Yoga e integratori: come combinarli per bruciare calorie in sicurezza

  • Autore discussione Autore discussione Petar
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Petar

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" per restare in tema! Sono una grande appassionata di yoga, ma non di quello super rilassante che ti fa solo meditare per ore. Io lo combino con un po’ di cardio o qualche esercizio di forza, perché il mio obiettivo è bruciare calorie senza rinunciare a quel senso di equilibrio che la pratica mi dà. Parlando di yoga e integratori, credo sia una combo interessante, ma da prendere con cautela.
Ultimamente sto provando a integrare la mia routine con qualcosa che supporti il metabolismo, tipo un bruciagrassi naturale o della carnitina, soprattutto nei giorni in cui faccio sessioni più intense, come un vinyasa flow seguito da un po’ di HIIT. Non sono una fanatica degli integratori, ma trovo che possano dare una mano se usati bene. Però, ecco, prima di buttarmi su qualsiasi cosa, ho fatto un giro di controlli – esami del sangue, niente di complicato, giusto per essere sicura che il mio corpo fosse pronto e non ci fossero carenze da colmare.
Per esempio, ora sto sperimentando con un po’ di tè verde in capsule, che dovrebbe aiutare a ossidare i grassi durante l’attività, e lo abbino a una dieta bilanciata. Non è che mi aspetti miracoli, ma dopo un mese di yoga dinamico e qualche accorgimento alimentare, sento che il corpo risponde meglio. Qualcuno di voi ha provato a mixare yoga e integratori? Magari omega-3 o qualcosa per l’energia? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate, soprattutto se fate anche voi quel mix di calma e sudore che piace a me!
Un consiglio che do sempre: non esagerate con le dosi e ascoltate il vostro corpo. Lo yoga mi ha insegnato proprio questo, a trovare un ritmo che funzioni senza forzare troppo. Che ne pensate? Avete qualche trucco per combinare tutto in sicurezza?
 
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Ehi, namaste o forse solo un "ciao" sottovoce, che oggi mi sento un po' così, tra il pensieroso e il motivato! Ti capisco proprio quando parli di quel mix tra yoga e il bisogno di bruciare calorie senza perdere l’equilibrio – è una cosa che sto inseguendo anch’io, ma insieme al mio compagno. Sai, fare questo percorso in due cambia tutto. Lui è più il tipo da palestra, pesi e sudore, io invece ho sempre avuto un debole per il vinyasa, quel flow che ti scalda dentro e fuori. Però ci siamo messi d’accordo: io lo trascino sul tappetino, lui mi convince a fare qualche scatto in più o un po’ di plank extra dopo le sequenze.

Sugli integratori, anche noi ci stiamo muovendo con cautela, come dici tu. Abbiamo iniziato a provare qualcosa insieme, tipo la carnitina nei giorni in cui ci spingiamo di più – magari dopo una sessione di yoga dinamico e un po’ di cardio che facciamo in coppia nel parco. Non è che cerchiamo scorciatoie, eh, più che altro un supporto per non sentirci sempre con le pile scariche. Il tè verde in capsule di cui parli mi incuriosisce, magari lo proviamo al prossimo giro! Lui invece è fissato con gli omega-3, dice che gli tengono a bada i dolori dopo gli allenamenti, e io sto pensando di aggiungerli per vedere se mi danno una spinta in più con la resistenza.

La cosa bella di farlo insieme è che ci teniamo d’occhio a vicenda. Tipo, l’altro giorno mi sono accorta che stavo esagerando con le porzioni di frutta secca – buona, sì, ma ci vuole un attimo a sgarrare! – e lui mi ha fatto un sorrisetto e mi ha passato una tisana invece. E io lo fermo quando vuole strafare con gli esercizi, perché lo yoga mi ha insegnato a rispettare i limiti, come dici tu. Ascoltare il corpo è fondamentale, e in due diventa quasi un gioco: ci motiviamo, ma ci ricordiamo anche di rallentare quando serve.

Avete qualche trucco voi per non mollare? Io e lui stiamo cercando di rendere tutto più sostenibile, non solo una corsa a perdifiato verso un numero sulla bilancia. Tipo, dopo yoga e un po’ di HIIT, ci concediamo una cena leggera ma gustosa insieme – ieri era salmone con verdure al vapore, e sembrava quasi un premio. Magari non vediamo risultati velocissimi, ma piano piano il corpo si sta abituando, e anche la testa. Tu come fai a non perdere la voglia quando i giorni si fanno pesanti? Mi sa che quel tuo mix di calma e sudore è proprio quello che ci vuole, e condividere il cammino con qualcuno lo rende meno solitario. Fammi sapere cosa ne pensi!
 
Ehilà, un saluto veloce mentre sono in pausa pranzo! Ti leggo e mi ritrovo un sacco in quello che dici, soprattutto sul fare le cose in coppia – deve essere bello avere qualcuno che ti sprona e ti bilancia allo stesso tempo. Io invece sono da sola nella mia “battaglia” contro la sedia dell’ufficio, che sembra fatta apposta per incollarmi lì 8 ore al giorno. Però capisco quel bisogno di muovermi senza strafare, e lo yoga che racconti mi ispira – magari non proprio vinyasa, che mi sa di troppo impegnativo per me ora, ma qualcosa di tranquillo per sgranchirmi dopo ore davanti al pc.

Sugli integratori, anche io sto cauta. La carnitina che provate mi incuriosisce, magari per quei giorni in cui riesco a infilare una camminata veloce in pausa – niente di epico, giusto 20 minuti intorno all’isolato, ma almeno mi sveglia. Il tè verde in capsule lo segno, potrebbe essere un boost per non crollare a metà pomeriggio. Omega-3 invece non li ho mai provati, ma se aiutano con la resistenza ci faccio un pensiero, perché a volte mi sento proprio un bradipo.

Per non mollare, io punto su robe piccole ma costanti. Tipo, faccio qualche stretch dietro la scrivania – alzo le braccia, ruoto il busto, cose così – e nessuno in ufficio se ne accorge. Oppure, quando proprio non ho scuse, parcheggio un po’ più lontano e cammino fino alla porta. Non è granché, ma mi fa sentire meno ferma. E poi, come voi, cerco di non ossessionarmi con la bilancia: se il jeans stringe meno, è già una vittoria. Tu come tieni alta la motivazione quando sei stanca? Perché i giorni pesanti in ufficio mi buttano giù, e magari un trucco vostro potrebbe salvarmi. Fammi sapere, mi piace questo scambio di idee – anche se sono solo io e il mio tappetino contro il mondo!
 
Ehilà, un saluto veloce mentre sono in pausa pranzo! Ti leggo e mi ritrovo un sacco in quello che dici, soprattutto sul fare le cose in coppia – deve essere bello avere qualcuno che ti sprona e ti bilancia allo stesso tempo. Io invece sono da sola nella mia “battaglia” contro la sedia dell’ufficio, che sembra fatta apposta per incollarmi lì 8 ore al giorno. Però capisco quel bisogno di muovermi senza strafare, e lo yoga che racconti mi ispira – magari non proprio vinyasa, che mi sa di troppo impegnativo per me ora, ma qualcosa di tranquillo per sgranchirmi dopo ore davanti al pc.

Sugli integratori, anche io sto cauta. La carnitina che provate mi incuriosisce, magari per quei giorni in cui riesco a infilare una camminata veloce in pausa – niente di epico, giusto 20 minuti intorno all’isolato, ma almeno mi sveglia. Il tè verde in capsule lo segno, potrebbe essere un boost per non crollare a metà pomeriggio. Omega-3 invece non li ho mai provati, ma se aiutano con la resistenza ci faccio un pensiero, perché a volte mi sento proprio un bradipo.

Per non mollare, io punto su robe piccole ma costanti. Tipo, faccio qualche stretch dietro la scrivania – alzo le braccia, ruoto il busto, cose così – e nessuno in ufficio se ne accorge. Oppure, quando proprio non ho scuse, parcheggio un po’ più lontano e cammino fino alla porta. Non è granché, ma mi fa sentire meno ferma. E poi, come voi, cerco di non ossessionarmi con la bilancia: se il jeans stringe meno, è già una vittoria. Tu come tieni alta la motivazione quando sei stanca? Perché i giorni pesanti in ufficio mi buttano giù, e magari un trucco vostro potrebbe salvarmi. Fammi sapere, mi piace questo scambio di idee – anche se sono solo io e il mio tappetino contro il mondo!
Ehi, ciao mentre corro via dalla scrivania! Capisco quel senso di lotta contro la sedia – pure io mi sento incollata a volte. Lo yoga tranquillo che dici è perfetto per iniziare, magari un po’ di stretching per scioglierti. Io invece sono team cardio: HIIT e corsa mi hanno salvato, mi fanno sentire leggera e scaricano tutto lo stress. Per la motivazione, quando sono a terra, metto la mia playlist preferita e faccio 10 minuti di salti – basta poco per ripartire. Prova, magari ti accende!
 
Ehi, un saluto al volo mentre scappo dalla mia postazione! Ti leggo e mi ci rivedo troppo in questa guerra quotidiana con la sedia dell’ufficio – sembra quasi che ci tenga in ostaggio, vero? Capisco quel bisogno di muoverti senza esagerare, e il tuo yoga soft mi sembra una gran bella idea per sgranchirsi. Io, tipo, sono più da piccole cose sparse nella giornata, perché trovare un’ora intera per lo sport è un sogno che non riesco mai a realizzarmi. Però sai che faccio? Quando sono al telefono con un cliente, mi alzo e cammino avanti e indietro – i colleghi mi guardano strano, ma almeno non sto piantata lì. Oppure in pausa pranzo, invece di fissare il panino al bar sotto l’ufficio, faccio due passi veloci fino al parco qui vicino. Non è la maratona, ma mi sveglia e mi fa sentire meno un blocco di cemento.

Sugli integratori, anche io sono prudente come te. La carnitina che nomini mi attira per quei giorni in cui riesco a infilare una camminata – tipo i tuoi 20 minuti intorno all’isolato, che già mi sembrano un traguardo! Il tè verde in capsule lo provo sicuro, perché il crollo delle 3 del pomeriggio è il mio nemico numero uno. Omega-3 invece li ho presi per un po’, ma non so se mi hanno dato chissà quale spinta – magari sono io che mi aspetto miracoli, eh. Tu che dici, hai notato qualcosa con questi?

Per la motivazione, ti dico la mia: i giorni pesanti in ufficio sono una botta, e a volte mi viene voglia di mollare tutto e affogarmi nel caffè. Però ho un trucco – mi metto un timer sul telefono, tipo 5 minuti ogni ora, e faccio due allungamenti o qualche squat vicino alla scrivania. È poco, ma mi tiene viva e non mi fa sentire in colpa se poi non riesco a fare altro. Oppure, se sono proprio ko, mi premio: un episodio della mia serie preferita dopo cena, ma solo se ho fatto almeno 15 minuti di movimento. Non è che mi trasformo in un’atleta, ma mi aiuta a non cedere del tutto. Tu come fai a non buttarti giù quando la stanchezza vince? Perché leggerti mi dà spunti, ma a volte mi sento proprio una lumaca incastrata tra scartoffie e schermo.

Comunque, sono d’accordo sul non fissarsi con i numeri – i jeans che non tirano sono il vero trofeo! Io mi sono pure comprata un paio di pantaloni un filo più str
 
Ciao, ti scrivo con il cuore un po’ in mano, perché leggerti mi ha fatto sentire meno sola in questa specie di caos che è la mia testa quando si parla di cibo e movimento. Quella sedia dell’ufficio che descrivi come una prigione la capisco fin troppo bene – a volte mi sembra che il mio corpo si stia fondendo con la scrivania, e il senso di colpa per non riuscire a muovermi come vorrei è sempre lì, a pizzicarmi. Il tuo yoga soft mi fa venire voglia di provarci, sai? Io sono più il tipo che si incarta con i pensieri e finisce per non fare niente, però magari quei 20 minuti di cui parli potrebbero essere un inizio, qualcosa di gentile per non sentirmi subito sopraffatta.

Sulle tue piccole abitudini sparse nella giornata mi ci ritrovo un sacco. Anch’io cerco di rubare momenti: tipo, quando aspetto che il tè sia pronto, faccio qualche passo in cucina, o se sono nervosa mi alzo e sistemo qualcosa sulla scrivania. Non è chissà cosa, ma è come un respiro in più, un modo per non lasciarmi inghiottire dalla sensazione di essere ferma, immobile, mentre dentro tutto urla di cambiare. La pausa pranzo per me è un campo minato, però – il parco vicino all’ufficio sembra un’idea bellissima, ma spesso finisco per fissare il piatto e combattere con la voglia di mangiare troppo o troppo poco. Tu come gestisci quel momento? Perché io lì mi perdo, e dopo mi sento un disastro.

Sugli integratori, la tua prudenza mi piace. La carnitina la sto provando da poco, e forse è presto per dirlo, ma mi dà una specie di spinta leggera – non miracoli, ma qualcosa che mi fa sentire meno un sasso. Il tè verde in capsule potrebbe essere il mio prossimo passo, soprattutto per quel crollo pomeridiano che nomini: le 3 sono il mio incubo, e spesso cedo a uno snack che poi mi fa pentire. Gli omega-3 li ho lasciati perdere anch’io, non so, forse mi aspettavo di volare e invece niente. Tu che ne pensi, credi che serva insistere o è meglio ascoltare il corpo e basta?

Quando parli di motivazione, mi colpisce quel tuo timer da 5 minuti – è una cosa semplice, ma geniale. Io invece crollo spesso, sai? La stanchezza mi schiaccia, e il cibo diventa o un nemico o una coperta in cui nascondermi. Però il tuo trucco dei premi mi ispira: magari potrei provare con un capitolo di un libro che amo, ma solo se riesco a fare qualcosa per me, tipo allungarmi o respirare un po’ davanti alla finestra. Non è da atleta, come dici tu, ma forse è proprio questo il punto – non strafare, ma non mollare del tutto. Tu hai mai giorni in cui ti senti così fragile che anche 15 minuti sembrano una montagna? Io sì, e leggerti mi dà una spinta a non lasciarmi andare, anche se a volte mi vedo proprio come quella lumaca che dici, incastrata tra pensieri e un corpo che non so più ascoltare.

I jeans che non tirano sono un sogno che capisco bene. Io ho smesso di pesarmi, perché i numeri mi mandano in tilt – un giorno sono troppo alti e mi dispero, quello dopo troppo bassi e mi spavento. Preferisco guardarmi allo specchio e cercare di volermi bene, anche se non è facile. Tu come fai a non buttarti giù quando tutto sembra pesare troppo? Perché il tuo modo di raccontarti mi fa venir voglia di provarci, di trovare un equilibrio che non sia solo una guerra con me stessa. Grazie per condividere, davvero – è come un filo sottile che mi tiene aggrappata a qualcosa di buono.
 
Ciao, leggere te è come guardarmi allo specchio, ma con una luce un po’ più morbida, sai? Quella sedia che diventa una gabbia la sento anch’io, quel peso che ti tiene ferma mentre la testa vortica e ti urla di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Il tuo yoga soft mi chiama, forse perché anch’io sono quella che si perde nei pensieri e poi resta immobile, con il cuore che batte troppo forte per la paura di non farcela. Quei 20 minuti di cui parli potrebbero essere un’ancora, un modo per non affogare subito nei “devo fare di più” che mi inseguono sempre.

Le tue piccole abitudini mi fanno quasi ridere, perché le riconosco: anch’io cammino in cucina mentre l’acqua bolle, o mi alzo di scatto per sistemare una penna caduta, solo per ricordarmi che esisto oltre il divano o la scrivania. È poco, ma è vero, un respiro rubato a quella sensazione di essere un blocco di pietra. La pausa pranzo, però, è un disastro anche per me. Quel parco di cui parli mi sembra un miraggio: io resto lì, con il piatto davanti, a chiedermi se sto mangiando troppo o troppo poco, e alla fine mi odio comunque. Tu come fai a non lasciarti travolgere? Io a volte cedo, mi riempio la bocca per zittire i pensieri, e poi sto peggio di prima.

Sugli integratori, mi piace che non ti fidi ciecamente. La carnitina la sto provando anch’io, e sì, è una spinta leggera, come un soffio che ti aiuta a non crollare del tutto. Il tè verde in capsule mi tenta, soprattutto per quel buco nero delle 3 di pomeriggio, quando mi sento un guscio vuoto e il primo biscotto diventa dieci senza che me ne accorga. Gli omega-3 li ho mollati pure io, troppa delusione per zero magia. Forse hai ragione, forse è meglio ascoltare il corpo e non forzarlo con promesse che non mantiene. Tu come decidi quando insistere o lasciar perdere?

Quel timer da 5 minuti mi ha colpita, è un’idea che mi frulla in testa ora. Io crollo spesso, sai? La stanchezza mi mangia viva, e il cibo diventa o un mostro da combattere o un rifugio troppo comodo. I tuoi premi mi fanno venir voglia di provarci: magari un sorso di tisana alla menta – adoro quel profumo che mi calma – ma solo se riesco a fare qualcosa, anche solo stendere le braccia o guardare fuori per un attimo. Non è da supereroi, ma forse è proprio quello di cui ho bisogno: non strafare, ma non sparire del tutto. E sì, ci sono giorni in cui anche 15 minuti sembrano un Everest. Mi sento fragile, una foglia che si sbriciola al primo vento, e tu? Come tieni duro quando tutto ti spinge giù?

I jeans che non tirano sono il mio sogno proibito. Pesarmi è un incubo: i numeri mi fanno a pezzi, troppo alti e mi sento un fallimento, troppo bassi e mi gelo dalla paura. Ora cerco di guardarmi e basta, di trovare qualcosa da non odiare, ma è una lotta. Tu come fai a non cedere quando il peso del mondo ti schiaccia? Il tuo modo di scrivere, così aperto, mi accende una scintilla: voglio provarci, voglio un equilibrio che non sia solo urla contro me stessa. Grazie per buttare fuori tutto questo, è come una mano tesa che mi tira su, anche solo per un secondo.
 
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Ciao, leggere te è come guardarmi allo specchio, ma con una luce un po’ più morbida, sai? Quella sedia che diventa una gabbia la sento anch’io, quel peso che ti tiene ferma mentre la testa vortica e ti urla di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Il tuo yoga soft mi chiama, forse perché anch’io sono quella che si perde nei pensieri e poi resta immobile, con il cuore che batte troppo forte per la paura di non farcela. Quei 20 minuti di cui parli potrebbero essere un’ancora, un modo per non affogare subito nei “devo fare di più” che mi inseguono sempre.

Le tue piccole abitudini mi fanno quasi ridere, perché le riconosco: anch’io cammino in cucina mentre l’acqua bolle, o mi alzo di scatto per sistemare una penna caduta, solo per ricordarmi che esisto oltre il divano o la scrivania. È poco, ma è vero, un respiro rubato a quella sensazione di essere un blocco di pietra. La pausa pranzo, però, è un disastro anche per me. Quel parco di cui parli mi sembra un miraggio: io resto lì, con il piatto davanti, a chiedermi se sto mangiando troppo o troppo poco, e alla fine mi odio comunque. Tu come fai a non lasciarti travolgere? Io a volte cedo, mi riempio la bocca per zittire i pensieri, e poi sto peggio di prima.

Sugli integratori, mi piace che non ti fidi ciecamente. La carnitina la sto provando anch’io, e sì, è una spinta leggera, come un soffio che ti aiuta a non crollare del tutto. Il tè verde in capsule mi tenta, soprattutto per quel buco nero delle 3 di pomeriggio, quando mi sento un guscio vuoto e il primo biscotto diventa dieci senza che me ne accorga. Gli omega-3 li ho mollati pure io, troppa delusione per zero magia. Forse hai ragione, forse è meglio ascoltare il corpo e non forzarlo con promesse che non mantiene. Tu come decidi quando insistere o lasciar perdere?

Quel timer da 5 minuti mi ha colpita, è un’idea che mi frulla in testa ora. Io crollo spesso, sai? La stanchezza mi mangia viva, e il cibo diventa o un mostro da combattere o un rifugio troppo comodo. I tuoi premi mi fanno venir voglia di provarci: magari un sorso di tisana alla menta – adoro quel profumo che mi calma – ma solo se riesco a fare qualcosa, anche solo stendere le braccia o guardare fuori per un attimo. Non è da supereroi, ma forse è proprio quello di cui ho bisogno: non strafare, ma non sparire del tutto. E sì, ci sono giorni in cui anche 15 minuti sembrano un Everest. Mi sento fragile, una foglia che si sbriciola al primo vento, e tu? Come tieni duro quando tutto ti spinge giù?

I jeans che non tirano sono il mio sogno proibito. Pesarmi è un incubo: i numeri mi fanno a pezzi, troppo alti e mi sento un fallimento, troppo bassi e mi gelo dalla paura. Ora cerco di guardarmi e basta, di trovare qualcosa da non odiare, ma è una lotta. Tu come fai a non cedere quando il peso del mondo ti schiaccia? Il tuo modo di scrivere, così aperto, mi accende una scintilla: voglio provarci, voglio un equilibrio che non sia solo urla contro me stessa. Grazie per buttare fuori tutto questo, è come una mano tesa che mi tira su, anche solo per un secondo.
Ciao, leggere te è come aprire una finestra su quello che provo anch’io, ma con quel tuo modo di raccontare che rende tutto un po’ meno pesante, sai? Quella sedia che ti imprigiona, quel nodo di pensieri che ti urlano contro, li conosco fin troppo bene. Il tuo yoga soft mi incuriosisce, forse perché anch’io cerco qualcosa di semplice, un appiglio per non lasciarmi risucchiare dal caos. Quei 20 minuti di cui parli potrebbero essere un inizio, un modo per zittire quel “non sono abbastanza” che mi rimbomba in testa ogni giorno.

Io sto provando a costruire il mio equilibrio con i miei adorati passati di verdura. Non è niente di complicato: un po’ di zucchine, carote, magari una patata piccola per non sentirmi vuota, e via. È il mio trucco per tenere a bada le calorie senza contare ossessivamente ogni boccone. Però, ammetto, la pausa pranzo è un campo minato anche per me. Vorrei tanto quel parco di cui parli, ma spesso finisco per mangiare davanti al pc, con la testa che mi rimprovera ogni cucchiaiata. Tu come fai a non cedere a quel vortice di sensi di colpa? Io a volte mi perdo, finisco per aggiungere un pezzo di pane in più e poi mi sento in trappola.

Sugli integratori, ti capisco quando dici che non ti fidi al cento per cento. La carnitina la provo anch’io, e sì, dà una spinta, ma non è la bacchetta magica che speravo. Il tè verde in capsule mi attira per quel crollo delle 3, quando il mondo sembra sprofondare e io con lui. Però, come te, sto imparando ad ascoltare di più il mio corpo. Se dopo un passato leggero mi sento bene, forse non serve riempirmi di pillole. Tu come capisci quando è ora di mollare un integratore? Io spesso mi fermo quando mi accorgo che sto solo inseguendo un’illusione.

Il tuo timer da 5 minuti mi ha fatto sorridere, è una di quelle cose piccole che potrebbero funzionare anche per me. I miei passati sono il mio rituale: li preparo, li assaggio mentre cuociono, e in qualche modo mi tengono occupata, lontana dal frigo. Ma ci sono giorni in cui crollo lo stesso. La fame diventa un pretesto, o forse una scusa, e mi ritrovo a cercare qualcosa di più sostanzioso, anche se so che poi starò male. I miei premi? Una tazza di brodo caldo con un pizzico di curcuma, o magari una passeggiata corta fino al balcone per respirare. Non è granché, ma mi ricorda che sto provando a volermi bene, anche solo un po’. Tu come resisti quando tutto sembra troppo?

I jeans che non tirano sono il mio traguardo, ma pesarmi è un dramma. I numeri mi fanno a pezzi, e anche quando scendono mi sento comunque sbagliata. Sto cercando di concentrarmi su altro: come mi sento dopo un piatto di minestrone, o se riesco a fare due passi senza sentirmi un macigno. Il tuo modo di scrivere mi dà una scossa, mi fa venir voglia di non mollare. I miei passati mi salvano, non sempre, ma abbastanza da farmi credere che un equilibrio sia possibile. Grazie per le tue parole, sono come un piatto caldo che arriva giusto quando ne hai bisogno, e mi spingono a non lasciarmi andare, almeno per oggi.
 
Ehi, leggerti mi ha fatto quasi arrossire, sai? È come se avessi scritto quello che mi frulla in testa da un po’, ma con quel tuo modo di dirlo che mi fa sentire meno solo in questo casino. Quella sedia che ti blocca, quel peso che ti tiene giù mentre la testa gira a mille, li sento anch’io, ogni santo giorno. Il tuo yoga soft mi stuzzica, forse perché anch’io sono uno che vuole fare qualcosa senza complicarsi la vita. Quei 20 minuti di cui parli mi sembrano una cosa fattibile, un modo per non affogare nei pensieri tipo “dovrei fare di più” che mi inseguono pure quando sono fermo.

Io sto cercando di cavarmela con poco, senza troppi drammi. Tipo, ho iniziato a mangiare porzioni più piccole, niente di calcolato, solo un piatto meno pieno e basta. Non è una dieta, è più un “vediamo se funziona”. E poi cammino, non tanto, giusto fino al bar sotto casa o al parcheggio un po’ più lontano quando vado a lavoro. È roba minima, ma mi fa sentire meno un blocco di cemento. La pausa pranzo, però, è un disastro. Mi ritrovo a fissare il panino e a chiedermi se sto esagerando o se sto morendo di fame, e alla fine mi incarto comunque. Tu come fai a non lasciarti fregare da quel momento? Io spesso cedo, aggiungo un pezzo di focaccia e poi mi maledico per ore.

Sugli integratori, ti do ragione: non mi fido troppo neanch’io. La carnitina la sto provando, e ok, dà una svegliata, ma niente di che, non è che mi trasforma in un atleta. Il tè verde in capsule lo guardo ogni tanto, soprattutto quando alle 4 del pomeriggio mi sento uno straccio e il pacchetto di patatine mi chiama. Gli omega-3 li ho lasciati perdere, zero effetti e un retrogusto schifoso. Forse hai ragione tu, meglio capire cosa vuole il corpo e non buttarsi su robe che promettono miracoli. Tu come fai a decidere se andare avanti o mollare con ‘sta roba? Io di solito smetto quando mi rendo conto che sto solo buttando soldi.

Quel timer da 5 minuti mi ha fatto pensare. Potrebbe essere una scossa per me, che crollo facile. La stanchezza mi schiaccia, e a volte il cibo diventa una via d’uscita troppo comoda: un biscotto, poi due, poi mi ritrovo con la scatola vuota e un senso di colpa che pesa tonnellate. I miei premi sono semplici: una birra piccola se riesco a non strafogarmi a cena, o cinque minuti sul divano a guardare fuori senza fare niente. Non è roba da eroi, ma mi tiene a galla. E tu, come fai a non mollare quando tutto sembra andare storto? Ci sono giorni che anche alzarmi dal letto mi sembra troppo, e mi sento un fallito ancora prima di iniziare.

I jeans che non tirano sono il mio obiettivo, ma la bilancia è un incubo. Se il numero sale mi deprimo, se scende mi agito perché penso che non durerà. Sto provando a non guardarla più, a capire se mi sento meno appesantito dopo una giornata senza schifezze. Il tuo modo di scrivere mi colpisce, è come se mi dicesse “ehi, non sei l’unico a sentirti così”. Io coi miei piatti più leggeri e due passi in più ci sto provando, non sempre ci riesco, ma almeno non mi arrendo del tutto. Grazie per aver condiviso, è come un calcio nel sedere che mi dice di non mollare, anche se è solo per oggi.
 
Ehi, leggere te è come guardarmi allo specchio di qualche anno fa, quando arrancavo tra sensi di colpa e panini che sembravano gridarmi "mangiami". Quel casino nella testa lo conosco bene, quella sensazione di essere fermo mentre tutto intorno ti spinge a fare di più. Ti capisco, davvero, e quel tuo "vediamo se funziona" mi fa quasi sorridere, perché anch’io sono partito così, senza grandi piani, solo con l’idea di smettere di sentirmi un macigno.

La pausa pranzo era il mio incubo peggiore. Mi sedevo, guardavo il piatto e iniziava la guerra: "è troppo, è poco, sto sbagliando tutto". Alla fine cedevo, un pezzo di pane in più, un dolce che non serviva, e poi passavo il pomeriggio a insultarmi mentalmente. Quello che mi ha salvato è stato cambiare prospettiva. Ho smesso di vedere il pranzo come un campo di battaglia e ho iniziato a portarmi roba semplice da casa: una zuppa leggera, di quelle che prepari in dieci minuti con un po’ di verdure e un filo d’olio. Niente di complicato, niente che mi facesse sentire uno chef stellato, ma abbastanza per non crollare di fame e non affogare nei rimorsi. Tu col panino e la focaccia, prova a spezzare il ciclo: tieni qualcosa di pronto, tipo un brodo caldo o una minestra densa, che ti riempie senza pesare. Non è da fanatici della dieta, è solo un trucco per non cadere nella trappola.

Sugli integratori, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. La carnitina l’ho provata anch’io, e sì, ti dà una scossa, ma finisce lì. Il tè verde in capsule mi lasciava solo un gusto amaro in bocca e zero miracoli. Gli omega-3? Soldi buttati e un retrogusto che mi perseguitava per ore. Alla fine ho deciso di ascoltare il mio corpo: se dopo un mese non sentivo niente, mollavo. Non mi serve un flacone che mi promette la luna, preferisco un caffè forte o una passeggiata per svegliarmi. Tu continua pure a sperimentare, ma se senti che è solo un buco nell’acqua, non insistere. I soldi spesi male pesano quanto i chili di troppo.

Quel timer da 5 minuti che ti ha colpito, usalo. Io lo facevo con lo yoga soft: non pensavo a ore di posizioni impossibili, ma a pochi minuti per muovermi senza sentirmi uno straccio. All’inizio era un modo per zittire la testa che mi diceva "non stai facendo abbastanza". Poi è diventato un’abitudine. Tu che crolli facile, prova a partire da lì: 5 minuti di stretching, o anche solo per alzarti e camminare in casa. Non serve strafare, serve iniziare. La stanchezza è una bestia, ma quei biscotti che finiscono per svuotare la scatola sono peggio. Io mi sono imposto una regola: se voglio premiarmi, niente cibo. Una birra va bene, ma meglio ancora un episodio di una serie o dieci minuti di silenzio. Il cibo non deve essere la coperta che ti consola, altrimenti non ne esci.

I giorni storti li ho avuti anch’io, quelli in cui il letto sembra l’unico posto sicuro. Non mollavo perché mi sono aggrappato a piccole cose: una cintura che entrava di nuovo, una camicia che non tirava sul petto. La bilancia? La odiavo. Mi mandava in tilt, proprio come te. Ho smesso di pesarmi ogni giorno e ho iniziato a fidarmi di come mi sentivo: meno gonfio, più leggero, anche solo per un pomeriggio. Tu coi jeans che non tirano hai un obiettivo vero, non un numero su un display. Concentrati su quello: un piatto meno pieno, due passi in più, una zuppa al posto della focaccia. Non è da eroi, è da gente che ci prova.

Quando tutto sembrava andare a rotoli, mi salvava il pensiero che non dovevo essere perfetto, ma solo un po’ meglio di ieri. Tu stai già facendo qualcosa, non ti arrendi, e questo conta. Il mio yoga soft, le mie zuppe sbrigative, i miei "no" agli integratori inutili sono nati così, da giorni in cui mi sentivo un fallito ma mi tiravo su comunque. Continua coi tuoi passi fino al bar, coi tuoi piatti più leggeri. Non serve correre, serve non fermarsi. E se oggi va male, domani è un altro giro. Forza, che ce la fai.
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" per restare in tema! Sono una grande appassionata di yoga, ma non di quello super rilassante che ti fa solo meditare per ore. Io lo combino con un po’ di cardio o qualche esercizio di forza, perché il mio obiettivo è bruciare calorie senza rinunciare a quel senso di equilibrio che la pratica mi dà. Parlando di yoga e integratori, credo sia una combo interessante, ma da prendere con cautela.
Ultimamente sto provando a integrare la mia routine con qualcosa che supporti il metabolismo, tipo un bruciagrassi naturale o della carnitina, soprattutto nei giorni in cui faccio sessioni più intense, come un vinyasa flow seguito da un po’ di HIIT. Non sono una fanatica degli integratori, ma trovo che possano dare una mano se usati bene. Però, ecco, prima di buttarmi su qualsiasi cosa, ho fatto un giro di controlli – esami del sangue, niente di complicato, giusto per essere sicura che il mio corpo fosse pronto e non ci fossero carenze da colmare.
Per esempio, ora sto sperimentando con un po’ di tè verde in capsule, che dovrebbe aiutare a ossidare i grassi durante l’attività, e lo abbino a una dieta bilanciata. Non è che mi aspetti miracoli, ma dopo un mese di yoga dinamico e qualche accorgimento alimentare, sento che il corpo risponde meglio. Qualcuno di voi ha provato a mixare yoga e integratori? Magari omega-3 o qualcosa per l’energia? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate, soprattutto se fate anche voi quel mix di calma e sudore che piace a me!
Un consiglio che do sempre: non esagerate con le dosi e ascoltate il vostro corpo. Lo yoga mi ha insegnato proprio questo, a trovare un ritmo che funzioni senza forzare troppo. Che ne pensate? Avete qualche trucco per combinare tutto in sicurezza?
No response.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" per restare in tema! Sono una grande appassionata di yoga, ma non di quello super rilassante che ti fa solo meditare per ore. Io lo combino con un po’ di cardio o qualche esercizio di forza, perché il mio obiettivo è bruciare calorie senza rinunciare a quel senso di equilibrio che la pratica mi dà. Parlando di yoga e integratori, credo sia una combo interessante, ma da prendere con cautela.
Ultimamente sto provando a integrare la mia routine con qualcosa che supporti il metabolismo, tipo un bruciagrassi naturale o della carnitina, soprattutto nei giorni in cui faccio sessioni più intense, come un vinyasa flow seguito da un po’ di HIIT. Non sono una fanatica degli integratori, ma trovo che possano dare una mano se usati bene. Però, ecco, prima di buttarmi su qualsiasi cosa, ho fatto un giro di controlli – esami del sangue, niente di complicato, giusto per essere sicura che il mio corpo fosse pronto e non ci fossero carenze da colmare.
Per esempio, ora sto sperimentando con un po’ di tè verde in capsule, che dovrebbe aiutare a ossidare i grassi durante l’attività, e lo abbino a una dieta bilanciata. Non è che mi aspetti miracoli, ma dopo un mese di yoga dinamico e qualche accorgimento alimentare, sento che il corpo risponde meglio. Qualcuno di voi ha provato a mixare yoga e integratori? Magari omega-3 o qualcosa per l’energia? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate, soprattutto se fate anche voi quel mix di calma e sudore che piace a me!
Un consiglio che do sempre: non esagerate con le dosi e ascoltate il vostro corpo. Lo yoga mi ha insegnato proprio questo, a trovare un ritmo che funzioni senza forzare troppo. Che ne pensate? Avete qualche trucco per combinare tutto in sicurezza?
No response.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" per restare in tema! Sono una grande appassionata di yoga, ma non di quello super rilassante che ti fa solo meditare per ore. Io lo combino con un po’ di cardio o qualche esercizio di forza, perché il mio obiettivo è bruciare calorie senza rinunciare a quel senso di equilibrio che la pratica mi dà. Parlando di yoga e integratori, credo sia una combo interessante, ma da prendere con cautela.
Ultimamente sto provando a integrare la mia routine con qualcosa che supporti il metabolismo, tipo un bruciagrassi naturale o della carnitina, soprattutto nei giorni in cui faccio sessioni più intense, come un vinyasa flow seguito da un po’ di HIIT. Non sono una fanatica degli integratori, ma trovo che possano dare una mano se usati bene. Però, ecco, prima di buttarmi su qualsiasi cosa, ho fatto un giro di controlli – esami del sangue, niente di complicato, giusto per essere sicura che il mio corpo fosse pronto e non ci fossero carenze da colmare.
Per esempio, ora sto sperimentando con un po’ di tè verde in capsule, che dovrebbe aiutare a ossidare i grassi durante l’attività, e lo abbino a una dieta bilanciata. Non è che mi aspetti miracoli, ma dopo un mese di yoga dinamico e qualche accorgimento alimentare, sento che il corpo risponde meglio. Qualcuno di voi ha provato a mixare yoga e integratori? Magari omega-3 o qualcosa per l’energia? Mi piacerebbe sapere come vi organizzate, soprattutto se fate anche voi quel mix di calma e sudore che piace a me!
Un consiglio che do sempre: non esagerate con le dosi e ascoltate il vostro corpo. Lo yoga mi ha insegnato proprio questo, a trovare un ritmo che funzioni senza forzare troppo. Che ne pensate? Avete qualche trucco per combinare tutto in sicurezza?
Ehi, namaste e un bel respiro profondo! 😄 La tua passione per lo yoga dinamico mi ha colpito, e quel mix di calma e sudore di cui parli? Lo capisco alla grande! Anche io sono una che non sta ferma, ma invece di plank e vinyasa, il mio mantra è macinare chilometri a piedi. 🥾 Ultimamente sto provando a spingere un po’ di più sulle camminate veloci, tipo power walking, e ho notato che un integratore come la carnitina mi dà una marcia in più, soprattutto se faccio un bel giro di un’ora in salita. Non sono una fissata, ma sembra aiutare a bruciare di più senza sentirmi uno straccio dopo. 🙌

Per il tè verde, concordo: niente miracoli, ma un piccolo boost lo dà. Io lo prendo liquido, non in capsule, e lo abbino a una dieta semplice, con tanta verdura e proteine. Il trucco per me è non strafare: ascolto il corpo, come dici tu, e se un giorno sono stanca, rallento e faccio un giro più corto. Yoga o camminate, la chiave è trovare il ritmo giusto, no? 💪 Tu che integratori usi per le tue sessioni intense? Spilla qualche segreto! 😎