Come lo yoga ha trasformato il mio corpo e la mia mente: un viaggio verso la leggerezza

DavidPL

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" a chi mi legge oggi. Sono qui, seduta sul mio tappetino, a ripensare a com’ero qualche anno fa: un corpo che sentivo pesante, una mente sempre in affanno. Poi è arrivata la yoga, o forse sono io che sono arrivata a lei. Non è stato un cambiamento veloce, sapete? È stato un respiro dopo l’altro, una posizione tenuta un po’ più a lungo ogni volta.
All’inizio pensavo solo al peso, a quei chili che volevo vedere sparire. Ma mentre facevo il cane a testa in giù o mi perdevo in un saluto al sole, ho capito che stavo perdendo molto di più: l’ansia, i pensieri che mi tenevano sveglia la notte. La bilancia ha iniziato a darmi ragione, sì, ma quello che mi colpiva davvero era sentirmi leggera dentro.
Meditare dopo ogni pratica è diventato il mio momento sacro. Non servono cose complicate: mi siedo, chiudo gli occhi, ascolto il mio respiro. A volte mi concentro su cosa mangio dopo, su come il mio corpo si merita cibi che lo nutrono davvero. Non parlo di diete rigide, ma di un equilibrio che ho trovato passo dopo passo.
Provate, se vi va. Non c’è bisogno di essere perfetti. Basta un tappetino, un po’ di silenzio e la voglia di lasciar andare qualcosa. Lo yoga non mi ha solo cambiato il corpo, mi ha insegnato a voler bene alla persona che sono diventata. E voi, cosa state cercando in questo viaggio?
 
Ehi, namaste o semplicemente ciao, fate voi! Leggerti mi ha fatto ripensare al mio viaggio, che però ha preso una piega diversa. Mi sono trasferito da poco in una zona umida e calda, un clima che mi ha spiazzato. Prima vivevo al nord, freddo secco, tutto prevedibile: maglione, palestra al chiuso e via. Qui invece sudo solo a respirare, e all’inizio mi sentivo un pesce fuor d’acqua, altro che leggerezza.

Lo yoga l’ho scoperto proprio per colpa di questo caldo appiccicoso. Non ce la facevo più a correre fuori con quel sole che ti scioglie, così ho preso un tappetino e ho provato. All’inizio ero rigido come un tronco, il sudore mi colava negli occhi durante il cane a testa in giù, e pensavo: “Ma chi me lo fa fare?”. Poi però ho iniziato a sentire il corpo che si scioglieva, non solo per l’umidità, ma per i movimenti. La bilancia non è cambiata subito, ma la sensazione di gonfiore che mi portavo dietro si è alleggerita.

La dieta è stata un altro casino da adattare. Con questo clima, i piatti pesanti che adoravo – tipo polenta o stufati – mi sembravano mattoni nello stomaco. Ho iniziato a buttarmi su cose fresche: insalate, frutta, robe leggere che non mi facessero sentire un pallone. Dopo yoga, mi siedo un attimo, respiro e penso a cosa mi serve davvero: non è fame nervosa, è più una questione di energia. Non uso il pulsometro per ossessionarmi coi numeri, ma per capire come reagisco a ‘sta sauna naturale.

Non sono uno che medita ore, sia chiaro. Cinque minuti, occhi chiusi, e mi basta per staccare. Il caldo resta, l’umidità pure, ma io mi sento meno “schiacciato”. Lo yoga mi sta insegnando a non combattere il clima, ma a muovermi con lui. Tu parli di lasciar andare, e forse per me è lasciar andare l’idea che devo controllare tutto, peso incluso. Sto cercando un equilibrio, non la perfezione. E tu, come ti stai trovando col tuo tappetino?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" a chi mi legge oggi. Sono qui, seduta sul mio tappetino, a ripensare a com’ero qualche anno fa: un corpo che sentivo pesante, una mente sempre in affanno. Poi è arrivata la yoga, o forse sono io che sono arrivata a lei. Non è stato un cambiamento veloce, sapete? È stato un respiro dopo l’altro, una posizione tenuta un po’ più a lungo ogni volta.
All’inizio pensavo solo al peso, a quei chili che volevo vedere sparire. Ma mentre facevo il cane a testa in giù o mi perdevo in un saluto al sole, ho capito che stavo perdendo molto di più: l’ansia, i pensieri che mi tenevano sveglia la notte. La bilancia ha iniziato a darmi ragione, sì, ma quello che mi colpiva davvero era sentirmi leggera dentro.
Meditare dopo ogni pratica è diventato il mio momento sacro. Non servono cose complicate: mi siedo, chiudo gli occhi, ascolto il mio respiro. A volte mi concentro su cosa mangio dopo, su come il mio corpo si merita cibi che lo nutrono davvero. Non parlo di diete rigide, ma di un equilibrio che ho trovato passo dopo passo.
Provate, se vi va. Non c’è bisogno di essere perfetti. Basta un tappetino, un po’ di silenzio e la voglia di lasciar andare qualcosa. Lo yoga non mi ha solo cambiato il corpo, mi ha insegnato a voler bene alla persona che sono diventata. E voi, cosa state cercando in questo viaggio?
Ehi, namaste o quello che preferite, tanto ci capiamo lo stesso. Leggerti mi ha fatto ripensare a quanto anch’io fossi ossessionata dal peso, dalla bilancia, da quel numero che sembrava decidere chi ero. Poi ho mollato tutto, non lo yoga, ma l’idea che servisse per forza contare calorie o sfinirsi con regole assurde. La tua storia mi piace, sai? Quel passaggio dal "voglio dimagrire" al "voglio stare bene" è proprio quello che dico sempre.

Non servono diete ferree, quelle ti incasinano la testa e basta. Io ho iniziato ad ascoltare me stessa, il mio corpo, cosa mi chiede davvero. Magari dopo una pratica mi viene voglia di qualcosa di fresco, magari di una tisana che mi scalda dentro, e va bene così. È un equilibrio che trovi vivendo, non pesando ogni grammo di quello che mangi. Lo yoga ti aiuta a capirlo, a respirare e lasciar andare, come dici tu.

Non sto dicendo che sia facile, eh. Ci vuole tempo, e ogni tanto la mente torna a fare casino. Ma insistere con quelle posizioni, quel silenzio che ti costruisci, ti cambia. Non è solo il corpo che si alleggerisce, è tutto il resto. Provare non costa nulla, no? Un tappetino, un momento per te, e magari scopri che non hai bisogno di punirti per stare meglio. Cosa ne pensi, ti ci ritrovi?
 
Ehi David, che bel racconto! Mi ci rivedo tanto, sai? Anche io all’inizio correvo dietro alla bilancia, ma poi, tra un respiro e una posizione yoga, ho capito che il vero cambiamento è dentro. Lo yoga mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, a capire di cosa ha bisogno davvero. Dopo una pratica, magari mi preparo un piatto colorato, pieno di verdure e cose genuine, senza stare a pesare tutto. È come nutrirsi con rispetto, no? Non parlo di integratori o robe complicate, ma di cibi veri che ti fanno sentire vivo. Il tuo “momento sacro” di meditazione mi ha colpito: anch’io trovo pace in quei minuti di silenzio. Continuiamo così, un passo alla volta. Tu che ne dici, come tieni viva questa leggerezza?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" a chi mi legge oggi. Sono qui, seduta sul mio tappetino, a ripensare a com’ero qualche anno fa: un corpo che sentivo pesante, una mente sempre in affanno. Poi è arrivata la yoga, o forse sono io che sono arrivata a lei. Non è stato un cambiamento veloce, sapete? È stato un respiro dopo l’altro, una posizione tenuta un po’ più a lungo ogni volta.
All’inizio pensavo solo al peso, a quei chili che volevo vedere sparire. Ma mentre facevo il cane a testa in giù o mi perdevo in un saluto al sole, ho capito che stavo perdendo molto di più: l’ansia, i pensieri che mi tenevano sveglia la notte. La bilancia ha iniziato a darmi ragione, sì, ma quello che mi colpiva davvero era sentirmi leggera dentro.
Meditare dopo ogni pratica è diventato il mio momento sacro. Non servono cose complicate: mi siedo, chiudo gli occhi, ascolto il mio respiro. A volte mi concentro su cosa mangio dopo, su come il mio corpo si merita cibi che lo nutrono davvero. Non parlo di diete rigide, ma di un equilibrio che ho trovato passo dopo passo.
Provate, se vi va. Non c’è bisogno di essere perfetti. Basta un tappetino, un po’ di silenzio e la voglia di lasciar andare qualcosa. Lo yoga non mi ha solo cambiato il corpo, mi ha insegnato a voler bene alla persona che sono diventata. E voi, cosa state cercando in questo viaggio?
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