Ehi innylar,
devo dirtelo, il tuo post mi ha colpito, ma mi ha anche fatto salire un po’ di nervoso. Non con te, sia chiaro, ma con me stesso. Leggere della tua bussola, di quelle tre parole, mi ha fatto pensare a quanto io sia fuori strada. Ho provato a immaginarmi al traguardo, come suggerisci, ma la verità è che mi vedo sempre incastrato in questa sedia, in ufficio, con mille scuse per non muovermi. Le tue parole – equilibrio, costanza, benessere – mi risuonano in testa, ma sembrano così lontane da me in questo momento.
Sono un impiegato, passo otto ore al giorno seduto, a fissare uno schermo. La mia vita è un ciclo infinito di riunioni, email e caffè per tirare avanti. Quando torno a casa, sono troppo stanco per cucinare qualcosa di sano o per infilarmi le scarpe da ginnastica. E sai qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che lo so, lo vedo, che sto scivolando sempre più giù, ma non riesco a darmi una mossa. Qualche anno fa ci avevo provato: camminavo in pausa pranzo, facevo qualche esercizio alla scrivania, tenevo un’agenda per i pasti. Non ero perfetto, ma mi sentivo in controllo. Ora? È come se quella versione di me fosse sparita.
Il tuo esercizio mi ha fatto venir voglia di riprovarci, ma sono anche frustrato perché so quanto è facile per me mollare. Tipo, inizio con mille buoni propositi, ma poi basta una settimana intensa al lavoro e ciao, torno a ordinare pizza e a saltare le camminate. La disciplina, quella vera, mi sembra una montagna impossibile da scalare. Eppure, leggendo il tuo post, mi sono detto che forse non serve fare tutto subito. Magari posso ripartire con qualcosa di piccolo, no? Tipo, ieri ho fatto una cosa banale: invece di prendere l’ascensore, ho fatto le scale. Quattro piani, niente di che, ma mi sono sentito un po’ meno un disastro.
Però, dimmi, come fai tu a non perdere la rotta? Cioè, quando la vita ti travolge, come tieni il timone dritto? Io vorrei trovare un modo per incastrare un po’ di movimento nella mia giornata senza sentirmi uno che deve rivoluzionare tutto. Tipo, sto pensando di fare cinque minuti di stretching ogni ora, direttamente alla scrivania. O magari usare la pausa pranzo per una passeggiata, anche solo 15 minuti, giusto per sgranchirmi. Ma poi mi chiedo: basterà? O è solo l’ennesima cosa che abbandonerò tra una settimana?
Chi di voi ce la fa, sul serio, a incastrare queste abitudini in una vita piena di impegni? Avete qualche trucco per non lasciarvi sopraffare dalla pigrizia o dallo stress? Perché io sono stanco di restartare da zero ogni volta. Voglio trovare un modo per andare avanti, passo dopo passo, senza sentirmi un fallito ogni volta che sgarro.
Grazie per il tuo spunto, innylar. Mi ha fatto arrabbiare, sì, ma forse è proprio la spinta che mi serviva per smetterla di lamentarmi e fare qualcosa, anche se piccola. Spero di riuscire a trovare la mia bussola, prima o poi.