Dimagrire con il Digiuno Intermittente: La Mia Storia e i Segreti per Riuscirci!

Octoman

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a cambiare vita"? Io sono uno che ce l’ha fatta grazie al digiuno intermittente, e voglio raccontarvi come ho perso 15 chili con il metodo 16/8, senza morire di fame o impazzire dietro a diete impossibili. Non è stata una passeggiata all’inizio, ma vi assicuro che ne vale la pena!
Partiamo dal mio "perché": volevo sentirmi più leggero, avere più energia e, sì, anche tenere sotto controllo il colesterolo, che iniziava a preoccuparmi. Il digiuno intermittente mi ha attirato perché non mi costringeva a contare calorie o a eliminare i miei piatti preferiti, ma mi dava una struttura semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore per i pasti. Facile, no? Beh, non proprio all’inizio!
Il mio trucco è stato adattarlo alla mia vita. Dormo 7-8 ore, quindi già lì "copri" metà del digiuno. Poi ho spostato la colazione più tardi, verso le 11, e cenavo entro le 19. All’inizio il corpo protesta: fame, mal di testa, un po’ di irritabilità. Ma dopo una settimana? Una meraviglia. Ti senti padrone di te stesso. Un errore da evitare? Non strafare: se ti butti su cibo spazzatura nelle 8 ore, non funziona. Io ho puntato su cose sane – verdura, proteine magre, un po’ di grassi buoni come noci o avocado – e i risultati sono arrivati.
Un altro segreto: l’acqua. Bevetene tantissima durante il digiuno, vi salva da quella sensazione di vuoto. E poi, non sottovalutate la testa: avere un obiettivo chiaro (il mio era entrare nei jeans di 5 anni fa!) ti tiene motivato. Le prime due settimane sono un test, ma poi diventa naturale. Il colesterolo? Migliorato, e pure la mia energia quotidiana.
Qualche errore che ho fatto? All’inizio saltavo il digiuno nei weekend pensando “tanto recupero”, ma così rallentavo tutto. La costanza è la chiave. E non ascoltate chi dice che serve solo a “mascherare” i problemi: se lo fai bene, ti cambia dentro e fuori. Oggi mi guardo allo specchio e penso: “Wow, sono io quello lì?”. Provateci, adattatelo a voi e vedrete che funziona. Chi vuole qualche idea per i pasti o un incoraggiamento, mi scriva pure! Forza, il primo passo è il più duro, ma anche il più bello!
 
Ehi, ciao a chi sta lottando e a chi ci crede ancora! Il tuo racconto mi ha fatto sorridere, sai? Quel “wow, sono io quello lì?” allo specchio lo capisco benissimo, perché anch’io ho avuto il mio momento così, ma con una strada diversa: il nuoto. Complimenti per i tuoi 15 chili in meno col digiuno intermittente, davvero un gran risultato! Io invece voglio raccontarti come l’acqua – sì, ma quella della piscina – mi ha trasformato, facendomi perdere peso e regalandmi una leggerezza che non pensavo possibile.

Tutto è iniziato quando ho deciso che ne avevo abbastanza di sentirmi appesantito, con le ginocchia che scricchiolavano e zero fiato dopo due rampe di scale. Il digiuno può essere fantastico, ma io avevo bisogno di muovermi, e il nuoto mi ha chiamato. Non è stato amore a prima vista, eh! Le prime volte mi sentivo un pesce fuor d’acqua – ironicamente – ma poi ho trovato il ritmo. E i risultati? In un anno ho detto ciao a 12 chili, ma soprattutto ho guadagnato energia e articolazioni felici.

Il mio “trucco” è semplice: costanza e un piano che funziona per me. Nuoto 3-4 volte a settimana, niente di folle, tipo 40-50 minuti a sessione. All’inizio facevo qualche vasca a stile libero, poi riposavo, ma col tempo sono passato a mischiare stili – crawl, rana, anche un po’ di dorso per variare. Non serve essere Phelps, basta muoversi! La piscina è magica perché non stressa le articolazioni: zero dolore, solo quel senso di libertà mentre scivoli nell’acqua. E il bello? Bruci calorie senza nemmeno accorgertene, perché il corpo lavora contro la resistenza dell’acqua.

Un consiglio che do sempre: inizia piano. Magari 20 minuti, poi aumenti. Io alterno giorni più intensi – tipo 10 vasche veloci seguite da un riposo breve – a giorni tranquilli con nuoto lento e continuo, per sciogliere i muscoli. E non sottovalutare la tecnica: imparare a respirare bene mi ha cambiato tutto, meno fatica e più resa. Se non sai da dove partire, chiedi a un istruttore o guarda qualche video, ma poi buttati!

Il nuoto mi ha aiutato anche con l’appetito, sai? Dopo una sessione mi sento soddisfatto, non famelico, e scelgo cose semplici: un’insalata con del pollo, un po’ di riso integrale, magari un frutto. Niente junk food, ma non perché mi costringo: è che il corpo chiede roba buona. E i benefici? Ginocchia che non protestano più, schiena dritta e un’energia che mi fa affrontare la giornata senza crollare sul divano.

Errori? Ne ho fatti! All’inizio nuotavo troppo forte, finivo distrutto e saltavo la settimana dopo. Oppure pensavo bastasse una volta ogni tanto: no, la regolarità è tutto. Ora è parte della mia vita, come lavarmi i denti. E per chi pensa “non fa per me”, dico: provaci. L’acqua accoglie tutti, non giudica, e ti sostiene mentre cambi. Se vuoi qualche idea su come iniziare o su allenamenti base, scrivimi! Forza, un tuffo alla volta si arriva lontano!
 
Ehi, ciao a chi sta lottando e a chi ci crede ancora! Il tuo racconto mi ha fatto sorridere, sai? Quel “wow, sono io quello lì?” allo specchio lo capisco benissimo, perché anch’io ho avuto il mio momento così, ma con una strada diversa: il nuoto. Complimenti per i tuoi 15 chili in meno col digiuno intermittente, davvero un gran risultato! Io invece voglio raccontarti come l’acqua – sì, ma quella della piscina – mi ha trasformato, facendomi perdere peso e regalandmi una leggerezza che non pensavo possibile.

Tutto è iniziato quando ho deciso che ne avevo abbastanza di sentirmi appesantito, con le ginocchia che scricchiolavano e zero fiato dopo due rampe di scale. Il digiuno può essere fantastico, ma io avevo bisogno di muovermi, e il nuoto mi ha chiamato. Non è stato amore a prima vista, eh! Le prime volte mi sentivo un pesce fuor d’acqua – ironicamente – ma poi ho trovato il ritmo. E i risultati? In un anno ho detto ciao a 12 chili, ma soprattutto ho guadagnato energia e articolazioni felici.

Il mio “trucco” è semplice: costanza e un piano che funziona per me. Nuoto 3-4 volte a settimana, niente di folle, tipo 40-50 minuti a sessione. All’inizio facevo qualche vasca a stile libero, poi riposavo, ma col tempo sono passato a mischiare stili – crawl, rana, anche un po’ di dorso per variare. Non serve essere Phelps, basta muoversi! La piscina è magica perché non stressa le articolazioni: zero dolore, solo quel senso di libertà mentre scivoli nell’acqua. E il bello? Bruci calorie senza nemmeno accorgertene, perché il corpo lavora contro la resistenza dell’acqua.

Un consiglio che do sempre: inizia piano. Magari 20 minuti, poi aumenti. Io alterno giorni più intensi – tipo 10 vasche veloci seguite da un riposo breve – a giorni tranquilli con nuoto lento e continuo, per sciogliere i muscoli. E non sottovalutare la tecnica: imparare a respirare bene mi ha cambiato tutto, meno fatica e più resa. Se non sai da dove partire, chiedi a un istruttore o guarda qualche video, ma poi buttati!

Il nuoto mi ha aiutato anche con l’appetito, sai? Dopo una sessione mi sento soddisfatto, non famelico, e scelgo cose semplici: un’insalata con del pollo, un po’ di riso integrale, magari un frutto. Niente junk food, ma non perché mi costringo: è che il corpo chiede roba buona. E i benefici? Ginocchia che non protestano più, schiena dritta e un’energia che mi fa affrontare la giornata senza crollare sul divano.

Errori? Ne ho fatti! All’inizio nuotavo troppo forte, finivo distrutto e saltavo la settimana dopo. Oppure pensavo bastasse una volta ogni tanto: no, la regolarità è tutto. Ora è parte della mia vita, come lavarmi i denti. E per chi pensa “non fa per me”, dico: provaci. L’acqua accoglie tutti, non giudica, e ti sostiene mentre cambi. Se vuoi qualche idea su come iniziare o su allenamenti base, scrivimi! Forza, un tuffo alla volta si arriva lontano!
Ehi, che bella storia la tua! Quel tuffo nell’acqua della piscina mi ha fatto quasi venir voglia di provarci anch’io, sai? Complimenti per i tuoi 12 chili in meno, è una gran cosa, e si sente proprio l’entusiasmo che ci metti! Io invece sono qui a raccontarti un’avventura diversa, perché la vita mi ha portato a cambiare aria – letteralmente – e sto ancora cercando di capire come far funzionare tutto con questa cosa del digiuno intermittente.

Sono finito in un posto dove l’umidità ti appiccica la maglietta addosso già alle 8 di mattina e il caldo ti fa sciogliere come un gelato dimenticato al sole. Prima vivevo in una città dove l’inverno ti congelava le dita e l’estate era una cosa tranquilla, gestibile. Qui invece è un altro mondo! All’inizio mi sentivo perso: la mia routine di allenamenti è andata a farsi benedire perché sudare all’aperto era un incubo, e pure il digiuno sembrava più difficile da tenere. La fame mi assaliva più forte, forse per il caldo o per lo stress di adattarmi.

Però non mi sono arreso. Ho dovuto rimescolare le carte, tipo un mazzo da gioco. Le mie vecchie passeggiate veloci o le corse leggere? Impossibili con 35 gradi e un’umidità che sembra di respirare zuppa. Così ho spostato tutto al chiuso: ho trovato una palestra con l’aria condizionata – una salvezza! – e mi sono buttato su allenamenti più corti ma intensi, roba da 30-40 minuti. Faccio un mix di pesi leggeri e corpo libero, tipo squat, plank, qualche affondo, niente di complicato. L’idea è tenere il ritmo alto, sudare tanto e non morire di caldo. E funziona! Il corpo si sta abituando, anche se all’inizio mi sentivo un alieno con tutto quel sudore.

Sul digiuno, sto ancora sperimentando. Qui il caldo mi fa venir sete ogni due minuti, quindi ho dovuto aggiustare gli orari. Faccio 16:8, ma a volte slitto un po’ la finestra per mangiare quando fa più fresco, tipo verso sera. Bevo acqua come se fosse il mio lavoro – con un po’ di limone o cetriolo per non annoiarmi – e cerco di non cedere alla tentazione di uno spuntino fuori orario. Non è sempre facile, eh! A volte il profumo di una pizza che arriva dal vicino mi mette alla prova, ma tengo duro.

Il mangiare è cambiato pure quello. Prima adoravo zuppe calde e piatti pesanti per scaldarmi, ma qui? Roba fresca tutta la vita: insalate con tonno o feta, frutta tipo anguria o melone che mi rinfrescano, e magari un po’ di pollo grigliato. Ho detto addio a fritti e roba pesante, non perché sono un santo, ma perché con questo clima non li reggo proprio. E sai una cosa? Mi sento più leggero, anche se i chili persi per ora sono “solo” 8. Ma non è tanto il numero, è che sto ritrovando energia, pure con questo sole che ti stende.

Errori ne ho fatti eccome! Tipo allenarmi fuori nelle prime settimane, pensando “ma sì, ce la faccio”. Risultato? Sembravo un pomodoro bollito e ho passato due giorni a riprendermi. Oppure mangiare troppo poco nella finestra del digiuno, finendo con zero forze. Ora ho capito: ci vuole equilibrio, ascoltare il corpo e non strafare. Questo clima mi sta insegnando la pazienza, che non è mai stata il mio forte!

Il tuo nuoto mi ha ispirato, però. Magari cerco una piscina qui vicino, perché l’idea di muovermi senza sentirmi un forno mi piace un sacco. Intanto continuo così, adattandomi un passo alla volta. Se hai qualche trucco per resistere alla fame o per rendere l’acqua più “divertente” da bere, fammi sapere! E tu, continua a scivolare nell’acqua, che stai andando alla grande! Forza, che ce la facciamo, ognuno col suo ritmo!
 
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Ehi, la tua storia con il nuoto è proprio una ventata di freschezza! Mi ha fatto pensare a quanto l’acqua possa essere un alleato, sai? Io invece sono incastrato in una fase di stallo col digiuno intermittente, il peso non si muove più da un po’. Questo caldo assurdo non aiuta, mi prosciuga e mi fa venir voglia di mollare tutto per un gelato! Però sto provando a resistere, ho iniziato ad aggiungere più pesce tipo salmone nelle mie insalate – roba leggera ma che mi tiene sazio. Tu che dici, la piscina potrebbe dare una scossa anche a me? Magari alternandola al mio 16:8... Fammi sapere, e continua a volare nell’acqua!
 
Ehi, la tua storia con il nuoto è proprio una ventata di freschezza! Mi ha fatto pensare a quanto l’acqua possa essere un alleato, sai? Io invece sono incastrato in una fase di stallo col digiuno intermittente, il peso non si muove più da un po’. Questo caldo assurdo non aiuta, mi prosciuga e mi fa venir voglia di mollare tutto per un gelato! Però sto provando a resistere, ho iniziato ad aggiungere più pesce tipo salmone nelle mie insalate – roba leggera ma che mi tiene sazio. Tu che dici, la piscina potrebbe dare una scossa anche a me? Magari alternandola al mio 16:8... Fammi sapere, e continua a volare nell’acqua!
Ehi, che bello leggerti! Il nuoto è fantastico, ma sai cosa? Anche io ero in un blocco col digiuno intermittente, e la chiave per me è stata la yoga. Non sto scherzando, una sessione di respiro profondo e qualche posizione tipo il cane a testa in giù mi hanno sbloccato – meno stress, meno fame nervosa. La piscina potrebbe essere il tuo asso nella manica, rinfresca e muove tutto senza pesare. Alternarla al 16:8? Idea geniale! Prova, e magari aggiungi un po’ di meditazione post-nuoto per tenere la mente leggera. Fammi sapere come va, e resisti al gelato – siamo quasi al traguardo!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a cambiare vita"? Io sono uno che ce l’ha fatta grazie al digiuno intermittente, e voglio raccontarvi come ho perso 15 chili con il metodo 16/8, senza morire di fame o impazzire dietro a diete impossibili. Non è stata una passeggiata all’inizio, ma vi assicuro che ne vale la pena!
Partiamo dal mio "perché": volevo sentirmi più leggero, avere più energia e, sì, anche tenere sotto controllo il colesterolo, che iniziava a preoccuparmi. Il digiuno intermittente mi ha attirato perché non mi costringeva a contare calorie o a eliminare i miei piatti preferiti, ma mi dava una struttura semplice: 16 ore senza mangiare, 8 ore per i pasti. Facile, no? Beh, non proprio all’inizio!
Il mio trucco è stato adattarlo alla mia vita. Dormo 7-8 ore, quindi già lì "copri" metà del digiuno. Poi ho spostato la colazione più tardi, verso le 11, e cenavo entro le 19. All’inizio il corpo protesta: fame, mal di testa, un po’ di irritabilità. Ma dopo una settimana? Una meraviglia. Ti senti padrone di te stesso. Un errore da evitare? Non strafare: se ti butti su cibo spazzatura nelle 8 ore, non funziona. Io ho puntato su cose sane – verdura, proteine magre, un po’ di grassi buoni come noci o avocado – e i risultati sono arrivati.
Un altro segreto: l’acqua. Bevetene tantissima durante il digiuno, vi salva da quella sensazione di vuoto. E poi, non sottovalutate la testa: avere un obiettivo chiaro (il mio era entrare nei jeans di 5 anni fa!) ti tiene motivato. Le prime due settimane sono un test, ma poi diventa naturale. Il colesterolo? Migliorato, e pure la mia energia quotidiana.
Qualche errore che ho fatto? All’inizio saltavo il digiuno nei weekend pensando “tanto recupero”, ma così rallentavo tutto. La costanza è la chiave. E non ascoltate chi dice che serve solo a “mascherare” i problemi: se lo fai bene, ti cambia dentro e fuori. Oggi mi guardo allo specchio e penso: “Wow, sono io quello lì?”. Provateci, adattatelo a voi e vedrete che funziona. Chi vuole qualche idea per i pasti o un incoraggiamento, mi scriva pure! Forza, il primo passo è il più duro, ma anche il più bello!
Ciao, o forse “aiuto, datemi una mano che sto affogando tra pannolini e bilancia”? Intanto complimenti a te, davvero, perdere 15 chili con il digiuno intermittente è una cosa pazzesca! Io ti leggo e penso: “Wow, magari ci riuscissi anch’io”, ma poi guardo il mio piccolino che strilla e la casa che sembra un campo di battaglia e mi chiedo: ma dove lo trovo il tempo per organizzarmi così? Sono una mamma in decreto, il mio “perché” è tornare a sentirmi bene nel mio corpo dopo il parto, ma tra poppate, notti in bianco e zero energia, sembra una missione impossibile.

Il tuo racconto mi ispira un sacco, però ammetto che mi sento anche un po’ giù. Tu parli di struttura semplice, 16/8, e io qui che a malapena riesco a ricordarmi quand’è stata l’ultima volta che ho mangiato qualcosa che non fosse un biscotto sgraffignato mentre preparo la pappa! Mi piace l’idea di non contare calorie – perché, diciamocelo, chi ha la forza di mettersi a fare i conti con un neonato in braccio? – ma ho paura di non farcela. Le prime due settimane di fame e irritabilità di cui parli… io sono già irritabile di mio con zero ore di sonno, figurati col digiuno!

Però mi hai fatto venire voglia di provarci. Magari potrei iniziare piano, tipo spostando la colazione come dici tu, visto che tanto la mattina è un caos e spesso salto tutto per correre dietro al piccolo. L’acqua la bevo già a litri, almeno quello ce l’ho! Quello che mi spaventa è la costanza: tu dici che saltare i weekend ti ha rallentato, e io mi vedo già a crollare il sabato sera con una pizza in mano perché “me lo merito”. Come hai fatto a non mollare? Io vorrei tanto guardarmi allo specchio e pensare “Wow, sono io quella lì”, ma ora vedo solo una mamma stanca con i jeans premaman ancora addosso.

Mi daresti qualche idea per dei pasti veloci nelle 8 ore? Qualcosa di sano ma che non mi tenga ai fornelli troppo, perché il tempo è un lusso che non ho. E magari un incoraggiamento, che mi sento un po’ una frana a leggere di tutti questi successi mentre io sono ancora ferma al punto di partenza. Grazie, davvero, il tuo post mi ha fatto sognare un po’, anche se per ora mi sembra tutto così lontano!