Dimagrire con il diabete: i miei medici dicono 'sì' alla bilancia e 'no' alle corse... e il chitosano?

messinese35

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o meglio, salve a chiunque stia leggendo questo mentre cerca di non cedere alla tentazione di un tiramisù! Sono qui, un po’ zuccherata dentro per via del diabete e con ginocchia che scricchiolano come un vecchio parquet, a raccontare la mia odissea per perdere qualche chilo senza finire KO. I miei medici, un team di geni con la passione per le bilance, mi hanno detto: “Sì, cara, dimagrire è una buona idea, ma no, non ti metterai a correre come se fossi inseguita da un branco di carboidrati impazziti”. E quindi eccomi, a studiare alternative come una detective della dieta.
Tra le varie opzioni, mi sono imbattuta in questo famoso chitosano, che sembra promettere di intrappolare i grassi come una rete da pesca. Qualcuno l’ha provato? Funziona davvero o è solo un altro trucco per farci sentire meno in colpa dopo una lasagna? Il mio endocrinologo mi ha guardato storto quando l’ho nominato, tipo “non è una pillola magica, sai?”, ma io sono curiosa. Lui insiste che la chiave è mangiare meno zuccheri e muovermi un po’, anche solo passeggiando col cane (che, tra l’altro, pesa meno di me e non ha il diabete, che ingiustizia!).
Per ora, sto seguendo i loro consigli: meno pasta e più verdure, e qualche esercizio leggero tipo yoga – o meglio, quella cosa in cui cerco di non cadere mentre mi piego per allacciarmi le scarpe. Però confesso, l’idea di un aiutino extra mi stuzzica. Voi che ne pensate? Avete esperienze con queste cosine tipo chitosano o simili? O sono solo io che sogno un modo per mangiare una carbonara senza conseguenze? Aspetto i vostri racconti, magari con un po’ di umorismo, che qui tra glicemia e articolazioni ballerine c’è bisogno di ridere!
 
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Ehi, compagna di bilancia! Io sono nel pieno del mio “100 giorni senza zucchero” e ti capisco benissimo: all’inizio è una tragedia, tipo crisi di astinenza da tiramisù, ma poi... sorpresa! Le verdure iniziano a sapere di qualcosa e il caffè amaro diventa un amico. Sul chitosano, boh, non l’ho provato, ma il mio mantra ormai è: meno pasta, più passi col cane (anche se pure lui mi guarda come a dire “muoviti!”). Se trovi la pillola magica per la carbonara, fammi un fischio, eh!
 
Ciao, collega di sacrifici! Io ho mollato lo zucchero da un po’ e ti giuro, all’inizio sembrava di aver perso un parente, ma poi ci fai l’abitudine. Sul diabete, i medici mi hanno detto di puntare sul movimento, e il ciclismo mi ha salvato: meno chili, più fiato. Il chitosano? Mai provato, ma pedalare mi ha rimesso in carreggiata senza pillole strane. Se scovi il segreto per una carbonara “leggera”, scrivimi subito!
 
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Ciao a tutti, o meglio, salve a chiunque stia leggendo questo mentre cerca di non cedere alla tentazione di un tiramisù! Sono qui, un po’ zuccherata dentro per via del diabete e con ginocchia che scricchiolano come un vecchio parquet, a raccontare la mia odissea per perdere qualche chilo senza finire KO. I miei medici, un team di geni con la passione per le bilance, mi hanno detto: “Sì, cara, dimagrire è una buona idea, ma no, non ti metterai a correre come se fossi inseguita da un branco di carboidrati impazziti”. E quindi eccomi, a studiare alternative come una detective della dieta.
Tra le varie opzioni, mi sono imbattuta in questo famoso chitosano, che sembra promettere di intrappolare i grassi come una rete da pesca. Qualcuno l’ha provato? Funziona davvero o è solo un altro trucco per farci sentire meno in colpa dopo una lasagna? Il mio endocrinologo mi ha guardato storto quando l’ho nominato, tipo “non è una pillola magica, sai?”, ma io sono curiosa. Lui insiste che la chiave è mangiare meno zuccheri e muovermi un po’, anche solo passeggiando col cane (che, tra l’altro, pesa meno di me e non ha il diabete, che ingiustizia!).
Per ora, sto seguendo i loro consigli: meno pasta e più verdure, e qualche esercizio leggero tipo yoga – o meglio, quella cosa in cui cerco di non cadere mentre mi piego per allacciarmi le scarpe. Però confesso, l’idea di un aiutino extra mi stuzzica. Voi che ne pensate? Avete esperienze con queste cosine tipo chitosano o simili? O sono solo io che sogno un modo per mangiare una carbonara senza conseguenze? Aspetto i vostri racconti, magari con un po’ di umorismo, che qui tra glicemia e articolazioni ballerine c’è bisogno di ridere!
Ehi, capisco la lotta con il diabete e quelle ginocchia che suonano come un’orchestra scordata! Io sono passato al keto anni fa, e ti dico: altro che chitosano, la vera svolta è stata mandar via i carboidrati e abbracciare i grassi buoni. Niente pillole magiche, solo burro, avocado e un bel pezzo di salmone. All’inizio è dura, ma poi il corpo si adatta e la bilancia ringrazia. Il tuo endocrinologo non ha tutti i torti, però: meno zuccheri è la base, ma se vuoi provare qualcosa di tosto, lascia perdere le reti da pesca e cucina un bell’uovo strapazzato con pancetta. Funziona, altroché lasagna!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chiunque stia leggendo questo mentre cerca di non cedere alla tentazione di un tiramisù! Sono qui, un po’ zuccherata dentro per via del diabete e con ginocchia che scricchiolano come un vecchio parquet, a raccontare la mia odissea per perdere qualche chilo senza finire KO. I miei medici, un team di geni con la passione per le bilance, mi hanno detto: “Sì, cara, dimagrire è una buona idea, ma no, non ti metterai a correre come se fossi inseguita da un branco di carboidrati impazziti”. E quindi eccomi, a studiare alternative come una detective della dieta.
Tra le varie opzioni, mi sono imbattuta in questo famoso chitosano, che sembra promettere di intrappolare i grassi come una rete da pesca. Qualcuno l’ha provato? Funziona davvero o è solo un altro trucco per farci sentire meno in colpa dopo una lasagna? Il mio endocrinologo mi ha guardato storto quando l’ho nominato, tipo “non è una pillola magica, sai?”, ma io sono curiosa. Lui insiste che la chiave è mangiare meno zuccheri e muovermi un po’, anche solo passeggiando col cane (che, tra l’altro, pesa meno di me e non ha il diabete, che ingiustizia!).
Per ora, sto seguendo i loro consigli: meno pasta e più verdure, e qualche esercizio leggero tipo yoga – o meglio, quella cosa in cui cerco di non cadere mentre mi piego per allacciarmi le scarpe. Però confesso, l’idea di un aiutino extra mi stuzzica. Voi che ne pensate? Avete esperienze con queste cosine tipo chitosano o simili? O sono solo io che sogno un modo per mangiare una carbonara senza conseguenze? Aspetto i vostri racconti, magari con un po’ di umorismo, che qui tra glicemia e articolazioni ballerine c’è bisogno di ridere!
Ehi, compagno di avventure diabetiche! Mi rivedo un sacco nel tuo racconto, tra medici che sembrano professori di bilancia e ginocchia che protestano. Io sto andando piano, sai? Oggi bevo più acqua, ieri ho iniziato a camminare un po’ col cane – che, sì, pesa meno di me pure lui, che fregatura. Sul chitosano, ho letto qualcosa ma non l’ho provato: pare che aiuti a “catturare” i grassi, ma il mio diabetologo dice che non sostituisce verdure e movimento. Io per ora sto coi piccoli passi: meno zucchero, più insalata, e magari un giorno mi piego senza sembrare un tavolino che scricchiola. Tu continua così, coi tuoi medici e l’umorismo – quello sì che brucia calorie! Raccontaci se provi quel chitosano, eh!
 
Ciao, guerriero del tiramisù proibito! 😂 Mi sa che siamo sulla stessa barca, con il diabete che ci tiene d’occhio e le ginocchia che fanno i capricci. Io sto provando la strada del “faccio poco ma costante”: meno dolci, più acqua, e qualche passeggiata col mio cane – che, ovviamente, è più in forma di me, maledetto lui! Sul chitosano, ne ho sentito parlare anch’io, tipo una rete magica per i grassi, ma non mi sono ancora lanciato. Il mio medico mi ripete sempre “cammina e mangia leggero”, quindi sto andando di verdure e qualche passo in più al giorno. Niente di eroico, eh, ma sembra funzionare piano piano. Tu come vai avanti? Se provi quel chitosano, facci sapere, sono curioso! E tieni alto l’umorismo, che è l’unica cosa che possiamo “mangiare” senza rimorsi! 😉
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chiunque stia leggendo questo mentre cerca di non cedere alla tentazione di un tiramisù! Sono qui, un po’ zuccherata dentro per via del diabete e con ginocchia che scricchiolano come un vecchio parquet, a raccontare la mia odissea per perdere qualche chilo senza finire KO. I miei medici, un team di geni con la passione per le bilance, mi hanno detto: “Sì, cara, dimagrire è una buona idea, ma no, non ti metterai a correre come se fossi inseguita da un branco di carboidrati impazziti”. E quindi eccomi, a studiare alternative come una detective della dieta.
Tra le varie opzioni, mi sono imbattuta in questo famoso chitosano, che sembra promettere di intrappolare i grassi come una rete da pesca. Qualcuno l’ha provato? Funziona davvero o è solo un altro trucco per farci sentire meno in colpa dopo una lasagna? Il mio endocrinologo mi ha guardato storto quando l’ho nominato, tipo “non è una pillola magica, sai?”, ma io sono curiosa. Lui insiste che la chiave è mangiare meno zuccheri e muovermi un po’, anche solo passeggiando col cane (che, tra l’altro, pesa meno di me e non ha il diabete, che ingiustizia!).
Per ora, sto seguendo i loro consigli: meno pasta e più verdure, e qualche esercizio leggero tipo yoga – o meglio, quella cosa in cui cerco di non cadere mentre mi piego per allacciarmi le scarpe. Però confesso, l’idea di un aiutino extra mi stuzzica. Voi che ne pensate? Avete esperienze con queste cosine tipo chitosano o simili? O sono solo io che sogno un modo per mangiare una carbonara senza conseguenze? Aspetto i vostri racconti, magari con un po’ di umorismo, che qui tra glicemia e articolazioni ballerine c’è bisogno di ridere!
Ehi, compagno di avventure zuccherate, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche crepa in più sulle ginocchia! Anche io sono qui a combattere la bilancia dopo un infortunio che mi ha fatto dire addio ai movimenti da gazzella e ciao a qualche chilo di troppo. Capisco bene quel misto di voglia di tiramisù e sensi di colpa, soprattutto col diabete che ti tiene d’occhio come un professore severo.

Il chitosano l’ho sentito nominare pure io, sai? Una mia amica giura che le ha salvato la vita dopo un weekend di abbuffate, ma il mio medico ha fatto la stessa faccia del tuo endocrinologo: sopracciglio alzato e un “non aspettarti miracoli”. Io per ora sto andando avanti con quello che mi hanno consigliato: verdura a palate, meno carboidrati che mi guardano con occhi da cucciolo abbandonato e qualche passeggiata lenta ma dignitosa. Dopo la mia caduta, correre è fuori discussione, però ho scoperto che lo yoga adattato – quello per chi scricchiola come te e me – non è male. Mi sento meno un sacco di patate e più una persona che ci sta provando.

Sull’aiutino extra, ti capisco, è come sognare una bacchetta magica che faccia sparire la pancetta senza rinunciare a una fettina di lasagna ogni tanto. Non ho provato il chitosano, ma se tu decidi di fare il detective fino in fondo, fammi sapere com’è andata! Intanto, continuo a fare pace con le mie insalate e a invidiare il cane della vicina che corre senza problemi. Dai, racconta se trovi qualche segreto, che qui tra glicemia e ossa stanche abbiamo bisogno di speranza – e magari di una risata!
 
Ehi, compagno di avventure zuccherate, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche crepa in più sulle ginocchia! Anche io sono qui a combattere la bilancia dopo un infortunio che mi ha fatto dire addio ai movimenti da gazzella e ciao a qualche chilo di troppo. Capisco bene quel misto di voglia di tiramisù e sensi di colpa, soprattutto col diabete che ti tiene d’occhio come un professore severo.

Il chitosano l’ho sentito nominare pure io, sai? Una mia amica giura che le ha salvato la vita dopo un weekend di abbuffate, ma il mio medico ha fatto la stessa faccia del tuo endocrinologo: sopracciglio alzato e un “non aspettarti miracoli”. Io per ora sto andando avanti con quello che mi hanno consigliato: verdura a palate, meno carboidrati che mi guardano con occhi da cucciolo abbandonato e qualche passeggiata lenta ma dignitosa. Dopo la mia caduta, correre è fuori discussione, però ho scoperto che lo yoga adattato – quello per chi scricchiola come te e me – non è male. Mi sento meno un sacco di patate e più una persona che ci sta provando.

Sull’aiutino extra, ti capisco, è come sognare una bacchetta magica che faccia sparire la pancetta senza rinunciare a una fettina di lasagna ogni tanto. Non ho provato il chitosano, ma se tu decidi di fare il detective fino in fondo, fammi sapere com’è andata! Intanto, continuo a fare pace con le mie insalate e a invidiare il cane della vicina che corre senza problemi. Dai, racconta se trovi qualche segreto, che qui tra glicemia e ossa stanche abbiamo bisogno di speranza – e magari di una risata!
No response.
 
Ehi Dimos92,

leggo il tuo post e mi sento un po’ meno solo in questa lotta con la bilancia e il diabete che gioca a fare il controllore. Quel tuo mix di voglia di lasagna e sensi di colpa? È praticamente la mia vita quotidiana! Sul chitosano sono curioso ma anche un po’ scettico, come te. Il mio medico ha fatto quella faccia “mah, lascia stare” e mi ha detto di puntare su roba solida, tipo verdure e proteine magre. Io sto provando a buttarmi su una dieta tipo paleo, con tanto petto di pollo e tacchino che ormai sogno di diventare un volatile. Non è proprio una bacchetta magica, ma qualcosa si muove, anche se lentamente. Lo yoga adattato che dici mi intriga, magari ci provo, perché pure io sono al livello “passeggiate da bradipo”. Se scovi qualche trucco col chitosano, fammi un fischio, che qui tra insalate e glicemia alta ci vuole un po’ di magia!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chiunque stia leggendo questo mentre cerca di non cedere alla tentazione di un tiramisù! Sono qui, un po’ zuccherata dentro per via del diabete e con ginocchia che scricchiolano come un vecchio parquet, a raccontare la mia odissea per perdere qualche chilo senza finire KO. I miei medici, un team di geni con la passione per le bilance, mi hanno detto: “Sì, cara, dimagrire è una buona idea, ma no, non ti metterai a correre come se fossi inseguita da un branco di carboidrati impazziti”. E quindi eccomi, a studiare alternative come una detective della dieta.
Tra le varie opzioni, mi sono imbattuta in questo famoso chitosano, che sembra promettere di intrappolare i grassi come una rete da pesca. Qualcuno l’ha provato? Funziona davvero o è solo un altro trucco per farci sentire meno in colpa dopo una lasagna? Il mio endocrinologo mi ha guardato storto quando l’ho nominato, tipo “non è una pillola magica, sai?”, ma io sono curiosa. Lui insiste che la chiave è mangiare meno zuccheri e muovermi un po’, anche solo passeggiando col cane (che, tra l’altro, pesa meno di me e non ha il diabete, che ingiustizia!).
Per ora, sto seguendo i loro consigli: meno pasta e più verdure, e qualche esercizio leggero tipo yoga – o meglio, quella cosa in cui cerco di non cadere mentre mi piego per allacciarmi le scarpe. Però confesso, l’idea di un aiutino extra mi stuzzica. Voi che ne pensate? Avete esperienze con queste cosine tipo chitosano o simili? O sono solo io che sogno un modo per mangiare una carbonara senza conseguenze? Aspetto i vostri racconti, magari con un po’ di umorismo, che qui tra glicemia e articolazioni ballerine c’è bisogno di ridere!
 
Scusate se mi intrometto, ma leggendo il tuo post mi sono rivista! Anche io col diabete e i medici che dicono “mangia meglio, muoviti piano”. Sul chitosano non so, mai provato, ma ti racconto una cosa che mi sta aiutando: mangiare con calma, tipo assaporando ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma mi accorgo prima quando sono sazia e non esagero. Ora sto provando a inserire più minestre di verdure, che riempiono senza alzare troppo la glicemia. Non è la carbonara, lo so, ma mi sento meno appesantita. Tu hai mai provato a mangiare così, con attenzione? Magari non è la soluzione, ma potrebbe essere un piccolo aiuto. Fammi sapere!
 
Scusate se mi intrometto, ma leggendo il tuo post mi sono rivista! Anche io col diabete e i medici che dicono “mangia meglio, muoviti piano”. Sul chitosano non so, mai provato, ma ti racconto una cosa che mi sta aiutando: mangiare con calma, tipo assaporando ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma mi accorgo prima quando sono sazia e non esagero. Ora sto provando a inserire più minestre di verdure, che riempiono senza alzare troppo la glicemia. Non è la carbonara, lo so, ma mi sento meno appesantita. Tu hai mai provato a mangiare così, con attenzione? Magari non è la soluzione, ma potrebbe essere un piccolo aiuto. Fammi sapere!
Ehi, grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ci ritrovo tantissimo! Anche io sto affrontando questo percorso con il diabete, e i medici che ripetono “vai piano, mangia bene” sembrano un disco rotto a volte. Capisco quella sensazione di voler fare qualcosa in più, ma sentirsi un po’ frenati. Sul chitosano, pure io non l’ho mai provato, e ammetto di essere un po’ scettica su integratori o cose simili, soprattutto dopo la malattia che mi ha fatto prendere peso. Però, visto che hai parlato di mangiare con calma, voglio raccontarti cosa sto provando io per sentirmi un po’ più leggera senza strafare.

Da quando sono tornata a muovermi dopo l’ospedale, sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, come dici tu. Una cosa che mi sta aiutando è preparare delle acque aromatizzate fatte in casa, tipo con limone, zenzero o cetriolo. Non sono i classici “detox” da rivista, niente di complicato, ma mi aiutano a bere di più durante la giornata, che per me è sempre stata una fatica. Ho notato che bere qualcosa di fresco e leggermente saporito mi fa sentire meno la voglia di snack zuccherati, che con il diabete sono un problema. Per esempio, metto in frigo una caraffa con acqua, qualche fettina di cetriolo e una foglia di menta: è semplice, ma mi dà una sensazione di “pulizia” e mi tiene idratata, che per la glicemia è importante.

Per le minestre di verdure che hai citato, ti do ragione, sono una salvezza! Io ci aggiungo a volte un po’ di curcuma o spezie leggere, che danno sapore senza appesantire. Non so se hai mai provato a fare un passato di zucchine con un filo d’olio extravergine a crudo, ma è diventato il mio comfort food. Mangiarlo piano, come suggerisci, mi aiuta a non sentirmi subito gonfia. Un’altra cosa che sto sperimentando è camminare 10-15 minuti dopo i pasti, niente di intenso, giusto un giro tranquillo. I medici dicono che aiuta a stabilizzare la glicemia, e io mi sento meno pesante.

Tu come stai gestendo la voglia di cibi più “golosi”? Io ammetto che la carbonara mi manca, ma sto cercando di non vedere il cibo come un nemico. Magari possiamo scambiarci qualche idea per piatti saporiti ma leggeri. Fammi sapere come procedi, sono curiosa di sapere se le minestre o altro ti stanno dando una mano!