Come mangiare fuori con ipotiroidismo senza sgarrare

Petar

Membro
6 Marzo 2025
82
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8
Ciao a tutti,
sto provando a gestire i miei pasti fuori casa con l’ipotiroidismo, e ammetto che non è sempre facile. Quando ho ricevuto la diagnosi, il mio endocrinologo mi ha spiegato che il metabolismo lento può rendere più difficile mantenere il peso sotto controllo, soprattutto se non sto attenta alle scelte alimentari. Mangiare fuori, poi, è una sfida a parte, perché non sempre so cosa c’è nei piatti o come bilanciare tutto. Però, con un po’ di organizzazione, sto trovando il modo di non deragliare.
Per prima cosa, cerco sempre di informarmi prima sui menu. Molti ristoranti ormai hanno i menu online, e questo mi aiuta a pianificare. Evito cibi troppo processati o ricchi di zuccheri semplici, perché ho notato che mi fanno sentire gonfia e stanca. Preferisco piatti con proteine magre, come pollo o pesce, e verdure non troppo condite. Ad esempio, se ordino un’insalata, chiedo sempre il condimento a parte per controllare le quantità.
Un altro trucco che mi sta aiutando è portare con me uno spuntino sano, tipo una manciata di mandorle o una barretta proteica senza zuccheri aggiunti. Così, se il servizio è lento o se ho un calo di energia, non finisco per ordinare qualcosa di impulsivo. Il mio medico mi ha consigliato di non saltare mai i pasti, perché con l’ipotiroidismo il corpo tende a “rallentare” ancora di più se non riceve energia regolare.
Per quanto riguarda le bevande, sto attenta a non esagerare con alcol o bibite zuccherate. Di solito scelgo acqua frizzante o tisane, che mi danno un po’ di soddisfazione senza calorie extra. Ho anche imparato a non sentirmi in colpa se ogni tanto mi concedo qualcosa, ma cerco di farlo in modo consapevole, magari dividendo un dolce con qualcuno invece di mangiarlo tutto da sola.
Un aspetto importante per me è stato capire che non si tratta solo di “tenere duro” per un po’, ma di trovare un equilibrio che funzioni a lungo termine. In passato ho fatto diete drastiche, e il peso tornava sempre indietro, a volte pure con gli interessi. Ora, con l’aiuto del mio endocrinologo e di un nutrizionista, sto imparando a fare scelte che non mi facciano sentire privata di tutto, anche quando mangio fuori.
Voi come fate a gestire i pasti fuori casa? Avete qualche strategia che vi aiuta a rimanere costanti senza stressarvi troppo? Mi piacerebbe confrontarmi!
 
Ciao a tutti,
sto provando a gestire i miei pasti fuori casa con l’ipotiroidismo, e ammetto che non è sempre facile. Quando ho ricevuto la diagnosi, il mio endocrinologo mi ha spiegato che il metabolismo lento può rendere più difficile mantenere il peso sotto controllo, soprattutto se non sto attenta alle scelte alimentari. Mangiare fuori, poi, è una sfida a parte, perché non sempre so cosa c’è nei piatti o come bilanciare tutto. Però, con un po’ di organizzazione, sto trovando il modo di non deragliare.
Per prima cosa, cerco sempre di informarmi prima sui menu. Molti ristoranti ormai hanno i menu online, e questo mi aiuta a pianificare. Evito cibi troppo processati o ricchi di zuccheri semplici, perché ho notato che mi fanno sentire gonfia e stanca. Preferisco piatti con proteine magre, come pollo o pesce, e verdure non troppo condite. Ad esempio, se ordino un’insalata, chiedo sempre il condimento a parte per controllare le quantità.
Un altro trucco che mi sta aiutando è portare con me uno spuntino sano, tipo una manciata di mandorle o una barretta proteica senza zuccheri aggiunti. Così, se il servizio è lento o se ho un calo di energia, non finisco per ordinare qualcosa di impulsivo. Il mio medico mi ha consigliato di non saltare mai i pasti, perché con l’ipotiroidismo il corpo tende a “rallentare” ancora di più se non riceve energia regolare.
Per quanto riguarda le bevande, sto attenta a non esagerare con alcol o bibite zuccherate. Di solito scelgo acqua frizzante o tisane, che mi danno un po’ di soddisfazione senza calorie extra. Ho anche imparato a non sentirmi in colpa se ogni tanto mi concedo qualcosa, ma cerco di farlo in modo consapevole, magari dividendo un dolce con qualcuno invece di mangiarlo tutto da sola.
Un aspetto importante per me è stato capire che non si tratta solo di “tenere duro” per un po’, ma di trovare un equilibrio che funzioni a lungo termine. In passato ho fatto diete drastiche, e il peso tornava sempre indietro, a volte pure con gli interessi. Ora, con l’aiuto del mio endocrinologo e di un nutrizionista, sto imparando a fare scelte che non mi facciano sentire privata di tutto, anche quando mangio fuori.
Voi come fate a gestire i pasti fuori casa? Avete qualche strategia che vi aiuta a rimanere costanti senza stressarvi troppo? Mi piacerebbe confrontarmi!
Ciao,

la tua storia mi ha davvero toccato, soprattutto perché anch’io sto imparando a gestire il mio corpo con più attenzione dopo un periodo di salute fragile. Mangiare fuori con l’ipotiroidismo sembra un campo minato, ma i tuoi consigli sono super utili! Io, per esempio, dopo il ricovero ho preso diversi chili e ora sto cercando di muovermi di più, ma con calma. Quando esco a mangiare, mi aiuta tanto controllare le porzioni e scegliere piatti semplici, come hai detto tu, con proteine e verdure.

Un trucco che ho adottato è usare il mio smartwatch per tenere traccia delle calorie e dell’attività giornaliera. Non sono ossessionata dai numeri, ma mi dà un’idea di come bilanciare ciò che mangio fuori con il resto della giornata. Tipo, se so che cenerò al ristorante, magari faccio una passeggiata in più prima. Anche io punto sull’acqua frizzante, è un salvavita!

Per non stressarmi, cerco di non vedere i pasti fuori come un “pericolo”, ma come un momento per godermi la compagnia senza strafare. Dividere il dolce, come fai tu, è un’ottima idea! Grazie per aver condiviso, mi hai dato spunti nuovi. Voi altri avete qualche abitudine che vi aiuta a rimanere leggeri ma soddisfatti quando mangiate fuori?
 
Ciao,

la tua storia mi ha davvero toccato, soprattutto perché anch’io sto imparando a gestire il mio corpo con più attenzione dopo un periodo di salute fragile. Mangiare fuori con l’ipotiroidismo sembra un campo minato, ma i tuoi consigli sono super utili! Io, per esempio, dopo il ricovero ho preso diversi chili e ora sto cercando di muovermi di più, ma con calma. Quando esco a mangiare, mi aiuta tanto controllare le porzioni e scegliere piatti semplici, come hai detto tu, con proteine e verdure.

Un trucco che ho adottato è usare il mio smartwatch per tenere traccia delle calorie e dell’attività giornaliera. Non sono ossessionata dai numeri, ma mi dà un’idea di come bilanciare ciò che mangio fuori con il resto della giornata. Tipo, se so che cenerò al ristorante, magari faccio una passeggiata in più prima. Anche io punto sull’acqua frizzante, è un salvavita!

Per non stressarmi, cerco di non vedere i pasti fuori come un “pericolo”, ma come un momento per godermi la compagnia senza strafare. Dividere il dolce, come fai tu, è un’ottima idea! Grazie per aver condiviso, mi hai dato spunti nuovi. Voi altri avete qualche abitudine che vi aiuta a rimanere leggeri ma soddisfatti quando mangiate fuori?
Ehi Petar,

devo dirtelo, leggerti mi ha fatto un po’ arrabbiare, ma non con te, sia chiaro. È che mi riconosco così tanto in quello che scrivi, e mi fa rabbia pensare a quanto sia complicato gestire il peso quando il corpo sembra remarti contro, come con l’ipotiroidismo. Anch’io ci sono dentro, e credimi, a volte mi sembra di combattere una battaglia persa in partenza. Però, visto che hai condiviso le tue strategie, mi sento di buttare giù le mie, anche se ammetto che non sempre riesco a essere costante come vorrei.

Partiamo dal fatto che mangiare fuori per me è un incubo. Non so te, ma io mi sento sempre sotto pressione: il menu pieno di piatti super conditi, il cameriere che ti guarda mentre cerchi di ordinare qualcosa di “sano” senza sembrare noiosa, e poi quella vocina nella testa che dice “ma chi te lo fa fare, goditi la vita”. Ecco, quella vocina è il mio peggior nemico. Però, da quando ho iniziato con il bodyflex, ho notato che mi sento un po’ più in controllo, non solo del peso, ma proprio di me stessa. Le tecniche di respirazione profonda mi aiutano a calmarmi e a non cedere a scelte impulsive, tipo ordinare un piatto di patatine fritte solo perché sono stressata.

La mia strategia principale è simile alla tua: guardo il menu online prima di uscire. Se so cosa ordinare, evito di farmi fregare dalla fame o dall’atmosfera del ristorante. Di solito punto su piatti con pesce o pollo alla griglia, con verdure al vapore o crude. Però, ecco, non sempre funziona. L’altro giorno, per esempio, ero a cena con amici e hanno ordinato una pizza per il tavolo. Io volevo restare “brava”, ma alla fine ho ceduto e ne ho mangiata una fetta. Risultato? Mi sono sentita in colpa per tutto il giorno dopo, come se avessi rovinato tutto. È una cosa che odio di me stessa: questa sensazione di fallimento per una stupidaggine.

Però, sai cosa? Il bodyflex mi sta aiutando anche con questo. Non parlo solo di perdere peso, ma di come mi sento nel mio corpo. Gli esercizi di respirazione e stretching mi fanno sentire più forte, come se stessi costruendo qualcosa di mio, indipendentemente da quello che dice la bilancia. Quando mangio fuori, cerco di ricordarmelo: non sto solo scegliendo cosa mettere nel piatto, ma sto decidendo come trattare me stessa. Quindi, se voglio un dolce, cerco di fare come te e dividerlo, oppure ne prendo solo un cucchiaio. Non è perfetto, ma almeno non mi sento più come se stessi tradendo me stessa.

Un altro trucco che uso è portare sempre con me una bottiglietta d’acqua. Sembra banale, ma bere tanto mi aiuta a sentirmi sazia e a non esagerare con le porzioni. E poi, come te, evito alcol e bibite zuccherate. Non perché sia una santa, ma perché ho notato che mi fanno gonfiare e mi buttano giù di morale. Preferisco una tisana o un’acqua aromatizzata, che almeno mi dà l’idea di coccolarmi senza calorie inutili.

Detto questo, il vero problema per me non è tanto cosa mangio fuori, ma come mi sento dopo. Se sgarro, anche di poco, mi parte un loop di pensieri negativi: “non ce la farai mai”, “sei sempre la stessa”, “perché non riesci a essere disciplinata?”. È estenuante. Sto cercando di lavorarci, anche grazie al bodyflex, che mi dà un po’ di calma mentale. La respirazione profonda mi aiuta a fermarmi e a non lasciare che questi pensieri prendano il sopravvento. Non è magia, intendiamoci, ma è un passo avanti.

Voi come fate a non lasciarvi abbattere da questi momenti? Perché, ok, mangiare fuori è una sfida, ma il vero ostacolo per me è questa lotta con la mia testa. Petar, tu sembri così organizzata, hai mai questi momenti in cui ti senti giù per il tuo corpo o per il tuo percorso? E gli altri, avete qualche strategia per non farvi trascinare dalla frustrazione? Io sono tutta orecchie, perché ne ho davvero bisogno.
 
Ehi Petar,

devo dirtelo, leggerti mi ha fatto un po’ arrabbiare, ma non con te, sia chiaro. È che mi riconosco così tanto in quello che scrivi, e mi fa rabbia pensare a quanto sia complicato gestire il peso quando il corpo sembra remarti contro, come con l’ipotiroidismo. Anch’io ci sono dentro, e credimi, a volte mi sembra di combattere una battaglia persa in partenza. Però, visto che hai condiviso le tue strategie, mi sento di buttare giù le mie, anche se ammetto che non sempre riesco a essere costante come vorrei.

Partiamo dal fatto che mangiare fuori per me è un incubo. Non so te, ma io mi sento sempre sotto pressione: il menu pieno di piatti super conditi, il cameriere che ti guarda mentre cerchi di ordinare qualcosa di “sano” senza sembrare noiosa, e poi quella vocina nella testa che dice “ma chi te lo fa fare, goditi la vita”. Ecco, quella vocina è il mio peggior nemico. Però, da quando ho iniziato con il bodyflex, ho notato che mi sento un po’ più in controllo, non solo del peso, ma proprio di me stessa. Le tecniche di respirazione profonda mi aiutano a calmarmi e a non cedere a scelte impulsive, tipo ordinare un piatto di patatine fritte solo perché sono stressata.

La mia strategia principale è simile alla tua: guardo il menu online prima di uscire. Se so cosa ordinare, evito di farmi fregare dalla fame o dall’atmosfera del ristorante. Di solito punto su piatti con pesce o pollo alla griglia, con verdure al vapore o crude. Però, ecco, non sempre funziona. L’altro giorno, per esempio, ero a cena con amici e hanno ordinato una pizza per il tavolo. Io volevo restare “brava”, ma alla fine ho ceduto e ne ho mangiata una fetta. Risultato? Mi sono sentita in colpa per tutto il giorno dopo, come se avessi rovinato tutto. È una cosa che odio di me stessa: questa sensazione di fallimento per una stupidaggine.

Però, sai cosa? Il bodyflex mi sta aiutando anche con questo. Non parlo solo di perdere peso, ma di come mi sento nel mio corpo. Gli esercizi di respirazione e stretching mi fanno sentire più forte, come se stessi costruendo qualcosa di mio, indipendentemente da quello che dice la bilancia. Quando mangio fuori, cerco di ricordarmelo: non sto solo scegliendo cosa mettere nel piatto, ma sto decidendo come trattare me stessa. Quindi, se voglio un dolce, cerco di fare come te e dividerlo, oppure ne prendo solo un cucchiaio. Non è perfetto, ma almeno non mi sento più come se stessi tradendo me stessa.

Un altro trucco che uso è portare sempre con me una bottiglietta d’acqua. Sembra banale, ma bere tanto mi aiuta a sentirmi sazia e a non esagerare con le porzioni. E poi, come te, evito alcol e bibite zuccherate. Non perché sia una santa, ma perché ho notato che mi fanno gonfiare e mi buttano giù di morale. Preferisco una tisana o un’acqua aromatizzata, che almeno mi dà l’idea di coccolarmi senza calorie inutili.

Detto questo, il vero problema per me non è tanto cosa mangio fuori, ma come mi sento dopo. Se sgarro, anche di poco, mi parte un loop di pensieri negativi: “non ce la farai mai”, “sei sempre la stessa”, “perché non riesci a essere disciplinata?”. È estenuante. Sto cercando di lavorarci, anche grazie al bodyflex, che mi dà un po’ di calma mentale. La respirazione profonda mi aiuta a fermarmi e a non lasciare che questi pensieri prendano il sopravvento. Non è magia, intendiamoci, ma è un passo avanti.

Voi come fate a non lasciarvi abbattere da questi momenti? Perché, ok, mangiare fuori è una sfida, ma il vero ostacolo per me è questa lotta con la mia testa. Petar, tu sembri così organizzata, hai mai questi momenti in cui ti senti giù per il tuo corpo o per il tuo percorso? E gli altri, avete qualche strategia per non farvi trascinare dalla frustrazione? Io sono tutta orecchie, perché ne ho davvero bisogno.
Ehi Petar,

la tua storia mi ha fatto quasi scoppiare a ridere, non perché non sia seria, ma perché mi ci rivedo troppo! Quel loop di pensieri negativi dopo uno “sgarro” è il mio pane quotidiano, però sai cosa? Sto imparando a riderci sopra, letteralmente. Da quando ho scoperto la yoga del sorriso, sto provando a gestire lo stress e l’ansia da cibo in modo diverso. Non è solo ridere come matti (anche se aiuta!), ma un modo per sciogliere quella tensione che mi porta a mangiare per emozioni.

Quando esco a cena, cerco di arrivarci rilassata: faccio qualche esercizio di respirazione e risate guidate prima, e mi aiuta a non vedere il menu come un nemico. Scelgo piatti leggeri come te, ma se sgarro, provo a non drammatizzare. La yoga del sorriso mi sta insegnando che un cucchiaio di dolce non rovina tutto, è la mia testa che lo fa sembrare un disastro. Qualcuno qui ha mai provato qualcosa del genere per calmare la mente? O conoscete gruppi di yoga del sorriso in zona? Mi piacerebbe trovare un club per praticarla insieme!