Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a cambiare vita"? Io sono uno che ce l’ha fatta grazie al digiuno intermittente, e voglio raccontarvi come ho perso 15 chili con il metodo 16/8, senza morire di fame o impazzire dietro a diete impossibili. Non è stata una passeggiata all’inizio, ma vi assicuro che ne vale la pena!
Partiamo dal mio "perché": volevo sentirmi più leggero, avere più energia e, sì, anche tenere sotto controllo il colesterolo, che iniziava a preoccuparmi. Il digiuno intermittente mi ha attirato perché non mi costringeva a contare calorie o a eliminare i miei piatti preferiti, ma mi dava una struttura semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore per i pasti. Facile, no? Beh, non proprio all’inizio!
Il mio trucco è stato adattarlo alla mia vita. Dormo 7-8 ore, quindi già lì "copri" metà del digiuno. Poi ho spostato la colazione più tardi, verso le 11, e cenavo entro le 19. All’inizio il corpo protesta: fame, mal di testa, un po’ di irritabilità. Ma dopo una settimana? Una meraviglia. Ti senti padrone di te stesso. Un errore da evitare? Non strafare: se ti butti su cibo spazzatura nelle 8 ore, non funziona. Io ho puntato su cose sane – verdura, proteine magre, un po’ di grassi buoni come noci o avocado – e i risultati sono arrivati.
Un altro segreto: l’acqua. Bevetene tantissima durante il digiuno, vi salva da quella sensazione di vuoto. E poi, non sottovalutate la testa: avere un obiettivo chiaro (il mio era entrare nei jeans di 5 anni fa!) ti tiene motivato. Le prime due settimane sono un test, ma poi diventa naturale. Il colesterolo? Migliorato, e pure la mia energia quotidiana.
Qualche errore che ho fatto? All’inizio saltavo il digiuno nei weekend pensando “tanto recupero”, ma così rallentavo tutto. La costanza è la chiave. E non ascoltate chi dice che serve solo a “mascherare” i problemi: se lo fai bene, ti cambia dentro e fuori. Oggi mi guardo allo specchio e penso: “Wow, sono io quello lì?”. Provateci, adattatelo a voi e vedrete che funziona. Chi vuole qualche idea per i pasti o un incoraggiamento, mi scriva pure! Forza, il primo passo è il più duro, ma anche il più bello!
Partiamo dal mio "perché": volevo sentirmi più leggero, avere più energia e, sì, anche tenere sotto controllo il colesterolo, che iniziava a preoccuparmi. Il digiuno intermittente mi ha attirato perché non mi costringeva a contare calorie o a eliminare i miei piatti preferiti, ma mi dava una struttura semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore per i pasti. Facile, no? Beh, non proprio all’inizio!
Il mio trucco è stato adattarlo alla mia vita. Dormo 7-8 ore, quindi già lì "copri" metà del digiuno. Poi ho spostato la colazione più tardi, verso le 11, e cenavo entro le 19. All’inizio il corpo protesta: fame, mal di testa, un po’ di irritabilità. Ma dopo una settimana? Una meraviglia. Ti senti padrone di te stesso. Un errore da evitare? Non strafare: se ti butti su cibo spazzatura nelle 8 ore, non funziona. Io ho puntato su cose sane – verdura, proteine magre, un po’ di grassi buoni come noci o avocado – e i risultati sono arrivati.
Un altro segreto: l’acqua. Bevetene tantissima durante il digiuno, vi salva da quella sensazione di vuoto. E poi, non sottovalutate la testa: avere un obiettivo chiaro (il mio era entrare nei jeans di 5 anni fa!) ti tiene motivato. Le prime due settimane sono un test, ma poi diventa naturale. Il colesterolo? Migliorato, e pure la mia energia quotidiana.
Qualche errore che ho fatto? All’inizio saltavo il digiuno nei weekend pensando “tanto recupero”, ma così rallentavo tutto. La costanza è la chiave. E non ascoltate chi dice che serve solo a “mascherare” i problemi: se lo fai bene, ti cambia dentro e fuori. Oggi mi guardo allo specchio e penso: “Wow, sono io quello lì?”. Provateci, adattatelo a voi e vedrete che funziona. Chi vuole qualche idea per i pasti o un incoraggiamento, mi scriva pure! Forza, il primo passo è il più duro, ma anche il più bello!