Ragazzi, non ce la faccio più con questa storia del cheat meal. Tutti dicono che dovrebbe essere una specie di "ricompensa", un momento per staccare la spina e godersi qualcosa di buono senza impazzire con le calorie. Io invece mi ritrovo ogni volta a sentirmi uno schifo. Sabato scorso ho deciso di fare il mio solito "pasto libero" settimanale: una pizza, niente di assurdo, giusto per spezzare la monotonia di pollo e broccoli. E sapete com’è finita? Con me che fissavo il piatto vuoto chiedendomi perché diavolo l’ho fatto.
La teoria la conosco: un cheat meal dovrebbe accelerare il metabolismo, dare una scossa al corpo dopo giorni di restrizione, e soprattutto aiutarmi a non crollare psicologicamente. Ma nella pratica? Zero. Il metabolismo non so se accelera, ma di sicuro la mia testa va in tilt. Mi sento in colpa, come se avessi buttato via settimane di sacrifici per 20 minuti di gusto. E non è solo una questione di sensi di colpa: dopo mi sento gonfia, pesante, e il giorno dopo la bilancia mi guarda storto. È normale? Cioè, dovrebbe essere un aiuto, no?
Ho provato a pianificarlo per bene: scelgo il giorno, decido cosa mangiare, mi dico che è tutto calcolato. Eppure, ogni volta è la stessa storia. Mi chiedo se sto sbagliando qualcosa. Forse esagero con le porzioni? O magari non è il momento giusto della settimana? Ho letto da qualche parte che il cheat meal funziona meglio se lo fai dopo un allenamento pesante, tipo per ricaricare il glicogeno, ma anche così non cambia niente. Anzi, mi sembra pure peggio, perché mi dico "hai faticato tanto in palestra e poi ti sei rovinata con una lasagna".
E poi c’è la parte mentale. Tutti parlano di come questo "sgarro controllato" dovrebbe farmi sentire libera, rilassata, in pace col cibo. Io invece mi sento in trappola. Come se stessi tradendo me stessa. Vorrei riuscire a godermelo senza pensare a calorie, macros o al fatto che lunedì devo tornare a pesare tutto. Qualcuno di voi ci riesce davvero? O sono io che sto trasformando una cosa semplice in un dramma? Forse è perché sono troppo fissata col controllo, ma dopo mesi di dieta mi aspettavo che un cheat meal mi desse una mano, non che mi facesse sentire ancora più persa. Boh, ditemi voi, perché io non ci capisco più niente.
La teoria la conosco: un cheat meal dovrebbe accelerare il metabolismo, dare una scossa al corpo dopo giorni di restrizione, e soprattutto aiutarmi a non crollare psicologicamente. Ma nella pratica? Zero. Il metabolismo non so se accelera, ma di sicuro la mia testa va in tilt. Mi sento in colpa, come se avessi buttato via settimane di sacrifici per 20 minuti di gusto. E non è solo una questione di sensi di colpa: dopo mi sento gonfia, pesante, e il giorno dopo la bilancia mi guarda storto. È normale? Cioè, dovrebbe essere un aiuto, no?
Ho provato a pianificarlo per bene: scelgo il giorno, decido cosa mangiare, mi dico che è tutto calcolato. Eppure, ogni volta è la stessa storia. Mi chiedo se sto sbagliando qualcosa. Forse esagero con le porzioni? O magari non è il momento giusto della settimana? Ho letto da qualche parte che il cheat meal funziona meglio se lo fai dopo un allenamento pesante, tipo per ricaricare il glicogeno, ma anche così non cambia niente. Anzi, mi sembra pure peggio, perché mi dico "hai faticato tanto in palestra e poi ti sei rovinata con una lasagna".
E poi c’è la parte mentale. Tutti parlano di come questo "sgarro controllato" dovrebbe farmi sentire libera, rilassata, in pace col cibo. Io invece mi sento in trappola. Come se stessi tradendo me stessa. Vorrei riuscire a godermelo senza pensare a calorie, macros o al fatto che lunedì devo tornare a pesare tutto. Qualcuno di voi ci riesce davvero? O sono io che sto trasformando una cosa semplice in un dramma? Forse è perché sono troppo fissata col controllo, ma dopo mesi di dieta mi aspettavo che un cheat meal mi desse una mano, non che mi facesse sentire ancora più persa. Boh, ditemi voi, perché io non ci capisco più niente.