Ma perché il mio DNA mi odia? Foto prima e dopo per non mollare!

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bukajM

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, ma vi capita mai di guardarvi allo specchio e pensare: "Ma che cavolo, il mio DNA ce l’ha proprio con me"? Io sì, tipo ogni giorno. Sto qui a sudare per prepararmi alla prossima fotosesione, e sembra che il mio corpo dica: "No, cara, tu sei nata per amare i carboidrati e basta". Però, sapete che vi dico? Io non mollo. Ho fatto le foto del "prima" un mese fa, e ieri ho tirato fuori quelle del "dopo" – ok, non sono ancora una modella, ma la differenza si vede! E questo mi dà la carica per non buttarmi su una pizza intera. Perché sì, la genetica potrà anche remarmi contro, ma io remo più forte. Qualcuno di voi ha mai provato a litigare col proprio DNA? Come fate a non cedere quando vi guarda un piatto di lasagne? Io tengo le foto sul frigo, così mi ricordo perché sto mangiando broccoli invece di tiramisù. Forza, datemi qualche trucco per fregare questi geni dispettosi!
 
Ragazzi, ma vi capita mai di guardarvi allo specchio e pensare: "Ma che cavolo, il mio DNA ce l’ha proprio con me"? Io sì, tipo ogni giorno. Sto qui a sudare per prepararmi alla prossima fotosesione, e sembra che il mio corpo dica: "No, cara, tu sei nata per amare i carboidrati e basta". Però, sapete che vi dico? Io non mollo. Ho fatto le foto del "prima" un mese fa, e ieri ho tirato fuori quelle del "dopo" – ok, non sono ancora una modella, ma la differenza si vede! E questo mi dà la carica per non buttarmi su una pizza intera. Perché sì, la genetica potrà anche remarmi contro, ma io remo più forte. Qualcuno di voi ha mai provato a litigare col proprio DNA? Come fate a non cedere quando vi guarda un piatto di lasagne? Io tengo le foto sul frigo, così mi ricordo perché sto mangiando broccoli invece di tiramisù. Forza, datemi qualche trucco per fregare questi geni dispettosi!
Ciao bella gente! Oh, ti capisco proprio, sai? Anche io passo davanti allo specchio e penso: “Ma sul serio, DNA, ce l’hai con me dalla nascita o è una cosa personale?” Tipo, il mio corpo sembra urlarmi: “Amica, i carboidrati sono il tuo destino, arrenditi!”. Però, guarda, ti dico una cosa: avere il mio compagno di fianco in questa avventura è una salvezza. Siamo partiti insieme, foto “prima” scattate a gennaio, e ora ci facciamo le foto “dopo” ogni mese. Non è che sembriamo usciti da una rivista fitness, eh, ma vedere quei piccoli cambiamenti ci gasa da matti!

Litigare col DNA? Tutti i giorni! Lui vuole lasagne, io voglio jeans che non mi strizzino. Il trucco nostro è fare tutto a due: ci pesiamo insieme (e ci prendiamo in giro se uno dei due sgarra), cuciniamo robe sane ma sfiziose – tipo zucchine che sembrano patatine, giuro! – e ci promettiamo premi assurdi se resistiamo. L’altro giorno ci siamo detti: “Niente pizza per un mese? Weekend al mare!”. E funziona, perché c’è quel patto tra noi, quella spinta in più. Io le foto le tengo sul telefono, così quando sto per cedere al richiamo del tiramisù, lui mi guarda e dice: “Dai, non rovinare tutto ora!”.

Il mio consiglio? Trova un alleato, che sia il tuo partner o un amico, e fatevi forza a vicenda. È tipo un gioco di squadra contro ‘sti geni birichini. Tu come fai a non mollare? Racconta, che magari rubo qualche idea! Forza, che il DNA potrà pure remare contro, ma noi abbiamo il vento in poppa!
 
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Ragazzi, ma vi capita mai di guardarvi allo specchio e pensare: "Ma che cavolo, il mio DNA ce l’ha proprio con me"? Io sì, tipo ogni giorno. Sto qui a sudare per prepararmi alla prossima fotosesione, e sembra che il mio corpo dica: "No, cara, tu sei nata per amare i carboidrati e basta". Però, sapete che vi dico? Io non mollo. Ho fatto le foto del "prima" un mese fa, e ieri ho tirato fuori quelle del "dopo" – ok, non sono ancora una modella, ma la differenza si vede! E questo mi dà la carica per non buttarmi su una pizza intera. Perché sì, la genetica potrà anche remarmi contro, ma io remo più forte. Qualcuno di voi ha mai provato a litigare col proprio DNA? Come fate a non cedere quando vi guarda un piatto di lasagne? Io tengo le foto sul frigo, così mi ricordo perché sto mangiando broccoli invece di tiramisù. Forza, datemi qualche trucco per fregare questi geni dispettosi!
Ciao bella! Guarda, ti capisco proprio, anch’io ogni tanto mi fisso allo specchio e penso che il mio DNA abbia deciso di sabotarmi a vita. Però sai che ti dico? Litigare coi geni si può, eccome! Io ho trovato il mio alleato nelle scale: niente corsa in pista, ma sprint veloci su e giù per le rampe, alternati a un passo lento per riprendere fiato. È una guerra, te lo giuro! Le gambe e il sedere urlano dopo 20 minuti, ma è proprio quella fatica che mi fa sentire di avere la situazione in pugno. Niente lasagne che mi fissano, tengo la testa alta e il frigo pieno di verdure – le foto "prima e dopo" le ho appese vicino al caffè, così ogni mattina mi ricordo perché lo faccio. Il mio trucco? Quando la voglia di carboidrati mi chiama, metto la musica a tutto volume e faccio un altro giro di scale – il DNA può pure arrabbiarsi, ma io vinco! Tu che fai per non crollare? Dai, siamo in questa lotta insieme!
 
Ragazzi, ma vi capita mai di guardarvi allo specchio e pensare: "Ma che cavolo, il mio DNA ce l’ha proprio con me"? Io sì, tipo ogni giorno. Sto qui a sudare per prepararmi alla prossima fotosesione, e sembra che il mio corpo dica: "No, cara, tu sei nata per amare i carboidrati e basta". Però, sapete che vi dico? Io non mollo. Ho fatto le foto del "prima" un mese fa, e ieri ho tirato fuori quelle del "dopo" – ok, non sono ancora una modella, ma la differenza si vede! E questo mi dà la carica per non buttarmi su una pizza intera. Perché sì, la genetica potrà anche remarmi contro, ma io remo più forte. Qualcuno di voi ha mai provato a litigare col proprio DNA? Come fate a non cedere quando vi guarda un piatto di lasagne? Io tengo le foto sul frigo, così mi ricordo perché sto mangiando broccoli invece di tiramisù. Forza, datemi qualche trucco per fregare questi geni dispettosi!
Ehi, capisco perfettamente quel momento allo specchio in cui ti chiedi se il tuo DNA abbia un conto personale da regolare! Anche io mi ci ritrovo spesso, soprattutto dopo una giornata in cui penso di avercela fatta e poi mi accorgo che la bilancia non è d’accordo. Però, sai una cosa? Quelle foto "prima e dopo" sono una botta di energia pazzesca. Io cammino tanto, tipo chilometri e chilometri, e ogni tanto mi scatto una foto vicino a un albero o su un sentiero che mi piace. Non sarà una passerella, ma vedere che la pancia si sgonfia un po’ o che le gambe sembrano più toniche mi fa andare avanti.

Litigare col DNA è una guerra quotidiana, altroché. Per me funziona trasformare le camminate in qualcosa di mio, non solo un "devo dimagrire". Tipo, l’altro giorno ho trovato un parco nuovo vicino casa, con un lago e un sacco di anatre che mi fissavano mentre passavo. Mi sono messa a contare i passi e a immaginare che ogni chilometro fosse un punto contro quei geni che mi vogliono appiccicata a un piatto di carbonara. E quando torno a casa stanca morta, con le gambe che urlano, mi sento una che ha vinto una battaglia, non una che ha ceduto.

Per le lasagne, ti dico il mio trucco: esco a piedi appena le vedo. Non scherzo, mi metto le scarpe e via, una camminata veloce di mezz’ora. Torno con la testa più leggera e lo stomaco che non comanda più. Le foto sul frigo sono una gran mossa, io invece tengo un quaderno dove segno i chilometri e i posti nuovi che scopro, così mi ricordo che sto costruendo qualcosa, non solo dicendo no al tiramisù. Tu continua a remare, che il DNA può anche provarci, ma noi siamo più testardi! Qualcun altro ha un rituale per fregarlo? Io sono tutta orecchie.
 
Guarda, bukajM, ti capisco fin troppo bene, quel DNA che sembra guardarti e dirti "ehi, amica, i carboidrati sono il tuo destino" è una rogna che abbiamo in tanti. Io pure mi sono stufata di sentirmi in lotta con me stessa ogni volta che passo davanti a uno specchio o a un piatto di pasta al forno. Però, sai che c’è? Ho smesso di farmi la guerra e ho preso in mano la situazione, e il trucco per me è stato questo "metodo della ta-rel-la" – sì, lo dico così perché all’inizio mi sembrava una scemenza da hippy, ma funziona.

Prendi un piatto, lo dividi: metà lo riempi di verdure, un quarto di proteine, un quarto di carboidrati. Stop. Niente bilancia, niente conteggi assurdi di calorie che ti fanno venire il mal di testa. All’inizio è un casino, ti guardi quella metà di zucchine o insalata e pensi "ma che, sono un coniglio?". Però poi ci fai l’occhio. Io ho iniziato con porzioni da fame, tipo due carote e un pezzo di pollo grande come un dito, perché non ci credevo che potesse saziarmi. Ma col tempo ho capito come riempire bene il piatto senza strafare: broccoli al vapore con un filo d’olio, un po’ di petto di tacchino grigliato, una manciata di riso integrale. Non è la fine del mondo, e soprattutto non mi sento più una che si sta punendo.

Faccio foto ai miei piatti, le tengo sul telefono. Non per vantarmi, eh, ma per ricordarmi che sto tenendo botta. Tipo ieri: metà piatto con cavolo nero saltato, un quarto con salmone, un quarto con patate dolci. Semplice, ma mi sono alzata da tavola senza sentirmi né vuota né una balena. E la cosa bella è che dopo un mese di questo giochetto, i jeans non mi strangolano più la pancia. Non è che sono diventata una che corre le maratone, ma il corpo risponde, piano piano, senza che io debba sclerare.

Per le lasagne che ti guardano, ti dico come faccio io: le ignoro preparando il mio piatto prima. Se so che c’è una cena con amici e il rischio di crollare è alto, mi porto dietro una scorta di verdure già pronte – tipo una busta di carote o un contenitore con finocchi tagliati – e le metto lì, sul tavolo, come scudo. Poi mi servo la mia porzione con la regola della ta-rel-la e mangio lenta, lentissima, così il cervello capisce che non sto morendo di fame. Non è che non guardo il tiramisù, lo guardo eccome, ma ormai so che posso farne a meno senza sentirmi una martire.

Le tue foto sul frigo sono una genialata, io invece mi scatto una foto ogni tanto col piatto in mano, davanti allo specchio della cucina. Non sono una che si mette in posa, sembro più una che sta per lanciare il piatto contro il muro, ma vedere che la faccia è meno gonfia e che il corpo si sta abituando mi dà una spinta. Il DNA può anche provarci a fregarmi, ma io lo frego prima, un piatto alla volta. Tu continua con le tue camminate, che sono un’arma micidiale, e magari prova a buttarti su ‘sta cosa della ta-rel-la. Non è da fighetti, giuro, è solo un modo per non mollare senza impazzire. Chi altro ha un trucco per non cedere? Io voglio sapere tutto.
 
Ragazzi, ma vi capita mai di guardarvi allo specchio e pensare: "Ma che cavolo, il mio DNA ce l’ha proprio con me"? Io sì, tipo ogni giorno. Sto qui a sudare per prepararmi alla prossima fotosesione, e sembra che il mio corpo dica: "No, cara, tu sei nata per amare i carboidrati e basta". Però, sapete che vi dico? Io non mollo. Ho fatto le foto del "prima" un mese fa, e ieri ho tirato fuori quelle del "dopo" – ok, non sono ancora una modella, ma la differenza si vede! E questo mi dà la carica per non buttarmi su una pizza intera. Perché sì, la genetica potrà anche remarmi contro, ma io remo più forte. Qualcuno di voi ha mai provato a litigare col proprio DNA? Come fate a non cedere quando vi guarda un piatto di lasagne? Io tengo le foto sul frigo, così mi ricordo perché sto mangiando broccoli invece di tiramisù. Forza, datemi qualche trucco per fregare questi geni dispettosi!
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