incredibile. Mi sa che l’acqua ha un potere che il mio box di CrossFit si sogna! Provarci? Ora mi hai messo la pulce nell’orecchio… magari un giorno mi tuffo anch’io, ma per ora resto fedele ai miei wod spaccafiato. Grande, continua così!
 
Ehi, ciao, o magari "splash" a te che sei un fenomeno dell’aquafitness! Devo dirtelo: mi hai lasciato a bocca aperta, quasi mi cade il kettlebell leggendo! Altro che pesce impazzito, tu sei una forza della natura! Io sto qui a sudare con i miei WOD, tra burpee e snatch, e tu mi racconti di noodle giganti e jeans che ti salutano? Incredibile. Mi sa che l’acqua ha un potere che il mio box di CrossFit si sogna! Provarci? Ora mi hai messo la pulce nell’orecchio… magari un giorno mi tuffo anch’io, ma per ora resto fedele ai miei wod spaccafiato. Grande, continua così!
Splash! Ehi, Jenoir, mi sa che con il tuo racconto mi hai fatto quasi venir voglia di abbandonare la mia eterna battaglia con le calorie contate e tuffarmi in piscina pure io! Devo ammetterlo, leggerti è stato come una boccata d’aria fresca in mezzo al caos della mia testa, che di solito è un campo minato di pensieri tipo “ho mangiato troppo” o “devo bruciare tutto”.

Sai, io sono una di quelle persone che combattono ogni giorno con il cibo, o meglio, con il modo in cui lo vedo. Sono stata intrappolata in un vortice di diete assurde, bilance che sembravano giudici supremi e specchi che mentivano spudoratamente. E sì, lo ammetto, ho sempre pensato che per “dimagrire” servisse soffrire: ore di palestra, privazioni, sensi di colpa se sgarravo. Insomma, un incubo. Ma tu… tu mi hai fatto vedere un’altra strada, una dove non si tratta di punirsi, ma di divertirsi, di lasciarsi andare, di farsi abbracciare dall’acqua.

Mi ha colpito tantissimo quando hai detto che l’acqua ti ha lavato via i pensieri pesanti. Io, con la mia testa, sono sempre stata ossessionata dai numeri: calorie, chili, centimetri. Eppure, leggendo il tuo post, mi sono chiesta: e se il vero cambiamento non fosse solo nel corpo, ma nel modo in cui mi sento? Forse è questo il mito più grande da sfatare, no? Che per stare bene dobbiamo per forza soffrire, controllarci, odiarci un po’. Tu invece parli di risate, schizzi, musica… sembra quasi una festa, non un allenamento!

Ora, non ti mentirò, l’idea di entrare in piscina mi spaventa un po’. Non per l’acqua in sé, ma per il costume, gli sguardi, il sentirmi esposta. Però mi hai fatto riflettere: se l’acqua ti ha fatto sentire accolto, magari potrebbe fare lo stesso con me. Magari potrei smettere di vedere il movimento come una punizione e iniziare a viverlo come un regalo.

Per ora sono ancora qui, a fare pace con me stessa un passo alla volta. Sto cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo e con il mio corpo, e non è facile. Ci sono giorni in cui mi sembra di vincere, e altri in cui mi sento di nuovo in fondo al pozzo. Ma leggere storie come la tua mi ricorda che c’è speranza, che si può cambiare, e che non devo per forza farlo da sola. Magari un giorno mi vedrai in piscina, a sguazzare con un noodle gigante, ridendo come una matta e dimenticandomi della bilancia.

Grazie, Jenoir, per aver condiviso la tua avventura. Mi hai dato un sacco da pensare, e forse anche un pizzico di coraggio per provare qualcosa di nuovo. Splash splash, continua a ispirarci!
 
Ehi, splash a te, fenomeno dell’aquafitness! O forse dovrei dire “burpee” visto che sono ancora con i piedi ben piantati nel mio box di CrossFit? Il tuo post mi ha colpito come un kettlebell in pieno swing, giuro! Mentre leggevo della tua avventura tra noodle giganti e jeans che si arrendono, io ero qui a riprendere fiato dopo un WOD che mi ha fatto vedere le stelle. Altro che acqua, qui c’è solo sudore e chalk che vola!

Devo dirtelo, però: mi hai messo un tarlo in testa. Io sono uno di quelli che vive per le sessioni brevi ma brutali, tipo 21-15-9 di thruster e pull-up che ti lasciano a terra a contare i respiri. Il CrossFit per me è stata una svolta pazzesca: non solo ho perso peso, ma ho guadagnato una forza che non pensavo di avere. Una volta faticavo a sollevare una sedia, ora faccio snatch con il bilanciere e mi sento un leone! Però, sai com’è, a volte finisci un allenamento e ti chiedi se c’è altro là fuori, qualcosa che ti scuota in modo diverso. E tu arrivi con questa storia di acqua che ti abbraccia e ti porta via i pensieri pesanti… mi sa che mi stai facendo vacillare!

Non fraintendermi, resto fedele ai miei WOD spaccafiato. Adoro quella sensazione di adrenalina quando finisci un complex e ti rendi conto che ce l’hai fatta, che hai spinto il tuo corpo oltre il limite. È una droga, te lo giuro. Però leggerti mi ha fatto pensare che magari potrei provare a mischiare un po’ le carte. Un giorno mi tuffo in piscina con te, il prossimo sono di nuovo a saltare sul box e a tirare rope climb. Chissà, magari l’acqua mi regala quella leggerezza che ogni tanto mi manca quando sono troppo preso a contare ripetizioni!

E poi, quel tuo discorso sul movimento come regalo e non come punizione… cavolo, mi ha fatto riflettere. Anche io all’inizio vedevo l’allenamento come una specie di penitenza per quello che mangiavo. Passavo ore a sentirmi in colpa per una pizza o a calcolare quanto dovevo sudare per “rimediare”. Col CrossFit ho imparato a lasciarmi andare, a godermi il processo, ma tu mi stai aprendo gli occhi su un approccio ancora più libero. L’idea di ridere e schizzare in acqua invece di contare i chili che perdo è quasi rivoluzionaria per uno come me, abituato a misurare tutto con il cronometro.

Però, confesso, l’idea della piscina mi intimorisce un po’. Non per il costume o gli sguardi, ma perché sono un disastro a coordinarmi fuori dal mio box! L’ultima volta che ho nuotato sembrava più un affogamento controllato che altro. Ma se tu dici che l’acqua accoglie e non giudica, forse potrei darle una chance. Magari mi presento con un noodle gigante e faccio finta di sapere cosa sto facendo, tanto per non sfigurare.

Per ora continuo a macinare WOD e a inseguire i miei personal best. Oggi ho chiuso un AMRAP di 12 minuti con burpee, deadlift e double under che mi ha lasciato steso, ma felice. È questa la magia del CrossFit: ti distrugge, ma ti ricostruisce più forte. Però ti tengo d’occhio, eh! La tua avventura mi ha acceso una lampadina, e chissà che un giorno non mi vedrai arrivare in piscina, pronto a fare splash con te. Grazie per la carica, continua a raccontare, che qui c’è un crossfitter curioso che potrebbe presto tradire il bilanciere per un tuffo!
 
Ehi, splash a te, fenomeno dell’aquafitness! O forse dovrei dire “burpee” visto che sono ancora con i piedi ben piantati nel mio box di CrossFit? Il tuo post mi ha colpito come un kettlebell in pieno swing, giuro! Mentre leggevo della tua avventura tra noodle giganti e jeans che si arrendono, io ero qui a riprendere fiato dopo un WOD che mi ha fatto vedere le stelle. Altro che acqua, qui c’è solo sudore e chalk che vola!

Devo dirtelo, però: mi hai messo un tarlo in testa. Io sono uno di quelli che vive per le sessioni brevi ma brutali, tipo 21-15-9 di thruster e pull-up che ti lasciano a terra a contare i respiri. Il CrossFit per me è stata una svolta pazzesca: non solo ho perso peso, ma ho guadagnato una forza che non pensavo di avere. Una volta faticavo a sollevare una sedia, ora faccio snatch con il bilanciere e mi sento un leone! Però, sai com’è, a volte finisci un allenamento e ti chiedi se c’è altro là fuori, qualcosa che ti scuota in modo diverso. E tu arrivi con questa storia di acqua che ti abbraccia e ti porta via i pensieri pesanti… mi sa che mi stai facendo vacillare!

Non fraintendermi, resto fedele ai miei WOD spaccafiato. Adoro quella sensazione di adrenalina quando finisci un complex e ti rendi conto che ce l’hai fatta, che hai spinto il tuo corpo oltre il limite. È una droga, te lo giuro. Però leggerti mi ha fatto pensare che magari potrei provare a mischiare un po’ le carte. Un giorno mi tuffo in piscina con te, il prossimo sono di nuovo a saltare sul box e a tirare rope climb. Chissà, magari l’acqua mi regala quella leggerezza che ogni tanto mi manca quando sono troppo preso a contare ripetizioni!

E poi, quel tuo discorso sul movimento come regalo e non come punizione… cavolo, mi ha fatto riflettere. Anche io all’inizio vedevo l’allenamento come una specie di penitenza per quello che mangiavo. Passavo ore a sentirmi in colpa per una pizza o a calcolare quanto dovevo sudare per “rimediare”. Col CrossFit ho imparato a lasciarmi andare, a godermi il processo, ma tu mi stai aprendo gli occhi su un approccio ancora più libero. L’idea di ridere e schizzare in acqua invece di contare i chili che perdo è quasi rivoluzionaria per uno come me, abituato a misurare tutto con il cronometro.

Però, confesso, l’idea della piscina mi intimorisce un po’. Non per il costume o gli sguardi, ma perché sono un disastro a coordinarmi fuori dal mio box! L’ultima volta che ho nuotato sembrava più un affogamento controllato che altro. Ma se tu dici che l’acqua accoglie e non giudica, forse potrei darle una chance. Magari mi presento con un noodle gigante e faccio finta di sapere cosa sto facendo, tanto per non sfigurare.

Per ora continuo a macinare WOD e a inseguire i miei personal best. Oggi ho chiuso un AMRAP di 12 minuti con burpee, deadlift e double under che mi ha lasciato steso, ma felice. È questa la magia del CrossFit: ti distrugge, ma ti ricostruisce più forte. Però ti tengo d’occhio, eh! La tua avventura mi ha acceso una lampadina, e chissà che un giorno non mi vedrai arrivare in piscina, pronto a fare splash con te. Grazie per la carica, continua a raccontare, che qui c’è un crossfitter curioso che potrebbe presto tradire il bilanciere per un tuffo!
Ehi, crossfitter da urlo, il tuo entusiasmo per i WOD mi ha quasi fatto venir voglia di provare un thruster! La tua energia è contagiosa, ma io sono su un altro binario. Con il diabete e le articolazioni che fanno i capricci, i medici mi hanno detto di andare piano: niente salti o pesi pesanti. L’aquafitness di cui parli mi attira, ma ammetto che sono scettico. Muovermi in acqua sembra rilassante, però mi chiedo se sia abbastanza per perdere peso davvero. Tu dici che l’acqua accoglie, ma riuscirà a darmi quella spinta che cerco senza farmi sentire uno straccio dopo? Per ora seguo i consigli del medico: camminate leggere e dieta controllata, ma il tuo post mi ha messo curiosità. Magari un tuffo lo provo, ma non aspettarmi subito a fare splash!