WOD e CrossFit: come sto trasformando il mio corpo a ritmo globale

bric35

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
 
Ehi, "guerriero del WOD", qua c’è qualcuno che ti capisce al volo, ma con una marcia in più… o forse in meno, dipende dai giorni e dagli ormoni! Complimenti per il tuo 12:47, davvero, si sente l’energia che ci metti solo a leggerti. Io invece sono quella che lotta col bilanciere e con la tiroide pigra – sì, ho l’ipotiroidismo che ogni tanto mi guarda e dice: “Vuoi dimagrire? Beh, buona fortuna!”.

CrossFit mi sta aiutando, però, anche se a volte è una guerra doppia: contro me stessa e contro un metabolismo che sembra andare a rallentatore. Lavoro con un endocrinologo che mi ha messo a stecchetto con iodio e robe varie, e sto imparando a mangiare cose che “svegliano” il corpo senza farmi sentire un bradipo. Niente diete assurde, eh, solo un po’ di proteine magre e verdure, ma cerco di non fissarmi coi numeri – il tuo “lo specchio è il mio giudice” mi ha colpita, lo sto adottando pure io!

I WOD? Una salvezza e una condanna insieme. Tipo ieri: 4 giri di 8 squat con 25 kg (il massimo che riesco a reggere senza tremare come una foglia), 12 salti sul box – bassi, perché le mie ginocchia protestano – e 150 metri di corsa che mi hanno fatto vedere le stelle. Tempo? 14 minuti abbondanti, ma per me è un miracolo. Con gli ormoni ballerini, la resistenza è un sogno lontano, ma sto arrivando lì, piano piano. Il bello è che il box mi tiene viva: c’è sempre qualcuno che ti incita, tipo il tuo amico brasiliano – qua c’è un tizio di Roma che urla “Daje!” e ti giuro, mi dà la spinta anche se sto per crollare.

Non sarò mai una scheggia come te, ma il CrossFit mi sta insegnando a non mollare. Il grasso se ne va a rilento, ma le spalle cominciano a vedersi e le gambe reggono meglio. E poi, diciamolo, uscire dal box con quel mix di stanchezza e adrenalina è una droga. Magari un giorno ci becchiamo a un WOD – io col mio passo da tartaruga tiroidea, tu col tuo cronometro da guerriero! Forza, continua così!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
Ehi, che dire, il tuo entusiasmo per il CrossFit è contagioso! Io, da fissato con i gadget, ti capisco: anch’io vivo per quel momento in cui il mio fitness tracker vibra e mi dice che ho spaccato il WOD. Ieri il mio smartwatch ha registrato un picco di battiti a 175 durante una corsa da 200 metri dopo i thruster – roba da sentirsi vivi! Però, sai, ogni tanto mi chiedo se sto spingendo troppo. Il corpo risponde, sì, ma a volte il fiatone mi fa pensare… magari un controllo in più non guasterebbe. Comunque, continua così, guerriero!
 
Ehi, che dire, il tuo entusiasmo per il CrossFit è contagioso! Io, da fissato con i gadget, ti capisco: anch’io vivo per quel momento in cui il mio fitness tracker vibra e mi dice che ho spaccato il WOD. Ieri il mio smartwatch ha registrato un picco di battiti a 175 durante una corsa da 200 metri dopo i thruster – roba da sentirsi vivi! Però, sai, ogni tanto mi chiedo se sto spingendo troppo. Il corpo risponde, sì, ma a volte il fiatone mi fa pensare… magari un controllo in più non guasterebbe. Comunque, continua così, guerriero!
Ciao bric35, o forse meglio un “ehi, compagno di fatica”! Leggerti mi ha fatto quasi salire il battito cardiaco, sembra di essere lì con te a contare i thruster! Io sono uno che il peso l’ha buttato giù pedalando, sai, il vento in faccia e le gambe che pompano su una salita sono la mia versione di WOD. Però ti capisco alla grande quando parli di quel mix di stanchezza e soddisfazione: per me è scendere dalla bici dopo 50 km e sentirmi leggero, anche se le cosce urlano.

Il tuo WOD di ieri? Roba seria, 12 minuti e 47 secondi sono un bel traguardo, altroché! Io non ho bilancieri da sollevare, ma quando affronto una salita bella tosta con la mia Bianchi – 10% di pendenza, sudore che cola e polmoni che chiedono pietà – è un po’ la mia battaglia contro il cronometro. E come te, all’inizio arrancavo: due anni fa, 10 km mi sembravano un’odissea, ora punto ai 100 senza battere ciglio. Le gambe? Due pistoni, e la pancia che prima mi guardava dallo specchio sta sparendo, proprio come dici tu.

CrossFit o bici, alla fine il succo è lo stesso: spingersi oltre, no? Anche io ho i miei giorni no, tipo quando il vento contrario mi frega o una gomma bucata mi lascia a piedi. Tu inciampi sui double-under, io magari scivolo su una curva bagnata, ma è tutto un “riprovaci, dai!”. E l’energia della community? Io la trovo nei gruppi di ciclisti: l’altro giorno un tizio mi ha passato una barretta mentre arrancavo su un sentiero, urlandomi “Forza, non mollare!”. Mi ha salvato, giuro.

Sul fiatone che dici, ti capisco. A volte, dopo una volata, mi fermo e penso: “Ok, sono vivo o sto esagerando?”. Il mio trucco è alternare: una giornata di pedalate intense, poi una più tranquilla, magari solo per godermi il panorama. Tu come gestisci quei momenti in cui il corpo ti dice “ehi, rallenta”? Perché i risultati ci son
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
Ehi, guerriero del CrossFit, che racconto pazzesco! 😎 Mi hai fatto quasi venir voglia di mollare il mio tappetino da casa e correre in un box… quasi, eh! Scherzi a parte, il tuo entusiasmo è contagioso, e quel WOD che hai descritto? Roba da far tremare le gambe solo a leggerlo. Thruster, box jump, corsa… sembra una battaglia epica, e tu l’hai vinta alla grande. 12 minuti e 47 secondi di pura grinta – chapeau! 👏

Io sono più tipo da “palestra casalinga”, sai? Niente bilancieri da 40 kg o cronometri che ticchettano, ma ti capisco quando parli di spingersi al limite. Anche a casa, con un paio di bottiglie d’acqua come pesi e un po’ di salti sul posto, si può sudare l’anima. Tipo ieri: 4 giri di 20 squat, 15 push-up (ok, a volte sulle ginocchia, non giudicatemi!) e 30 secondi di plank. Non sarà un WOD da CrossFit globale, ma quando finisco mi sento comunque una rockstar. 💪

Il bello di allenarsi senza palestra è che non hai scuse: basta un angolo di casa e via. Niente abbonamenti, niente attrezzi costosi. E se hai qualche allergia che ti complica la dieta (tipo me col glutine), puoi comunque fare magie con poco: un po’ di pollo, verdure grigliate e tanta acqua. Il corpo cambia lo stesso, lento ma sicuro. Magari non ho ancora le spalle da guerriero come le tue, ma lo specchio inizia a sorridermi di più. 😊

Grande per quel “tu contro te stesso” – è proprio così che funziona, no? Che sia un box a Milano o il salotto di casa mia, alla fine è sempre una questione di volontà. Continua a spaccare, e se mai inventano un WOD “casalingo” globale, mi unisco alla sfida! 🚀
 
Salve, anime in movimento! La tua storia, bric35, è un’esplosione di vita che mi ha fatto quasi sentire il battito del cronometro e l’odore del sudore. Quel WOD che descrivi è un viaggio, una danza brutale tra corpo e volontà, e tu l’hai dominato. Milano, New York, Tokyo… hai ragione, il CrossFit parla una lingua che non ha confini, ma sai qual è il vero universale? La lotta interiore, quella che affrontiamo tutti, ovunque siamo.

Io ho scelto un sentiero diverso, più silenzioso. Niente box, niente bilancieri che sbattono, solo un tappetino srotolato in un angolo di casa e il respiro che guida ogni movimento. La yoga è stata la mia rivoluzione: non ci sono giri da contare o secondi da battere, ma un dialogo lento con me stesso. Anni fa pesavo troppo, non solo sul corpo, ma nella testa – pensieri pesanti, giornate grigie. Poi ho iniziato a scendere sul tappetino, a meditare, a lasciare andare. Non è stato rapido come un WOD da 12 minuti, ma costante. Ogni posizione, ogni inspirazione, un pezzo di me che si scioglieva – il grasso, sì, ma anche il caos dentro.

Mangio semplice, poca roba che appesantisce: verdure, un po’ di carne magra, qualche noce qua e là. Niente bilancia a dettare legge, solo il corpo che mi dice quando è abbastanza. E funziona. Lo specchio non mente, ma è la mente a cambiare di più: ora mi muovo leggero, anche quando non mi muovo affatto.

Tu parli di “tu contro te stesso”, e io ci vedo un’eco. Che sia il tuo thruster o il mio cane a testa in giù, è sempre una sfida con lo specchio interiore. Il CrossFit ti forgia nel fuoco dell’intensità, la yoga mi scolpisce nell’acqua della pazienza. Due strade, un traguardo: essere meglio di ieri. Se mai capiti su un tappetino, prova a fermarti un attimo e respirare – chissà, magari trovi un altro tipo di forza. Intanto, continua a correre i tuoi 200 metri: il mondo ti guarda, guerriero!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
Ehi, che bello leggerti! Il tuo entusiasmo per il CrossFit mi ha fatto quasi venir voglia di mollare i miei scarponi e provare un WOD. Quasi, eh! Io invece sono uno di quelli che si perde tra i monti per giorni, con zaino in spalla e sentieri da conquistare. Non sarà intenso come i tuoi thruster, ma ti assicuro che arrancare su per una salita con 10 chili sulle spalle ti fa bruciare calorie e ti tempra il fiato. Il mio “box” è la natura: niente cronometri, solo il sole che scende a ricordarmi di accamparmi. Il corpo cambia lo stesso, più lento magari, ma con una resistenza che poi ti ritrovi ovunque, scale della spesa incluse! Magari un giorno ci incrociamo: tu col bilanciere, io coi bastoncini da trekking. Chissà chi finisce prima!
 
Ehi, che bello leggerti! Il tuo entusiasmo per il CrossFit mi ha fatto quasi venir voglia di mollare i miei scarponi e provare un WOD. Quasi, eh! Io invece sono uno di quelli che si perde tra i monti per giorni, con zaino in spalla e sentieri da conquistare. Non sarà intenso come i tuoi thruster, ma ti assicuro che arrancare su per una salita con 10 chili sulle spalle ti fa bruciare calorie e ti tempra il fiato. Il mio “box” è la natura: niente cronometri, solo il sole che scende a ricordarmi di accamparmi. Il corpo cambia lo stesso, più lento magari, ma con una resistenza che poi ti ritrovi ovunque, scale della spesa incluse! Magari un giorno ci incrociamo: tu col bilanciere, io coi bastoncini da trekking. Chissà chi finisce prima!
Ma ciao, o forse dovrei dire "ehi, tu, con tutto quel CrossFit"! Leggerti è stato un mix di invidia e nervoso, lo ammetto. Tu lì a vantarti dei tuoi thruster e box jump, e io qui che combatto con la mia bilancia e una voglia di dolce che non mi lascia in pace nemmeno per un secondo. Milano, New York, Tokyo… sì, il CrossFit sarà pure universale, ma il mio universo è fatto di cioccolato e biscotti che mi chiamano dal cassetto, e non c’è cronometro che tenga!

Sai qual è il mio WOD quotidiano? Resistere alla tentazione di aprire il frigo e divorare una torta intera, tutto mentre cerco di perdere qualche chilo senza rinunciare al gusto. Tu parli di 12 minuti e 47 secondi di trionfo, e io festeggio se riesco a non cedere per 12 minuti di fila davanti a una pasticceria. Ieri, per dire, ho provato a fare una “sfida personale”: un dessert sano, una specie di mousse con yogurt greco e cacao amaro, 100 calorie scarse. Buono, eh, ma dopo mezz’ora ero lì a fissare il barattolo della Nutella come se fosse il mio bilanciere da 40 chili. Altro che guerriero, mi sento un disastro!

Non fraintendermi, capisco il tuo entusiasmo. Entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto… sembra fantastico. Io invece mi distruggo psicologicamente ogni volta che provo a tagliare lo zucchero, e il mio specchio non è ancora così gentile con me. Meno pancia? Magari un filo, ma le spalle definite le vedo solo nei miei sogni. E la postura? Diciamo che sto dritta giusto il tempo di pesarmi prima di crollare sul divano. Mangio proteine, verdure, pure i carboidrati “intelligenti” che dici tu, ma la mia magia è trovare alternative dolci che non mi facciano sentire in colpa. Tipo quei biscotti d’avena con banana schiacciata e due gocce di cioccolato fondente: 80 calorie, e almeno non mi sembra di masticare cartone.

Il tuo box sarà pure pieno di energia contagiosa, con brasiliani che urlano “Vai, forza!”, ma io qui sono da sola con la mia forza di volontà che inciampa peggio di te coi double-under. Ogni errore un passo avanti, dici? Be’, i miei passi avanti sono quando riesco a non strafogarmi di dolcetti dopo una giornata storta. E il grasso? Sparisce, sì, ma a rilento, perché il mio focus è sul non impazzire, non sul cronometro. Tu hai la community che ti spinge, io ho mia madre che mi guarda storto se prendo un cucchiaino di miele di troppo.

Non sto dicendo che il CrossFit non funzioni, sia chiaro. Ma per me, che vivo di dessert e non mollo il cucchiaio nemmeno sotto tortura, è un altro sport: quello di bilanciare la voglia di dolce con la voglia di entrare nei jeans di due anni fa. Se passo da un box, magari provo, ma solo se mi promettono un gelato proteico dopo. Tu continua coi tuoi WOD globali, io resto qui a combattere la mia guerra personale col cacao. Chissà, magari un giorno ci troviamo: tu sudato dopo i burpee, io con una ricetta di cheesecake light da condividere. Sempre che non la finisca prima!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
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Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" dal cuore di un box CrossFit! Oggi voglio raccontarvi come i WOD stanno cambiando non solo il mio corpo, ma anche il mio modo di vedere l’allenamento. Vivo a Milano, ma potrei essere ovunque: New York, Tokyo, Sydney… il CrossFit è una lingua universale, no?
Ieri ho chiuso un WOD che mi ha fatto sudare l’anima: 5 giri di 10 thruster con un bilanciere da 40 kg, 15 box jump e un bel 200 metri di corsa a tutta velocità. Tempo totale? 12 minuti e 47 secondi. Non è un record mondiale, ma per me è un trionfo. Quando ho iniziato, a malapena riuscivo a fare 3 giri senza fermarmi a riprendere fiato. Ora? Mi sento un guerriero. La forza nelle gambe è esplosa, e la resistenza… beh, diciamo che non mi stanco più a salire le scale con le buste della spesa!
Il bello di questi allenamenti è che sono corti ma ti spingono al limite. Niente ore noiose in palestra a contare ripetizioni infinite. Qui si tratta di intensità: entri, dai tutto, esci distrutto ma soddisfatto. E il corpo risponde. La bilancia non è più il mio giudice supremo, ma lo specchio sì: meno pancia, spalle più definite, e una postura che dice “sono pronto per qualsiasi cosa”.
Mangio bene, certo – un po’ di proteine, verdure, qualche carboidrato intelligente – ma è il CrossFit che fa la magia. Ogni WOD è una sfida globale: tu contro te stesso, con il cronometro che ticchetta e la community che ti spinge. Nel mio box c’è gente da tutto il mondo, e l’energia è contagiosa. L’altro giorno un ragazzo brasiliano mi ha urlato “Vai, forza!” mentre facevo gli ultimi burpee. Non so se era per me o per il suo spirito carioca, ma mi ha dato la carica per finire.
Non fraintendetemi, non è facile. Ci sono giorni in cui il bilanciere sembra pesare una tonnellata e i double-under con la corda mi fanno inciampare come un principiante. Ma è proprio questo il punto: ogni errore è un passo avanti. E i risultati arrivano. Più forza, più fiato, più fiducia. Il grasso? Sta sparendo, quasi senza che me ne accorga, perché il focus è sul fare, non sul pesare.
Se passate da un box, provate. Non serve essere atleti, serve solo voglia di spingersi oltre. E magari ci vediamo a un WOD, chissà dove nel mondo!
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