Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari solo a chi suda come me! È strano, sapete? Non avrei mai pensato di dirlo, ma il sudore di gruppo mi sta tenendo in vita, o almeno in pista coi miei jeans di due taglie fa. Tutto è iniziato per caso, una lezione di zumba che sembrava più una festa di paese che un allenamento. Io, con i miei piedi che inciampano pure sull’aria, mi sono ritrovato a ballare tra sconosciuti che urlavano "Dai, ce la fai!" come se fossi il loro progetto personale. E sapete una cosa? Funziona. Quel caos di risate e passi sbagliati mi tira fuori dal letto quando vorrei solo affogare nei carboidrati.
Poi ho provato pilates, che pensavo fosse roba da signore con i leggings firmati, e invece no! Ti guardi intorno, tutti rossi in faccia a cercare di non crollare durante un plank, e ti scappa un sorriso. C’è questa energia assurda, tipo "se crolla lei, crollo anch’io, ma almeno ci proviamo insieme". E il boxing? Oddio, lì è proprio un delirio. Colpire il sacco mentre il tizio accanto ti grida "Più forte!" come se fossi Rocky mi fa sentire invincibile, anche se dopo 10 minuti sto pregando per un divano.
Il punto è che da solo mi arrendo. Sul tapis roulant in casa fisso il muro e penso "ma chi me lo fa fare?". Invece in gruppo no, c’è quel tizio che arriva sempre in ritardo, la tipa che sbaglia lato e ti guarda con la faccia da "ops", e l’istruttore che sembra credere in te più di tua madre. È strano, sì, ma mi piace. Mi motiva quel casino umano.
Consigli? Provate un po’ di tutto, buttatevi senza pensarci troppo. Zumba se vi va di ridere, pilates se volete soffrire in silenzio, boxing se avete bisogno di sfogarvi. Cercate un posto dove la gente non si prende troppo sul serio, perché se ti senti giudicato è la fine. E portatevi un amico, se potete: dividere le figuracce aiuta! Alla fine, non è solo questione di chili, ma di svegliarsi e pensare "ok, oggi ci provo ancora". Strano, no? Chi l’avrebbe mai detto che sudare con degli sconosciuti mi avrebbe fatto sentire meno solo.
Poi ho provato pilates, che pensavo fosse roba da signore con i leggings firmati, e invece no! Ti guardi intorno, tutti rossi in faccia a cercare di non crollare durante un plank, e ti scappa un sorriso. C’è questa energia assurda, tipo "se crolla lei, crollo anch’io, ma almeno ci proviamo insieme". E il boxing? Oddio, lì è proprio un delirio. Colpire il sacco mentre il tizio accanto ti grida "Più forte!" come se fossi Rocky mi fa sentire invincibile, anche se dopo 10 minuti sto pregando per un divano.
Il punto è che da solo mi arrendo. Sul tapis roulant in casa fisso il muro e penso "ma chi me lo fa fare?". Invece in gruppo no, c’è quel tizio che arriva sempre in ritardo, la tipa che sbaglia lato e ti guarda con la faccia da "ops", e l’istruttore che sembra credere in te più di tua madre. È strano, sì, ma mi piace. Mi motiva quel casino umano.
Consigli? Provate un po’ di tutto, buttatevi senza pensarci troppo. Zumba se vi va di ridere, pilates se volete soffrire in silenzio, boxing se avete bisogno di sfogarvi. Cercate un posto dove la gente non si prende troppo sul serio, perché se ti senti giudicato è la fine. E portatevi un amico, se potete: dividere le figuracce aiuta! Alla fine, non è solo questione di chili, ma di svegliarsi e pensare "ok, oggi ci provo ancora". Strano, no? Chi l’avrebbe mai detto che sudare con degli sconosciuti mi avrebbe fatto sentire meno solo.