Possibile che non riesco mai a trovare 10 minuti per muovermi? Consigli per chi è incastrato alla scrivania!

6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qua, tanto mi sembra sempre la stessa storia. Sono stufa, davvero stufa. Passo otto ore al giorno inchiodata alla scrivania, con il capo che mi respira sul collo e una pila di scartoffie che non finisce mai. E poi mi guardo allo specchio e vedo questi chili che non se ne vanno, e mi chiedo: ma possibile che non riesco mai a trovare dieci miseri minuti per muovermi? Mi sento intrappolata, un topo in gabbia che gira sulla sua ruota, ma senza andare da nessuna parte.
Io vorrei cambiare, sul serio, ma il tempo dove lo trovo? La palestra è un sogno lontano, esco dall’ufficio che è già buio e l’unica cosa che voglio è buttarmi sul divano. Però qualcosa sto provando a fare, perché non ne posso più di sentirmi così. Tipo, ho iniziato a fare degli esercizi direttamente alla scrivania, robe semplici, eh, niente di che. Allungo le gambe sotto il tavolo, faccio finta di stiracchiarmi ma in realtà sto tirando su le ginocchia verso il petto, oppure stringo le mani dietro la schiena e tiro un po’ le spalle. Non è che sudo come se corressi per un’ora, ma almeno mi muovo un pochino.
Poi c’è il pranzo. Prima mangiavo al volo un panino davanti al computer, ma ora mi sono detta: basta, devo sfruttare quel momento. Esco, faccio due passi, magari giro intorno all’isolato. Non è una maratona, lo so, ma è meglio di niente. Cammino veloce, cerco di sentire l’aria, di staccare la testa da quel maledetto schermo. Torno in ufficio un po’ meno incavolata, e forse anche con un briciolo di energia in più. Però mi chiedo: è abbastanza? Perché i jeans ancora mi stringono, e la bilancia non si muove di un grammo.
Voi che fate? Chi è nella mia situazione, incastrato tra riunioni e email, come diavolo fa a non impazzire e a perdere qualche chilo? Io le ho provate tutte, o almeno così mi sembra, ma forse mi sfugge qualcosa. Non voglio mollare, ma cavolo, è dura. Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che possa funzionare per una come me, scrivete, vi prego. Sono stanca di sentirmi così, di guardare gli altri che ce la fanno mentre io sono sempre ferma al punto di partenza.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qua, tanto mi sembra sempre la stessa storia. Sono stufa, davvero stufa. Passo otto ore al giorno inchiodata alla scrivania, con il capo che mi respira sul collo e una pila di scartoffie che non finisce mai. E poi mi guardo allo specchio e vedo questi chili che non se ne vanno, e mi chiedo: ma possibile che non riesco mai a trovare dieci miseri minuti per muovermi? Mi sento intrappolata, un topo in gabbia che gira sulla sua ruota, ma senza andare da nessuna parte.
Io vorrei cambiare, sul serio, ma il tempo dove lo trovo? La palestra è un sogno lontano, esco dall’ufficio che è già buio e l’unica cosa che voglio è buttarmi sul divano. Però qualcosa sto provando a fare, perché non ne posso più di sentirmi così. Tipo, ho iniziato a fare degli esercizi direttamente alla scrivania, robe semplici, eh, niente di che. Allungo le gambe sotto il tavolo, faccio finta di stiracchiarmi ma in realtà sto tirando su le ginocchia verso il petto, oppure stringo le mani dietro la schiena e tiro un po’ le spalle. Non è che sudo come se corressi per un’ora, ma almeno mi muovo un pochino.
Poi c’è il pranzo. Prima mangiavo al volo un panino davanti al computer, ma ora mi sono detta: basta, devo sfruttare quel momento. Esco, faccio due passi, magari giro intorno all’isolato. Non è una maratona, lo so, ma è meglio di niente. Cammino veloce, cerco di sentire l’aria, di staccare la testa da quel maledetto schermo. Torno in ufficio un po’ meno incavolata, e forse anche con un briciolo di energia in più. Però mi chiedo: è abbastanza? Perché i jeans ancora mi stringono, e la bilancia non si muove di un grammo.
Voi che fate? Chi è nella mia situazione, incastrato tra riunioni e email, come diavolo fa a non impazzire e a perdere qualche chilo? Io le ho provate tutte, o almeno così mi sembra, ma forse mi sfugge qualcosa. Non voglio mollare, ma cavolo, è dura. Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che possa funzionare per una come me, scrivete, vi prego. Sono stanca di sentirmi così, di guardare gli altri che ce la fanno mentre io sono sempre ferma al punto di partenza.
Ehi, ti capisco benissimo, sai? Quella sensazione di essere incastrata, con il lavoro che ti mangia viva e il corpo che sembra urlare "fammi muovere!", la conosco fin troppo bene. Io sono nella tua stessa barca, più o meno, e sto cercando di uscirne con qualcosa di un po’ diverso: la yoga della risata. Non so se ne hai mai sentito parlare, ma è una cosa che mi sta aiutando, almeno a livello mentale.

Passo anch’io le giornate alla scrivania, e pure per me il tempo è un miraggio. Però ho scoperto che ridere, anche solo per qualche minuto, mi toglie quel peso sullo stomaco che mi porta a mangiucchiare schifezze per nervoso. Non è che sostituisca la palestra, chiaro, ma mi aiuta a non cedere allo stress, che poi è quello che mi frega con il cibo. Tipo, mi metto lì, anche solo in pausa pranzo, e faccio qualche esercizio di risate finte – sì, all’inizio sembra assurdo, ma poi ti parte il cervello in un altro modo e ti senti più leggera. Lo faccio pure da sola, ma sto cercando qualche gruppo o club qui vicino dove praticarla con altri, perché dicono che in compagnia sia ancora meglio.

Per il movimento, fai già un sacco rispetto a niente, sai? Quei trucchetti alla scrivania e la camminata veloce sono un ottimo inizio. Io ogni tanto, quando nessuno mi vede, mi metto a ridere sotto voce mentre allungo le braccia come se mi stessi stiracchiando – due piccioni con una fava. Non è che i chili spariscono in un lampo, ma almeno non mi sento più così schiacciata. Magari potresti provare a infilare un paio di risate tra un’email e l’altra, giusto per spezzare.

Se trovi qualche idea per non mollare, fammi sapere, eh? Io sto ancora cercando il mio ritmo, ma la yoga della risata per ora è il mio piccolo salvagente. Tu dove sei? Magari ci scappa di provare un incontro insieme, se ci fosse un gruppo dalle nostre parti!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qua, tanto mi sembra sempre la stessa storia. Sono stufa, davvero stufa. Passo otto ore al giorno inchiodata alla scrivania, con il capo che mi respira sul collo e una pila di scartoffie che non finisce mai. E poi mi guardo allo specchio e vedo questi chili che non se ne vanno, e mi chiedo: ma possibile che non riesco mai a trovare dieci miseri minuti per muovermi? Mi sento intrappolata, un topo in gabbia che gira sulla sua ruota, ma senza andare da nessuna parte.
Io vorrei cambiare, sul serio, ma il tempo dove lo trovo? La palestra è un sogno lontano, esco dall’ufficio che è già buio e l’unica cosa che voglio è buttarmi sul divano. Però qualcosa sto provando a fare, perché non ne posso più di sentirmi così. Tipo, ho iniziato a fare degli esercizi direttamente alla scrivania, robe semplici, eh, niente di che. Allungo le gambe sotto il tavolo, faccio finta di stiracchiarmi ma in realtà sto tirando su le ginocchia verso il petto, oppure stringo le mani dietro la schiena e tiro un po’ le spalle. Non è che sudo come se corressi per un’ora, ma almeno mi muovo un pochino.
Poi c’è il pranzo. Prima mangiavo al volo un panino davanti al computer, ma ora mi sono detta: basta, devo sfruttare quel momento. Esco, faccio due passi, magari giro intorno all’isolato. Non è una maratona, lo so, ma è meglio di niente. Cammino veloce, cerco di sentire l’aria, di staccare la testa da quel maledetto schermo. Torno in ufficio un po’ meno incavolata, e forse anche con un briciolo di energia in più. Però mi chiedo: è abbastanza? Perché i jeans ancora mi stringono, e la bilancia non si muove di un grammo.
Voi che fate? Chi è nella mia situazione, incastrato tra riunioni e email, come diavolo fa a non impazzire e a perdere qualche chilo? Io le ho provate tutte, o almeno così mi sembra, ma forse mi sfugge qualcosa. Non voglio mollare, ma cavolo, è dura. Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che possa funzionare per una come me, scrivete, vi prego. Sono stanca di sentirmi così, di guardare gli altri che ce la fanno mentre io sono sempre ferma al punto di partenza.
Ehi, ti capisco fin troppo bene, sai? Quel senso di essere incastrata, con il lavoro che ti mangia la giornata e il corpo che sembra non collaborare, lo conosco eccome. Mi sa che siamo in tante a sentirci così, ma lascia che ti racconti come sto provando a muovermi io, magari ti dà uno spunto.

Io ho mollato l’idea della palestra da un pezzo, proprio come te, esco dall’ufficio stanca morta e l’ultima cosa che voglio è infilarmi in una sala pesi. Però ho trovato un modo per far battere il cuore e dare una svegliata alle gambe senza bisogno di chissà quanto tempo o spazio: le scale. Sì, esatto, le scale dell’ufficio, del palazzo dove abito, qualsiasi rampa mi capiti a tiro. Non è che corro come una pazza tutto il tempo, eh, ma alterno. Tipo, faccio uno sprint veloce su per i gradini, spingendo al massimo finché non sento le cosce che urlano, e poi scendo piano, camminando, per riprendere fiato. Poi risalgo, di nuovo veloce, e così via. Non serve un’ora, bastano anche 10-15 minuti per sentirmi che ho fatto qualcosa di serio.

Le prime volte pensavo di morire, giuro, il fiatone era tremendo e le gambe molli, ma dopo un po’ ho iniziato a notare la differenza. Non solo sulla bilancia, che comunque si è mossa piano piano, ma proprio nei muscoli. Le gambe sono più toniche, i polpacci si sentono, e pure i glutei ringraziano, credimi. È una roba intensa, perché spingi su ogni gradino e il corpo lavora tutto insieme. E poi, vuoi sapere la cosa bella? Non mi serve niente di speciale: le scale sono lì, gratis, e posso farlo anche in pausa pranzo o prima di entrare in casa la sera.

Capisco che magari non hai una rampa sotto mano tutto il giorno, ma se nel tuo ufficio c’è anche solo un piano da salire, prova a sfruttarlo. Magari invece di prendere l’ascensore, fai un paio di giri su e giù, alternando veloce e lento. Oppure, se riesci a ritagliarti quei dieci minuti che dici, esci e cerca una scalinata vicino. Non è come correre per un’ora, ma ti giuro che ti senti viva dopo, e pure un po’ meno incastrata in quella ruota da criceto.

Per il resto, quello che fai già mi sembra un ottimo inizio. Camminare in pausa pranzo, muoverti alla scrivania, sono piccole cose che sommate fanno tanto. Non sottovalutarle. Magari prova a spingerti un po’ di più quando cammini, tipo accelerare il passo come se fossi in ritardo, o a fare qualche squat veloce quando sei sola in ufficio. Io a volte mi alzo dalla sedia e faccio due affondi, così, senza dare nell’occhio. Non è la rivoluzione, ma è un modo per dire al corpo che non è tutto fermo.

Non mollare, ok? Anche se i jeans stringono ancora, stai già cambiando qualcosa, e pure il fatto che scrivi qui significa che ci tieni. Io pure sono partita sentendomi ferma al punto zero, ma piano piano, con queste cose semplici, qualcosa si muove. Se provi le scale, fammi sapere come va, magari ti viene voglia di maledirmi mentre sali, ma poi mi ringrazierai quando sentirai le gambe più forti! Forza, ce la puoi fare, un gradino alla volta.
 
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Ehi, guarda, mi sa che il tuo post mi ha colpita dritto in faccia, perché sembra di leggere me qualche anno fa 😅. Quel loop infinito di scrivania, scartoffie e bilancia che ti guarda male? Ci sono passata, e ti giuro, capisco ogni singola parola di frustrazione. Non so se ti servirà, ma ti racconto come ho provato a spezzare quella ruota da criceto, magari c’è qualcosa che puoi rubacchiare.

Dici che non trovi dieci minuti, e ti credo, con il capo che ti alita sul collo e le email che si accumulano come debiti. Però, sai una cosa? Non servono per forza ore di palestra o corse epiche per muovere il culo (scusa il francese 😬). Io ho iniziato con una roba scema, che all’inizio mi sembrava pure ridicola: il “finto pendolarismo”. Tipo, abito a due passi dal lavoro, ma ho deciso di fare il giro lungo per tornare a casa. Non parlo di maratone, eh, ma di allungare la strada di 10-15 minuti, camminando a passo svelto come se stessi scappando da un appuntamento noioso. A volte metto pure le cuffie con una playlist che mi gasa, e giuro, mi sento meno una zombie quando arrivo al divano.

La svolta, però, è stata la bici. Non fraintendermi, non sono una di quelle fanatiche con la tutina attillata che fanno i cento chilometri la domenica 🚴‍♀️. Ho preso una bici scassona, di quelle che costano due lire, e ho iniziato a usarla per andare al lavoro o per fare la spesa. All’inizio pensavo di morire dopo cinque minuti, con il fiatone e le cosce che imploravano pietà. Ma poi, boh, è come se il corpo si abituasse. Non solo ho iniziato a sentirmi meno gonfia, ma pure la testa sembrava più leggera, come se pedalare scaricasse un po’ di quel nervoso da ufficio.

Ora, capisco che magari non hai una bici o non ti va di sudare prima di una riunione, ma ti butto lì un’idea: prova a “rubare” movimento dove puoi. Tipo, quelle scale di cui parlavo? Non servono palazzi di dieci piani. Anche solo salire e scendere un paio di volte le rampe dell’ufficio, magari con un po’ di sprint, ti fanno sentire che il cuore batte. Oppure, quando sei in pausa pranzo, invece di girare l’isolato, prova a fare un gioco scemo: cammina contando i passi e cerca di farne di più ogni giorno. Io lo facevo e mi sentivo una cretina, ma mi distraeva e mi faceva muovere di più.

E poi, scusa se te lo dico, ma smettila di pensare che quello che fai non sia abbastanza 😉. Quei piegamenti sotto la scrivania, quelle camminate veloci? Sono oro colato. Il problema è che vogliamo tutte vedere i chili volare via in due settimane, ma la bilancia è una stronza, lo sappiamo. Io ho iniziato a pesarmi meno e a guardare come mi sentivo nei vestiti. Dopo un mese di bici e scale, i jeans non mi stringevano più come una morsa, anche se la bilancia diceva che avevo perso solo un chilo. Magari prova a darti un obiettivo diverso, tipo “oggi faccio 100 passi in più” o “salgo le scale senza fermarmi”. Piccole sfide, niente di assurdo, ma ti tengono la testa sul pezzo.

Non ti mentirò, è dura, e ci sono giorni in cui vorrei solo urlare e mangiarmi un pacco di patatine davanti alla TV. Ma ogni volta che riesco a muovermi, anche solo per dieci minuti, mi sento un po’ meno intrappolata. Tu stai già facendo un sacco, credimi, e il fatto che sei qui a scrivere significa che non hai mollato. Prova a buttarti su qualcosa di semplice, come quelle scale o una camminata con un po’ di pepe, e vedi come va. Se ti va, scrivimi come ti trovi, magari ci scappa pure una risata mentre ci lamentiamo del fiatone insieme 😜. Dai, un pedalata alla volta e spacchi tutto!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so neanche perché sto scrivendo qua, tanto mi sembra sempre la stessa storia. Sono stufa, davvero stufa. Passo otto ore al giorno inchiodata alla scrivania, con il capo che mi respira sul collo e una pila di scartoffie che non finisce mai. E poi mi guardo allo specchio e vedo questi chili che non se ne vanno, e mi chiedo: ma possibile che non riesco mai a trovare dieci miseri minuti per muovermi? Mi sento intrappolata, un topo in gabbia che gira sulla sua ruota, ma senza andare da nessuna parte.
Io vorrei cambiare, sul serio, ma il tempo dove lo trovo? La palestra è un sogno lontano, esco dall’ufficio che è già buio e l’unica cosa che voglio è buttarmi sul divano. Però qualcosa sto provando a fare, perché non ne posso più di sentirmi così. Tipo, ho iniziato a fare degli esercizi direttamente alla scrivania, robe semplici, eh, niente di che. Allungo le gambe sotto il tavolo, faccio finta di stiracchiarmi ma in realtà sto tirando su le ginocchia verso il petto, oppure stringo le mani dietro la schiena e tiro un po’ le spalle. Non è che sudo come se corressi per un’ora, ma almeno mi muovo un pochino.
Poi c’è il pranzo. Prima mangiavo al volo un panino davanti al computer, ma ora mi sono detta: basta, devo sfruttare quel momento. Esco, faccio due passi, magari giro intorno all’isolato. Non è una maratona, lo so, ma è meglio di niente. Cammino veloce, cerco di sentire l’aria, di staccare la testa da quel maledetto schermo. Torno in ufficio un po’ meno incavolata, e forse anche con un briciolo di energia in più. Però mi chiedo: è abbastanza? Perché i jeans ancora mi stringono, e la bilancia non si muove di un grammo.
Voi che fate? Chi è nella mia situazione, incastrato tra riunioni e email, come diavolo fa a non impazzire e a perdere qualche chilo? Io le ho provate tutte, o almeno così mi sembra, ma forse mi sfugge qualcosa. Non voglio mollare, ma cavolo, è dura. Se avete idee, trucchi, qualsiasi cosa che possa funzionare per una come me, scrivete, vi prego. Sono stanca di sentirmi così, di guardare gli altri che ce la fanno mentre io sono sempre ferma al punto di partenza.
Ehi, capisco perfettamente quella sensazione di essere incastrata, come se il tempo e il corpo remassero contro di te. Leggendo il tuo post, mi sembra che tu stia già facendo passi importanti, anche se magari non li vedi ancora come tali. Quegli stiracchiamenti alla scrivania, le camminate veloci in pausa pranzo: non sono "niente", sono un inizio, un modo per dire al tuo corpo e alla tua mente che ci tieni. E questo è già tantissimo.

Da quello che scrivi, sembra che il peso sulla bilancia e i jeans stretti siano il tuo metro di giudizio, ma vorrei invitarti a guardare oltre. Io sono una che crede fermamente nell’ascoltare il proprio corpo, più che i numeri. Il tuo corpo non è solo un numero, è un sistema complesso che risponde a come lo tratti, a come ti senti dentro. E tu, tra le righe, sembri stressata, sopraffatta, con il capo che ti alita sul collo e una routine che ti schiaccia. Questo stress non è solo mentale, sai? Pesa anche sul fisico, perché quando sei sempre in modalità "sopravvivenza", il corpo tende a trattenere tutto, pure i chili.

Io non sono per le diete rigide o per i piani impossibili tipo "vai in palestra un’ora al giorno". Non funzionano, soprattutto per chi, come te, ha una vita che sembra un tetr çekmэs. Quello che ti suggerisco è di continuare con questi piccoli gesti, ma con un focus diverso: non sul perdere peso, ma sul sentirti meglio. Ad esempio, quei 10 minuti di camminata in pausa pranzo? Prova a farli non pensando "devo bruciare calorie", ma "sto dando al mio corpo un momento per respirare". Magari aggiungi un piccolo rituale: un thermos con un infuso che ti piace, tipo tè verde o qualcosa di caldo che ti coccoli un po’ mentre cammini. Non parlo di "miracoli" come il caffè verde che si vede ovunque (sai, quelle cose che promettono tutto e non danno niente), ma di qualcosa che ti faccia sentire curata, senza sforzo.

E poi, visto che sei alla scrivania tutto il giorno, prova a lavorare anche sull’ascolto del tuo corpo lì. Tipo, quando senti fame, chiediti: è fame vera o è noia, stress, voglia di staccare? Io facevo come te, mangiavo un panino al volo senza pensare, ma poi ho iniziato a prendermi 5 minuti per mangiare con calma, magari lontano dallo schermo, assaporando ogni morso. Sembra una sciocchezza, ma ti aiuta a capire di cosa hai davvero bisogno. Magari scopri che quel panino non ti sazia, ma una ciotola di verdure con un po’ di proteine sì, senza bisogno di contare calorie.

Un’altra cosa: i jeans e la bilancia. Lo so, è dura non fissarsi, ma prova a misurare i progressi in un altro modo. Come ti senti dopo la camminata? Hai un po’ meno mal di schiena dopo gli stiracchiamenti? Dormi meglio? Questi sono segnali che stai andando nella direzione giusta. Il peso può rimanere fermo per un sacco di motivi – stress, ritenzione idrica, muscoli che si tonificano – ma non è l’unico indicatore di cambiamento.

Per chi è incastrato come te, il trucco è smettere di cercare la soluzione perfetta e iniziare a costruire piccole abitudini che non ti pesino. Magari un giorno aggiungi un minuto di respirazione profonda prima di tornare in ufficio, o provi a bere un bicchiere d’acqua ogni ora per ricordarti di prenderti cura di te. Non serve strafare, serve essere gentili con sé stessi. E se ogni tanto crolli sul divano, va bene lo stesso. Non sei ferma al punto di partenza, stai già muovendo i primi passi. Datti tempo, e vedrai che il corpo e la mente inizieranno a risponderti.

Tu continua a scrivere, a condividere. Qui ci capiamo, e insieme si trova sempre qualche idea per non mollare.